CAPITOLO IX.
Isagi continuò a osservare il ragazzo seduto sulla finestra. Dopo che aveva accompagnato gli altri a portare Shidou nelle segrete, non aveva più trovato il ragazzo per un po', e dopo cena Bachira era andato subito a letto...
Isagi ea stato bloccato da Aryu e Tokimotsu che volevano parlargli della sua tecnica con la spada, per cui era riuscito a raggiungerlo solo più tardi.
Bachira era in quella posizione da quando era entrato in stanza un'ora prima... Isagi era andato a farsi un bagno, ma uscendo l'aveva trovato sempre lì.
Fece un respiro profondo e si avvicinò appena a lui.
- Bachira, va tutto bene?- gli chiese.
- Mh?- Meguru si voltò verso di lui e gli rivolse un piccolo sorriso.
- Isagi! Sei tornato!- esclamò. Isagi sbatté un paio di volte le palpebre.
- Sí, sono tornato un paio di ore fa... Non mi hai sentito?- gli chiese. Il ragazzo scosse la testa.
- Ero impegnato a parlare con me stesso- affermò. Isagi lo fissò per un attimo.
- Sicuro che vada tutto bene?- gli chiese, avvicinandosi appena a lui - Se è per quello che è successo oggi...-.
- Sono certo che tu abbia sentito molte voci su di me- lo interruppe Meguru - e di sicuro molte di queste non erano belle. Immagino anche che tu abbia sentito dire che sono un figlio dell'inferno in contatto con i demoni, o cose simili-. Isagi per un attimo non rispose: era vero, aveva sentito che quel ragazzo aveva degli atteggiamenti per cui pareva che fosse in contatto con delle forze oscure, ma non aveva mai saputo quanto ci fosse di vero e non ci aveva mai pensato più di tanto.
- Sí- mormorò - però...-.
- Sono vere- lo interruppe il ragazzo - non che sia un inviato dell'inferno ovviamente, anche se sarebbe divertente! Ma mi capita di vedere delle ombre a volte, sentire delle voci... Non sono cattive, vogliono solo aiutarmi a fare ciò che desidero. I miei genitori hanno cercato di negarlo in ogni modo possibile, ma non posso certo ignorare gli unici amici che abbia mai avuto!- rise Meguru, poi abbassò appena lo sguardo - Perché non possiamo solo fare ciò che desideriamo? È vero che da nobile dovevo pensare anche sempre al mio popolo, ma ero un ragazzino in fondo. Quindi perché... Non posso solo avere amici?- alzò lo sguardo su di lui - Tu... Non lo vuoi essere?-.
Isagi sbarrò gli occhi: non si aspettava un discorso simile, non si aspettava quella richiesta... E di leggere tutta quella solitudine nel suo sguardo.
- Certo che sì!- esclamò - Io... È solo che sono nuovo in questo mondo, e so bene che se voglio riuscire a cambiare qualcosa devo muovermi con cautela. Non so cosa fare, ma non significa che ti lascerò indietro! Insomma, quando andavamo alle feste tu eri sempre la persona che cercava di venire a parlarmi e farmi divertire, e... Penso che sia giusto che si voglia vivere la propria vita anche quando si hanno simili responsabilità, è più che normale. È naturale che voglia... Essere tuo amico-.
Gli occhi di Bachira si illuminarono leggermente.
- Dici davvero?!- esclamò, scendendo velocemente dalla finestra e andando verso di lui - Quindi, anche quando saremo fuori da qui staremo insieme?-.
- Certo- mormorò Yoichi.
- Evviva!- Meguru gli gettò le braccia al collo, con talmente tanto impeto che Isagi si trovò a cadere all'indietro sul letto.
- Aspetta!- esclamò.
- Visto che tu mi vuoi al tuo fianco, farò di tutto per aiutarti con il tuo obiettivo! E anche a essere felice e libero! Questo mondo ti limita troppo, vero?! Allora quando sarai con me devi essere super libero!- esclamò Meguru con un sorriso.
- Ecco... Grazie- mormorò Yoichi - ma potresti...- quella situazione era decisamente imbarazzante... Probabilmente senza rendersene conto, mentre parlava il ragazzo di stava strusciando leggermente su di lui, e la cosa non lo aiutava per nulla.
