CAPITOLO VIII.
- Cercate di tenere le spade più in alto- disse Rin, passando in mezzo alle persone che stavano combattendo.
Dopo solo una settimana, erano decisamente migliorati parecchio... Per fortuna, i due guerrieri lì presenti erano più bravi di quanto avesse pensato e gli stavano dando una grande mano.
Lanciò un'occhiata a Isagi, che stava ancora combattendo con Bachira: in quel periodo non c'erano state molte decisioni da prendere, ma aveva visto il ragazzo parecchio pensieroso; chissà come avrebbe reagito adesso. Voleva metterlo un po' alla prova.
- Fate un cambio di coppia. Va bene essere abituati, ma se non si prova qualcosa di nuovo si rischia di ripetere tutto automaticamente senza riuscire a combattere davvero- dichiarò Rin.
- Tsk, quanto odio questa cosa...- borbottó Reo, lanciando un'occhiata a Nagi.
- Non possiamo farci molto- affermò lui, voltandosi e dirigendosi verso Isagi - allenati con me-. Il ragazzo si voltò, leggermente sorpreso, e annuì.
- Uhhh sarà interessante!- esclamò Meguru con un sorriso, facendo un paio di passi indietro, deciso a osservare il combattimento.
I due ragazzi si misero in posizione, e al cenno di Rin si lanciarono uno verso l'altro.
Isagi era decisamente abituato all'irruenza, si era allenato in modo diverso da tutti loro; ma per qualche motivo, faceva davvero fatica a prevedere le mosse di Nagi, che dal canto suo sembrava più che altro annoiato dalli scontro. Era abituato a combattere contro Reo in fondo, avevano provato insieme qualsiasi schema possibile; pensava sarebbe stato divertente, invece...
- Dai Isagi, puoi fare molto di più!- esclamò Meguru con un sorriso. Il ragazzo serrò appena le labbra: doveva cercare di lasciarsi andare come quando era con lui, altrimenti...
Fece un respiro profondo e si lanciò in avanti; Nagi per un attimo rimase sorpreso: sembrava che il suo stile fosse cambiato, che stesse combattendo... Come se ne valesse della sua vita.
Era molto più imprevedibile, molto più forte; molto più divertente.
- Però...- mormorò Reo; quel ragazzo era bravo... E non gli piaceva l'espressione di Nagi, si stava divertendo troppo.
- Ti alleni con me?-. Si voltò, leggermente sorpreso nel trovarsi di fianco Kurona.
- Non ti alleni con il tuo fidanzato?- gli chiese. Il ragazzo scrollò le spalle.
- Lo faccio sempre a casa... È andato con Otoya- affermò.
Hiori fissò il ragazzo di fronte a lui, che come sempre aveva un lieve sorriso in volto.
- Sono proprio curioso di scontrarmi con te! Karasu mi ha sempre detto che sei super bravo- dichiarò.
- Davvero?- chiese Yo, leggermente sorpreso.
- Non avrebbe dovuto?- rise il ragazzo, osservandolo per un attimo - Mi ha anche detto che spesso ti trattieni perché hai paura-. Hiori strinse appena la spada.
- Non ho paura, cerco solo di fare quello che devo- affermò. Otoya lo fissò per un attimo: era molto ligio, ma si vedeva che la cosa non gli andava bene come aveva immaginato...
- Combattiamo?- gli chiese, mettendosi in posizione. Hiori annuì e si voltò a lanciare un'occhiata a Karasu, che in quel momento si stava allenando insieme a Zantetsu... O meglio, il ragazzo aveva provato ad andare a chiedere a Reo, ma Kurona lo aveva preceduto e si erano ritrovati insieme.
Karasu in realtà era concentrato sullo scontro solo a metà, continuava a lanciare occhiate a Hiori; aveva paura di quello che avrebbe potuto fare Otoya...
- Quanta fiducia- ridacchiò Eita, mentre parlava l'ennesimo colpo di Hiori.
- Di cosa parli?- gli chiese Yo.
