capitolo²⁸


*LEGGETE TUTTI L'ANGOLO AUTRICE ALLA FINE!!! È IMPORTANTE E SONO SICURA CHE VI PIACERÀ ;)*

Ancora mi chiedo perché sto facendo questo.

Lydia mi ha obbligato (per distrarmi ha detto) a farle vedere tutto il mio repertorio di flirt. Sì, avete capito bene. Flirt. E per giunta devo fare ciò come se ci fosse Stiles davanti a me. Il che rende tutto più imbarazzante.

<<Devi essere preparata quando lo rivedi>> mi ha spiegato. <<Il modo migliore per mandare in confusione un ragazzo è agire in maniera completamente diversa dal tuo solito>>.

Ah be', se lo dice lei. A quanto pare dovrei stuzzicarlo di più.

<<Fagli capire cosa provi, ma allo stesso tempo divertiti>>.

Quindi, eccomi qui, dopo due ore, e ripeto: due ore, a provare quelle che Lydia chiama "tecniche di accalappiamento". Prima di oggi non sapevo neanche che questa parola potesse avere questo significato.

Inizio ad arrotolarmi una ciocca di capelli intorno ad un dito, con fare innocente: <<Che ne dici di venire a studiare da me oggi? Casa mia è libera>>.

Dio mio, mi sto cringiando da sola. Avrò anche l'autostima alle stelle, ma ad essere seducente sono proprio una schiappa. Dov'è lo spirito di volpe quando serve?

Sembra che Lydia si stia sforzando di non ridere, coprendo il tutto alzando un sopracciglio e arricciando le labbra.

<<Tesoro, non so come funzionasse in Italia, ma di sicuro non è questo ciò che intendo per flirtare>>.

Sbuffo, grattandomi la testa: <<E allora come si fa?>>.

Forse non avrei dovuto chiederlo.

Sul suo viso compare all'istante un gigantesco ghigno, che mi fa schiarire la gola in ansia. I suoi occhi sembrano scurirsi improvvisamente.

Deglutisco: <<Lydia, cosa->>.

Il respiro mi si spezza quando sento la sua mano posarsi sulla mia coscia.

E nonostante sia un gesto normalissimo mi ritrovo ad arrossire come un peperone.

<<L-Lydia...>>.

Inizia a muoverla su e giù, in delle delicate carezze.

Ma il suo sguardo non incontra mai il mio, e lo lascia vagare in giro per la stanza, normalmente. Come se non stesse facendo niente di male. Non è neanche nervoso. Trasuda calma. Il suo viso si è rilassato, rendendola ancora più bella.

Improvvisamente la mia attenzione è su di lei, mentre aspetto ansiosa la sua prossima mossa.

<<Ehi, oggi matematica mi sta facendo andare fuori di testa. Potresti venire ad aiutarmi?>> mi chiede, ma non sembrerebbe neanche un tentativo di flirt. È una semplice richiesta. Nonostante le mie guance continuino ad andare a fuoco, non posso fare a meno di aggrottare la fronte.

<<È questo ciò che tu intendi per flirtare?>>.

Ed ecco che l'espressione altezzosa torna sul suo volto. Sbuffa, interrompendo i movimenti con la mano.

<<I ragazzi sono stupidi. Ma alla fine sono sempre esseri umani. Basta poco per farli pensare ad... altre cose. Molto spesso non c'è manco bisogno di farlo intenzionalmente>>.

Stringo le labbra in una linea mentre annuisco, capendo il suo ragionamento.

Però poi lei sospira e i suoi occhi si addolciscono.

<<Ma dopo quello che è successo ieri...  flirtare non basterà. Non fare affidamento su questo: tu e Stiles avete tanto di cui parlare. Cerca di non rovinarlo permettendo ai tuoi ormoni di prendere il sopravvento>> sorride, un'espressione leggermente compiaciuta ad incorniciarle il viso.

Deglutisco.