- Non preoccuparti, io sarò sempre dalla tua parte! Qualsiasi cosa sceglierai ti seguirò! Sarà super divertente!- esclamò Meguru.
Isagi lo fissò per un attimo: quel ragazzo... Ogni volta che aveva quell'espressione, lo faceva sentire come se davvero avrebbe potuto avere di tutto con lui. Anche in quel momento, solo a sentirlo parlare stava provando un brivido d'eccitazione che non gli era mai capitato di provare prima.
- Isagi!- esclamò Meguru, chinandosi appena in avanti verso di lui - Ti va di fare sesso?!-. Il ragazzo sbarrò gli occhi.
- Aspetta! Io... Sono fidanzato con Kira...-.
- Mh? Ma Kira non è qui, no?- Meguru inclinò appena la testa, leggermente confuso - Insomma, ancora non siete sposati, e non sappiamo cosa accadrà più avanti. Non ti biasimerà se ti diverti un po', no?! I matrimoni combinati sono una noia, probabilmente un giorno comunque entrambi vi metterete d'accordo per continuare a divertirvi!- rise.
Isagi per un attimo non rispose; sapeva che era vero, accadeva molto spesso, quello che diceva non era sbagliato. Però...
- A meno che... Tu sia davvero innamorato di Kira- mormorò Meguru.
- Io... Ho sempre saputo che non mi sarei sposato per amore. Ma Kira è un bravo ragazzo, so che tiene davvero a quello che vogliamo fare- mormorò Yoichi; non poteva ignorare ciò che aveva detto Rin: se veramente Kira aveva parlato di lui in quel modo, forse aveva preso la loro storia più sul serio di quanto avesse creduto.
- Non voglio rischiare di fare qualcosa che lo ferisca o che possa rovinare tutto- mormorò Yoichi.
Bachira lo fissò ancora per un attimo.
- Capisco... Peccato- mormorò, scendendo da sopra il ragazzo - se sei innamorato non posso farci niente! Allora sarò il tuo fido scudiero!- rise. Yoichi lo fissò per un attimo: non avrebbe detto di essere innamorato... Inoltre, vedere il ragazzo in quello stato gli stava facendo provare una strana morsa al petto.
- A proposito, chissà come sta Chigiri- mormorò Meguru.
- Sto bene, non serve che continui a controllarmi- dichiarò Hyoma mentre si asciugava.
- Sicuro? Ti ha stretto piuttosto forte- mormorò Rensuke, osservando i segni sui suoi polsi.
- Hai fatto di peggio, e poi sei arrivato subito- affermò Hyoma. Kunigami alzò appena lo sguardo e lo fissò per un attimo: aveva la sua solita espressione tranquilla in volto, però...
- Forse non avrei dovuto lasciarti tutti quei segni- mormorò. Chigiri alzò un sopracciglio.
- Davvero? Ti stai preoccupando di questo?- commentò - I tuoi segni non mi danno fastidio e non autorizzano nessuno a pensare di poter fare lo stesso. Ormai lo sanno tutti, non avrebbe alcun senso- si avvicinò appena di più e gli cinse il collo con le braccia - che ne dici, vieni di là a farmi dimenticare quella brutta esperienza?-.
- Sicuro di sentirtela?- gli chiese Rensuke.
- Sí: voglio dimenticare tutto quanto- affermò il nobile. Kunigami annuì e allungò le braccia, stringendolo appena a sé: avrebbe fatto in modo che si dimenticasse di tutto quello che lo faceva stare male, in qualsiasi modo.
- Pensavo ti fossi dimenticato di me- commentò Ryusei, un sorriso divertito in volto, alzando la testa nel vedere Rin fermarsi di fronte a lui. Insieme al ragazzo c'erano anche Niko, Raichi, Iemon e Igarashi.
- Non intendo lasciarti qui a morire- affermò Rin - Raichi, assicurati che sia incatenato, così possono portargli il cibo-.
Raichi annuì e si fece consegnare da Niko la chiave per aprire la cella; entrò e si avvicinò al ragazzo.
- Non dovresti avere paura di me?- ghignò lui.
- Queste manette sono nuove, e sinceramente sono molto felice di vederti qui ammanettato- ringhiò il ragazzo: quel duca non gli stava per niente simpatico...
- Le manette sono a posto- affermò, voltandosi.