- Nulla di che... Sei bravo, ma non conosci le tecniche ninja, vero?- commentò Eita. Hiori alzò gli occhi al cielo.
- Certo che no- borbottó.
- Oh, posso insegnarti qualcosa allora- Eita fermò il combattimento e Hiori lo fissò per un attimo: quel ragazzo era davvero strano, ma in effetti aveva uno stile particolare e interessante.
- Va bene- rispose. Otoya sorrise.
- Questa tecnica l'ho chiamata...- si avvicinò velocemente a lui; Hiori si trovò con un suo braccio attorno alla vita e una mano del ragazzo sul mento - "mossa del cavaliere sicuro di sé che vuole fare cadere la principessa ai suoi piedi"-.
Prima che Hiori potesse realizzare cosa fosse appena successo, vide Otoya venire strattonato via.
- Che cazzo stai facendo?- ringhiò Tabito.
- Rilassati amico, gli stavo solo insegnando una delle mie mosse!- rise Eita - L'ho fatto anche con te, no?-. Hiori li fissò per un attimo: erano stati in posizioni simili...?
Karasu fissò per un attimo l'amico. Sapeva che non aveva cattive intenzioni, ma avrebbe davvero voluto ucciderlo...
- Non gli servono, ha già un ragazzo- si staccò da lui e si voltò verso Okuhito e Igarashi - allenatevi con loro-. I due ragazzi annuirono e si avvicinarono a loro; Karasu tornò verso Zantetsu.
- Possiamo continuare- affermò; aveva parecchia rabbia da sfogare.
- Intenso- ridacchiò Ryusei. Rin gli lanciò un'occhiata: non si era ancora mosso...
Si voltò a guardare gli altri. Imamura e Gagamaru non se la stavano cavando male, ma si vedeva che il secondo era un po' distratto...
- Tutto bene?- gli chiese Yudai - Sei preoccupato per lui?-. Gagamaru annuì e si voltò a guardare Naruhaya, che con sua sorpresa era stato chiamato da Baro.
Il ragazzo però sembrava parare a malapena i colpi e continuava ad arretrare, ormai con il fiato corto.
- Vedi di concentrarti di più: se devi essere la mia guardia, ti voglio molto più esperto di così- Shohei gli puntò la spada alla gola e il ragazzo si immobilizzò per un attimo - non diventerai mai forte se non ti dai una mossa-.
Naruhaya alzò appena lo sguardo su di lui: era vero, non era mai stato molto forte; ma quella era la sua possibilità per fare qualcosa di diverso... Doveva sfruttarla a ogni costo.
- Ce la metterò tutta- affermò, stringendo con forza la spada: doveva riuscirci a ogni costo.
- Un'accoppiata interessante...- mormorò Wataru.
- Già- borbottò Jingo. Il ragazzo si voltò verso di lui.
- Ti ringrazio per questa opportunità, allenarmi con un esperto mi aiuterà parecchio a migliorare- dichiarò.
- Sisí, muoviamoci- borbottó Jingo; avrebbe voluto affrontare qualcuno di più forte, ma non c'era molta altra gente in giro, ormai Niko si era già preso il conte Tokimotsu...
Con la coda dell'occhio, vide invece Aryu dirigersi verso Chigiri.
- Questa volta non hai modo per scapparmi: siamo entrambi alle prime armi e abbiamo entrambi uno stile elegante- affermò Jyubei.
Chigiri sospirò e si voltò verso di lui.
- E va bene; ma ti avviso, sono più forte di quanto sembri- dichiarò, mettendosi in posizione.
- Lo vedremo- anche il moro si mise in posizione; Chigiri fu il primo a lanciarsi all'attacco. Aryu lo schivò a malapena; il suo modo di attaccare era decisamente più inesperto, ma Chigiri doveva ammettere che era davvero bravo a schivare, e lo faceva con un'eleganza a dir poco irritante...
Kunigami li osservò per un attimo: Chigiri era migliorato parecchio, e si muoveva con un'eleganza incredibile...