<<Ma non voglio di certo mandarti al patibolo!>> esclama. <<Andiamo per gradi: prima di tutto devi scusarti con Allison e Scott>>.

Il respiro mi si blocca in gola, ma poi annuisco in silenzio.

Questo momento prima o poi sarebbe arrivato - mi dico - Il minimo che posso fare è affrontarlo a testa alta.

<<Vai a casa Argent. Oggi Allison dovrebbe esserci. Fai un tentativo>>.

Prendo un lungo respiro, stringendo per un attimo tra le dita la stoffa del divano.

Non essere codarda - mi urla una vocina nella mia testa - Almeno non più di quanto lo sei già stata.

Stringo i denti, alzandomi.

<<Meglio darsi una mossa>>.

E il sorriso luminoso di Lydia serve a darmi speranza.

•☽︎✫☾︎•

Mai come adesso la villa degli Argent mi è sembrata minacciosa.

Insomma, dovrebbe essere normale. Sapete, tutta la feccenda dei cacciatori di licantropi e il resto. Per non parlare della bella serata che ho passato nel suo basamento. Quasi mi sembra di sentire una scarica eletrrica risalire sulla schiena.

Eppure preferirei mille volte quella situazione a questa.

Ma non posso sottrarmi. Prima o poi dovrò fare qualcosa e non intendo aspettare ancora di più. Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.

Anche se devo ammettere che la sensazione di una mano che ti trema, quando suoni il campanello, non è delle migliori.

I minuti che seguono sembrano interminabili. Aspetto impaziente che qualcuno, preferibilemente non Allison o sua zia, venga ad aprire. Quasi sembro Stiles, quando sposto il peso da una gamba all'altra, nervosa.

L'opzione di scappare a gambe levate diventa stranamente invitante. E quasi sono tenta di girarmi e tornarmene da dove sono venuta.

Ma quando vedo la porta iniziare ad aprirsi lentamente, capisco di essere fregata. E il rumore scricchiolante che l'accompagna non aiuta la mia ansia. Petto in fuori, pancia in dentro, mento in su, e sono pronta a fronteggiare la famiglia Argent a mente aperta.

Peccato sia una bugia.

Tremo da capo a piedi. La saliva mi si blocca in gola formando un grumo che sono costretta a ingoiare rumorosamente.

Quasi sento un peso togliersi dalle spalle quando davanti mi ritrovo il signor Argent. Non che aiuti a mettere a tacere la mia ansia.

<<Buongiorno signore, Allison è in casa?>> chiedo cercando di non far tremare la voce.

Lui mi osserva con un sopracciglio alzato, gli occhi color del cielo che mi scrutano esattamente come un cacciatore fa con la sua preda. Deglutisco, sforzando un sorriso.

Mi devo ricordare che anche lui è come sua sorella. Sono entrambi pericolosi.

Dopo un altro secondo interminabile, lo vedo scuotere la testa in segno di negazione.

<<È uscita qualche minuto a fa per fare una corsa. Non so di preciso quando torni>>.

Senza rendermene conto lascio andare un sospiro di sollievo. Forse oggi sembro essere un po' più simpatica all'universo.

<<Le dispiace se lascio comunque un bigliettino in camera sua? La prego, è una faccenda un po' delicata>> domando.

Come minimo voglio far rimanere una traccia del mio passaggio: sono venuta qua per un motivo, e intendo compierlo almeno in parte.

L'uomo entra subito sulla difensiva.

Mi trattengo dell'alzare gli occhi al cielo. A quanto pare l'adorata sorellina gli avrà parlato di me. Per un secondo ho l'istinto di ghignare come una pazza: il solo pensiero di essere temuta da una famiglia prestigiosa come quella degli Argent mi fa sentire stranamente orgogliosa.

Ma poi decido non sia un buon momento. Ora occupati di sistemare il casino che hai combinato - mi dico - poi potrai darti alla pazza gioia.

<<Che ne dici di darlo a me?>> ribatte il signor Argent, riferendosi al biglietto. <<Ti prometto che glielo darò non appena sarà tornata>>.

