CAPITOLO I.

La tenuta, forse proprio perché era appena stata costruita, sembrava più grande e imponente di molte altre: era un enorme castello, circondato da un giardino così grande che dalle finestre non si riusciva nemmeno a venire tutto il muro che recintava l'intera zona, interrotto solo dal cancello d'ingresso, che in quel momento era aperto per permettere l'arrivo di tutti gli invitati.

Dentro al castello si trovava già il personale; in realtà, nessuno dei ragazzi presenti era un lavoratore del castello, ma anche loro erano stati chiamati per partecipare a quell'evento.

- Tsk, questa cosa mi sta davvero sul culo!- sbuffò Jingo, posando l'ennesimo bicchiere sul tavolo, prima di voltarsi verso il ragazzo dai capelli arancioni che stava sistemando i piatti vicino a lui - Noi due siamo delle guardie, dei guerrieri! Non dei camerieri! Perché siamo stati chiamati per servire, eh?! La cosa non ti sta sul culo, Kunigami?!-. Il ragazzo alzò leggermente gli occhi al cielo.

- Ovvio che non mi va bene- affermò, voltandosi verso Raichi e fissandolo negli occhi - ma noi siamo guerrieri senza un padrone fisso, se ci rifiutiamo di obbedire agli ordini di un nobile rischiamo di ritrovarci senza alcun lavoro-.

Lo trovava ingiusto anche lui: si era allenato tutta la vita per essere un guerriero, e adesso si trovava a sistemare la tavola per un banchetto di nobili, quando sarebbe dovuto essere al fianco di uno di loro a proteggerlo.

Gli dava fastidio, ma sapeva bene di non poterci fare nulla...

- Hey, voi due-. I due ragazzi si voltarono, e videro il ragazzo che era stato eletto capo del personale per quella sera andare verso di loro.

- Che vuoi Niko?- sbuffò Jingo - Tu almeno sei qui a fare il capo, non a faticare!-.

- Lo so, ma guerrieri senza padrone sono visti peggio dei mercenari... Se farete i bravi qualcuno potrebbe accorgersi di voi questa sera, altrimenti rischiate di rimanere così a vita- affermò Ikki - non sono un nobile ma la mia famiglia ha un certo livello, se volete essere raccomandati cercate di fare i bravi-.

- Eh?! Non ho bisogno di...-. Kunigami mise una mano sulla spalla di Raichi per calmarlo.

- Ti ringraziamo per questa opportunità- affermò, lanciando un'occhiata all'amico per fargli capire che fare casino in quel momento era una pessima idea. Il biondo sbuffò, ma non disse altro.

- Oh, tu sei quello che deciderà, vero?!-. I tre ragazzi si voltarono e videro un ragazzo dai capelli neri e molto corti andare verso di loro.

- Deciderà... Cosa?- chiese Rensuke, confuso.

- Non lo sapete?! Il signore di questo castello, il signor Ego, ha chiamato molte persone per preparare tutto questo ma... Solo ad alcuni di noi è stato chiesto di rimanere! Noi potremo ottenere un ruolo in questa tenuta, vero?!- esclamò il ragazzo, emozionato.

- Tu non sei Igarashi Gurimu? Non hai già un ruolo che ti attende nel clero?- commentò Jingo.

- Lo ho... E non lo voglio! Sono l'ultimogenito, non voglio pulire il tempio per il resto della mia vita!- si lamentò lui - Ho bisogno di un lavoro che mi faccia diventare molto più forte!-.

- Perché non inizi a lavorare stasera?- Okuhito affiancò il ragazzo - Sta per arrivare nuovo cibo dalla cucina, va sistemato in giro-.

Proprio in quel momento, videro Asahi Naruhaya aprire la porta della cucina.

- Arrivano nuove portate!- dichiarò con un sorriso, spostandosi per lasciare passare Gagamaru, che spingeva un carrello con sopra varie portate.

- Tu non sei il cuoco? Non dovresti stare in cucina?- commentò Ikki, mentre Imamura si avvicinava ai due per dargli una mano a svuotare il carrello.

- Volevo capire quanto cibo mancasse ancora- rispose il ragazzo.

- Per ora ce n'è tanto, ma parliamo di nobili, potrebbero volere di tutto; tu continua a preparare- rispose Ikki.

