CAPITOLO XXI.

Reo si lasciò cadere di schiena sul letto, sospirando pesantemente mentre continuava a ripensare allo scontro che aveva avuto con Isagi.

Non aveva perso... Ma non aveva neanche vinto. Di sicuro non sarebbe bastato a riavere Nagi indietro.

Sapeva che sarebbe dovuto essere giù ad aiutare gli altri, ma aveva bisogno di un attimo di riposo lontano da tutti; anzi... Avrebbe avuto bisogno di un po' di riposo insieme a lui, ma Nagi non l'aveva seguito e lui non poteva farci nulla.

Si voltò a guardare il punto dove di solito dormiva il ragazzo. Se ripensava che fino a poco fa si svegliavano tutte le mattine uno a fianco all'altro, che era lui a prendersi cura del ragazzo, portarlo a lavarsi, assicurarsi che mangiasse senza addormentarsi... Adesso invece Naginsi svegliava da solo e quasi non lo guardava, negli ultimi due giorni aveva anche smesso di...

Serrò le labbra. Sapeva bene che quello che lui e Nagi facevano... Non sarebbe potuto durare per sempre. Ma se ripensava alla morbidezza della sua pelle, al modo in cui la sua espressione si contraeva leggermente per il piacere, a come lo fissava negli occhi pieno di desiderio...

Sbuffò leggermente nel rendersi conto della reazione del suo corpo e abbassò lo sguardo: forse era meglio occuparsene... Tanto, non sarebbe arrivato nessuno nelle prossime ore, e non sarebbe dovuto scendere fino a cena, quindi aveva tempo.

Lasciò scivolare la mano sotto i suoi pantaloni e i suoi boxer, ma prima che potesse effettivamente iniziare la porta si spalancò di scatto.

Reo si mise a sedere e sbarró gli occhi.

- Nagi?!- esclamò, sorpreso. Nagi fece passare lo sguardo sul suo corpo, e nel capire cosa stesse facendo chiuse con forza la porta alle sue spalle.

- Quante volte lo hai fatto da solo?- gli chiese, dirigendosi verso di lui.

- Eh?! Di cosa parli?!- mormorò Reo, fingendosi confuso.

- Di quello che stai facendo adesso- Nagi salì sul letto, e prima che Reo potesse rendersene conto lo trovò a quattro zampe sopra di sé - quante volte ti sei segato da solo, dopo averlo fatto a me?- sussurrò, guardandolo negli occhi.

Reo sbarrò gli occhi.

- Da quando conosci una parola simile?!- esclamò.

- Isagi e Bachira me l'hanno fatto vedere-. Reo per un attimo non seppe cosa rispondere: loro...

- Che cazzo hanno fatto?- ringhiò; non è che avevano...

- Me l'hanno fatto vedere. Mi hanno aiutato a capire perché fossi strano. Mi hanno aiutato a capire che sono innamorato di te- affermò Nagi.

Il cuore di Reo perse un battito mentre si sentiva arrossire appena.

- Non sai di cosa stai parlando- mormorò - siamo sempre stati assieme, è normale che pensi di...-.

- Pensi di potermi dire anche quali sono i miei sentimenti, dopo avermi tenuto nascosto tutto questo?- ribattè Nagi. Reo serrò appena le labbra.

- Tu...-.

- Io voglio stare al tuo fianco- lo interruppe Nagi - non sopporto il pensiero che ci sia qualcun altro, soprattutto un ragazzo. Non intendo arrendermi solo perché tu sei un nobile: siamo sempre stati insieme, noi due. Non vuoi continuare... A stare con me?-.

- Certo che lo voglio!- esclamò Reo - È per questo che sto combattendo e diventando più forte, perché non dobbiamo mai separarci!-.

- E perché non possiamo farlo insieme, come sempre?- sussurrò Nagi, chinandosi verso di lui - Non vuoi stare con me, Reo? Perché io... Non voglio più lasciarti-.