Per un attimo rifletto sulla possibilità. Sicuramente una volta che me ne sarò andata lo aprirà e lo leggerà. Scuoto la testa tra me e me. Non ho bisogno di mettere Allison sotto ancora più stress. Un padre iperprotettivo non le serve di certo in questo momento.

<<No, la ringrazio. Preferisco lasciarglielo in camera. Sa, è una questione da ragazze>> sorrido, e non resisto nel far passare una piccola scintilla arancione nei miei occhi, giusto per divertirmi.

Lo vedo stringere i denti, per poi annuire lentamente in silenzio e lasciarmi passare.

Ringrazio, dirigendomi al piano di sopra.

Cerco di ignorare lo sguardo in cagnesco che sento infrangersi sulla mia nuca mentre salgo le scale.

Quando apro la porta della camera, però, quasi prendo un infarto.

Salto in aria, pronta a gridare, mentre i miei istinti prendono il sopravvento, facendomi scattare all'indietro.

Ma ho giusto il tempo di raccogliere aria nei polmoni, che Scott mi si avvicina in un secondo, mettendomi una mano sulla bocca.

È stato così veloce che ho visto solo una macchia indistinta correre verso di me.

Ad occhi spalancati osservo il mio amico farmi segno di stare zitta, portandosi un dito alle labbra. Cerco di stabilizzare il mio respiro accelerato, dandomi il tempo per calmarmi. Quando il licantropo davanti a me sente il mio cuore tornare a velocità normale, con una lentezza che non credevo possibile, lascia ritornare la sua mano a posto. Torno a respirare, girandomi e chiudendo la porta alle mie spalle.

Poi tiro un pugno sulla spalla di Scott.

<<Mi hai fatto prendere un colpo!>> sussurro, seppur la mia voce abbia una sfumatura arrabbiata. <<Che diavolo ci fai qui?>>.

Sembra che il mio pugno non l'abbia neanche sentito, perché scrolla semplicemente le spalle, ma la sua espressione è quasi impanicata: <<Tu cosa ci fai qui! Oggi non sei venuta a scuola e hai il cellulare spento. Eravamo preoccupatissimi!>>.

Aggrotto la fronte, confusa.

<<"Eravate"?>>.

Annuisce: <<Io e Stiles, chi sennò?>>.

Non posso trattenermi da spalancare leggermente gli occhi.

Scott e Stiles erano preoccupati per me? Dopo tutto quello che è successo? Dopo tutto quello che gli ho fatto? Mi sembra quasi innaturale. È innaturale. E anche stupido. Perché perdonarmi quando ho praticamente preso il loro cuore e l'ho frantumato in tanti piccoli pezzettini, sputandoci pure sopra? O questi ragazzi sono troppo stupidi o troppo altruisti.

Forse sono entrambi.

<<Voi eravate, tu e Stiles... eravate preoccupati per me?>> bisbiglio, così piano che sono sicura Scott mi senta solo per il suo nuovo udito sviluppato.

Lo vedo sbuffare, ma i suoi occhi si addolciscono.

<<Stiles è andato fuori di testa. Non ha fatto altro che muoversi per tutto il giorno, e quando ha visto che non rispondevi al telefono la situazione non è migliorata. Ha detto che in quel modo hai rovinato il suo piano di ignorarti per la prossima settimana>>.

Ridacchio. Cosa potevo aspettarmi? Quel ragazzo è Stiles! È la persona più generosa e altruista che io conosca. Quando dovrebbe odiarmi, si preoccupa per me. Quando dovrebbe amarmi, lui...

Scuoto la testa.

Eh no! Ora non ritorniamo lì! Non hai il diritto di farlo adesso, dopo il macello che hai combinato! Mettiti l'anima in pace e basta!

Prendo un respiro profondo, annuendo. Poi, però, guardo Scott confusa.

