CAPITOLO VII.

- Ecco qui tutto quello che mi ha chiesto- disse Ikki, passando il foglio a Rin, seduto in una delle poche stanze che sembravano adibite a essere uno studio.

- Perfetto- il ragazzo afferrò il foglio e lo fissò per un attimo. Avevano iniziato a lavorare solo da un paio di giorni, ma per adesso non sembravano esserci stati casini, e la produzione non era male, per aver messo al lavoro anche dei nobili poco contenti.

Sentì bussare alla porta e alzò lo sguardo.

- Avanti- disse. Isagi aprì la porta ed entrò nella stanza, seguito da Bachira.

- Buongiorno, conte Rin... Abbiamo finito l'esplorazione di oggi- affermò Yoichi.

- È stato super divertente! Siamo stati nelle segrete!- rise Meguru. Rin gli lanciò un'occhiata, poi tornò a guardare Isagi.

- Avete trovato qualcosa di interessante?- gli chiese.

- No. Ci sono alcune celle, ma solo una sembra effettivamente predisposta a ospitare qualcuno- affermò Yoichi - anche lì, non abbiamo trovato indizi su come poter uscire da qui, né qualche altra informazione sul conte Ego-.

- Capisco- mormorò Rin - una sola cella...- sembrava quasi che...

- Sembra quasi che... Abbia previsto che uno di noi verrà imprigionato, vero?- gli chiese Yoichi. Lo aveva pensato non appena aveva visto che tutto il resto del luogo sembrava totalmente disabitato... Mentre quella cella aveva un letto, un lavatoio, e persino delle manette appese al muro.

Rin lo fissò per un attimo, leggermente sorpreso.

- Esatto- confermò.

- Bravo Isagi! Sei super intelligente!- rise Meguru, circondando con un braccio le spalle del ragazzo, che si sentì diventare leggermente rosso: quel ragazzo si prendeva davvero molte libertà...

Rin lo fissò per un attimo. Isagi Yoichi era decisamente un pessimo nobile, però...

- Isagi, potrei parlarle per un attimo?- chiese. Isagi si voltò verso di lui, leggermente sorpreso da tutta quella formalità.

- Certo- mormorò.

- In privato- specificò Rin, lanciando un'occhiata a Bachira, che mise su un lieve broncio.

- Guarda che noi siamo amici!- esclamò.

- Bachira, perché non vieni con me a controllare la produzione tessile?- gli propose Ikki. Megumi lanciò un'occhiata a Isagi.

- Ti raggiungo per l'allenamento tra poco, va bene?- gli propose lui. Il ragazzo lo fissò per un attimo, poi annuì; si staccò da lui e uscì dalla stanza con Niko.

- Ottima scelta- affermò Rin. Isagi si voltò verso di lui.

- Non penso sia il caso di trattare Bachira in questo modo... Era un nobile un tempo- fece notare.

- Un nobile che si divertiva ad andare a giocare con i servi, saltava le lezioni per divertirsi, ha sfidato vari nobili solo perché gli andava... Non è mai stato un buon esempio- affermò Rin.

Isagi ragazzo assottigliò appena lo sguardo.

- Rin, io riconosco la tua bravura nel gestire la situazione e il tuo potere ma... Non credo comunque che sia un bene cercare di ignorare che questa non è una situazione normale. Dovremmo approfittarne per cercare di comprenderci gli uni con gli altri e avvicinarci di più alle altre persone- affermò. Quella poteva essere la sua possibilità di parlare con Rin e fargli capire le sue idee: doveva approfittarne.

- Tu sei una persona molto particolare, Yoichi Isagi- Rin si alzò - quando ho saputo che andavi d'accordo con Kira e che lui sembrava veramente preso da te, ho immaginato avessi idee molto simili alle sue. Ma vedi Isagi, un nobile che è vicino al popolo fa piacere al popolo... Ma non ad altri nobili. E finché ti trovi in un luogo pieno di nobili, ti conviene stare molto attento- raggiunse il ragazzo, piazzandosi di fronte a lui - io comprendo quello che intendi, ma non sarà così semplice realizzare i tuoi sogni. Kira è dalla tua parte, giusto?-.