Gagamaru annuì e si voltò per tornare in cucina, ma rischiò di scontrarsi con qualcuno che stava uscendo in quel momento dalla stanza.

- Certo che tutto questo cibo ha un'aria deliziosa! Posso assaggiare?! Vi posso dare dei consigli!- esclamò il ragazzo con un sorriso, gli occhi dorati decisamente emozionati per la situazione che stava vivendo.

- Assaggia quello che ho lasciato in cucina- rispose tranquillamente Gin.

- Va bene!- esclamò il ragazzo, voltandosi per tornare in cucina.

- Oi... Che ci fa qui Meguru Bachira? Non era un nobile?- chiese Jingo, voltandosi verso Niko.

- Quanto sei rimasto indietro? È stato cacciato di casa tre anni fa, era considerato troppo strano per essere un nobile. Ma pensavo che nessuno sapesse che fine avesse fatto- rispose Rensuke.

- A quanto pare è stato chiamato qui come tutti noi- mormorò Ikki.

Anche se era strano che ricomparisse proprio in quel periodo: in fondo, sapevano tutti che il re era malato, e non avendo successori era un buon momento per farsi vedere... Quella festa era una grande occasione, forse era rispuntato fuori per quello.

Sentirono la porta del salone aprirsi e si voltarono di scatto, mettendosi velocemente tutti in fila non appena riconobbero la padrona di casa, ovvero Anri Teieri. Anche Bachira uscì dalla cucina e, l'emozione in volto, si mise in riga con gli altri.

La donna si guardò per un attimo intorno: pareva tutto pronto.

- Coloro a cui non è stato chiesto di restare possono andare- affermò - il conte Ego vi pagherà all'uscita-. Un po' di servitori uscirono dalla stanza e la donna tornò a guardare davanti a sé.

- Vediamo se ci sono tutte le persone di cui è stata richiesta la presensa. Ikki Niko, dimmi i nomi dei presenti- ordinò. Il ragazzo fece un piccolo inchino e un passo in avanti, voltandosi poi verso gli altri.

- Jingo Raichi. Rensuke Kunigami. Gurimu Igarashi. Yudai Imamura. Gin Gagamaru. Asahi Naruhaya. Okuhito Iemon. E Meguru Bachira-. La donna annuì.

- Molto bene. Stanno per entrare i nobili: li presenterò all'ingresso. Sono tutti giovani ragazzi come voi: il signor Ego ci tiene a fare bella figura con le nuove generazioni, per cui comportatevi al meglio-.

- Agli ordini- risposero i ragazzi, con aria seria, a eccezione di una risatina da parte di Bachira.

Anri si voltò e si diresse verso il portone. Era nervosa, era la prima volta che presentava dei nobili, e tra l'altro quello era un progetto molto più grande di quanto chiunque potesse pensare... Doveva riuscire a esserne all'altezza, a ogni costo.

Si portò di fianco alla porta, in attesa. Aveva visto le carrozze iniziare ad arrivare, ormai sarebbe dovuto mancare poco... E infatti, ecco che la prima persona si stava facendo avanti verso la porta.

Kunigami tenne gli occhi fissi sull'entrata. Lui non desiderava certo rimanere a lavorare per un nuovo conte sconosciuto, ma quella sarebbe potuta essere una buona occasione per trovare un nobile disposto a finanziare il suo lavoro... Aveva cercato di memorizzare i nomi dei nobili della zona: doveva mettercela tutta.

- Il nostro primo ospite è il marchese Shohei Baro- dichiarò Anri, mentre un ragazzo piuttosto alto e dall'aria minacciosa entrava nella stanza.

Si guardò intorno e sbuffò appena.

- Noto che ci sono solo schiavi qui- commentò, entrando nella stanza, ma rimanendo decisamente in disparte per evitare di avvicinarsi a quella classe inferiore.

Kunigami dovette bloccare Raichi per un braccio perché non lo uccidesse.

- Non dovresti essere così scortese... Anche se sono classi inferiori, sono comunque esseri che vivono-. Un altro ragazzo dai capelli neri entrò in stanza, un paio di occhiali indosso e l'aria intelligente solo all'apparenza.

- Benvenuto, marchese Tsurugu Zantetsu- disse Anri.

- La ringrazio; la festa è già iniziata?-.

