CAPITOLO XVI.
- Siete degli idioti totali- sbuffò Hyoma, mentre finiva di controllare i due ragazzi di fronte a lui - Vi vorrei prendere a schiaffi! Ma sono un nobile e devo stare calmo!-.
- Posso farlo io- borbottò Gurimu - perché vi siete lanciati fuori in quel modo?!-.
- Per recuperare la gabbietta- rise Meguru.
- Per recuperare lui- affermò Yoichi.
- Come stanno?- chiese Rensuke, portando a Chigiri la crema che gli aveva chiesto.
- A parte qualche botta per essersi messi a correre di notte in un boschetto pieno di alberi durante una tempesta...- borbottò Hyoma - vi lascio una crema da mettere se vi fanno male, ma dovreste essere a posto-.
La porta si aprì ed entrarono Reo e Nagi.
- Ci hanno chiesto di portarvi qualcosa di caldo da bere- affermò Reo, avvicinandosi a Bachira per porgergli una tazza, mentre Nagi faceva lo stesso con Isagi.
- Com'è stato?- gli chiese. Isagi alzò lo sguardo su di lui, leggermente confuso.
- Che cosa?-.
- Fare ciò che hai voluto senza problemi-. Isagi lo fissò per un attimo, prima di lanciare un'occhiata a Bachira, che stava ridendo di qualcosa con Reo... Che sembrava più disperato che divertito, ma anche sollevato dal fatto che stessero bene.
Fece un piccolo sorriso.
- Molto bello- sussurrò. Nagi lo fissò per un attimo, poi lanciò un'occhiata a Reo; chissà se sarebbe successo anche a loro...
- Vi lasciamo a riposare- affermò Reo. I due ragazzi annuirono e Reo e Nagi uscirono dalla stanza.
- A giudicare dalla felicità di Bachira, penso che Isagi non sia solo andato a prenderlo- commentò Reo.
- Di cosa parli?- chiese Nagi.
- Tra quei due c'è una tensione simile a quella che c'è tra Kunigami e Chigiri da un po'. Penso che Isagi abbia finalmente ceduto ai suoi istinti- affermò Reo.
Nagi lo fissò per un attimo: ceduto ai suoi istinti...? Quindi alla fine...
- Ha tradito la nobiltà per Bachira?- gli chiese. Reo ci pensò un attimo.
- Non proprio la nobiltà ma... Kira di sicuro. Ma forse non glielo dirà neanche, visto che rischierebbe di mandare a quel paese il matrimonio per Bachira... Dipende se è disposto a farlo- affermò Reo.
- Dici che potrebbe abbandonare tutto per Bachira?-.
- Non saprei, Isagi da un lato ha molto paura di affrontare alcune cose ma... Mi sembra anche deciso a non tirarsi indietro una volta che ha capito qualcosa. Chissà cosa farà- mormorò Reo.
Nagi per un attimo non rispose. Chissà se un giorno anche lui avrebbe potuto provare una libertà simile... Bè, innanzitutto avrebbe dovuto capire come fare, visto che aveva una vita un po' diversa da quella di Isagi, ma comunque forse osservando lui avrebbe potuto capire qualcosa.
- Siete riusciti a consegnare tutto?-. I due alzarono lo sguardo e videro Zantetsu andare verso di loro.
- Sí; la casa è a posto?- chiese Reo. Zantetsu annuì.
- Pare che per adesso sia tutto a posto, Kunigami e Raichi andranno a fare controlli periodici- dichiarò - Sae ha detto che possiamo andare a dormire, ci verranno a svegliare se accadrà qualcosa... Rin è andato a parlare con Isagi e Bachira-.
Rin aprì la porta e il suo sguardo si fissò su Isagi, quasi ignorando totalmente Bachira, dirigendosi verso di lui, seguito da Niko.
- Posso sapere cosa diamine è successo?! Avete insistito perché prendessimo decisioni tutti insieme, abbiamo eletto delle persone che si occupini di queste situazioni, e vi mettete a lanciarvi fuori in mezzo alla foresta?!-.
Isagi lo fissò negli occhi.