Isagi annuì, ancora leggermente rosso per quello che il ragazzo aveva detto: non pensava che Kira avesse parlato di lui ad altri nobili... Iniziava un po' a mancargli la calma di quel ragazzo, di sicuro in una situazione simile sarebbe stato un bene averlo al suo fianco.

- Sí- confermò.

- Ed è una buona cosa. Lo sarò anch'io: non sei l'unico che punta a cambiare le cose. Ma se i nobili non si mostrano uniti, i servitori penseranno di poter emergere e prendere il potere... E a quel punto, i nobili penseranno solo a loro stessi- Rin allungò la mano, posandola sulla sua spalla - ti serve un aiuto per mettere in pratica tutto questo. E io posso dartelo-.

Isagi lo fissò per un attimo negli occhi, senza avere esattamente idea di cosa dire: lo sguardo di Rin era... Penetrante; freddo, ma allo stesso tempo pareva colpirlo fino in fondo.

Deglutì appena.

- Dici davvero?- mormorò.

- Sí- confermò Rin - dovrai solo fidarti di me. Puoi farlo?-. Isagi si ritrovò ad annuire: era vero, lui era molto inesperto; Kira non era lì, ma forse con l'aiuto di Rin... Sarebbe davvero riuscito a fare qualcosa.

- Tu intendi fare qualcosa oppure no?- sbuffò Shohei, voltandosi verso Shidou, che si era comodamente seduto con la schiena contro il tronco di un albero e stava fischiettando tra sé e s'è.

- Perché dovrei?! Voi due siete così bravi a spaccare legna! Io poi penso al trasporto- rise Ryusei - non vorrete mica che qualcuno vi veda sporchi per tutti i lavori che state facendo, vero?!-. Baro strinse con più forza l'ascia che aveva in mano.

- Tra poco sarò sporco di sangue se non ti muovi- ringhiò.

- Suvvia, non è necessario litigare- affermò Tabito, sistemandosi gli occhiali - non mi fiderei in ogni caso a lasciargli in mano un'ascia-.

- È un'accetta- sbuffò Shohei - e dubito che mi possa battere in uno scontro-.

- Vuoi provare?- ghignò Ryusei - Il caro signorino Rin vuole proibirci di combattere tra di noi, ma in fondo... Non dovremmo essere certi delle persone di cui ci vogliamo fidare?- commentò.

- Taci e lavora; non voglio casini per colpa tua; se vuoi farti battere aspetta gli allenamenti- ribattè Shohei.

Zantetsu sospirò appena: iniziava a pentirsi di non aver scelto un altro ruolo...

Si guado intorno. Sperava quasi di vedere Reo e Nagi in zona, sarebbe stato divertente, ma probabilmente il gruppo più vicino era quello di Hiori e gli altri...

- Wow Hiori, hai preso proprio un po' di pesci!- esclamò Asahi con un sorriso, osservando il secchio che gli stava passando il ragazzo.

- Sono molto preciso, per me non è difficile- dichiarò Yo.

- Riuscirete a trasportare tutto?- chiese Ranze a Iemon, osservando i vari secchi d'acqua che avevano raccolto.

- Non si preoccupi, marchese Kurona: possiamo trasportare tutto tranquillamente. Per questa mattina avete raggiunto le risorse necessarie, per cui se volete potete riposarvi un po'- affermò.

Kurona annuì e osservò il ragazzo e Asahi allontanarsi, per poi voltarsi verso Hiori e trovarlo intento a guardare verso la struttura delle stalle, non molto distante da loro.

Lo fissò per un attimo, prima di afferrargli la mano.

- Forza, andiamo- gli disse, iniziando a camminare. Il ragazzo si voltò verso di lui, leggermente sorpreso.

- Dove?- gli chiese.

- Da Karasu e Otoya, ovviamente- affermò Ranze. Hiori sbarró gli occhi.

- Aspetta! Non penso sia il caso!- esclamò.

- Perché no?-.