- Zantetsu, non essere così irrispettoso... Bisogna salutare le signorine- un ragazzo dai capelli bianchi affiancò Zantetsu e si voltò verso Anri con un sorriso - è un piacere essere in questa casa- si chinò e prese la mano della ragazza, lasciandole un bacio sulla dorso.

- La ringrazio, marchese Eita Otoya- rispose lei, leggermente sorpresa e un pochino imbarazzata. Il ragazzo le rivolse un sorriso, prima di entrare nella stanza con Zantetsu.

Anri si schiarì appena la voce.

- Date il benvenuto al marchese Yo Hiori e al suo futuro marito, Ranze Kurona- disse, mentre un ragazzo dai capelli azzurri e un altro dai capelli fucsia entravano nella stanza.

Kunigami fece un veloce ripasso mentale: se non ricordava male, pareva che le due famiglie fossero unite da un accordo matrimoniale... Non erano gli unici, ma avevano lasciato molte persone sorprese, visto che erano due ragazzi.

Purtroppo il contratto era stato stipulato tra le loro madri, che non erano riuscite a mettere al mondo alcuna figlia femmina, ma probabilmente per i successori avrebbero chiamato qualche concubina, il loro sarebbe stato solo un accordo formale... O così aveva sentito.

- Il marchese Tabito Karasu-. Il ragazzo entrò in stanza, un lieve sorriso in volto, e si guardò appena attorno; il suo sguardo si posò subito su Hiori e Kurona, che si stavano allontanando dalla porta per lasciare entrare gli altri.

- Ma guarda un po'... Pare che oggi ci sia gente interessante- commentò, raggiungendo i due.

- Non preoccuparti, ci sarebbe stata anche senza di te- affermò Yo; ma sarebbe stato divertente avere lì anche quel ragazzo.

- Marchese Watari Kuon- continuò Anri, ignorando tutti i vari commenti, mentre un ragazzo dai capelli castani entrava nella stanza.

Kunigami lo fissò per un attimo: pareva che la famiglia di quel ragazzo fino a poco fa fosse anche più povera della sua, eppure adesso si trovava in quel luogo...

- Marchese Hyoma Chigiri-. Tutte le domande del ragazzo sparirono improvvisamente quando vide arrivare il ragazzo appena nominato.

Trattenere il fiato fu inevitabile per lui e per metà delle persone nella sala. La bellezza del secondogenito dei Chigiri era risaputa, ma vederlo dal vivo era tutta un'altra storia.

Il ragazzo camminava con la schiena dritta, i capelli fluenti che nonostante fossero raccolti in una treccia laterale parevano ondeggiare a ogni suo passo, con la consapevolezza di chi sa bene di avere tutti gli sguardi addosso per via dei suoi lineamenti fin troppo femminili; anche se indossava lo stesso abito maschile degli altri nobili, la stoffa pareva quasi muoversi lasciando uno trascico alle sue spalle, come se fosse un abito da donna.

Ignorando tutti quanti, compresi coloro che lo stavano fissando, si spostò nella zona dei nobili, continuando a mostrare un'espressione neutra: era totalmente abituato a quelle situazioni, avrebbe gestito tutto come al solito senza lasciarsi fermare da nulla, tenendo alto il suo nome.

- Wow, ecco perché ti chiamano principessa!-. Chigiri si voltò e vide che Otoya lo stava fissando.

- Non iniziare già a rompere, Otoya- lo riprese Tabito.

- Stavo solo facendo un complimento! Non lo pensi anche tu?- commentò il ragazzo, dandogli una lieve gomitata e facendogli alzare gli occhi al cielo.

- Vedete di non fare casino voi due, sta arrivando altra gente- sospirò Yo, mentre Anri si schiariva la voce per riprendere a parlare.

- Il marchese Yoichi Isagi- continuò la donna, mentre il ragazzo faceva la sua entrata in stanza.

Si guardò appena intorno, leggermente emozionato: la sua famiglia era diventata importante da poco, aveva avuto rare occasioni per partecipare a eventi del genere... Aveva l'adrenalina al massimo!

- Buongiorno a tutti- disse, avvicinandosi agli altri nobili con un sorriso. Alcuni, come Chigiri, lo ignorarono, mentre altri si voltarono verso di lui.