<<E tu cosa ci fai qui?>>. Lui alza un braccio per ribattere, ma lo fermò subito: <<Prima che me lo chiedi, io sono qui per parlare con Allison. Ma visto che non è in casa, le devo lasciare un biglietto>>.

Abbassa il braccio, per poi rispondere alla mia domanda: <<Derek ci ha detto che sua sorella, Laura, prima di morire, gli ha dato un lista con delle informazioni riguardanti l'alpha. Una tra queste è il simbolo sul ciondolo di Allison>>.

Alzò gli occhi al cielo, soffocando un risata.

<<E naturalmente hai preferito entrare in casa sua dalla finestra per rubarglielo, che suonare come un ragazzo civile al campanello?>>.

<<Cosa avrei dovuto fare?!>> alza la voce.

Stavolta sono io che mi avvicino a lui, mettendogli una mano sulla bocca.

<<Ragazzina è tutto ok?>> sento chiamare la voce di Chris dal piano di sotto. <<Ho sentito urlare>>.

<<No, no! È tutto apposto signor Argent! Ho- ho sbattuto contro la scrivania!>> grido di rimando.

Quando nessuna risposta mi giunge alle orecchie, tiro un sospiro di sollievo, allontandomi da Scott.

Gli lancio un'occhiataccia.

<<E poi dicono che voi licantropi siete furtivi. Ma molto probabilmente sei tu l'unico strappo alla regola>>.

Sbuffo, prendendo un pezzo di carta e iniziando a scrivere il biglietto per Allison.

Sono venuta a trovarti oggi, ma tuo padre mi ha detto che eri fuori a correre. Se leggi questo biglietto, per favore, incontriamoci domani mattina sul campo di lacrosse. Ho bisogno di parlarti.

Noemi.

Piego il foglietto, appoggiandolo sul letto.

Poi mi rigiro verso Scott: <<Buon furto. Io me ne vado, se resto ancora il signor Argent penserà che mi sono persa>>.

Sono tentata di aggiungere altro, ma poi ci ripenso. Questo non è né il luogo né il momento adatto.

Gli rivolgo un mezzo sorriso, prima di dirigemi verso al porta.

<<Emy!>>.

Mi fermo.

<<Quello che è successo ieri...>> inizia, mentre io stringo i pugni. <<Non è interamente colpa tua. Sono stato io a baciare Lydia. Anch'io ho fatto del male a Stiles. Non devi pensare di essere l'unica ad aver sbagliato>>.

Sospiro, girandomi di nuovo e rivolgendogli un sorriso stanco.

<<Vorrei crederti, ma per adesso non posso Scotty. E non mi merito la tua preoccupazione. E non merito soprattutto quella di Stiles>>.

<<Per questo dovresti parlare con lui! Senti, adesso è casa. Sta cercando di decifrare i messaggi che tu ed Allison avete ricevuto l'altra notte. Quelli che dicevano di venire a scuola>>.

Aggrotto la fronte.

<<Va' da lui e aiutalo. Serve ad entrambi un po' di tempo, e si sistemerà tutto senza che ve ne accorgiate. So quanto tieni a Stiles. E so quanto Stiles tiene a te. Il vostro legame è più forte di quanto credi, Noemi, lo posso sentire>>.

Penso che la mia mascella tocchi terra, in questo momento.
Sono senza parole.

<<Wow...>> dico, per poi farmi scappare dalle labbra una piccola risata. <<E da quando in qua sei diventato un esperto di relazioni, Scotty?>>.

Ormai non mi sorprendo più del numero di volte in cui cerco di sdrammatizzare una situazione.

Mi rivolge un sorriso tirato: <<Da quando queste sono le cose che vorrei sentirmi dire da qualcuno>>.

Ricambio il sorriso: <<Ecco perché Allison è fortunata ad averti>>.

Dopo avergli fatto un occhiolino, esco dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle.

Mi sento stranamente più tranquilla, come se un peso mi fosse stato tolto dal petto. Riesco finalmente a respirare un po' meglio. Anche se il tutto è ben lontano dall'essere risolto.

