Perdono

Ship: ErLand
Personaggi: Er, Landkarte
Anime/Manga: 07-Ghost

<<La ringrazio per avermi perdonato.>> Landkarte si inchinò davanti al Signore dei cieli, per poi alzarsi ed uscire dalla stanza.
Una volta che fu fuori, chiuse l'enorme portone alle sue spalle e sospirò piano.

Dopo tutti i guai che aveva combinato, ancora non capiva come avesse fatto ad essere stato perdonato.
Eppure, proprio Teito, lo stesso ragazzino che aveva fatto soffrire oltre ogni dire, l'aveva aiutato, salvandolo.

<<Cosa fai lì impalato?>> sentí domandare da una voce fin troppo conosciuta.
<<Er…>> mormorò, guardando il moro davanti a sé.
<<Sei andato di nuovo a ringraziare il nostro sovrano? Se continuerai così, passerai per un tipo insopportabile…>> commentò Er, strappandogli un sorriso.
<<Per un po’ di ringraziamenti, non si è mai arrabbiato nessuno.>> sussurrò Landkarte, seguendo l'altro che gli aveva fatto cenno con il capo di andare con lui.

Dopo un po’ di cammino, si fermarono in un posto abbastanza isolato, circondato da una fitta vegetazione.

<<Perché mi hai portato qui?>> domandò l'arancio.
<<Volevo parlarti, senza essere disturbato da nessuno.>> rispose il moro.
<<Siamo in Cielo, non penso ci sia gente che possa disturbarci…>> ridacchiò Landkarte.
L'altro lo fissò in silenzio, beandosi della risata dell'amico.

<<Sai, a volte mi ricordi proprio il te che conoscevo quando c'era la guerra di Raggs…>> sfuggí ad Er, che distolse lo sguardo.
<<Lo stesso che ti ha tradito, eh?>> un piccolo sorriso amaro comparve sul volto di Landkarte.
<<Gli altri Ghost ci avevano fatto fare amicizia perché avevamo all'incirca la stessa età. E poi i nostri poteri erano complementari.>> il moro tornò a guardarlo.
<<Eravamo proprio dei partner ideali.>> dopo quelle parole, il silenzio calò tra di loro.

L'arancio lanciò delle piccole occhiate all'altro, senza dire una parola.
Er lo fissava con i suoi occhi penetranti, che lasciavano trasparire dei sentimenti forti, anche se non abbastanza chiari, all'amico.

<<Grazie per aver creduto in me… E per avermi perdonato…>> sussurrò Landkarte, rivolgendo lo sguardo in basso.
Aveva ringraziato l'altro talmente tante volte da quando si erano ritrovati lì che aveva perso il conto, ma non riusciva a fare a meno di continuare a rivolgergli quelle parole.

Chiuse gli occhi, non aspettandosi una risposta dal moro, ma sobbalzò e li riaprí di colpo quando sentì un tocco leggero sulle sue guance.
Il suo volto venne portato verso l'alto e i suoi occhi incontrarono quelli dell'altro, che lo stava guardando con dolcezza.

<<Smettila di ringraziarmi. Eravamo amici e io…conoscevo il vero te. Tu avevi assorbito tutta l'oscurità degli altri, perché eri buono. Volevi solo la felicità, volevi proteggere tutti.>> sussurrò Er, accarezzandogli le guance lentamente.
Landkarte sentì subito gli occhi pizzicare, le lacrime che cercavano di uscire senza che lui potesse fermarle.

<<Io non capisco… Teito mi ha perdonato, nonostante io l'abbia fatto soffrire. Ho ucciso gli altri Ghost, tranne te e Sichel, ma loro non mi hanno ostacolato, mentre sono tornato in Cielo. E ho cercato di ucciderti… Eppure… Eppure tu mi hai perdonato…>> singhiozzò l'arancio, bloccandosi sul posto quando sentí le braccia dell'altro stringerlo a sé.

<<Er…?>> mormorò Landkarte, poggiando la testa sul petto del moro, mentre quest'ultimo gli passava una mano tra i capelli, dopo avergli calato il solito cappuccio bianco.
<<Ovvio che io ti ho perdonato… Mentre Teito ti salvava, ti ho anche aspettato…>> sussurrò Er, al suo orecchio.
<<E perché? Io non capisco…>> disse l'arancio, continuando a piangere.
Il moro non rispose, lasciando che l'altro si sfogasse, bagnando tutto il suo petto con le lacrime.

Quando sembrò che Landkarte si fosse calmato, l'altro lo fece allontanare lentamente, per poterlo guardare negli occhi.

<<Non c'è nulla che tu debba capire. Semplicemente, io volevo stare di nuovo al tuo fianco. Mi sei sempre stato vicino, siamo sempre stati degli ottimi amici, anche se certe volte non sopportavo tutta la tua purezza. Anche quando mi hai tradito, io ho pensato che ti avrei perdonato. Non c'è un motivo nobile dietro a tutto questo… Solamente…>> Er si fermò, baciando la guancia dell'altro, che arrossí.

<<Ti amo…>> sussurrò il moro all'orecchio dell’arancio, dopo essersi sporto verso di lui.
Senza dire nulla, Landkarte abbracciò forte l'altro, accoccolandosi contro di lui.

<<Nonostante tutto…? Nonostante la sofferenza che ti ho portato?>> domandò, non lasciando andare l'altro.
<<Ovviamente. Ti amo da più di dieci anni, sono sicuro dei miei sentimenti.>> rispose Er, accarezzandogli la schiena con una mano.

<<Ed è per questo che mi hai perdonato?>> chiese l'arancio.
<<All'inizio, volevo perdonarti in memoria della nostra amicizia. Ma, lentamente, ho iniziato a comprenderti sempre di più, mentre pensavo al motivo per cui ti eri comportato in quel modo. E ho anche capito di amarti. Quindi, sì, diciamo che in parte è per questo.>> il moro accennò un lieve sorriso.

<<Amare un Ghost come me? Non penso sia una cosa molto saggia.>> commentò Landkarte.
<<È una cosa folle, lo so. Ma non posso fare a meno di provare questi sentimenti.>> affermò Er.

L'altro lo guardò per un attimo in silenzio, prima di far combaciare le loro labbra, dando il via ad un tenero bacio.
Il moro gli poggiò le mani sui fianchi, attirandolo di più a sé, mentre ricambiava il gesto.

Quando il bacio volse al termine, i due si guardarono negli occhi.

<<Grazie per avermi perdonato. E grazie per amarmi.>> sussurrò Landkarte.
<<Non c'è bisogno di ringraziarmi.>> Er gli baciò la fronte.
L'arancio chiuse gli occhi, godendosi quel dolce trattamento da parte della persona che amava.

Nonostante la guerra, nonostante le battaglie, loro erano sempre stati uniti.
E, anche se Landkarte aveva cercato di ucciderlo, Er aveva continuato ad amarlo.
L'aveva perdonato, nonostante tutto, perché l'amore che provava nei suoi confronti era più forte dell'odio.
E Landkarte non poteva fare a meno di esserne felice perché, ora che era stato purificato e perdonato, era libero di ricambiare l'amore della persona che era sempre stata al suo fianco.

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