- Tsk, un altro schiavo che pensa di potersi fare largo nel mondo...- borbottó Shohei. Isagi si voltò verso di lui, leggermente sorpreso da quel commento, e anche un po' irritato.

- Il tuo futuro marito non è qui?- chiese Ranze, bloccando una possibile litigata.

- Purtroppo, Kira non sta tanto bene e non è riuscito a venire, ma vi porge i suoi saluti- affermò Yoichi. Sapeva già cosa pensavano tutti quanti: lui era lì solo grazie a Kira.

E in effetti, il fatto che i suoi genitori fossero riusciti a combinare il suo matrimonio con un conte era di sicuro una fortuna per la sua famiglia... Doveva tenerne alto l'onore. Anche se si sentiva un po' perso a essere lì senza Kira, ce l'avrebbe messa tutta!

Sentì uno sguardo su di sé e si voltò, leggermente confuso, notando che uno dei servitori, un ragazzo dai capelli castani e gli occhi lievemente dorati, gli stava sorridendo.

Ricambiò appena, ancora confuso, prima di voltarsi per vedere quali altri nobili sarebbero arrivati.

- Il duca Reo Mikage e il suo servitore personale- annunciò Anri.

- Guarda che anche lui ha un nome- un ragazzo dai capelli viola entrò nella sala, un'espressione dura e sicura in volto, affiancato da un ragazzo più alto di lui dei capelli bianchi, che invece pareva decisamente annoiato.

- Mi scusi... Il suo servitore, Seishiro Nagi- affermò la donna.

- Così va meglio- Reo lanciò uno sguardo al ragazzo, la cui attenzione però si era ormai concentrata sui tavoli pieni di cibo.

- Posso mangiare quello che voglio, vero?- chiese, voltandosi verso Reo; in fondo, era lì per il cibo.

- Aspetta che finiscano la presentazione; uniamoci agli altri, non dovrebbe mancare troppa gente- affermò Reo, afferrandogli la mano e dirigendosi verso gli altri nobili, consapevole che se l'avesse perso di vista sarebbero stati casini.

- Non pensavo si potessero portare i nostri servitori qui- commentò Hyoma, osservando i due ragazzi: aveva sentito che il figlio del duca Mikage era praticamente cresciuto insieme a un servitore, ma non pensava fossero così tanto uniti.

- Ho fatto una richiesta specifica, non mi muovo senza Nagi. Chi manca?- chiese Reo, osservando i ragazzi di fronte a lui: erano tutti marchesi... Era l'unico duca presente?

Di solito non partecipava a eventi di così basso livello, ma ultimamente si annoiava parecchio e aveva pensato che sarebbe potuto essere divertente; invece...

- Manca la star della serata!- dalla porta entrò un ragazzo alto, dai capelli biondi, e un sorriso per niente rassicurante in volto - Mi presento da solo: sono il duca Ryusei Shidou! Immagino abbiate sentito parlare di me, no?!- affermò con un sorriso.

- Niente di buono- mormorò Rensuke. Pareva che quel conte fosse finito più volte nei guai per avere attaccato briga con ogni nobile e guerriero che gli si fosse parato davanti... Se era lì, significava che avrebbe di sicuro combinato qualche casino. Doveva stare attento.

- Allora?! Sta arrivando qualche ospite interessante?!- chiese Ryusei, voltandosi verso la donna; era più che curioso di sapere che cosa sarebbe accaduto d'ora in poi...

- Mancano tre ospiti; si accomodi pure con gli altri- rispose lei con un sorriso. Con una piccola risata, il ragazzo raggiunse gli altri nobili, che cercarono di evitare il più possibile il suo sguardo.

- Il conte Aoshi Tokimotsu- presentò Anri, mentre un altro ragazzo entrava nella stanza, un sorriso nervoso in volto.

- Buongiorno!- esclamò.

- Cerca di non stare troppo sulla porta, oscuri la mia bellezza- un ragazzo dai lunghi capelli mori compare improvvisamente al suo fianco.

- Il conte Jyubei Aryu- presentò Anri, mentre il ragazzo si scostava i capelli in maniera parecchio teatrale.

Chigiri emise un lieve sospiro di sollievo: se ci fosse stato lui, forse la gente avrebbe fatto meno caso alla sua presenza... In fondo, Aryu era famoso per vantarsi parecchio della sua bellezza, e aveva anche un rango superiore al suo. Forse, per una volta sarebbe potuto stare tranquillo.

