CAPITOLO XXII.

- Tieni, mangia anche questo: devi recuperare le energie- affermò Reo, mentre riempiva il piatto di Nagi per la terza volta.

- Ma che bello, sono tornati a fare i piccioncini- sbuffò Shohei.

- Più che altro... È vero che sono gli ultimi giorni, ma non gli stai dando da mangiare più del solito?- commentò Hyoma.

- Nagi mangia poche porzioni alla volta, meglio metterlo a dosi nel piatto- rispose Reo con un piccolo sorriso.

- Scopare vi ha fatto proprio bene!- rise Meguru, osservandoli. Reo lo guardò male.

- Con voi due devo ancora fare i conti- sbuffò.

- Per cosa?- chiese Yo, confuso.

- Perché abbiamo...-.

- Bachira!- esclamò Yoichi, mettendo una mano davanti alla bocca del ragazzo, che rise leggermente.

- Come fanno a essere così allegri?- mormorò Rin; sembrava che già pensassero di essere fuori da quel luogo...

- È quello che succede quando dai una speranza facendola passare per sicura- dichiarò Sae. Rin gli lanciò un'occhiataccia.

- Guarda che eravamo d'accordo-.

- Ti sbagli: ho lasciato fare a te- Sae si alzò - tra poco dovrebbe arrivare il nostro futuro messaggero. Gagamaru, hai preparato ciò che ti avevo chiesto?-.

- Sì, ho il mangime- affermò lui, alzandosi per andarlo a prendere.

- Ne abbiamo già sistemato un po' nella gabbia, come ha chiesto- affermò Asahi.

- Bene. Shidou, vieni fuori con me; gli altri, cercate di non fare troppo casino, rischiate di spaventare gli animali- dichiarò Sae, prendendo il sacchetto che gli stava porgendo Gagamaru, prima di uscire dalla stanza insieme a Shidou.

- Di solito non sono molto felici di essere trattati così- rise Ryusei.

- Tra poco usciranno da qui: devono ricordarsi chi sono, altrimenti per loro sarà un problema- dichiarò Sae, uscendo dal castello.

- Hai già idea di cosa accadrà quando dovremo raccontare a tutti del conte Ego?-.

- Se racconteremo tutto quello che ha fatto, non c'è modo che non ci credano. I problemi rimangono le situazioni che si sono create: questi ragazzi non sono riusciti a pensare al loro futuro e si sono lasciati andare in un modo che non gli gioverà a nulla. Finché c'è il desiderio di fare qualcosa e la sua idealizzazione si può ancora riuscire a vivere la propria vita, anche se con dei rimpianti; ma una volta che assaggi quei desiderio, privartene diventa molto più difficile- dichiarò Sae, mentre si fermava davanti alla gabbia che avevano preparato.

Sentì Shidou avvicinarsi a lui e il fiato caldo del ragazzo sfiorargli la pelle.

- Per questo non vuoi assaggiare questo desiderio?- sussurrò. Sae gli lanciò un'occhiata.

- Io non intendo vivere di rimpianti. Dammi una mano ad attirare quel piccione- rispose, lasciandogli in mano il sacchetto con i semi.

Shidou rise leggermente: non vedeva l'ora di sapere cos'avrebbe fatto per realizzare i suoi desideri...

- Desideri così tanto liberarti della tua posizione?- chiese Yoichi, sorpreso.

Igarashi annuì.

- Essere l'ultimogenito di una famiglia in cui sai già che non sarai tu a ereditare il tempio... Significa che rimarrò a pulirlo fino alla fine dei miei giorni sotto la guida dei miei fratelli- sospirò - e la prospettiva non mi attira per nulla-.

Visto che c'era ancora tempo per i preparativi e che non potevano allenarsi per il troppo casino che avrebbero fatto, i ragazzi avevano deciso di rimanere nella sala da pranzo a parlare un po' tra di loro.

Tutti tranne Rin, Aryu e Tokimotsu, che si erano allontanati poco prima, ma non molti si erano aspettati che rimanessero.

- Lo immagino...- mormorò Yoichi.

- Ma Niko mi ha dato l'occasione di stare per un po' sotto le sue direttive e di prepararmi a diventare un capo della servitù!- esclamò il ragazzo con un sorriso - Quando tornerò a casa, dovrò dirlo subito a mio padre!-.

- Aspetta a dirglielo... Io adesso non lavoro per alcun nobile specifico, non so esattamente cosa accadrà quando torneremo a casa, visto che forse vorranno interrogare anche noi- fece notare Ikki.

- E dove staremo nel frattempo?- chiese Yudai, confuso - Se le cose stanno così non possiamo certo disperderci-.

