CAPITOLO X.
Shidou fischiettò appena, osservando il ragazzo che gli stava portando da mangiare; Raichi ovviamente lo stava tenendo d'occhio, in modo da slegargli una mano il tempo del cibo e farlo tornare legato subito dopo: non si fidava minimamente di lui.
- Non pensavo che il tuo marchese ti avrebbe fatto avvicinare a me- commentò Ryusei con un sorriso. Naruhaya si voltò verso di lui, leggermente sorpreso.
- Parli del marchese Baro?- gli chiese.
- Naturalmente. Quell'uomo tratta come schiavi anche i suoi superiori, se ti ha scelto come suo servitore devi essere qualcuno di bravo- affermò il nobile, un ghigno in volto.
- Devi per forza parlare?- sbuffò Jingo, ma il ragazzo lo ignorò.
- Sai, ci sono molti sevitori che hanno avuto un discreto successo perché sono diventati amanti di nobili... Ci hai mai pensato?- continuò.
Naruhaya lo fissò per un attimo, cercando di capire dove volesse andare a parare.
- Parli del marchese Baro o di te?- commentò.
- Penso che il marchese ti abbia già puntato- rise Ryusei - ma se vuoi farlo ingelosire un po'...-.
- Ok, adesso basta; hai finito di mangiare, possiamo andare- dichiarò Jingo, avvicinandosi al ragazzo e rimettendogli anche l'altra manetta; afferrò il braccio di Naruhaya e lo tirò fuori dalla cella - non ascoltare quello stronzo, non è mica così facile avvicinarsi ai nobili, e la metà sono stronzi- sbuffò.
- Lo so- ridacchiò Asahi - anche con una situazione simile, dubito che il marchese Baro si affezionerebbe a qualcuno-. Ci aveva pensato anche lui, ma sentirlo dire da qualcun altro era decisamente diverso.
- Esatto. Continua a puntare a Gagamaru, è molto meglio- affermò Jingo. Naruhaya si voltò di scatto verso di lui.
- Di cosa parli?!-.
- Quel ragazzo ha un'adorazione per te, si vede lontano un miglio- affermò Jingo - è una brava persona, meglio dei nobili di sicuro-. Naruhaya per un attimo non disse nulla: in effetti, Gagamaru gli stava spesso vicino, era gentile con lui, si premurava che mangiasse e che stesse bene... Era veramente un bravo ragazzo.
Chissà però se un bravo ragazzo come lui avrebbe mai potuto provare certi sentimenti per qualcuno con i suoi pensieri...
- Gagamaru, hai bisogno d'aiuto?- chiese Yudai dai con un sorriso - Di lá ci stanno pensando Iemon e Niko-.
- Se vuoi, ho appena iniziato- affermò il ragazzo - prima ho dovuto fare la porzione per Shidou-.
- Domani è il mio turno di nutrirlo, spero andrà tutto bene- ridacchiò Yudai - anche se per fortuna c'è Raichi-. Il ragazzo annuì: se non ci fosse stata la guardia, si sarebbe proposto lui di accompagnare Naruhaya, ma doveva pensare al cibo per gli altri...
La porta si aprì e i due si voltarono mentre entrava Niko.
- È già arrivato il conte Kuon, ma ha detto che si farà un giro fuori mentre aspetta- dichiarò.
Gagamaru annuì: tutti i nobili tendevano a svegliarsi tardi, o almeno più tardi di loro, mentre Kuon spesso si svegliava prima... Chissà come mai.
Kuon si guardò intorno: non pareva esserci nessuno lì, per cui continuò a camminare nel giardino. Pareva che per fortuna stessero riuscendo a gestire tutto perfettamente... Anche se Shidou era rinchiuso da una settimana, comunque stavano mantenendo una produzione alta.
Però, iniziava a fare piuttosto freddo... Chissà quanto sarebbero riusciti a continuare.
- Come mai sei qui fuori?-. Il ragazzo si voltò di scatto e vide quattro persone andare verso di lui.