- Invece di guardare il tuo giocattolino... Perché non ti scontri con me?-. Si voltò di scatto e vide Shidou andare verso di lui, in volto un sorriso per nulla rassicurante.
- Gradirei che non ti riferissi a lui in maniere simili- affermò, stringendo appena la spada e mettendosi in posizione. Non gli stava per nulla simpatico, ma era un duca e non poteva creare casini... Doveva cercare di rimanere calmo.
Rin lanciò loro un'occhiata: sembravano essere in grado di cavarsela, per cui si diresse verso il suo avversario.
- Meguru Bachira, tu ti allenerai con me- affermò. Il ragazzo si voltò verso di lui, leggermente sorpreso.
- Sicuro che vuole allenarsi con un nobile decaduto come me?- rise.
- Proprio per questo sono curioso del tuo stile- affermò Rin, mettendosi in posizione. Meguru lo fissò per un attimo: non gli piaceva quel nobile, gli sembrava che volesse separarlo da Isagi... Ma doveva riconoscere che era forte, sarebbe stato divertente!
Si mise in posizione a sua volta e Rin si lanciò verso lui. Bachira rimase per un attimo sorpreso: era strano, non combatteva nello stesso modo di Isagi, aveva una tecnica decisamente più pulita ma... Sembrava quasi un guerriero assettato di sangue.
- Immagino che i tuoi genitori ti abbiano raccomandato di stare lontano dagli altri nobili- affermò Rin.
- I miei genitori mi hanno raccomandato tante cose che non ho mai fatto- rise Meguru - come mai ti interessa tanto di me?!-.
Rin per un attimo non rispose mentre continuava ad attaccarlo: quello stile aveva decisamente la fierezza di un nobile... E la forza di chi non intendeva sottostare a nulla che non fosse lui a decidere.
- Perché sei un caso molto particolare. Si dice in giro che tu veda i demoni-. Bachira si irrigidì per un attimo, poi fece un piccolo sorriso.
- E anche se fosse?- si fiondò verso di lui, puntandogli la spada alla gola - Hai paura che mi dicano di ucciderti?- sussurrò. Rin lo fissò per un attimo.
- No. Ma sono curioso di cosa potrebbero farti fare: sei una mina vagante, ma spero che tu sia abbastanza intelligente da scegliere le cose giuste da fare-. Prima che Bachira potesse chiedergli cosa intendesse, la loro attenzione venne catturata dal suono di due spade che si scontravano con forza.
Si voltarono: Kunigami e Shidou avevano catturato l'attenzione di molti per il loro scontro... Kunigami era un guerriero, era abituato a proteggersi da persone che volevano ucciderlo, e non si lasciava di sicuro spaventare facilmente.
Ma sapeva anche che in una situazione simile non poteva comportarsi come se fosse in guerra; il ragazzo di fronte a lui lo stava davvero attaccando come se volesse staccargli la testa, e nel farlo continuava a ridere.
- È tutta qui la tua forza?! Puoi fare molto di più!- rise Ryusei - Andiamo, fammi divertire un po'!-.
- È un allenamento, non dobbiamo ammazzarci- ringhiò Rensuke; che diamine aveva in mente?!
- Non fare tanto l'eroe puro! Sappiamo tutti che hai un lato molto più accattivante- rise Ryusei - forza, tiralo fuori!- si lanciò in avanti.
Kunigami avvertì la spada sfiorare la sua spalla, tagliando il tessuto dei suoi vestiti e graffiandolo leggermente.
- Shidou, fermati immediatamente- ordinò Rin.
- Altrimenti?!- il ragazzo scoppiò a ridere. Kunigami strinse con forza la spada: era totalmente fuori di testa...
Vide Isagi superarlo e dirigersi verso Shidou.
- Qui siamo tutti compagni- affermò, alzando la spada e puntandola contro il duca - non siamo qui per ferirci a vicenda. Interrompi qui l'allenamento-.