- Era una situazione d'emergenza. Se non avessimo preso quella gabbia, rischiavamo davvero di perdere il nostro metodo di contatto con il conte Ego... Il piccione viaggiatore sarà già disorientato nel tornare dopo la tempesta, sarebbe stato pericoloso. È stato un gesto avventato, ma siamo sopravvissuti entrambi e abbiamo guadagnato qualcosa; non sarebbe meglio concentrarsi su questo?-.
Rin serrò appena le labbra: quel ragazzo... Aveva creduto di essere riuscito a farlo ragionare, ma pareva che non sarebbe stato così semplice.
- Andate a riposare nella vostra stanza, domani decideremo tutti insieme come provvedere alla cosa- ordinò.
I due ragazzi annuirono e scesero dal letto; Bachira afferrò la mano di Isagi e uscì dalla stanza, un sorriso in volto.
Rin cercò di ignorare la sfrontatezza del ragazzo e si voltò verso Chigiri.
- Stavano bene?- gli chiese.
- Solo qualche botta, e non penso gli salirà la febbre se staranno attenti- confermò lui.
- Bene; andate a letto anche voi- disse Rin, voltandosi per uscire dalla stanza. Niko lo seguì.
- Posso confermare agli altri di andare a dormire?- chiese. Rin serrò le labbra.
- Mio fratello lo ha ordinato, no?- commentò.
- È vero ma... È lei che si sta occupando più approfonditamente della questione- fece notare Ikki.
Rin gli lanciò un'occhiata: pareva che l'arrivo di Sae non gli avesse tolto tutti gli alleati...
Poco più avanti in corridoio, vide Aryu e Tokimotsu, che lo stavano aspettando.
- Gli altri sono tutti sistemati- affermò il primo.
- Sae?- chiese Rin.
- È andato con Shidou nella sua stanza- rispose Aoshi. Rin annuì e si voltò verso Niko.
- Vai a riposare anche tu- gli disse. Niko fece un piccolo inchino, prima di voltarsi per allontanarsi.
Non dubitava della capacità di comando di Sae Itoshi ma... Era chiaro che le persone in quel luogo si stessero affidando molto più a Rin.
Sperava davvero che Sae riuscisse a farli uscire al più presto, ma qualcosa gli diceva che per lui non sarebbe stato così semplice eliminare quello che era successo in quel periodo... Doveva continuare ad analizzare la situazione, sperando che al momento giusto tutti quanti riuscissero a collaborare per riuscire ad andarsene da lì tutti insieme.
- Grazie per averci aiutati tutti quanti!- disse Asahi con un sorriso, voltandosi verso Okuhito e Imamura.
- È stato un piacere!- affermò il secondo con un piccolo sorriso - Sicuri che non serve altro?-.
- Le provviste sono al sicuro... Mi hanno proibito di venire a dormire in cucina perché prenderei troppo freddo, ma le guardie hanno detto che controlleranno lo stato del cibo durante i loro giri. In ogni caso ormai è notte inoltrata, non dormiremo molto- dichiarò Gin.
- Abbiamo sistemato tutto al meglio, ora possiamo solo sperare- mormorò Asahi; sperava davvero che tutto il loro lavoro non andasse sprecato...
- Che ci fate ancora qui?-. I quattro ragazzi si voltarono e videro che sulla soglia della porta era comparso Baro, che li guardò con aria torva.
- Ho detto a quegli sbruffoni dei conti che ci avrei pensato io a mandare a dormire chiunque fosse ancora in giro, non ci serve perdere schiavi in questo momento- affermò Shohei.
Aveva fatto fin troppo poco per dare una mano... Almeno, li avrebbe spediti tutti nelle loro stanze.
- Andiamo subito, marchese Baro- dichiarò Asahi, lanciando un'occhiata a Gagamaru, che annuì appena: pareva che un pochino si stesse preoccupando per loro...
- Andiamo- mormorò Gin; in ogni caso, per fortuna, al piano di sotto sarebbero rimaste un paio di persone a fare la guardia...
- Sicuro di voler rimanere qui?- chiese Tabito, osservando il ragazzo che si stava sistemando nel letto. Hiori lo guardò leggermente male.
- Non ti lascio qui a gestire la situazione da solo. E poi, quando eravamo piccoli desideravamo vivere un'avventura insieme, no?- fece notare Yo.
- Vero- mormorò Karasu - desideravamo tante cose da piccoli-. Anche se erano un po' diverse da quelle che stavano vivendo...
