10. Allora è proprio di famiglia!

| Touya's POV |

Tsk! Che idiota!

Devo dire che Keigo non è cambiato molto da quando era piccolo: casinista nato, inguaribile ottimista e particolarmente dedito alla luss-

«Ah sei arrivato allora!»

«Ciao anche a te Nii-chan!» e metto una mano sulla testa al mio fratellino adorato, scompigliandogli i capelli. Mio padre si gira e mi fissa, arcigno.

«Evita di chiamarmi così, Touya...», lo sento grugnire, mentre si sistema diligentemente le ciocche di capelli bianchi che gli sono finite sul viso.

«Papà...» e lo ignoro, avvicinandomi alla donna che è al suo fianco.
«Buonasera mamma...» e le lascio un bacio leggero sulla guancia, mentre lei mi accarezza il petto.

«Questa giacca ti sta bene tesoro» e io le sorrido. Vedo Shoto alzare gli occhi al cielo.
«Ma per favore!», esclama e io non riesco a trattenermi.

«Pensi ancora di essere il cocco di mamma?»

Mia madre mi da' un pizzicotto sul braccio, facendomi sobbalzare.
«Finitela di dare spettacolo! - tuona mio padre, sorseggiando dello spumante – Perché sei arrivato solo ora?»

Io scrollo le spalle. «Traffico. Ma mi sono beccato comunque la presentazione dei prototipi. Interessante la cons-»

«Non cambiare argomento, Touya. Non mi aspetto chissà quali cose da te. Ma il rispetto per l'azienda, quello me lo devi. Non si arriva in ritardo in qu-»

«Adesso ti metti a farmi la paternale?»

«Touya...», s'intromette mia madre e io serro le labbra.
Prendo il bicchiere dalle mani di Enji e lo finisco in un colpo solo, prima di sfoderare uno dei sorrisi che gli rivolgo spesso. «Credo che Shigaraki mi abbia chiamato. Ci si vede, vecchio...mamma...»
Non saluto nemmeno Shoto, perché tanto è inutile: se vuole fare la testa di cazzo come papà, è liberissimo di farlo.

E mentre mi avvicino a Tomura sono sempre più contento di aver lasciato casa in tempo. Shoto non ha ancora capito che nostro padre vuole fare di lui la sua esatta copia...

Tomura si gira e mi saluta. «Proprio di te si parlava! Lei la conosci, giusto?»
Scuoto il capo e vedo che lei allunga una mano ad afferrare la mia. La ritraggo appena in tempo. Perché la gente deve toccarmi mentre parla?

«Scusa...no, non ci conosciamo. Todoroki Touya...»

La ragazza mi fissa con i suoi occhi gialli e un sorriso inquietante stampato in volto.
«Anche io sono nuova qui! Piacere di conoscerti Touya-san...io sono Toga! Himiko Toga!»





| Fumiko's POV |

Aaahhh!
A stomaco pieno si ragiona meglio!

La cena è stata deliziosa e, nella mia testa, ho fatto i complimenti a Nemuri per la scelta del menù.

Vedo Shota, seduto al tavolo accanto, che si accascia sulla sedia, sazio. Mi scappa una risatina a vederlo allentare la cintura. Almeno lui era con Emi...

Keigo tiene banco con le sue battute e sento la risata inconfondibile di Izuku fino a qui.

Io, invece, sono capitata nel tavolo un po' sfigato, assieme alla signora Tatsuma, Nezu e ai capi.
Non che mi dispiaccia, anzi...

Mi sono ritrovata a parlare un po' con le compagne dei miei titolari
Ho trovato la signora Inko estremamente affabile. Forse un po' troppo incline ai sentimentalismi, ma di una piacevolezza estrema.
È molto alla mano, tenera quando parla del figlio e discreta se si parla di Toshinori-sensei. Forse capisco perché lui la desidera al suo fianco: è una capace di riportarlo coi piedi per terra.