- Ma che paura- ghignò Ryusei, mentre con la coda dell'occhio vedeva Chigiri avvicinarsi a Kunigami.
- Tutto bene?- gli chiese, controllando il graffio: per fortuna sembrava solo superficiale.
- Sí, non è grave- affermò Rensuke, continuando a fissare Shidou: quel ragazzo era troppo pericoloso...
Sentì la mano di Chigiri stringere la sua e si voltò di scatto verso il ragazzo.
- Ti porto in infermeria- affermò, trascinandolo all'interno della struttura. Kunigami ne rimase per un attimo sorpreso, ma decise comunque che la scelta migliore era seguirlo.
Senza dire nulla, i due ragazzi continuarono a camminare verso l'infermeria; Chigiri fece cenno a Kunigami di sedersi su uno dei lettini e si diresse a prendere il necessario per purificare la ferita.
Kunigami lo osservò: si muoveva con una sicurezza veramente incredibile, che tra l'altro gli donava parecchio... Come faceva a essere così bello in ogni situazione?
Chigiri afferrò tutto il necessario e tornò da lui.
- Vuoi che faccia io?- gli chiese Rensuke - Non voglio che ti sporchi le mani...-.
- È solo un graffio idiota, e sono io quello esperto di medicina- affermò Hyoma, mentre iniziava a spalmargli delicatamente l'unguento sulla ferita - come ti senti?-.
- Non fa male- dichiarò Rensuke. Chigiri gli lanciò un'occhiata, poi tornò a concentrarsi sul taglio.
- Non parlavo di quello-. Kunigami per un attimo non rispose.
- Quel ragazzo fa paura- mormorò - non è l'unico a non essere spaventato dalla situazione ma... Il modo in cui reagisce e si comporta... Mette i brividi-.
- Pensi che sia più forte di te?-. Kunigami per un attimo non rispose.
- Non ne ho idea. Ma di sicuro, non vorrei trovarmelo contro sul campo di battaglia- dichiarò. Chigiri annuì e finì di fasciargli il braccio.
- Fammi sapere se ti fa male. Vado a chiedere ad Aryu il necessario per sistemare i tuoi vestiti, rimani qui a riposare- ordinò, prima di voltarsi e uscire dalla stanza.
Kunigami rimase immobile, leggermente sorpreso: certo che si vedeva proprio che aveva la sicurezza di un nobile...
Si voltò a guardare la fasciatura. Aveva un tocco delicato, ed era davvero piacevole. Quel regazzo... Come avrebbe fatto, il giorno in cui si sarebbe dovuto separare da lui?
Serrò le labbra e scosse la testa: sarebbe potuto accadere da un momento all'altro, non poteva farsi prendere da quei pensieri: per adesso poteva stare al suo fianco e proteggerlo, era tutto ciò a cui voleva pensare.
Chigiri intanto stava per raggiungere l'esterno della tenuta quando si sentì afferrare per un braccio; si trovò con la schiena contro il muro, le braccia bloccate sopra la sua testa dalla mano di Shidou, che lo stava fissando con un ghigno divertito in volto.
- Che cazzo stai facendo?- ringhiò. Invece di rispondere, Shidou allungò la mano e gli scostò appena la veste, osservando il succhiotto sul petto del ragazzo. Scoppiò a ridere.
- Ma allora le voci sono vere... La nostra principessa in realtà è una puttanella! Che ne dici, dai un assaggio anche a me?- Ryusei alzò lo sguardo sul suo volto e si leccò le labbra - Posso darti molto di più di quella guardia-.
Chigiri lo fissò per un attimo.
- Levami le mani di dosso- ordinò.
- Uh, combattivo... Sai proprio come farti desiderare, eh?- la mano libera del ragazzo scese lungo la coscia di Chigiri, che continuò a fissarlo: alla prima occasione, gli avrebbe mollato un calcio e lo avrebbe lasciato a terra agonizzante.