<<Arrivederci signore, e grazie ancora>> saluto l'uomo, dirigendomi verso il protone d'ingresso.

<<Aspetta>>.

Mi congelo sul posto, improvvisamente sull'attenti.

Ecco sono morta - mi dico - Uccisa per mano di un Argent. Alla fine non è così male.

Il padre di Allison mi si avvicina, mentre io non oso muovere un muscolo. Una sola piccola mossa e potrei essere bella che stecchita.

<<Mi ricorderesti il tuo nome? Così potrò dire a mia figlia che sei passata>>.

Tiro un sospiro di sollievo. Allora non mi vuole uccidere. Menomale, ho ancora tanto da vivere.

Annuisco: <<Certo, mi chiamo Noemi Nightstar. Ma basta che le dice che la sua amica Emy è venuta a->>.

<<COME HAI DETTO?!>>.

Sobbalzo all'improvviso tono di voce, e una mia mano va istintivamente alla cintura dei miei jeans, dove sono nascosti i kunai.

Il signor Argent sembra aver visto un fantasma, mentre mi guarda. I suoi occhi celesti sono spalancati e, sembra impossibile, ma nascosta in essi ci vedo un'improvvisa nostalgia. E anche una grande tristezza.

<<Non è possibile... Nathan non aveva una figlia, me lo avrebbe detto...>>.

Ed è qui che scatto.

Con un movimento fluido tiro fuori un kunai dalla cintura, e con uno sgambetto atterro l'uomo, puntandogli l'arma alla gola.

Sento i miei occhi bruciare come non mai, mentre un calore improvviso si impossessa del mio corpo.

Digrigno i denti: <<Come sai il nome di mio padre? Dove l'hai sentito?>>.

Devo dire di essere impressionata quando, con altrettanta agilità, lui è in grado di sfuggire alla mia presa.

Mi prende il polso, girandolo, facendomi emettere un gridolino di dolore.

Mi ritrovo di nuovo in piedi, con i polsi bloccati dietro la schiena, e il kunai che è volato dall'altro lato della stanza.

<<Come sarebbe a dire? Non te ne ha mai parlato?>> sento la sua voce chiedermi dietro di me, e percepisco lo stupore in essa.

Cerco inutilmente di liberarmi, ma non serve a niente. Devo calmarmi. Ho agito d'istinto e non è da me. In realtà, non è proprio una cosa da volpi.

<<Parlato di cosa?!>> chiedo, mentre la rabbia e la frustrazione offuscano il mio tono di voce.

<<Quindi non sai niente...>> sussurra Argent dietro di me.

Poi, eccomi improvvisamente libera.

Barcollo all'indietro, mentre mi porto le mani alla coda di cavallo, stringendola così tanto da farmi venire male alla fronte.

<<La famiglia Nightstar è la principale alleata degli Argent da generazioni. E tuo padre...>> si ferma un attimo, come se fosse perso in un ricordo. <<Era il mio migliore amico. Ci siamo allenati insieme per anni. Eravamo i migliori, così famosi, che perfino i Calavera ci rispettavano. Poi lui si è innamorato di quella kitsune e abbiamo perso i contatti>>. Mi rivolge l'ennesimo sguardo incredulo: <<Non sapevo avesse avuto un figlia. Ma avrei dovuto immaginarlo, sei la sua copia sputata. Tranne per il sorriso, quello è di tua madre>>.

Una scarica elettrica da 10.000 volt avrebbe fatto meno male.

Sento le gambe diventare di gelatina, mentre crollo per terra su un ginocchio. La gola mi si secca, e non riesco neanche a deglutire per poter parlare di nuovo.

È come se per tutta la vita avessi guardato lo stesso quadro, solo per poi accorgermi che quello era solo un dettaglio, e che il vero dipinto era cento volte più grande.

Mio padre era un cacciatore.

La mia famiglia caccia creature sovrannaturali da generazioni. Chissà quanti licantropi, volpi, wendigo, sirene innocenti ha ucciso. Quante vite ha spento.