- Buongiorno a voi, marchesi- gli disse - visto che presto farà piuttosto freddo, sono venuto a fare una ricognizione... Io e il marchese Isagi abbiamo quasi finito di controllare nuovamente tutto il luogo, tra poco probabilmente uscirò solo per lavorare-.
- Hai dimenticato Bachira con voi- gli fece notare Yo.
- Scusate, ormai sono spesso insieme e mi sembrano quasi la stessa persona- affermò Wataru - voi come mai siete qui fuori?-.
- Un giro prima di andare a fare colazione- dichiarò Eita, mentre Karasu lanciava un'occhiata a Hiori. In realtà, ultimamente stavano girando spesso tutti e quattro insieme... Volevano provare a controllare se fosse tutto a posto, se potessero trovare qualcosa da aggiustare e con cui convincere Rin che era meglio rivedere un po' alcune cose.
Ma preferivano non tirare dentro altra gente... E soprattutto, preferivano non tirare dentro persone che non conoscevano; visto che erano ancora all'inizio, sarebbe stato troppo pericoloso.
- Capisco; fate bene, tra poco farà troppo freddo per farlo- affermò Wataru.
- Si tratta di un'uscita... Privata- Ranze si avvicinò a Hiori e gli prese appena il braccio, avvicinandosi leggermente a lui - ti dispiace se continuiamo, prima di dover andare a fare colazione?-.
- Oh, certo che no! Buona continuazione- gli rispose Wataru, mentre i quattro riprendevano ad allontanarsi.
Karasu lanciò un'occhiata ai due ragazzi, che erano ancora piuttosto vicini uno all'altro; Hiori sembrava decisamente a suo agio, ma in fondo dovevano averlo fatto spesso.
- Quanto tempo abbiamo ancora?- chiese Yo.
- Quanta sua altezza ne desidera- affermò Tabito, e Hiori lo guardò leggermente male.
- Idiota- borbottó.
- Abbiamo ancora una mezz'oretta abbondante... Anche perché penso ci siano persone ancora in stanza- affermò Eita con un piccolo sorriso - Reo e Nagi scendono praticamente sempre per ultimi, e ultimamente anche Chigiri e Kunigami se la prendono comoda...-.
Kunigami stava comodamente dormendo nel suo letto quando iniziò ad avvertire qualcosa di strano nel suo corpo; non sapeva bene che sensazione fosse, ma era decisamente piacevole, lo stava facendo sentire parecchio accaldato...
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Aprì gli occhi, abbassando appena lo sguardo sotto le coperte che scopri di non avere più addosso. Capì in un attimo il motivo di quello strano sentimento: Chigiri era sopra di lui, o meglio, a cavalcioni sulle sue gambe, e stava facendo passare la lingua sulla sua erezione.
- Co... Marchese Chigiri, aspetti!- esclamò, ma il ragazzo non lo ascoltò e si chinò in avanti, inglobando l'erezione di Kunigami tra le sue labbra.
Kunigami, ancora preso alla sprovvista da quel risveglio, non riuscì quasi a reagire e chiuse appena gli occhi mentre avvertiva il piacere espandersi per tutto il suo corpo.
Chigiri continuò per il tempo necessario a farlo diventare totalmente duro, prima di tirarsi su. Kunigami aprí gli occhi e lo fissò per un attimo: era totalmente nudo, gli stava lasciando tutta la sua pelle candida a disposizione... Tranne per i segni che gli lasciava addosso ormai ogni notte.
- Potevi anche non svegliarti- Hyoma si tirò su e posò le mani sui suoi fianchi, alzando il bacino in modo da allinearsi all'erezione del ragazzo mentre lo fissava negli occhi - avevo comunque intenzione di usare il tuo cazzo come mio sex Toys personale, per cui goditi lo spettacolo- sussurrò, prima di scendere.
Un ringhiò uscì dalle labbra di Kunigami mentre sentiva la sua erezione venire inglobata dal corpo caldo del ragazzo: lo avrebbe fatto impazzire...
Chigiri gettò la testa all'indietro, gemendo con forza; era sempre così bello, ogni volta che lo facevano gli pareva che Kunigami fosse in grado di portarlo in un mondo totalmente diverso dove poteva semplicemente lasciarsi andare.