Rin fece cenno a Imamura e Igarashi di entrare; il primo andò a consegnare il cibo al prigioniero mentre il secondo si guardava intorno e controllava che fosse tutto a posto e non ci fossero segni del fatto che il ragazzo avesse provato a scappare.
- Allora. Come mai stai cercando di creare scompiglio in questo luogo?- chiese Rin, fissando Shidou.
- Perché è divertente, naturalmente- rise lui. Rin lo fissò per un attimo.
- Dici che è divertente, eh?- mormorò - Pensi sia divertente provare a ferire uno dei nostri migliori guerrieri? Pensi sia divertente assalire un nobile e tentare di abusare di lui? Pensi che sia divertente provocare le persone intorno a te e creare scompiglio?-.
- Molto- rise Ryusei - questa è una situazione super interessante che potrebbe essere è davvero emozionante! Quella guardia non è forte quanto me, e quel nobile che si finge tanto innocente è venuto qui con l'intento di farsi sbattere ovunque e da chiunque... Mi puoi biasimare per aver provato a esaudire il suo desiderio?-.
- Sí- dichiarò Rin, voltandosi - verremo a consegnarti il necessario per farti mangiare e sopravvivere, ma non uscirai da qui fin quando non avremo capito come andarcene da questo posto-.
- Vedremo quanto riuscirete a trattenermi- sussurrò Ryusei, mentre Rin faceva cenno agli altri di allontanarsi.
- Conte Itoshi, è sicuro che possiamo lasciarlo senza nessuno a fargli da guardia?- gli chiese Ikki.
- Sí. Ci servono tutti i lavoratori possibili, non abbiamo tempo da sprecare con lui. Le chiavi comunque le abbiamo noi e nessuno intende liberarlo, per cui possiamo stare tranquilli- dichiarò Rin.
O almeno sperava. Stava riuscendo a mandare avanti il suo intento: un po' di nobili erano dalla sua parte... Doveva continuare a pensare a quello, e dimenticarsi momentaneamente della presenza di Shidou.
- Certo che Shidou ha proprio esagerato... Non pensavo sarebbe arrivato così in là- commentò Eita.
- Senti da che pulpito...- borbottó Tabito.
- Io stavo solo mostrando una tecnica- rise Eita - a proposito, dov'è Hiori?- chiese, voltandosi verso Kurona.
- Voleva stare un po' solo, si sta facendo un bagno- affermò il ragazzo - la situazione lo sta impensierendo parecchio-.
- Non sarebbe stato meglio se fossi rimasto in stanza?- gli fece notare Tabito. Kurona scosse la testa.
- Non avrei potuto fare molto. Conosco Hiori da tempo, so com'è fatto e so che non sono in grado di dirgli nulla, ha solo bisogno di rimanere un po' con i suoi pensieri. Magari però, qualcuno con una mentalità diversa dalla mia potrebbe aiutarlo- affermò, fissando il moro.
Karasu rimase per un attimo in silenzio, poi sbuffò e si alzò.
- Vado a tirarlo fuori dalle sue paranoie- dichiarò, uscendo dalla stanza per dirigersi verso quella dei due ragazzi, che si trovava di fronte alla loro.
Bussò alla porta.
- Hiori, sto entrando- affermò, aprendola ed entrando nella stanza.
- Di solito prima si aspetta una risposta- commentò Yo. Il moro si voltò verso di lui e si irrigidì appena nel vedere Hiori seduto sul letto con solo un asciugamano intorno alla vita.
Deglutì appena: quando erano piccoli era abituato anche a dormire a casa sua, ma ormai era da tempo che lo vedeva solo con i vestiti. Aveva quasi dimenticato quanto fosse chiara la sua pelle, il che risaltava ancora di più per il fatto che aveva anche i capelli e gli occhi piuttosto chiari.
- Sembri una regina delle nevi- borbottò. Hiori aggrottò la fronte, leggermente confuso.
- Come mai?-. Karasu lo fissò per un attimo.
- Hai sempre un'espressione che fa pensare che tu stia pensando senza calcolare troppo i sentimenti che hai intorno, e tra l'altro hai una pelle davvero chiara... Hai il fascino del freddo- affermò, dirigendosi verso di lui e fermandosi di fronte al ragazzo - ma so bene che sei una persona che ci tiene molto più di quanto sembri. Che cosa ti preoccupa?-.