Reo lo fissò per un attimo: aveva cercato per tutto quel tempo di tenerlo lontano da quella possibilità, consapevole che avrebbe potuto soffrirne.

Ma adesso che anche lui ne era a conoscenza... Come poteva tirarsi ancora indietro?

Allungò le braccia e cinse il collo del ragazzo, tirandosi su e unendo le loro labbra.

Nagi non esitò a ricambiare il bacio in maniera molto più selvaggia di quanto Reo avesse immaginato: le loro lingue si incontrarono nella bocca di Reo, a cui sfuggí un gemito, totalmente colto alla sprovvista da quella forza e dal modo quasi possessivo in cui Nagi gli stava stringendo i fianchi.

- Nagi...- gemette; baciarlo era una sensazione totalmente nuova, inebriante, e ancora meglio di quanto avesse pensato.

Nagi avvertì il suo corpo reagire al modo in cui Reo lo aveva chiamato... E adesso, sapeva bene cosa fare di quella sensazione.

- Reo- sussurrò, stringendo appena di più il suo fianco - lascia che ricambi... Tutto quello che hai fatto per me in questi anni- lasciò scivolare la mano sotto ai vestiti di Reo, che non poté fare altro che gemere in risposta, ormai totalmente catturato dal momento e da quel desiderio che aveva represso troppo a lungo.

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La mano di Nagi si serrò attorno all'erezione di Reo, a cui sfuggí un altro gemito mentre si aggrappava appena a lui. Lo aveva fatto poche volte e da solo, quindi sentire la mano di Nagi lí...

Ricordando i movimenti fatti fino a quel momento dal ragazzo, Nagi iniziò a muovere velocemente la mano; la pelle di Reo era anche più morbida di quanto avesse immaginato, ed era così bella da toccare... Ma ancora di più, amava le espressioni che stavano comparendo sul volto del ragazzo.

Lo fissava con la bocca semiaperta, totalmente rosso, e gli occhi pieni di una lussuria che lo stava portando a perdere completamente la ragione.

Iniziò a muovere la mano più velocemente e un gemito più forte dei precedenti uscì dalle labbra di Reo mentre iniziava a venire, un lieve sorriso in volto.

Nagi lo lasciò andare e Reo rimase stretto a lui, cercando di regolarizzare il suo respiro. Quando ci riuscí, alzò lo sguardo su Nagi.

- Nagi...- sussurrò, in tono quasi di preghiera. Di più, lo voleva molto di più... Adesso che ne aveva avuto un assaggio, non poteva tornare indietro.

E Nagi la pensava esattamente allo stesso modo; stava solo aspettando un cenno di assenso da parte di Reo, e non appena lo ottenne non ebbe un attimo di esitazione.

Si lanciò nuovamente su di lui, come un animale che ha appena trovato la sua preda preferita. Questa volta però, mentre le loro labbra tornavano a incontrarsi, le mani di Nagi non si limitarono a posarsi sul suo corpo.

Reo avvertì i suoi vestiti quasi venirgli strappati di dosso, prima che le mani di Nagi iniziassero a vagare ovunque su di lui, in punti in cui non aveva mai concesso a nessun altro di toccarlo, e che sembravano aspettare solamente lui.

Senza lasciarsi totalmente sopraffare dal momento, spogliò a sua volta il ragazzo sopra di lui, facendo scorrere le dita su quella pelle che si era sempre imposto di non toccare più del dovuto, e gemendo appena nel sentire i muscoli del ragazzo a contatto con i suoi polpastrelli, che si contraevano appena sotto il suo tocco.

Nagi si staccò dalle sue labbra: di più, voleva molto di più.

Ripensò ai segni che aveva visto sui corpi di Chigiri e Bachira e non esitò a fiondarsi sul corpo di Reo, iniziando a morderlo e succhiare la sua pelle senza alcun ritegno.