Ma la vera regina è la signora Rei. Ha una bellezza che definirei algida. Composta, pacata, mai una sillaba fuori posto, mai un movimento sgraziato.
Come se avesse una scopa nel culo pure lei.

Allora è proprio di famiglia!

Non ha parlato molto, ma è stata un'ottima ascoltatrice.

Tuttavia, ho notato delle differenze sostanziali nei loro rapporti.
E io so osservare molto bene.

Credo che le due si sopportino, ma non si piacciano: troppo diverse, anche come estrazione sociale.
E in Rei manca quella scintilla d'affetto negli occhi che si vede palesemente in Inko.

L'ho vista illuminarsi solo quando, al nostro tavolo, si sono avvicinati suo figlio maggiore e Tomura.

«Scusate, signore...ve la rubo un attimo...», dice Tomura con voce melliflua, porgendomi una mano per farmi alzare.

Sorrido, ma dentro di me vorrei scappare, perché so per certo che quando fa così vuole parlarmi di lavoro...

Mi fa cenno con la mano di avvicinarmi a Touya-san e io non capisco cosa diavolo vogliano da me.

Lui sembra impassibile, si sistema la cravatta e si liscia la giacca blu.

«Non credo abbiate avuto modo di conoscervi...dottoressa Nakatani, lui è il nostro nuovo tecnico, Todoroki Touya»
Ora capisco.

Faccia da culo in tempo 3-2-

«No. Non credo che ci siamo visti prima. È un piacere associare un volto ad una voce!», e lo vedo allungare una mano nella mia direzione.
Strano.

Gliela afferro e lui la scuote. Ha una presa salda e la mia mano sembra perdersi nella sua.

«Il piacere è mio, dottoressa...?»
Stronzo e falso. Figurati se ti dimentichi il mio nome!

«Nakatani Fumiko.»

Mi sorride appena e continua a scuotere la mia mano, prima che io rilasci la presa e mi stacchi da quel contatto.

Tomura sta parlando di qualcosa, ma non lo ascolto: saranno un mucchio di stronzate come al suo solito.
Touya-san lo guarda parlare ed annuisce.

Mi sta davvero facendo i complimenti per la presentazione?

«Grazie Tomura», dico con tono asciutto.
Stavolta è il moro dalla voce roca a parlare, mentre si scompiglia leggermente i capelli.

«Hai ragione...è stato davvero molto brava a spiegare!»
Mamma che falso che sei!

Sotto il suo labbro inferiore noto delle cicatrici, come quelle che ti lasciano i piercing, dopo che li hai portati a lungo.

Mi tocco istintivamente l'orecchio, andando a torturare l'anellino sulla sua sommità.

Touya mi guarda e aggrotta le sopracciglia.
Si aspetta davvero che lo ringrazi per quello che ha detto?

«Non è la prima volta che mi capita di tenere una lezione»

Lo vedo alzare il sopracciglio: ha una cicatrice pure lì.

Ma 'sto tipo? È davvero figlio di Enji-paloinculo-Todotoki?

Mi sento chiamare e vedo Yzashi, seduto al proprio tavolo che mi fa cenno di sedermi con lui.
Mi scuso e li saluto cortesemente.

Faccio per andarmene, ma Tomura mi chiede un momento.

Vedo Touya girarsi verso la madre e posare le mani sulle sue spalle. Lei piega la testa e con la guancia tocca la mano del figlio.
Sembra quasi tener-

«Sai, Fumiko-chan...stasera sei particolarmente notevole con questo vestito...» e sento i suoi occhi cremisi osservarmi dall'alto in basso.

Gli faccio un sorriso, debole, come il tono delle sue parole.
«Lo so. L'ho messo apposta. Ora, se vuoi scusarmi...» e mi allontano, combattendo il brivido di disgusto che mi percorre la schiena.

Bạn đang đọc truyện trên: TruyenTop.Vip