Hiori lo fissò per un attimo. Non avrebbe voluto parlarne, ma conosceva Karasu e sapeva che non si sarebbe arreso; inoltre, sapeva anche... Che con lui poteva parlare a cuore aperto.
- Tu... Non ti senti impotente?- mormorò. Karasu aggrottò la fronte.
- Di cosa parli?- gli chiese.
- Noi ormai siamo tutti maggiorenni, qui è pieno di nobili che un giorno avranno dei territori da guidare. Eppure, da quando siamo qui solo in pochi hanno agito per fare davvero qualcosa: stiamo riuscendo a sopravvivere bene, è vero, ma tra poco arriverà l'inverno e la situazione diventerà ancora peggiore. Ci saranno meno provviste, gli animali potrebbero morire e non sappiamo se i vestiti caldi basteranno per tutti quanti. Ci sono già delle divisioni interne, alcuni di noi stanno semplicemente svolgendo i loro compiti, Rin ha provato mantenerci unici ma... Alcuni non sono d'accordo con lui, e non siamo riusciti a evitare che Shidou attaccasse Kunigami e Chigiri. È incredibile che anche in una situazione simile continuiamo tutti a pensare a noi stessi-.
Karasu lo fissò per un attimo. Non poteva negarlo, un po' anche lui si era lasciato trascinare dal fatto che ci fosse Rin al comando e aveva fatto quello che doveva e voleva.
- Non tutti- mormorò - tu non lo stai facendo. Tu vuoi trovare un modo per cambiare le cose-.
- Questa non è la mia terra, non posso fare nulla da solo- gli fece notare Yo.
- E chi ti ha mai detto che sei solo? Hai la fortuna di avere al tuo fianco un ragazzo con cui stai per sposarti. E tra l'altro, ci siamo anche io e Otoya: quel ragazzo è un po' idiota, ma è una brava persona-.
- Guarda che non so neanche cosa voglio fare, come fai a dirlo?- gli fece notare il ragazzo.
- Vero, ma di solito le tue idee mi piacciono- Tabito andò a sedersi di fianco a lui - qui non sei a casa tua, non serve che ti isoli, puoi fidarti delle persone intorno a te. Almeno di noi-.
Hiori lo osservò per un attimo: in qualche modo... Quel ragazzo era riuscito a farlo stare meglio.
Si sporse appena e appoggiò la testa al suo braccio, chiudendo gli occhi. Karasu ne rimase sorpreso, ma non disse nulla: almeno, aveva l'opportunità di farlo rilassare un pochino.
Serrò le labbra: qualsiasi cosa fosse successa, avrebbe fatto in modo di essere al suo fianco e farlo arrivare sempre più in là.
- Quel ragazzo è andato decisamente troppo in là... Provare a rovinare così una simile bellezza!- esclamò Jyubei, scostandosi appena i capelli da davanti al volto - Imperdonabile!-.
- Sono d'accordo, Shidou è stato davvero esagerato- mormorò Aoshi, seduto in camera del ragazzo.
- Io parlavo di Kunigami! Insomma, Shidou è andato decisamente troppo in là, ma anche Kunigami: la pelle di un nobile non dovrebbe avere macchie simili! Andrebbe rinchiuso anche lui!- dichiarò Jyubei. Tokimotsu sbatté le palpebre, leggermente confuso.
Aryu sospirò e si voltò a guardare fuori dalla finestra.
- Pensi che Rin abbia un piano per farci uscire, o stia pensando semplicemente di farci sopravvivere?- chiese. Tokimotsu per un attimo non rispose.
- Non ne ho idea- affermò - però... Usciremo prima dell'inverno, no?-. Aryu non rispose: lo sperava davvero, altrimenti... Non aveva idea di come sarebbero sopravvissuti.
- Sopravviveremo con queste provviste?- chiese Yudai, osservando gli ultimi cibi che Gagamaru stava sistemando nella dispensa.
- Per un po' si, non stiamo facendo grandi banchetti per cui dovrebbero bastare... Il problema sarà se in inverno non riusciremo ad avere abbastanza cibo- rispose il ragazzo.
- Speriamo davvero che non accada... Sarebbe un problema... A quel punto non potrebbe essere il momento migliore per provare a uscire dalle mura? Gli animali vanno in letargo con il freddo, no?-.