Reo gettò la testa all'indietro, senza trattenere alcun gemito e stringendosi con forza a lui mentre sentiva il suo corpo praticamente bruciare sotto tutta l'irruenza di Nagi.

- Ah... Nagi... Di più...- gemette; voleva sentirlo di più, voleva averlo totalmente per sé...

Un lieve ringhiò uscì dalle labbra di Nagi, un verso che scosse completamente il corpo di Reo, che si trovò a spingere il bacino verso di lui in una muta preghiera.

Nagi gli afferrò i fianchi e il ragazzo si trovò con il petto contro il materasso e le labbra di Nagi che iniziavano a segnargli anche la schiena, scendendo in basso con voracità, fino a raggiungere le sue natiche.

Nagi aveva visto Isagi farlo, per cui non ebbe problema a sollevargli appena il bacino e lasciare scivolare la sua lingua all'interno dell'apertura del ragazzo.

Reo strinse con forza il lenzuolo sotto di lui mentre riprendeva a gemere con forza, dimenando appena il bacino, il respiro leggermente pesante mentre avvertiva il suo corpo venire invaso da scariche di piacere sempre più potenti.

- Ah... Nagi... Di più...- gemette, ormai sapendo bene che non si sarebbero fermati in alcun modo.

Nagi strinse con forza i suoi fianchi mentre si spingeva più a fondo dentro di lui; il corpo di quel ragazzo era così morbido, lo attirava in maniera incredibile... Anche solo vedere le gocce di sudore scivolare lungo la sua pelle era qualcosa di terribilmente eccitante...

Si tirò su, deciso a non aspettare un altro secondo: si erano trattenuti troppo a lungo, non avrebbero continuato in quel modo.

Afferrò il bacino del ragazzo e lo sollevò appena, allineandosi alla sua entrata. Si spinse contro di lui con un colpo secco e Reo gettò la testa all'indietro, urlando con forza, mentre avvertiva il piacere espandersi in tutto il suo corpo e la sua mente scivolare sempre più preda dei gesti di Nagi e di tutti i sentimenti che si stavano espandendo nel suo corpo.

Avvertì le braccia di Nagi attorno alla sua vita; il ragazzo lo sollevò leggermente, deciso a tenerselo più stretto possibile, e Reo si trovò a dover appoggiare le mani contro il muro mentre Nagi si spingeva con più forza dentro di lui.

- Ah... Nagi...- gemette, mentre avvertiva le braccia del ragazzo stringerlo con forza a sé.

Nagi si chinò verso di lui, posando le labbra sul suo collo.

- Ah... Reo... È così bello...- sussurrò; quel ragazzo era così caldo... Il suo corpo lo stringeva a sé in una maniera che lo stava facendo impazzire, era stretto ma si apriva al suo passaggio come se non desiderasse altro.

- Nagi...- gemette il ragazzo, provando a voltarsi verso di lui: voleva guardarlo in volto, voleva riuscire a godersi quel momento al massimo.

Sentì Nagi uscire da dentro di lui e per un attimo temette di aver fatto qualcosa di sbagliato; poi però, si ritrovò con la schiena contro il materasso e Nagi di nuovo dentro di lui, che lo fissava con uno sguardo famelico.

Reo serrò le gambe attorno alla sua vita mentre le mani di Nagi si intrecciavano alle sue, bloccandolo contro il materasso.

- Dimmi che rimarrai sempre con me- sussurró Nagi, fissandolo negli occhi. Reo fece un piccolo sorriso.

- Non lascerò che nulla ci separi. E tu... Te ne andrai di nuovo?- sussurrò.

- Non ho alcun motivo per farlo- Nagi si chinò e uní di nuovo le loro labbra, riprendendo a spingersi con forza dentro di lui.

I loro corpi continuarono a muoversi insieme mentre i loro respiri si mischiavano uno all'altro, fin quando i due ragazzi non si trovarono a venire con un gemito che scosse entrambi i loro corpi.