- Penso che i collaboratori di Sae penseranno anche a questo... Almeno spero, ha detto che avrebbero pensato loro a queste cose- mormorò Okuhito.

- Speriamo che la cosa finisca presto, non vedo l'ora di iniziare la mia nuova vita!- ridacchiò Asahi, posando la testa contro la spalla di Gagamaru, che annuì appena: anche lui non vedeva l'ora...

Gli altri si scambiarono uno sguardo: non la pensavano proprio tutti allo stesso modo...

- Quindi voi avete deciso di tentare il... Doppio concubinaggio?- chiese Hyoma, voltandosi verso Kurona, che annuì.

- Per il momento sembra la migliore delle ipotesi, anche se dobbiamo vedere quanto sarà possibile attuarla- affermò il ragazzo.

- Sennò lo effettueremo in segreto- rise Eita.

- Il che non sarà assolutamente peggio- borbottò Yo; poteva solo immaginare il casino che ne sarebbe scaturito...

- Pensiamo prima a uscire da qui. Non sappiamo neanche quanto dureranno le conseguenze di questa storia, né quali saranno, per cui è meglio concentrarsi prima su quello-.

Kurona lanciò uno sguardo a Chigiri e Kunigami, ma evitò di ripetere la domanda, sapendo bene che la situazione tra i due ragazzi era leggermente più complicata.

Tatto che non ebbe Raichi, che capiva molto meno il motivo per cui i due ragazzi non riuscissero semplicemente a parlare del fatto che desiderassero esattamente la stessa cosa e di come ottenerla.

- Kunigami, tu tornerai a viaggiare?- chiese, fissando il ragazzo. Anche Chigiri si voltò verso di lui, in attesa della risposta.

- Per il momento rimarrò in zona, voglio assicurarmi che la questione finisca nel migliore dei modi- affermò Rensuke - dopodiché, vedrò che cosa accadrà-.

Raichi alzò gli occhi al cielo, ma non chiese altro.

- Io sono curioso di come si evolverá tra di voi- Tsurugi si voltò verso Nagi e Reo - che tattica adatterete?-.

- Le tattiche non è che proprio si adattano, stupidetzu- borbottó Nagi.

- Cercheremo di tenere la cosa nascosta finché non avrò abbastanza potere per decidere da solo- dichiarò Reo.

E sapeva che sarebbe stato difficile, vista l'impazienza mostrata da Nagi in quei giorni... Non che lui riuscisse facilmente a stargli lontano, soprattutto dopo la loro prima volta.

Ma sapevano che il rischio di farsi beccare era troppo alto: la famiglia di Reo avrebbe di sicuro voluto uccidere Nagi per convincere il popolo che era stato lui a traviare Reo, e lui probabilmente sarebbe stato tenuto d'occhio e avrebbero chiamato qualcuno a fargli il lavaggio del cervello per rimetterlo in riga.

Dovevano riuscire a essere pazienti, per quanto difficile potesse essere.

- E voi due?- commentò Wataru, voltandosi verso Isagi e Bachira - Almeno loro non hanno un marito che li aspetta a casa-.

- Così è più divertente- rise Meguru. Isagi sospirò appena.

- Dovrò parlare con Kira, lo so, ma penserò dopo a quando farlo- affermò.

Sapeva che Kira era una persona comprensiva, ma era anche vero che non avrebbe accettato di buon grado la presenza del suo amante nella loro casa...

Non sapeva se sarebbe stato peggio parlargli prima, e rischiare che approfittasse della confusione per condannare Bachira... Oppure aspettare a dirglielo, e rischiare che intanto il ragazzo si accorgesse di qualcosa o si sentisse ancora più tradito dalla sua bugia.

Bachira gli strinse appena la mano, come per ricordargli che era al suo fianco, e il ragazzo gli rivolse un piccolo sorriso: in qualche modo, ce l'avrebbero fatta.

Baro si alzò dal tavolo e tutti si voltarono verso di lui mentre il ragazzo fissava lo sguardo in quello di Isagi.

- Vieni con me- gli disse, voltandosi per uscire dalla stanza.

- Ce l'hanno tutti con il mio ragazzo ultimamente- rise Meguru, mentre tutti tornavano a guardare Isagi, che sospirò leggermente.

- Meglio che vada...- mormorò, alzandosi.

- Sicuro? Quel ragazzo non è tanto a posto con la testa- borbottò Jingo.

- Non può certo attaccarmi adesso- commentò Yoichi - magari vuole chiedermi altro, visto ciò di cui stavamo parlando- gli sembrava che Baro avesse uno sguardo diverso, rispetto a quando erano entrati lì. Forse...