Un mondo decisamente eccitante.
Avvertì le mani di Kunigami scattare sui suoi fianchi e riportò lo sguardo su di lui.
- Visto che sono sveglio... Lascia che anche io ti usi per il mio piacere- sussurrò, iniziando a muovere i fianchi. Chigiri lo lasciò fare, abbandonandosi ai suoi gesti, lasciando che il ragazzo arrivasse sempre più a fondo dentro di lui.
I loro respiri iniziarono a farsi più pesanti mentre i loro corpi si scaldavano sempre di più; Kunigami avrebbe voluto andare più forte, ma da quella posizione gli era impossibile.
Spostò lo sguardo negli occhi di Chigiri, che annuì appena; un attimo dopo si trovò sdraiato sul letto, con Kunigami sopra di lui che gli teneva bloccato i polsi e si muoveva selvaggiamente dentro di lui.
Gli cinse la vita con le gambe e gettò la testa all'indietro, urlando con forza mentre iniziava a venire; strinse con forza le natiche e Kunigami iniziò a riversarsi dentro di lui, facendogli sfuggire un nuovo gemito.
Kunigami uscì delicatamente e le gambe di Chigiri ricaddero sul letto mentre cercava di riprendere fiato.
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Rimasero entrambi immobili per un attimo, con il fiato corto, a fissarsi negli occhi.
Kunigami non poté fare a meno di notare quanto quel ragazzo fosse bello anche di prima mattinata, con i capelli sparsi intorno a lui sul cuscino, e quell'espressione soddisfatta in volto.
Perché doveva fermarsi a renderlo felice solo in quei momenti? Perché non poteva... Semplicemente continuare a farlo sorridere?
Chigiri avvertì la presa sui suoi polsi serrarsi leggermente e deglutì appena. Il modo in cui Kunigami lo stava fissando... Ormai non era più solo passione, vi leggeva molto altro dietro, un desiderio totalmente diverso da quello che aveva sempre notato.
Vide il ragazzo chinarsi appena e trattenne per un attimo il fiato; stava per baciarlo? Gli aveva detto che non voleva, ma se lo avesse fatto... Lui...
Kunigami si bloccò e serrò le labbra: no, non sarebbe stato giusto, non era quello che il ragazzo desiderava e non voleva imporglielo.
- Potevi svegliarmi- affermò, tirandosi su. Chigiri serrò appena le labbra, prima di tirarsi su a sua volta.
- Stavi dormendo bene, ma ne avevo bisogno per iniziare la giornata. Grazie al fatto che dormi con me non ho tanto freddo, ma comunque mi serve scaldarmi un po' prima di iniziare- affermò Hyoma. Kunigami annuì.
- Vado a prepararle un bagno- dichiarò, alzandosi e dirigendosi verso la porta del bagno.
- Kunigami- lo fermò il ragazzo. In quel luogo, soprattutto tra di loro, tenere dei segreti sarebbe stato inutile; era molto meglio...
- Ti stai innamorando di me?-. Kunigami non si voltò e per un attimo Chigiri temette di aver frainteso tutto.
- Marchese Chigiri, io sono solo un guerriero: i miei sentimenti non hanno importanza. L'unica cosa che provo, è il desiderio di fare ciò che lei desidera per renderla felice- dichiarò - nei suoi confronti, non mi è permesso esprimere altro-.
Chigiri si morse appena il labbro inferiore. Era meglio così: in fondo, una volta fuori da lì loro non sarebbero più potuti essere nulla.
- Vai a prepararmi il bagno- gli disse. Kunigami annuì e aprì la porta, entrando nel bagno e richiudendola alle sue spalle.
Reo chiuse velocemente la porta alle sue spalle e abbassò lo sguardo, osservando la sua mano ancora sporca dello sperma di Nagi.
Sospirò appena: il ragazzo si era svegliato prima del solito, per cui si era rimesso a dormire ancora per qualche minuto.