Hiori lo fissò per un attimo. Avevano ancora poco tempo per avere tutto quello; non potevano sprecarlo.
Afferrò la coperta e raggiunse la poltrona su cui il ragazzo si era seduto.
- Non dovevamo stare svegli a turno?- gli fece notare Tabito, mentre Hiori si sdraiva al suo fianco e si avvolgeva con la coperta.
- Sí, ma non voglio rischiare che prendi freddo- affermò, posando la testa sulla sua spalla. Karasu non disse nulla, ma allungò il braccio e lo tirò appena verso di sé.
Per un attimo ci fu silenzio, anche se Karasu sapeva bene che il ragazzo al suo fianco non stava dormendo.
- Ho saputo che il tuo fidanzato andrà in camera di Otoya stanotte- mormorò. Hiori annuì.
- Speriamo che possano passare una bella nottata...-.
- Spero che la nottata sia di suo gradimento, marchese Kurona- affermò Eita, chinandosi appena.
Kurona alzò gli occhi al cielo e si infilò sotto le coperte.
- Non fare l'idiota e andiamo a dormire, ormai è tardi- affermò. Il ragazzo fece un sorriso e lo raggiunse, infilandosi a sua volta sotto le coperte.
Gli lanciò un'occhiata. Faceva fatica a interpretarlo: alcuni tratti di quel ragazzo ricordavano l'eleganza di Chigiri, ma aveva un'espressione molto più simile a quella di Reo e un modo di comportarsi piuttosto in linea con quello di Hiori... Era un vero mistero.
- Come mai mi hai chiesto di dormire con te?- gli chiese Ranze, cercando di ignorare il suo sguardo.
- Sennò saremmo stati entrambi soli- rise Eita - io ho i miei motivi per incitare il rapporto tra Hiori e Karasu, ma se si scoprisse anche tu potresti trovarti nei guai. So che sei amico di Hiori, e probabilmente per questo non ti importa, ma a continuare a spingerlo lontano da te... Non ti senti un po' solo?-.
Kurona non rispose e il ragazzo non fece più domande.
Ma era vero: ogni tanto si era sentito solo, per quanto sapesse di stare facendo la cosa giusta. Ma in realtà, una volta resosi conto che allontanatosi da Hiori non era più solo... Grazie al ragazzo al suo fianco, era riuscito ad affrontare tutto a cuore più leggero.
Chissà, forse quell'esperienza avrebbe portato anche a lui qualcosa di nuovo e importante...
- Il giro di ronda che sto per fare è importante. Se quando torno avrò anche solo l'impressione che tu sia uscito o abbia cercato di fare qualcosa, ti faccio fuori- borbottó Jingo, sistemandosi meglio la spada al fianco.
- Che dovrei fare? C'è una tempesta assurda lì fuori, e io non ho alleati qui dentro- borbottó Wataru. Raichi lo guardò male.
- Perché diamine ti sei messo a fare da spia?- sbuffò Jingo - Sapevi che saresti potuto morire se qui ci fosse stato qualcun altro, vero?-.
- Nessuno sarebbe stato così stupido da ammazzare il collaboratore di chi ci ha chiusi qui- ribattè Wataru - e comunque, in caso fosse andata bene avrei ottenuto molto più prestigio-.
- E pensi davvero che sarebbe stato così semplice ottenerlo da un sociopatico simile?- commentò Jingo, e prima che il ragazzo potesse rispondere aprì la porta e uscì dalla stanza.
Sospirò appena e iniziò a camminare: lui era un guerriero, non poteva capire tutte quelle questioni da nobili, come se dovessero sentire persone come Kuon.
Ma contando ciò che aveva fatto Isagi... Forse, alla fine, anche loro avevano motivi per cui erano disposti a fare follie.
Isagi sapeva bene che era una follia. Kira era decisamente una brava persona, ma non sapeva quanto facilmente sarebbe passato sopra a tutto quello... Eppure, anche a costo di perdere tutto quanto e di essere cacciato dalla sua famiglia, non riusciva in alcun modo a staccarsi dalle labbra di Bachira.
Quel ragazzo gli sembrava come una droga, anzi: era adrenalina pura, avvertiva il suo corpo venire scosso da decine di scariche ogni volta che Bachira si avvicinava di più a lui, e nonostante il ragazzo avesse semplicemente appoggiato le mani sotto la sua maglietta avvertiva tutto il suo corpo quasi bruciare sotto quel tocco.
