Meditazione

Ship: JakuRamu, SamaIchi
Personaggi: Amemura Ramuda, Jinguji Jakurai, Yamada Ichiro, Aohitsugi Samatoki
Anime: Hypnosis Mic

Ramuda sgranò gli occhi sorpreso.
Quello che sentiva parlare con Jakurai era Ichiro?

Rimase dietro alla porta dello studio del dottore per un po’, cercando di capire la situazione.

Che il vecchio lo stesse tradendo con il più grande degli Yamada?
Ma era impossibile, Ichiro era minorenne e Jinguji aveva sedici anni in più di lui…
Eppure, quel dubbio passò nella mente dello stilista per qualche attimo.

<<Cosa ci fai qui dietro, addirittura nascosto?>> chiese Samatoki, raggiungendo il leader dei Fling Posse.
Nel vedere il grigio, Amemura tirò un sospiro di sollievo; se lui era lì, voleva dire che Ichiro non lo stava tradendo, in teoria.

<<Sono venuto a trovare il vecchio. Tu?>> rispose il fucsia, togliendosi dalla bocca il suo chupa chups.
<<Ichiro è voluto venire a trovare il sensei, quindi sono venuto a riprenderlo.>> ammise Aohitsugi, scrollando le spalle.

<<Dovresti fare più attenzione al tuo ragazzo. Qualcuno potrebbe provarci con lui, sai?>> commentò Ramuda, aveva ancora paura che il corvino potesse provarci con Jakurai.
<<È impossibile che qualcuno ci provi con lui.>> affermò lo yakuza, facendo sbattere le palpebre allo stilista, con fare sorpreso.

<<E perché mai? Non credi che sia un bel ragazzo? Ci stai pure insieme.>> il più basso lo guardò sconcertato.
<<No, semplicemente non esiste nessuno che si può avvicinare ad Ichiro per provarci con lui. Morirebbe prima di arrivare al suo fianco, lo eliminerei io.>> Samatoki sorrise trionfante.
Non era una persona che dimostrava i suoi sentimenti, ma era oltremodo geloso.

<<Io direi di darli un po’ di tempo.>> sentirono dire i due da Ichiro.
<<In effetti, credo che tu abbia ragione. Amemura-kun e Samatoki hanno bisogno di staccare un po’.>> commentò Jakurai, annuendo.

I due ragazzi dietro alla porta si guardarono, come a volersi dire “ma vogliono lasciarci?”.
Poi, lo yakuza schioccò la lingua sul palato e spalancò la porta.

Amemura sbirciò all'interno, trovando Jinguji e Yamada seduti alla scrivania del primo.
Il corvino teneva diversi volantini tra le mani, mentre il dottore aveva la gamba destra accavallata sull'altra.

Quando sentirono la porta aprirsi, i due all'interno si voltarono di scatto, sorpresi dal trovarsi davanti i loro due fidanzati.

<<Samatoki!>> esclamò Ichiro, alzandosi, con un sorriso felice in volto e gli occhi eterocromatici che brillavano.
<<Samatoki-San.>> lo rimproverò Aohitsugi, facendolo imbronciare.

<<Si può sapere di cosa stavate parlando? Volete lasciarci?>> domandò, invece, Ramuda, incrociando le braccia al petto e guardando Jakurai con un'espressione delusa.
<<Certo che no, perché ce lo chiedi?>> a parlare fu proprio il dottore, che si alzò e si avvicinò al suo compagno.

<<Volete darci un po’ di tempo, o una roba simile. Che significa?>> il fucsia si mise le mani sui fianchi.
<<Oh quello? Dato che siete sempre nervosi, volevamo regalarvi delle sedute di meditazione.>> spiegò Ichiro, ormai attaccato al braccio destro del suo ragazzo, che cercava di scrollarselo di dosso.

<<Meditazione?>> dissero in coro lo stilista e lo yakuza, per poi guardarsi.
<<Esatto.>> annuì il leader dei Matenrou, passando una mano tra i capelli di Amemura.

<<Veramente pensavate che fossimo in grado di tradirvi?>> commentò il corvino, osservando Samatoki con uno sguardo ferito.
<<No, certo che no…ok, si…>> fu la risposta che gli diede il maggiore, sbuffando sonoramente.

Jakurai non disse nulla, ma si piegò sulle ginocchia, unendo le sue labbra con quelle di Ramuda.
<<Non potrei mai tradirti, Amemura-kun.>> sussurrò, facendo arrossire di colpo il minore.

<<E ora possiamo passare ad iscrivervi al corso di meditazione!>> esclamò Ichiro, prendendo tra le mani un altro volantino.