- Bè... Lo vedi come si comporta Otoya- Yo abbassò appena lo sguardo - è chiaro che voglia approfittare di questo periodo per stare vicino a Karasu, sono sempre stati molto amici in fondo. Non voglio mettermi in mezzo o rischiare di... Interromperli-. Anche quando Karasu aveva partecipato a eventi a casa sua, spesso c'era anche Otoya e i due andavano molto d'accordo; probabilmente...

Kurona lo fissò per un attimo. Quell'idiota...

- Andiamo- disse semplicemente, continuando a camminare. Prima che Hiori potesse fermarlo nuovamente, i due si trovarono davanti alle stalle.

- Heylà!- esclamò Eita, che in quel momento stava accarezzando una delle caprette presenti nella zona.

Karasu, che stava finendo di dare da mangiare a un paio di mucche, si voltò a sua volta.

- Che ci fate qui? Avete già finito?- chiese, dirigendosi verso i due ragazzi.

- Noi siamo molto più veloci ed efficenti di voi- dichiarò Yo; menomale che stavano semplicemente lavorando...

Karasu lo guardò male.

- Vuoi occuparti tu degli animali?!- commentò - Prego, sono certo che la tua reale schiena non avrà problemi a sforzarsi per loro-.

- Pensi che non ne sarei in grado?! Dammi qui l'acqua, ci penso io!- dichiarò Yo.

- Tsk, hai già lavorato abbastanza, fammi fare la mia parte- borbottò Tabito - non dovrete stare qui, le stalle puzzano parecchio, anche se il caro conte Ego ha fatto scappare tutti i cavalli, ovviamente-.

- Sbaglio o eri tu che quando eravamo bambini mi trascinavi via dalle feste per andare a fare delle gare a cavallo?- commentò Yo - Potrei doverti dare una mano anche qui un giorno, lasciami assistere-.

Karasu lo fissò per un attimo: Hiori era diventato molto più sicuro rispetto a quando era un bambino, ma ancora gli sembrava che fosse parecchio preoccupato e insicuro...

- Va bene- rispose semplicemente; di sicuro, stare lì lo avrebbe fatto sentire meglio, per cui chi era lui per impedirglielo?

- Che carini- ridacchiò Eita, in tono basso per non farsi sentire. Kurona gli lanciò un'occhiata: ci aveva visto giusto...

Con la coda dell'occhio, notò altre figure che si stavano muovendo per la foresta, dirigendosi verso la casa principale; dovevano avere finito il loro giro...

- Menomale che abbiamo finito anche questa zona, non ne potevo più- sospirò Reo, osservando il cesto che avevano raccolto - sicuro che tutte queste siano erbe che possiamo usare per cucinare?-.

- Se cotte nel modo giusto sí- confermò Hyoma.

- Non mi sembrano molto buone- commentò Nagi.

- Sono essenziali per avere un nutrimento adeguato... Dobbiamo dire a qualcuno di piantarne altre, se non vogliamo rimanere senza- dichiarò Hyoma.

Reo lo fissò per un attimo.

- Non hai tenuto erbe medicinali per te, vero?- gli chiese. Chigiri si voltò verso di lui, leggermente confuso.

- Perché avrei dovuto?- gli chiese. Reo scrollò le spalle.

- Mi chiedevo solo come facessi a camminare così bene- affermò - io e Nagi abbiamo la camera piuttosto vicina alla vostra, quindi vi sentiamo-.

- Reo vi sente, io dormo- affermò Nagi, sbadigliando - non ho ancora capito cosa fate, però-.

Chigiri li fissò per un attimo: all'apparenza Reo poteva sembrare uno di quelli più fissato con etichetta e nobiltà, ma era chiaro dal suo rapporto con Nagi che non fosse così. Se qualcuno doveva saperlo, tanto valeva che fossero loro.

- Che male c'è a divertirsi un po', ora che ne ho l'occasione?- commentò - Dovreste approfittarne anche voi, o mi sbaglio? In fondo, il giorno in cui Reo sarà costretto a sposarsi avrete molto meno tempo da passare insieme-. Reo si irrigidì leggermente, ma prima che potesse rispondere qualcosa ci pensò Nagi a farlo.