Nagi uscì da dentro Reo e si sdraiò di fianco a lui, stringendolo a sé.

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- Mi dispiace essermene andato in quel modo. Avevo bisogno di capire, e tu non mi volevi spiegare- mormorò Nagi.

Reo serrò le labbra.

- Non volevo ne rimanessi ferito. Non sapevo che cosa sarei riuscito a fare una volta tornati a casa ma... Adesso sono deciso a fare in modo che nulla possa separarci- dichiarò.

- Non devi farlo da solo- mormorò Nagi, stringendolo appena a sé.

Reo fece un piccolo sorriso e chiuse gli occhi: no, adesso sapeva... Che non avrebbe più dovuto combattere da solo.

- Come mai sei qui da solo?- chiede Jingo, affiancando Kunigami.

- Non volevo che Chigiri stesse fuori al freddo, ha delle medicine da preparare- mormorò Rensuke - e noi dobbiamo finire di controllare questo tunnel-.

In realtà, Chigiri era andato via senza dire altro dopo la loro piccola conversazione, e lui aveva preferito così: in fondo, adesso dovevano pensare ad andarsene da lì, e solo dopo si sarebbero occupati del resto.

E come aveva detto... Avrebbe seguito ciò che Chigiri gli chiedeva, nient'altro.

Raichi gli posò una mano sulla spalla.

- Forza, controlliamo se questo tunnel sia davvero utilizzabile-. Kunigami annuì e tornò al lavoro; sperava che anche Chigiri non fosse lì da solo...

- Non siete obbligati a farmi compagnia. O senza il vostro terzetto non vi sentite bene?- commentò Hyoma.

- Non avevamo molto altro da fare! Magari hai bisogno di una mano per le medicine- rise Meguru.

- Abbiamo chiesto in giro e stanno tutti preparando per andarcene, per cui non abbiamo altro da fare... Ti serve una mano?- gli chiese Yoichi.

- Visto che non penso che Reo e Nagi scenderanno presto- rise Meguru. Chigiri alzò gli occhi al cielo.

- Siete due idioti... Se non fosse andata bene cos'avreste fatto?- commentò.

- In realtà, non avevo idea di cosa stesse accadendo- ammise Yoichi.

- L'ho trascinato io- rise Meguru - ma è stato divertente! Hai mai fatto sesso davanti a qualcun altro?! Possiamo assistente noi!-.

- Bachira!-.

- Preferisco tenere certi momenti per me- dichiarò Hyoma - se volete darmi una mano, passatemi quelle ciotole e fate quello che vi dico senza rompere troppo-.

- Va bene!- esclamò Meguru, andando verso le ciotole.

Isagi lo seguì, anche se era leggermente più preoccupato; quando erano scesi avevano provato ad andare in giro a cercare gli altri per capire se avessero bisogno di aiuto ma... Non avevano visto Rin. Sperava stesse bene...

- Tutto bene, Rin?- chiese Jyubei, notando che il ragazzo stava fissando il sacco di fronte a lui con aria piuttosto assente.

- Sí- mormorò, chinando il capo e riprendendo a mettere i vestiti nel sacco - cerchiamo di fare solo un sacco con questi, in fondo non ce ne serviranno molti se il nostro piano andrà a buon fine, ma è sempre meglio non lasciare nulla al caso-.

- Il sacco lo porterò io, quindi riempilo pure, tanto sono piuttosto forte- dichiarò Aoshi.

- Va bene. Allora, calibreremo il peso in base alla tua forza e cercando di non intralciare i tuoi movimenti di spada- affermò Rin - dobbiamo anche creare uno schema in caso ci attacchi le belve, ma a quello penserà mio fratello-.

Gli altri due ragazzi si scambiarono uno sguardo.

- Ecco, Rin, non per essere scortesi verso tuo fratello ma... Noi pensiamo che dovresti essere tu a guidarci- affermò Aryu. Rin si voltò di scatto vero di lui.