- Ma guarda un po', pare che oggi ci sia qualcun altro di molto bello presente nella stanza...-. Come non detto... Aryu stava andando verso di lui.

- Ti lascio pure la gloria della giornata, non preoccuparti- affermò Hyoma, spostandosi appena per evitare di doverci parlare ulteriormente.

Prima che potesse seguirlo, l'attenzione di Aryu venne catturata dall'ultimo ospite della giornata.

- Vi presento il conte Rin Itoshi- dichiarò Anri, mentre il ragazzo entrava nella stanza.

Isagi si voltò di scatto verso di lui: Rin Itoshi... Era davvero lui, uno dei nobili più potenti del paese, e uno dei candidati a entrare nella futura famiglia reale.

O meglio, lo era suo fratello, ma anche le azioni di Rin non erano passate inosservate, anzi, era piuttosto conosciuto da tutti i presenti.

Rin squadrò per un attimo le persone presenti nella stanza. Alcuni erano dei nobili interessanti... Altri, semplici marchesi che non avevano motivo di presenziare a un evento così importante.

Ma era determinato a mostrare a tutti quanti che pur essendo il secondogenito poteva portare tranquillamente avanti la famiglia, per cui si voltò verso Anri.

- Ringrazi ancora il conte Ego da parte mia per questo invito- le disse, chinandosi leggermente.

La donna rimase per un attimo sorpresa, ma fece un lieve sorriso.

- Lo farò di certo- affermò. Rin annuì e si diresse insieme agli altri nobili, in attesa di capire quando avrebbero potuto iniziare quello splendido evento.

Anri si guardò intorno: l'atmosfera iniziale non era decisamente delle migliori...

Sospirò, prima di fare un respiro profondo.

- Ringrazio tutti quanti per essere venuti; come sapete, il signor Ego ci tiene molto a conoscere i giovani che un giorno guideranno il nostro paese, per questo ha organizzato questo evento. Vi verrà a fare visita una volta che vi sarete ambientati, per cui iniziate pure la festa. Spero che sia di vostro gradimento- fece un piccolo inchino, prima di uscire dalla stanza.

Per un attimo, calò il silenzio. I servitori si scambiarono uno sguardo, chiedendosi se dovessero fare qualcosa; in fondo, erano lì per servire, ma non avrebbero dovuto interagire con i nobili senza il loro permesso...

- Quindi si può mangiare?- chiese Nagi, voltandosi verso Reo.

- Certo; vieni- il ragazzo si diresse verso il cibo, seguito da Nagi, ignorando sia nobili che servitori.

Gli altri nobili si scambiarono uno sguardo e iniziarono ad avvicinarsi anche loro al tavolo.

Niko si voltò per fare un cenno a Igarashi, che annuì e si diresse verso il pianoforte; fortuna che per via della sua famiglia sapeva suonare... Almeno poteva rallegrare un po' l'atmosfera.

I camerieri iniziarono a passare tra i nobili, naturalmente senza osare guardarli in volto mentre gli passavano il cibo.

Alcuni nobili iniziarono a parlare fra loro, come Karasu che si avvicinò a Hiori e Kurona insieme a Otoya; Baro fece ben attenzione a rimanere a lato e non interagire con nessuno, mentre Zantetsu era impegnato in un vago tentativo di farsi notare da Reo, che però si stava occupando di dare mangiare Nagi e stava ignorando la presenza del conoscente.

Aryu, notando che Chigiri pareva ancora intenzionato a ignorarlo, aveva iniziato una conversazione con Tokimotsu.

Rin si era avvicinato a loro, in modo da non venire catturato da nessun altro, e stava osservando la situazione.

Per adesso, Kuon stava girando per la stanza osservandosi intorno con aria interessata, sembrava più interessato alle persone presenti...

Isagi, che pareva l'unico effettivamente emozionato al pensiero di essere lì, si era avvicinato a Chigiri, che lo ascoltava distrattamente, mentre a sua volta si guardava appena intorno.

I ragazzi al momento non si stavano certo divertendo alla festa, ma impegnati sul loro compito non si accorsero della ragazza che, uscita dalla tenuta, aveva mandato via le carrozze che li avevano condotti fin lì, e del cancello che si era chiuso alle sue spalle con un forte tonfo.

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