- Dí un po', quella guardia... Come l'hai convinto? Gli hai fatto credere di essere il primo?- Ryusei avvicinò leggermente di più il volto al suo - Fallo credere anche a me, devi essere davvero bravo a fingerti dolce e innocente... Non vedo l'ora di vedere la tua espressione mentre mi preghi di...- prima che potesse finire la frase, avvertì un pugno colpire il suo zigomo e si trovò a staccarsi di scatto dal ragazzo.
Chigiri si ritrovò stretto a un corpo che ormai conosceva bene; alzò lo sguardo su Kunigami, che con un braccio lo teneva stretto a sé e con l'altro teneva la spada puntata contro Shidou. I suoi occhi erano pieni di rabbia e odio, pareva pronto a ucciderlo.
Shidou scoppiò a ridere.
- È arrivato il cavaliere a salvare la principessa, eh?- ghignò.
- Non ho bisogno di essere salvato- affermò Hyoma, staccandosi appena da Kunigami, che continuò a fissare il ragazzo.
- Se ti colpissi con la spada lui sarebbe costretto a venire a curarti, per cui ti consiglio di rimanere a terra- affermò Rensuke. Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, avrebbe voluto ucciderlo... Ma non poteva farlo, non in quella situazione.
- Che antipatico! Se non vuoi condividere...- Ryusei afferrò la spada e si tirò su di scatto, lanciandosi in avanti - me lo prenderò io!-.
Prima che Kunigami potesse ammazzarlo per davvero, Reo si parò tra i due e con una mossa disarmò Shidou.
- Vedi di stare buono tu, se non vuoi finire con la gola tagliata: contrario suo, non ho paura di ucciderti- affermò Reo, puntando la spada alla gola del ragazzo, mentre Nagi raccoglieva la spada.
Kunigami alzò lo sguardo e vide anche tutti gli altri raggiungerli.
- Stai bene Chigiri?- chiese Yoichi. Il ragazzo annuì.
- Isagi, Aryu, Tokimotsu, portatelo nelle segrete- ordinò Rin - c'è una cella apposta per lui-. Shidou scoppiò a ridere.
- Pensate davvero che tenermi recluso lì giù sia la cosa migliore?- commentò.
- Ti sei già mostrato troppo pericoloso- affermò Rin, mentre i tre ragazzi lo afferravano per portarlo via - Niko, vai con loro e accertati che sia tutto a posto-. Niko fece un piccolo inchino e li seguì.
Rin si voltò verso Chigiri e Kunigami, ma sinceramente non avrebbe saputo cosa dire in un momento simile, e il ragazzo aveva già dichiarato di essere a posto.
- Per oggi interrompiamo qui le attività; siete liberi fino a cena- dichiarò, voltandosi per allontanarsi.
Pian piano, il corridoio iniziò a svuotarsi.
- Reo- chiamò Hyoma, e il ragazzo si voltò verso di lui - grazie-.
- Figurati, quello stronzo meritava comunque una lezione- affermò Reo, voltandosi e allontanandosi con Nagi, lasciando soli Chigiri e Kunigami.
La guardia si voltò verso il nobile.
- Stai bene?- gli chiese.
- Ti ho detto che non mi serve essere salvato- affermò Hyoma - saresti dovuto rimanere in infermeria a finire di guarire, invece di lanciarti da me in quel modo-.
Kunigami lo fissò per un attimo. Si vedeva che stava cercando di mostrarsi forte ma... Le sue mani tremavano leggermente; in fondo, odiava che la gente pensasse che era un debole, e di sicuro essere visto da tutti in quelle condizioni non gli aveva fatto piacere.
- So che sei forte- affermò - e non ti tratterò come qualcuno che ha bisogno di protezione. Ma che tu lo voglia o meno, ho deciso che finché saremo qui sarò il tuo eroe, quindi continuerò a vegliare su di te-. Chigiri sbatté un paio di volte le palpebre, leggermente confuso.
- Il mio eroe? Abbiamo dieci anni per caso?- borbottò.