- Perché?! Mio fratello...- si bloccò. Suo fratello era molto più bravo in quello, li avrebbe di sicuro portati fuori da lì senza fargli correre alcun pericolo.

- Sappiamo che abbiamo affidato l'incarico a tuo fratello tempo fa, e anche che sono i suoi collaboratori che ci verranno a prendere ma... Ti conosciamo da più tempo, penso che tutti qui dentro si fidino di più di te. Sfidare Sae apertamente, vista la sua posizione, sarebbe pericoloso, ma vorremmo che controllassi anche tu i suoi schemi e che... Ti preparassi a intervenire in caso di bisogno- dichiarò Jyubei.

Rin lo fissò per un attimo: loro pensavano davvero... Che sarebbe stato più adatto?

- Usciremo tutti da qui- rispose semplicemente: non avrebbe lasciato indietro nessuno.

- Ci siamo tutti? Qualcuno è rimasto indietro?- chiese Gurimu, osservando i ragazzi di fronte a lui.

- No, abbiamo tutto!- dichiarò Yudai con un sorriso - Abbiamo radunato i sacchi che ci hai chiesto e iniziato a portare il materiale!-.

- Alcune cose naturalmente dovremo aspettare a sistemarle, ma per le altre possiamo iniziare a fare qualcosa- dichiarò Okuhito.

- Molto bene! Sapete dov'è Niko?! Volevo chiedergli se si è già accordato con Gagamaru sui sacchi per il cibo... Saranno la cosa più importante, in fondo- affermò Gurimu.

- Penso sia nelle cucine adesso-.

- Perché dobbiamo stare anche noi nelle cucine mentre loro si mettono d'accordo?- mormorò Wataru.

- Perché nei prossimi giorni ci concentreremo principalmente sugli allenamenti, una volta raccolte tutte le risorse necessarie, quindi se serve altra legna bisogna saperlo subito. E tu non dovresti parlare- dichiarò Shohei, guadagnandosi un'occhiataccia dal ragazzo.

- Adesso non esagerare-.

- Suvvia, è di fonduta importanza andare d'accordo in un momento simile! Cercate di non discutere!- esclamò Tsurugi. I due ragazzi lo guardarono male: di sicuro, erano d'accordo sul fatto che lui fosse un idiota...

- Bene; grazie Gagamaru, con le tue informazioni sarà più semplice riuscire a organizzarci- affermò Ikki, voltandosi verso i tre - per il momento c'è tutto, potete andare a vedere se gli altri hanno bisogno... Se non arriverà un calo di temperature improvviso, dovremmo riuscire a farcela senza problemi- affermò.

- Benissimo, ci affidiamo al tempo adesso- sbuffò Shohei, voltandosi e uscendo dalla cucina, seguito dagli altri due.

- Bè, almeno non hanno fatto troppe storie- rise Asahi.

- Già... Continuate a occuparvi del cibo, io vado a controllare come sono messi gli altri- affermò Ikki, uscendo a sua volta dalla stanza.

- Il cibo ci basterà davvero per andarcene?- mormorò Asahi, voltandosi verso Gin - Se dovessimo accamparci... Non ci serviranno più scorte?-.

- Purtroppo, temo che accamparci sarà impossibile- mormorò Gin - con tutte quelle bestie in giro, non ci sono molti posti in cui potremmo andare. Dobbiamo confidare negli amici di Sae Itoshi-.

Naruhaya lo fissò per un attimo.

- Sei più preoccupato di quanto pensassi- commentò.

- È normale. Finora mi sono dovuto concentrare solo sul cuocere bene il cibo, ma adesso da questo potrebbe dipendere la nostra sopravvivenza... E anche la tua salvezza- mormorò Gin.

Naruhaya lo fissò per un attimo, sorpreso, prima di fare un piccolo sorriso.