Il solo essere insieme a Bachira lo faceva sentire come se fosse invaso da un'eccitazione sempre crescente che non accennava a lasciarlo, e che voleva afferrare con tutto sé stesso.
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Afferrò i fianchi di Bachira, che si trovò all'improvviso con la schiena contro la parete. Fece un sorriso nel sentire i denti di Yoichi quasi affondare nel suo collo e afferrò la maglietta del ragazzo, obbligandolo a staccarsi appena da lui mentre praticamente gli strappava i vestiti di dosso.
Isagi non perse tempo a fare lo stesso, e in un attimo entrambi i ragazzi si trovarono totalmente nudi.
- E io che pensavo volessi fare il bravo fidanzatino fedele- ridacchiò Meguru, allungano la mano e sfiorando l'erezione del ragazzo di fronte a lui, un sorriso in volto.
- Non riesco- sbuffò Yoichi - non quando sono vicino a te-. Quando era intorno a quel ragazzo gli sembrava che la razionalità non esistesse più, riusciva solo a pensare a ciò che desiderava... E se lo voleva prendere.
Bachira lo fissò per un attimo, leggermente sorpreso; poi fece un piccolo sorriso.
- Allora... Perché non te lo prendi?- sussurrò.
Isagi non se lo fece ripetere due volte; si fiondò contro le sue labbra e Bachira si aggrappò a lui, strusciandosi leggermente contro il suo corpo mentre avvertiva l'eccitazione crescere dentro di lui.
Aveva fatto decisamente molte cose che non avrebbe dovuto nella sua vita, ma quel brivido, quell'eccitazione, quella sensazione di stare facendo qualcosa di totalmente proibito... Lo stavano mandando totalmente in estasi.
Isagi gli afferrò con forza i fianchi, affondando le dita nella sua carne e ignorando il fatto che probabilmente gli avrebbe lasciato un paio di segni: dubitava comunque che al ragazzo sarebbe importato, anzi ne sarebbe stato felice.
Lo sollevò e Bachira non esitò a circondargli la vita con le braccia, unendo le loro labbra con ancora più voracità di prima: e ovviamente, Bachira non esitò a stargli dietro, più che felice di poter finalmente assaggiare la vera natura di Isagi.
La sua schiena si scontrò con il letto della stanza e subito sentì le labbra di Isagi iniziare a scorrere su tutto il suo corpo; chiuse gli occhi, deciso a non trattenere neanche un gemito, e lasciò che Isagi esplorasse tutto il suo corpo, lasciando segni dove più desiderava e facendolo sentire sempre più caldo, sempre più desideroso: quei demoni che l'avevano sempre circondato adesso si stavano facendo da parte, lasciandolo totalmente solo con l'unica altra entità al mondo che lo avesse mai considerato per com'era davvero.
Isagi non esitò ad appropriarsi di ogni centimetro del suo corpo, senza lasciarsi sfuggire neanche un centimetro di quella pelle leggermente segnata dalle fatiche della vita che aveva dovuto affrontare: lo voleva avere, voleva assaggiare quella libertà e quel desiderio... Voleva averlo, potersi perdere dentro di lui e non lasciarlo andare, mai più.
Raggiunse il suo bassoventre, ma prima che potesse fare qualcosa sentì la mano di Bachira afferrare i suoi capelli e tirarlo leggermente su.
Isagi alzò lo sguardo su di lui, confuso, e il ragazzo gli rivolse un piccolo sorriso.
- Voglio fare anche io qualcosa per te- sussurrò, tirandosi leggermente su; prima che Isagi potesse dirgli qualcosa, Bachira gli afferrò il braccio e lo tirò sul letto.
Isagi sentì la bocca di Bachira chiudersi attorno alla sua erezione e sbarró gli occhi. Cos'era quella sensazione? Era qualcosa di totalmente nuovo...
Gli pareva che il suo corpo stesse per esplodere dal piacere che si stava totalmente scatenando dentro di lui, gli pareva che esistesse solo quel momento, il ragazzo sopra di lui, e i loro corpi che si stavano quasi chiamando uno all'altro.