- Non tutti-. I due ragazzi si voltarono e videro Naruhaya andare verso di loro.
- Il marchese Baro mi stava spiegando che certi animali non vanno in letargo, e che in inverno anche loro ovviamente hanno bisogno di più cibo... Quindi in realtà, potrebbero venissimo attaccarci di più ed essere più violenti!-.
- Capisco... Certo che stai imparando un po' di cose- commentò Gin.
- Visto che non ho ricevuto una buona educazione, sto cercando di rifarmi- rise Asahi - ti serve una mano a preparare tutto quanto?-.
- No grazie, ho quasi finito, tra poco vado a riposare-. Imamura li fissò per un attimo, poi fece un piccolo sorriso e iniziò ad arretrare: sembrava che fosse il caso di lasciare quei due da soli, avevano una bella intesa...
- Ti stai trovando bene con Baro?- chiese Gin.
- Sí, mi insegna un bel po' di cose- affermò Asahi - però stare con lui mi rende ancora un po' nervoso, per cui quando sei giù preferisco venire anche io a darti una mano. Anche perché, ultimamente il marchese Kwon va spesso da lui a tarda sera...-.
- La ringrazio per starmi ospitando anche questa sera, Marchese Baro- disse Wataru, guardandosi intorno nella camera del ragazzo - sono molto curioso di sapere che cosa pensi di quello che è accaduto oggi-.
- Tsk, un nobile dovrebbe essere in grado di proteggersi da solo, e nessuna guardia che si definisce un guerriero dovrebbe lasciarsi ferire in quel modo- dichiarò Shohei, sedendosi sul suo letto - Shidou sarà anche stato uno stronzo esagerato. Se lo avesse fatto per mostrare la sua forza sarebbe stato un conto, ma solo per creare scompiglio... Decisamente fuori luogo. Ciò non toglie che quei due dovrebbero riconoscere le conseguenze delle loro azioni e diventare in grado di difendersi-.
Kwon lo fissò per un attimo: quel ragazzo era piuttosto severo...
- La penso come lei. Se il marchese Chigiri non si sentiva sicuro, non sarebbe dovuto andare in giro in quel modo da solo, soprattutto visto che sa bene cosa pensano le persone di lui e che ha esplicitato i suoi desideri- affermò.
Baro lo fissò per un attimo e annuì appena. Non capiva come mai quel ragazzo fosse perennemente nella sua camera, ma almeno sapeva che in caso avesse dovuto menare qualcuno avrebbe avuto una persona della sua parte.
Chissà, adesso che non c'era più Shidou, magari durante i loro lavori sarebbe riuscito a convincere anche Zantetsu...
- Zantetsu davvero, che diamine ci fai di prima mattina nella nostra camera?- sbuffò Reo, guardando male il ragazzo: aveva fatto appena in tempo a dare il suo solito aiutino a Nagi che quel ragazzo aveva bussato alla porta...
Lui per fortuna era già vestito, ma aveva infilato Nagi in bagno in modo che si potesse cambiare senza che il ragazzo lo vedesse.
- Non volevo stare solo. Sento sempre strani rumori di notte, la cosa non mi piace- dichiarò il ragazzo, entrando nella stanza. Reo alzò gli occhi al cielo.
- Sarà Raichi che va in giro a controllare, adesso che non deve più tenere d'occhio Shidou fa molti più turni- dichiarò.
- Sarà, ma a me sembra che ci sia qualcun altro- affermò il moro.
Reo sbuffò, ma non disse altro: in fondo sapeva che quel ragazzo era scemo, e non era un problema passarci qualche minuto mentre Nagi si cambiava prima di colazione.
Nagi, mentre si vestiva, si era avvicinato alla porta per ascoltare meglio. Ora che ci pensava, Zantetsu stava girando molto intorno a Reo; aveva sempre pensato che si sarebbe sposato con una nobile, ma lí c'erano già dei ragazzi fidanzati con altri ragazzi...
Per qualche motivo, il pensiero di Reo con un altro ragazzo lo faceva irritare molto più di Reo con una ragazza.
Serrò appena le labbra: in ogni caso, non avrebbe rinunciato così facilmente a stare al suo fianco; Reo era l'unico in grado di farlo divertire ed emozionare.
Anche a costo di rovinare tutto il resto, sarebbe sempre rimasto con lui.
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