E l'incendio a casa Hale? È possibile che mio padre abbia aiutato gli Argent a progettarlo. Quel uomo mi ha mentito per tutta la vita, dicendomi che ero speciale, che non dovevo avere paura di niente, che ero al sicuro.

E invece era lui il primo di cui dovevo avere paura. Era tutto quello di cui ero certa, di cui mi fidavo veramente.

Ed era tutto una bugia.

Forse sposarsi con mamma gli avrà fatto assimilare delle caratteristiche vulpine. A quanto pare la mia famiglia non è fatta altro da che bugiardi.

Mi ci vuole tutta la mia forza di volontà per non scoppiare in lacrime in questo esatto momento, su questo pavimento, davanti all'uomo che è stato il migliore amico di mio padre.

Non posso permetterlo. Non se lo merita: non merita il mio dolore, non merita la mia delusione e non merita la mia tristezza.

Mi avrà anche ingannato, avrà anche ingannato una volpe, ma non gli darò la consapevolezza di esserci riuscito.

Quando mi alzo da terra i miei occhi sono tornati del solito verde smeraldo, ma li sento vuoti di ogni emozione.

<<Hai detto che il mio sorriso ti ricorda mia madre>>. Persino la mia voce è priva di tutto. Argent se ne accorge, perché lo vedo deglutire. <<Parlami di lei. Com'era?>>.

Lui esita un secondo, ma poi sospira: <<Non sono sicuro di essere la persona giusta a cui chiederlo. Ho incontrato Akemi solo una volta, ed è stata anche l'ultima che ho visto tuo padre. Ma posso dire che era una donna di una bellezza disarmante e con una personalità molto spiccata>>.

Ignoro ancora le lacrime che mi salgono agli occhi, stringendo le labbra e annuendo.

<<La ringrazio per le informazioni signor Argent>>. Non credo di riuscire a resistere ancora per molto. <<Arrivederci>>.

E senza aspettare un'ulteriore risposta, mi precipito fuori dalla villa.

Quando l'aria fresca del pomeriggio mi colpisce in faccia, lascio che un sospiro di sollievo esca dalle mie labbra.

Ricordo le parole di Scott sull'andare da Stiles. E decido di ascoltarle. Per quanto un confronto con lui possa procurarmi dolore, non potrà mai essere peggio di quello che mi scorre in corpo ora.

Anzi, magari mi aiuterà a non pensarci.

Senza accorgermene, le mie gambe iniziano a muoversi, e pochi secondi dopo mi ritrovo a correre a velocità sovrannaturale verso casa Stilinski.

Angolo autrice

Finalmente un capitolo dove sono soddisfatta di quello che ho scritto! Poteva venire meglio, ma alla fin fine mi piace.

Spero sia piaciuto anche a voi! Fatemi sempre sapere cosa ne pensate! Adoro leggere i vostri commenti<3

Ma ho una piccola sorpresina per voi...
Niente di così straordinario, ma lo trovavo carino^^

Prima di tutto vi dico che ho intenzione di fare un libro per ogni stagione. Questo, infatti, si interomperà con la fine della stagione 1.

Quindi, ecco a voi, in anteprima, i titoli dei prossimi libri!!

Stagione 2: OCCHI DI VOLPE

Stagione 3: OCCHI DI TENEBRA

Stagione 4: OCCHI D'UMANO

Stagione 5: OCCHI DI SANGUE

Stagione 6: OCCHI DI TUONO

Allora? Che ne pensate? Vi intrigano almeno un po'?

Ma secondo voi le sorprese sono finite qui? Certo che no!

E se vi dicessi che vi faccio vedere la copertina del secondo libro? Voi che dite?

Dovete solo scorrere un po'☟︎︎︎









Ci sei quasi...







Ancora un po'...












TA-DAAN!!!

Che ve ne pare? Io la amo!!

E per oggi è tutto! Spero vi siano piaciute le sorpresine^^

Al prossimo capitolo ;)

~Giada

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