Era certo che una sensazione simile non sarebbe riuscita a fargliela scordare neanche la vita più perfetta del mondo; senza quello... Non sarebbe mai potuta essere perfetta.
- Girati- sussurrò, in tono basso, troppo preso dall'estasi di quel momento per riuscire a parlare in tono più alto o ragionare lucidamente: voleva solo quel ragazzo.
Bachira si tirò leggermente su; Isagi avvertì la sua bocca calda scivolare via, ma senti la lingua del ragazzo continuare a stuzzicare la sua erezione.
- Mi hai chiesto qualcosa?- sussurrò, in tono mellifluo, un sorriso di sfida in volto.
Isagi alzò di scatto la testa e lo fissò negli occhi.
- Voltati- ringhiò. Bachira si sentì scuotere da un brivido: di più, voleva di più...
Fece come gli era stato detto e si voltò, sistemandosi a quattro zampe davanti al ragazzo, che gli afferrò le natiche e si tirò leggermente su.
Bachira avvertì la lingua di Isagi spingersi dentro di lui e un gemito uscì dalle sue labbra; non gli bastava... Era troppo fresco, voleva molto più calore.
Si chinò, circondando nuovamente l'erezione di Isagi con le labbra; il ragazzo spinse appena più in alto il bacino e Bachira non esitò a scendere ancora più in basso, facendosi arrivare il suo membro quasi in bocca, mentre Isagi continuava a spingere la lingua dentro di lui: lo voleva... Lo voleva il prima possibile.
Si staccò appena e lasciò scivolare un dito dentro al ragazzo; Bachira alzò di scatto la testa e un nuovo gemito uscì dalle sue labbra.
- Isagi...- si voltò, fissando negli occhi il ragazzo, con uno sguardo talmente languido che Isagi non esitò a tirarsi su a sua volta e Bachira si trovò con il petto contro il letto e il bacino sollevato.
- Quante ne riesci a prendere? Non voglio dovermi fermare a metà- sussurrò Yoichi vicino al suo orecchio, mentre inseriva un secondo dito dentro di lui.
Bachira lanciò un'occhiata alla mano libera del ragazzo, stretto sul lenzuolo di fianco al suo volto, e fece un piccolo sorriso: pareva piuttosto impaziente...
- Di più- sussurró. Isagi inserì anche un terzo dito, e notando che faceva più fatica iniziò a muoverle dentro di lui. Bachira chiuse gli occhi e gemette appena mentre le dita del ragazzo lo allargavamo sempre di più, scaldando il suo corpo come se lo stesse preparando a qualcosa che il ragazzo non vedeva l'ora di ricevere.
- È abbastanza?- sussurrò Yoichi, con l'ultimo barlume di lucidità che gli rimaneva.
- Sí- sussurrò Meguru, e sentì le dita del ragazzo uscire da dentro di lui.
Pensava che lo avrebbe preso in quella posizione, invece Isagi lo afferrò per i fianchi e lo fece sdraiare.
- Alza il bacino- sussurrò, afferrandosi la sua erezione; Bachira fece un sorriso e alzò il bacino, allargando il più possibile le gambe.
Isagi si avvicinò alla sua entrata e alzò lo sguardo su di lui.
Bachira si sentì scuotere da un brivido: non gli stava chiedendo il permesso... Gli stava comunicando che adesso, non si sarebbe più tirato indietro.
Isagi lo penetrò con un colpo secco e Bachira gettò la testa all'indietro, un enorme sorriso in volto mentre urlava di piacere: era una sensazione così bella, tutto il suo corpo sembrava posseduto da un piacere che lo stava mandando in estasi, che lo stava facendo perdere totalmente dentro qualcosa che non aveva idea di cosa fosse, ma gli piaceva parecchio.
Sentì i suoi polsi venire stretti con forza mentre venivano alzati, finendo di fianco al suo volto.
- Guardami- ringhiò Yoichi, mentre iniziava a muoversi dentro di lui. Bachira tornò con lo sguardo sul suo, e gli bastò quel contatto per capire che il luogo verso cui stava scivolando era quello che aveva sempre desiderato raggiungere... E con quel ragazzo, poteva farcela.
Isagi iniziò a spingersi con più forza dentro quel corpo caldo, che ovviamente non esitò ad accoglierlo con tutto sé stesso, trascinandolo con lui in quel luogo dove entrambi potevano essere semplicemente liberi di perdersi in ciò che desideravano e di prendersi ciò che volevano senza che qualcuno glielo impedisse.