- Non so quanto reggerò ancora- mormorò. Quando erano a casa era un conto: si sedeva sul letto di Nagi, lo aiutava quasi senza guardare, e poi sapeva di avere una giornata piena di impegni a cui non poteva sottrarsi. Adesso invece, non solo era ancora più vicino a lui, ma addirittura aveva sempre meno motivi per trattenersi... Non aveva idea di quanto avrebbe retto.
Abbassò lo sguardo sul rialzo che si vedeva spuntare dai suoi pantaloni. Forse, solo per una volta...
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Con la mano libera si tirò velocemente giù i vestiti; dopo un attimo di esitaizone, con l'altra mano afferrò la sua erezione.
Era una sensazione strana, in fondo aveva ancora la mano bagnata e leggermente scivolosa ma... Sapere che si trattava dello sperma di Nagi per qualche motivo lo faceva sentire ancora più eccitato.
Iniziò a muovere la mano, portandosi l'altra alla bocca per bloccare i lievi gemiti che stavano uscendo dalle sue labbra: era una sensazione ancora migliore di quanto avesse pensato... Il suo corpo, che aveva cercato di trattenere l'eccitazione fino a quel momento stava diventando praticamente bollente, e la sua mano aveva aumentato la velocità con cui si muoveva quasi senza rendersene conto.
Reo chiuse gli occhi e per un attimo immaginò che ci fosse Nagi dietro di lui, una mano posata sul suo fianco mentre con l'altra lo aiutava a segarsi, il suo respiro contro il collo, il corpo premuto contro quello muscoloso del ragazzo e...
Un gemito strozzato uscì dalle sue labbra mentre iniziava a venire; riaprì gli occhi, abbassando lo sguardo mentre cercava di regolarizzare il suo respiro, e si guardò la mano.
I due liquidi erano diventati totalmente indistinguibili, come se fossero una stessa cosa...
Si portò un dito alle labbra, succhiandolo appena: era leggermente dolce...
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- Reo?-. Il ragazzo sbarrò gli occhi e corse ad accendere l'acqua della vasca mentre Nagi apriva la porta della stanza.
- Stai bene? Ho sentito un rumore strano- gli chiese con uno sbadiglio.
- Tutto bene, ho solo rischiato di scivolare- rispose Reo; fortuna che aveva fatto in tempo a tirarsi su i pantaloni, e l'acqua stava facendo il giusto lavoro con la sua mano...
- Mh? Per questo sei così rosso?- chiese Nagi, avvicinandosi a lui e posandogli la mano sulla fronte - Non è che stai male? Sei un pochino caldo-. Reo scosse la testa e dovette trattenere un sorriso: da preoccupato era davvero carino...
- Sto bene, non preoccuparti; laviamoci e andiamo, voglio andare a fare colazione-.
- Tsk, volevo aspettarli per scendere a colazione, ma pare che stiano ancora dormendo o che non siano in stanza- mormorò Tsurugi, voltandosi e allontanandosi dalla camera di Nagi e Reo.
- Come mai gli stai così tanto appiccicato?-. Si voltò e vide che Baro stava uscendo dalla sua stanza.
- Lo sai che, se continueranno così, un giorno almeno uno dei due verrà giustiziato. Se saranno fortunati si libereranno solo della guardia, ma se il duca si metterà in mezzo non fará una bella fine: a nessuno piace un nobile che dá più importanza al suo schiavo che al suo onore- dichiarò Shohei.
- Sí, un tempo la pensavo così- affermò Tsurugi, riprendendo a camminare - ma separare quei due... È molto più difficile che cercare di capirli. L'ho capito da molto tempo: non sono un semplice nobile e il suo servo, sono molto di più. È meglio che non ti metti contro di lui-.
- Mi stai suggerendo cosa fare?- ringhiò Shohei.
- Solo un consiglio. Andiamo a goderci la colazione?-.
- Te la senti di scendere per colazione?- chiese Yoichi, osservando Bachira; stavano già scendendo le scale, ma il ragazzo gli sembrava piuttosto pensieroso, anche se gli aveva detto di stare bene...