- Io e Reo siamo partner, non possiamo certo venire separati così facilmente- affermò. Reo gli lanciò un'occhiata e fece un piccolo sorriso: esatto, loro... Non si sarebbero lasciati separare così facilmente.

Chigiri li fissò per un attimo: possibile che quei due ragazzi...

- Oh, si stanno allenando- mormorò Nagi. Gli altri alzarono lo sguardo, e notarono Bachira e Isagi intenti ad allenarsi nel giardino.

Nagi accelerò il passo per raggiungerli; Reo fece per fare lo stesso, ma venne bloccato dalla voce di Chigiri.

- Come mai non gli hai proposto nulla?- gli chiese. Il ragazzo per un attimo non rispose.

- Nagi non è come Kunigami: anche se viene da una famiglia di servitori, è abituato a vivere al mio fianco, non conosce altra vita. Non posso... Sfruttare il fatto che siamo qui e che sia al mio fianco per dare sfogo ai miei desideri. E inoltre, se cambiassi adesso il nostro rapporto, il giorno in cui torneremo alla nostra normale vita... Lui non sarebbe in grado di smettere. Non voglio farlo soffrire ancora di più, non se lo merita: Nagi è un ragazzo molto più puro di me, preferisco che rimanga così- dichiarò Reo.

- Wow... Provi per lui sentimenti più profondi di quanto pensassi- commentò Hyoma, facendolo arrossire leggermente.

- Taci- borbottò Reo, voltandosi appena, prima di lanciare un'occhiata a Nagi: sí... Erano molto più profondi di quanto si potesse pensare.

Nagi si era fermato a poca distanza da Isagi e Bachira, che si stavano ancora scontrando.

- Cosa ti ha detto Rin?- chiese Meguru, osservando il ragazzo - Mi sembri molto pensieroso da quando avete parlato-. Isagi lo fissò per un attimo: non stava sorridendo come al solito...

- Niente di che, voleva il mio parere su un paio di cose- mormorò Yoichi. Bachira lo fissò per un attimo, prima di lanciarsi di nuovo contro di lui.

Isagi non si aspettava quello scatto improvviso e scivolò, cadendo all'indietro e trovandosi con il ragazzo a quattro zampe sopra di lui.

- Qualcosa che io non posso sapere perché sono strano, vero?- sussurrò, fissandolo negli occhi.

Isagi sbarrò lo sguardo.

- No! Non è questo!- esclamò. Non sapeva cosa fare: non era il caso di parlarne con Bachira, ma non voleva che si sentisse escluso... E quella situazione era davvero strana.

- Mi posso allenare con voi?-. I due ragazzi si voltarono e videro Nagi andare verso di loro.

- Sembra divertente- affermò.

- Certo!- esclamò Meguru con un sorriso, tirandosi su. Anche Isagi fece lo stesso, ancora leggermente confuso, mentre Bachira si voltava verso Reo e Chigiri.

- Venite anche voi?- chiese. Nagi si voltò verso Reo, che sospirò.

- Arrivo- affermò, raggiungendoli. Con la coda dell'occhio, Chigiri vide Kunigami dirigersi verso di loro.

- Io vado alla mia lezione- affermò, andando verso il ragazzo - finito il giro con Raichi?-. Kunigami alzò di scatto lo sguardo su di lui e lo osservò per un attimo.

- Non c'è bisogno che ogni volta controlli se riesco a camminare, lo facciamo da tre sere ormai- affermò Hyoma, fermandosi di fronte a lui e fissandolo negli occhi.

- Scusami, voglio solo accertarmi che tu stia bene- dichiarò Rensuke; erano tre sere che andavano avanti, sperava di non stare esagerando... Anche se a Chigiri pareva piacere parecchio.

- Te ne accerterai stasera. Lezione?- chiese Hyoma, allungando la mano.

- Certo- Rensuke afferrò la sua spada e la passò al ragazzo, per poi spostarsi dietro di lui per aiutarlo a mettersi in posizione.

Gli lanciò un'occhiata. Anche se Chigiri sembrava lo stesso di sempre, lui riusciva a vederlo: aveva una luce diversa negli occhi, sembrava più rilassato e sicuro di sé. Sembrava più felice.