-

<<Non voglio farlo!>> urlò Ramuda, facendo voltare tutti i presenti nella palestra verso di lui.
<<Abbassa la voce, che già sono nero di rabbia.>> mormorò a denti stretti Samatoki, in piedi al suo fianco.

Una giovane donna si avvicinò a loro due, sorridendo.
<<Voi due siete i ragazzi nuovi? Prego, accomodatevi pure in ultima fila o, se preferite, davanti.>> disse loro dolcemente.
Il fucsia annuì a quelle parole, mentre lo yakuza schioccò la lingua sul palato.

-

<<Sensei, dici che abbiamo fatto bene ad obbligarli a seguire il corso?>> chiese Ichiro.

Inizialmente, non aveva avuto dubbi al riguardo ma, quella mattina, quando avevano lasciato i due alla palestra, Samatoki non gli aveva neanche riservato la parola per salutarlo.
Non poteva negare di esserci rimasto parecchio male, anche se conosceva il carattere difficile del suo ragazzo.

<<Penso che distendere i nervi farà molto bene ad entrambi. Però, nel caso in cui non dovesse andare bene, non li obbligheremo più, no?>> rispose Jakurai, seduto al suo fianco su una panchina.
Il corvino annuì, cercando di tranquillizzarsi un po’.

-

<<Vorrei darti il mio numero, onee-san, ma non mi è possibile.>> Ramuda cercò di declinare l'offerta dell'ennesima ragazza che partecipava a quel corso di meditazione.

Una volta, non si sarebbe fatto scrupoli a dire di sì, eppure ora si sentiva in dovere di non tradire il suo vecchio.

<<Hai finito di distribuire autografi? Penso che quei due siano fuori ad aspettarci.>> commentò Samatoki, poco distante dal fucsia e dal gruppo di oche che l'aveva circondato.

<<Signorine, devo seriamente andare.>> lo stilista provò nuovamente ad allontanarle, mettendo le mani davanti.
Però, quelle non davano segno di voler cedere.

<<Potreste lasciare in pace Amemura-kun?>> intervenne una voce che il leader dei Fling Posse riconobbe alla perfezione.
<<Jakurai!>> esclamò voltandosi e correndo in mezzo al gruppo di ragazze, per poi buttarsi tra le braccia del più alto, che non esitò a stringerlo a sé.

<<Perdonami per averti obbligato a venire qui.>> sussurrò il più alto, prendendolo in braccio.
Il minore si indicò le labbra e l'altro annuì, baciandolo delicatamente.
<<Sei perdonato. Ma non voglio più tornarci, una volta mi è bastata e avanzata.>> rispose Ramuda, circondando il collo di Jakurai con le braccia.

Ichiro, invece, che era rimasto un po’ in disparte, addirittura lontano da Samatoki, accennò un sorriso triste.
Chissà se il suo ragazzo lo avrebbe perdonato.

<<Hey.>> si sentì chiamare e i suoi occhi si inumidirono quando si trovò davanti lo yakuza.

<<Perdonami.>> mormorò, mordendosi piano il labbro inferiore.
<<E per cosa?>> domandò Aohitsugi, con un tono di voce fin troppo dolce.
<<Ti ho obbligato a venire qui, per di più contro la tua volontà.>> disse il corvino.

Il grigio sospirò, prima di fare un passo verso il suo compagno.
Lo baciò delicatamente, per poi allontanarsi subito dopo, guardandolo negli occhi.

<<Non ce l'ho con te.>> affermò, avvicinandosi di nuovo al suo viso, accostando le labbra all'orecchio del minore.
<<Ma vedi di trovare un altro modo per farmi rilassare.>> sussurrò, facendo arrossire di colpo Yamada.

Dopo qualche istante, Ichiro prese la mano del maggiore nella sua, ancora un po’ rosso in volto.

<<Mi impegnerò per trovarlo…>> il più basso lo guardò imbarazzato.
A Samatoki scappò una risata divertita.

Il leader dei Busters Bros era adorabile quando litigavano, lo trovava pure un po’ sexy, ma imbarazzato era tutta un'altra cosa.
Gli faceva venire una voglia incredibile di stringerlo a sé e di baciarlo.

<<Ragazzi, torniamo a casa.>> Jakurai si avvicinò alla coppia, tenendo ancora in braccio Ramuda.
<<Addio a tutti!>> esclamò, infatti, il fucsia, uscendo dalla palestra.
Lo yakuza guardò il suo ragazzo e si fece prendere sottobraccio, prima di seguire gli altri due.

Gli ex membri dei Dirty Dawg avevano capito una cosa: non forzare gli altri a fare qualcosa che non vogliono.
Per di più, era tutto finito bene, quindi niente più lezioni di meditazione!
Ramuda e Samatoki si sentivano veramente fortunati.

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