- Non devi preoccuparti: anche io intendo aiutarti a proteggerci!- dichiarò, raggiungendolo e lasciandogli un bacio sulla guancia - Forza, finiamo di preparare le provviste!-. Gagamaru lo fissò, leggermente sorpreso, e fece un piccolo sorriso: era più coraggioso di quanto pensasse...

- Coraggioso da parte tua venire a chiedermi se puoi diventare l'amante di mio marito- commentò Yo, fissando il ragazzo di fronte a lui e cercando di non fare vedere quanto fosse divertito.

- Soprattutto visto che per adesso ho acconsentito a vederti qualche volta- borbottò Ranze.

- Mi porto avanti- rise Eita, prima di tornare serio e alzare lo sguardo su Hiori - voglio aiutarlo a essere più felice. Non intendo portarlo via dai suoi doveri o dal posto al tuo fianco, ma solo... Poterlo aiutare a mia volta-.

Hiori lo fissò ancora per un attimo, prima di lanciare un'occhiata a Kurona.

- Se è quello che lui desidera, io non avrò problemi- dichiarò, voltandosi di nuovo verso Otoya, che fece un sorriso e si alzò.

- Ti ringrazio! In compenso, porterò con me Karasu quando verrò a trovarlo!- dichiarò.

- Andrò a trovarlo di mia spontanea volontà, non serve usarmi come aggiunta- borbottó Tabito. Hiori gli lanciò un'occhiata.

- Pensavo avessimo deciso che non saresti venuto spesso, se non per affari- commentò.

- Sì, e fino a qualche tempo fa pensavamo anche entrambi che fosse una pessima idea anche solo avere dei momenti insieme- dichiaro Tabito - tu in ogni caso sarai lì con Kurona, per cui se un giorno volessimo ripensarci... Non penso sarebbe così strano-.

Hiori lo fissò per un attimo. Lo sapeva bene anche lui, però...

- La tua futura moglie non la prenderà male se passerai tutti i tuoi momenti liberi a venirmi a trovare, invece che con lei?- gli fece notare.

- Non è ancora stata designata, abbiamo tempo- rispose semplicemente Tabito.

- Hiori, non dovresti eliminare subito la possibilità- sussurrò Ranze, avvicinandosi a lui. Il ragazzo serrò le palpebre.

- E se... Sposassi Otoya?-. I tre ragazzi si voltarono verso di lui, fissandolo come se fosse pazzo.

- L'amante di tuo marito di cui eri geloso fino a due settimane fa?!-.

- Eri geloso?- rise Eita.

- Sí. Per noi quattro sarebbe comodo. Io e Kurona, Yoichi e Kira... Iniziano a esserci molte coppie come noi. Potresti convincere tuo padre che sarebbe un bel modo per rimanere al passo con i tempi, e avendo entrambi delle concubine avreste il favore di molte più famiglie- affermò Yo - potremmo riuscire... A essere più liberi-.

Karasu lo fissò per un attimo. Era un'idea che avrebbe avuto bisogno di molto tempo per essere attuata ma...

- Parlerò con mio padre- affermò. Se poteva dargli la possibilità di stare con Hiori, non si sarebbe tirato indietro.

Shidou arretrò, un sorriso in volto, e si voltò per tornare verso la sua camera da letto.

Aprì la porta, un sorriso in volto, e puntò lo sguardo su Sae, che in quel momento aveva appena finito di chiudere il messaggio.

- Sei tornato- commentò, alzandosi e voltandosi verso di lui - allora, hai raccolto informazioni interessanti?-.

- Molto! Posso avere un bacio di ricompensa?- ridacchiò Ryusei. Sae alzò gli occhi al cielo.

- Prima dammi le informazioni, poi vediamo se sono valide- rispose. Shidou scoppiò a ridere.

- Agli ordini!- esclamò con un sorriso.

Sae lanciò un'occhiata fuori dalla finestra. Stavano per andarsene da lì: era il momento di pensare a come gestire tutto quanto... Una volta che fossero stati fuori da quel luogo.

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