Serrò appena le labbra: chissà quanto... Avrebbe potuto renderlo felice.

- Sono felice di avere avuto questo compito, mi piace andare in giro ad aiutare!- rise Asahi, mentre aiutava Gagamaru a sistemare le nuove provviste.

- Davvero? Mi fa piacere- affermò Gin.

- A te non piacerebbe uscire dalla cucina ogni tanto?- commentò il più basso.

- Qui mi trovo bene- rispose semplicemente lui - e poi vieni spesso a farmi compagnia e aiutarmi-.

- Lo faccio volentieri, anche perché tu sei sempre gentile con me- affermò Asahi con un sorriso - magari ogni tanto ti porto io a fare qualche giro!-.

Gagamaru lo fissò per un attimo: non gli andava particolarmente, ma il ragazzo ne sembrava emozionato...

- Va bene- rispose - ma se arriverà il brutto tempo, dovrò chiedere di farmi dei vestiti più pesanti...-.

- Spero che nessuno abbia da ridire sui vestiti che stiamo confezionando- commentò Jyubei - ci sto mettendo tutta la mia abilità e bellezza per riuscirci!-.

- Sono certo che piaceranno!- dichiarò Aoshi - Sei davvero bravo, sai?!-.

- Stranamente anche tu- dichiarò il moro; sapeva di essere in gamba, ma era sorpreso che quel ragazzo, all'apparenza molto più rozzo, stesse riuscendo a stargli dietro.

- Conte Aryu, conte Tokimotsu, noi abbiamo finito di pulire questa stanza- affermò Yudai, avvicinandosi ai due; Aryu aveva dichiarato che non intendeva mettersi a cucire in una stanza sporca, per cui lui e Igarashi erano dovuti andare a sistemare ogni centimetro di quello che i due ragazzi avevano trasformato nel loro laboratorio.

- Molto bene; potete andare allora- affermò Jyubei. I due ragazzi fecero un piccolo inchino, prima di uscire dalla stanza.

- Non ce la faccio più!- si lamentò Gurimu.

- Ci abitueremo presto, in ogni caso è meglio andare in giro a pulire che stare tutto il giorno a farci dare ordini- rise Yudai - pensa a Raichi che deve controllare tutto quanto! Non lo invidio per nulla...-.

Raichi, visto che in teoria non era ancora orario di allenamento ufficiale, era tornato davanti al cancello: gli sarebbe piaciuto capire quali animali pericolosi ci fossero lì fuori, ma qualcosa gli diceva che non sarebbe stato così semplice...

D'un tratto, qualcosa catturò la sua attenzione: qualcuno che si era appena spostato sul lato della villa... Quello opposto a dove sarebbero dovuti essere tutti gli altri.

Iniziò velocemente a camminare verso quella direzione; per fortuna lui era parecchio veloce, e non impiegò molto a raggiungere l'altra persona.

- Marchese Kuon, che ci fate qui?- chiese. Il ragazzo sussultò appena e si voltò di scatto verso di lui.

- Isagi e Bachira hanno completato stamattina il giro ma... Volevo venire a dare comunque un'occhiata in più, mi infastidisce non poter fare nulla- affermò Wataru, cercando di rimanere calmo - tu come mai in zona?-.

- Un controllo al cancello- mormorò Jingo, squadrandolo.

- Sono felice di vedere che ci siano guardie così attente qui... Visto che ci sei tu a controllare, torno dagli altri; tra non molto dovrebbe essere ora di pranzo, no?- commentò Wataru con un sorriso, prima di allontanarsi.

Raichi lo osservò per un attimo, prima di lanciare un'occhiata nella direzione verso cui stava andando: in quella zona non c'era nulla, tranne un vecchio capanno per gli attrezzi... Chissà come mai stava andando di lì.

Scosse la testa: erano tutti nervosi e decisi a fare il possibile, era normale volesse esplorare varie zone.

Si voltò per dirigersi anche lui verso l'interno della villa: di sicuro, non avrebbe lasciato che quei dubbi gli facessero saltare il pranzo!

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