- Sí- mormorò Meguru, guardandosi intorno. Isagi lo fissò per un attimo.
- Che succede Bachira?-. Il ragazzo per un attimo non rispose.
- Bachira- Yoichi allungò la mano e gli afferrò il braccio per fermarlo, facendolo voltare verso di lui; il ragazzo continuò a evitare il suo sguardo e lui serrò appena le labbra: lo aveva rifiutato una settimana prima e gli sembrava che non ci stesse pensando più, ma che fosse per quello?
- Che succede?-.
- Non mi crederesti- mormorò. Isagi lo fissò per un attimo: era chiaro che quel ragazzo fosse abituato al fatto... Che nessuno gli credesse.
- Ti crederò, Bachira, te lo prometto- affermò, e il ragazzo alzò appena lo sguardo su di lui - se non mi volessi fidare di te non ti starei vicino. Che succede?-. Bachira gli rivolse un lieve sorriso, prima di tornare serio.
- Sento che si sta avvicinando qualcuno- dichiarò - non so chi ma... Qualcosa mi dice che presto non saremo soli-.
- Qualcuno?! Chi?!- chiese Yoichi; qualcuno che li poteva aiutare?! O Ego... Gli stava mandando un'altra sfida?!
- Non ne ho idea- rispose Meguru - ma qualcuno sta arrivando-.
- Wow, non sapevo potessi percepire le presenze altrui-. I due ragazzi si voltarono: in cima alle scale c'erano Rin, Tokimotsu e Aryu, che aveva appena parlato.
- Non avverto le presente, sento solo che qualcuno sta arrivando- borbottò Meguru.
- Qualcuno tipo?- commentò Aoshi.
- Non ci serve aggiungere altre ansie e problemi- affermò Rin - meglio che non parli apertamente delle tue... Visioni-.
- Non sono...- Meguru si bloccò e fissò per un attimo i tre ragazzi: era chiaro... Che non gli avrebbero mai creduto.
Abbassò la testa e Isagi gli lanciò un'occhiata, prima di tornare a guardare i tre conti.
- Forse non è il caso di allarmare tutti ma... Dovremmo dirlo almeno a Kunigami e Raichi. Non sappiamo davanti a cosa ci metterà ancora il conte Ego, dovremo essere pronti- affermò.
Rin spostò lo sguardo su di lui e i due si fissarono per un attimo; Rin era certo che non fosse necessario, ma era meglio non metterselo contro.
- Per adesso andiamo a mangiare- disse, riprendendo a camminare. I tre li superarono e Isagi si voltò verso Bachira.
- Stai bene?- gli chiese. Il ragazzo non rispose e riprese a camminare.
Isagi sospirò appena e lo seguì: sperava che stesse davvero bene...
Entrarono in sala da pranzo e andarono verso i loro posti; prima che Rin potesse sedersi, sentì dei rumori e si voltò mentre Igarashi entrava quasi correndo nella stanza.
- È appena arrivata una persona!- esclamò.
Isagi sbarrò gli occhi e si voltò verso Bachira, che fece un sorriso soddisfatto: così imparavano a non credergli...
Rin lanciò un'occhiataccia ai due, ma avrebbe parlato dopo con Bachira: adesso doveva capire cosa stesse accadendo.
Tornò a guardare Igarashi.
- Chi è?- chiese.
- Non hai neanche qualcuno a controllare la porta principale? Non stai gestendo la situazione molto bene- commentò una voce, mentre una figura compariva alle spalle di Igarashi.
Rin si irrigidì: quella voce... Non poteva essere...
Un ragazzo fece la sua entrata nella stanza, vestito in maniera piuttosto elegante, i capelli di un particolare colore sul fucsia e gli occhi verde acqua. Esattamente come quelli di Rin.
- Ma lui è...- mormorò Reo.
- Nessuno a fare da guardia, un prigioniero, servitori e nobili che si forzano a collaborare ma che avvertono costantemente una grande sfiducia tra tutti quanti...- il ragazzo portò lo sguardo su Rin - non stai gestendo la questione molto bene, fratellino-.
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