I loro corpi parvero quasi fondersi mentre i loro spiriti venivano trascinati sempre più lontano; si cercarono con le labbra, si strinsero di più uno all'altro, lasciarono andare le loro voci fin quando non si unirono in un urlo di piacere che accompagnò la fine di quel loro momento.
Isagi si fermò, il fiato leggermente corto; Bachira si mosse appena sotto di lui, un sorriso in volto: era pieno di lui... Era così bello...
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- Rifacciamolo- sussurrò Yoichi, fissandolo negli occhi: non voleva perdersi neanche un momento di tutto quello.
Bachira fece un piccolo sorriso e allungò le mani, posandole sulle sue guance.
- Tutte le volte che vorrai- sussurrò, tirandolo verso di sé per baciarlo. Isagi chiuse gli occhi e ricambiò il bacio.
Ormai ne era certo: qualsiasi cosa fosse successa, l'avrebbe affrontata al fianco di Bachira, a qualsiasi costo.
- Tu vuoi a ogni costo cercare di farmi arrabbiare, vero?- commentò Sae, osservando il ragazzo sdraiato nel suo letto con solo i boxer addosso.
- Fa freddo stanotte, ho pensato di poterti scaldare- ghignò Ryusei, mentre Sae andava verso di lui.
- Abbiamo bisogno di riposare- affermò.
- Sei sempre così stoico... Dovresti lasciarti un po' andare ogni tanto, sai?- Ryusei allungò la mano e afferrò il polso del ragazzo, trascinandolo sul letto e piantandosi sopra di lui, fissandolo negli occhi - Sembri un nobile così perfetto... Mi chiedo che visione sarebbe poterti vedere urlare e contorcerti sotto di me- sussurró.
Tutti i nobili cercavano di avere quell'aria, eppure tutti avevano dei punti deboli a cui cedevano più che facilmente; Sae Itoshi invece...
- Hai sbagliato a capire. Se volessi qualcosa di simile, non esiterei a prenderlo- Sae gli posò una mano sulla spalla e si tirò leggermente su, in modo da fissarlo negli occhi - pensi che sia il fatto di essere un nobile e possibile futuro re a fermarmi dall'avere questo?- allungò la mano, posandola sul rialzo dei boxer del ragazzo, che scoppiò a ridere.
- Quindi lo vuoi?- ghignò.
- Io non sono come mio fratello: io ottengo ciò che voglio, faccio ciò che serve per le persone intorno a me... E ciò che serve per me stesso- affermò Sae, fissandolo negli occhi; il motivo per cui era riuscito a ottenere sempre ciò che desiderava, era perché aveva eliminato tutte le sue debolezze e seguito le sue ambizioni.
Non avrebbe avuto problemi a tenersi quel ragazzo al suo fianco: era forte, e doveva ammettere che non era messo per niente male in tutto il corpo. Però...
- Ma non ti vedo ancora come qualcosa di essenziale nella mia vita. Finché non mi mostrerai di essere insostituibile, non ho motivo di cedere a te invece che a qualcun altro- affermò. Quel ragazzo avrebbe dovuto mostrargli di essere davvero pronto a seguirlo in tutto, o non avrebbe avuto alcuna utilità al suo fianco: divertirsi una notte per poi rischiare di essere tradito da lui era solo una perdita di tempo.
Shidou scoppiò nuovamente a ridere: quel nobile era sempre più interessante...
- Non ho motivo di mostrarti che sono l'unico a poterti dare ciò che vuoi- sussurrò; come lui sembrava l'unico a potergli dare ciò che desiderava.
- Per il momento, lasciami dormire e basta- ribattè Sae, posando le mani sul materasso.
- Agli ordini, mio conte- ridacchiò Ryusei, alzandosi; afferrò i suoi vestiti e si diresse verso il suo lettino.
Sae gli lanciò un'occhiata: la sua presenza si sarebbe potuta rivelare più interessante di quanto avesse pensato... Per il momento, di sicuro lo avrebbe sfruttato per uscire da lì.
Ma chissà, forse sarebbe stato comodo approfittare della presenza di quel ragazzo anche in futuro...
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