- È un sogno che ho da quando ero un bambino. Ti ho promesso che finché fossimo stati qui ti avrei dato la libertà, ed è ciò che intendo fare- dichiarò Rensuke.
Chigiri continuò a fissarlo per un attimo: avrebbe evitato volentieri di farsi vedere così, ma quel ragazzo...
Si avvicinò a lui e si mise leggermente in punta di piedi, lasciandogli un bacio sulla guancia.
- Grazie, mio eroe- sussurrò, prima di staccarsi e allontanarsi lungo il corridoio, diretto verso le camere.
Kunigami rimase per un attimo immobile, più che sorpreso di quel gesto, prima di seguirlo velocemente, trattenendo un sorriso: fortuna che l'aveva seguito... Non avrebbe lasciato che nessun altro anche solo pensasse di mettergli le mani addosso, per nessun motivo al mondo.
Tra l'altro, doveva chiedere a Reo di insegnargli la tecnica che aveva usato...
- Reo, cos'è che voleva fare Shidou?- chiese Nagi, fissando il ragazzo, che sbarrò gli occhi e si voltò verso l'amico, comodamente seduto sul suo letto.
- Non lo hai capito?- mormorò; in effetti Nagi passava praticamente tutto il tempo con lui, non aveva avuto modo di sentire racconti simili da altri...
Nagi scosse la testa e il nobile sospirò, andando poi a sedersi sul suo letto.
- Hai presente quello... Che tu succede ogni mattina?- gli chiese. Nagi annuì.
- Ecco, quando capita una cosa simile ci sono molti modi per risolverla. A volte capita perché ti piace qualcuno, e in quei casi di solito si... Risolve insieme facendo provare piacere a entrambi. Solo che Shidou voleva sfruttare Chigiri per farlo senza il suo permesso, e in quel caso non è più piacevole, anzi diventa un reato e può avere conseguenze molto gravi per la persona che subisce, fisicamente o mentalmente. È diverso da quando Chigiri lo fa con Kunigami, perché lí sono d'accordo e ne sono entrambi felici- spiegò Reo. Gli sembrava di stare parlando con un bambino...
- Mh? Quindi noi potremmo farlo?- chiese Nagi, osservandolo - Insomma, tu lo fai già a me... Se ti serve posso farlo a te, no?-. Reo sbarró gli occhi.
- No! Insomma, io...- Reo fece un respiro profondo - Chigiri lo sta facendo perché voleva provare quel piacere e sa cosa significhi, ma di solito a meno di volersi solo divertire... Si fa solo tra due persone che si piacciono-.
- Ma tu mi piaci- fece notare Nagi - sei praticamente l'unica persona che mi piace-. Reo si morse appena l'interno della guancia: lo avrebbe fatto impazzire...
- Come amico. Il piacere che intendo è... Di quando due persone vogliono stare per sempre insieme, sposarsi e avere una famiglia. E in quel caso è naturale farlo. Ma farlo tra due persone senza che ci sia un futuro o se sono amici, può creare dei problemi- spiegò Reo. Nagi non aveva idea di cosa fosse l'amore, non poteva approfittare di una cosa simile per ottenere ciò che desiderava.
- Oh... Capisco- mormorò Nagi, lasciandosi ricadere sul letto. Era vero, un giorno Reo si sarebbe dovuto sposare...
Allora, quante cose sarebbero cambiate? Reo gli aveva promesso che sarebbero sempre rimasti insieme, ma la sua famiglia non sarebbe stata così felice di vederlo trascurare sua moglie per lui. Certo, quello non li aveva mai fermati; ma aveva visto Reo venire sgridato più volte per il loro rapporto e non voleva metterlo in difficoltà.
Quando Reo avesse avuto una vita senza di lui... Che cosa gli sarebbe successo?
Reo serrò le labbra. Respingerlo era la cosa giusta: in ogni caso, Nagi non aveva idea di cosa stesse accadendo. Avrebbe continuato a non dirgli nulla; in quel modo, sarebbe potuto rimanere al suo fianco per sempre.
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