Si voltò verso Bachira, che gli stava ancora tenendo la mano.

- Ti raggiungo subito- affermò, chinandosi a lasciargli un bacio sulla guancia.

Bachira fece un sorrisetto soddisfatto e gli lasciò la mano, in modo che Isagi potesse uscire dalla stanza e seguire Baro, che assicuratosi che il ragazzo stesse andando con lui aveva svoltato un paio di volte e si era fermato in corridoio.

Si voltò mentre Yoichi gli si fermava di fronte, ancora leggermente sorpreso.

- Avevi bisogno di qualcosa?-.

- Tu sei un nobile che viene da una famiglia che fino a poco fa era a malapena nobile. Come fai a fidarti così facilmente delle persone attorno a te?- gli chiese Shohei, fissandolo negli occhi. Isagi sbatté un paio di volte le palpebre, leggermente confuso.

- Perché non dovrei fidarmi?-. Baro alzò gli occhi al cielo.

- Perché la gente vuole sempre qualcosa quando si avvicina a te. I nobili vogliono solo costruire relazioni stabili per il loro tornaconto, e gli schiavi...-.

- Servitori- lo corresse Yoichi.

- ... voglio cercare di ottenere potere. Prendi quel Bachira: non pensi che gli farà comodo starti vicino per riuscire a riacquisire un po' di potere? Anche magari vendicarsi della famiglia che lo ha cacciato?- continuò Shohei - Come fai semplicemente a pensare che... Vada bene così, e che non abbia un altro motivo?-.

Isagi lo fissò per un attimo, poi sospirò appena.

- È vero, le persone possono avere mille motivi... Ma preferisco provare a fidarmi piuttosto che finire totalmente solo. Tu sei un ottimo combattente e le tue idee sono anche valide... Il motivo per cui ti trovi in questa situazione è che non riesci a vedere le persone come ciò che sono, hai semplicemente paura di ciò che potrebbero essere- dichiarò Yoichi.

- Le persone sono molto più brave a fingere che a mostrarsi davvero- ribattè Shohei.

- Non per forza. È vero, chiunque potrebbe essere un bugiardo; ma perché dovrei preferire pensare che Bachira lo sia, piuttosto che credere che sia solo un ragazzo che vorrebbe qualcuno al suo fianco in grado di fidarsi di lui?- gli fece notare Yoichi - Non sto dicendo che ti puoi fidare di tutti ma... Almeno di alcune persone, dovresti fidarti. Potrai anche considerarci tutti schiavi, ma non saresti mai sopravvissuto in una situazione simile da solo, no?- fece notare Yoichi.

Baro lo fissò per un attimo, poi sbuffò leggermente.

- Se un giorno dovessi venire tradito, poi non venire a lamentarti da me- sbuffò, superandolo.

- Se un giorno ti servirà un amico...- mormorò Yoichi; Baro si voltò verso di lui e notò che il ragazzo gli stava rivolgendo un sorriso - vieni pure da me. Anche Bachira sarebbe felice di avere più amici-.

Baro lo fissò ancora per un attimo, prima di voltarsi e allontanarsi: amici... Non ne aveva mai avuto bisogno.

Ma qualche alleato al suo livello... Non sarebbe stato così male.

Riprese a camminare lungo il corridoio, senza dire nulla, e Isagi fece un piccolo sorriso: era decisamente cambiato da quando era arrivato lì... Era felice che potesse avere l'occasione di stare meglio.

Stava per tornare anche lui verso la sala da pranzo, quando sentì una voce alle sue spalle.

- Ti posso parlare anch'io, visto che pare oggi tutti siate molto chiacchieroni?-. Il ragazzo si voltò, leggermente sorpreso di vedere Rin andare verso di lui.

A poca distanza da loro c'erano anche Aryu e Tokimotsu, ma rimasero comunque in disparte.

- Certo, dimmi- rispose.

- Ho sentito il tuo discorso a Baro. Sono d'accordo con il fatto che non puoi fidarti totalmente di qualcuno ma... Penso anche che ci sia bisogno di alleati, se si vuole davvero fare qualcosa- affermò Rin, fermandosi di fronte a lui e fissandolo negli occhi - abbiamo deciso tutti insieme i nostri ruoli, e il modo in cui andarcene. Ma ho una domanda per te: ti fidi più di me... O di mio fratello?-.

Isagi si irrigidì leggermente: perché gli stava facendo quella domanda...?

- Io... Penso che Sae sia un nobile molto forte, intelligente e che sappia fronteggiare al meglio le situazioni di difficoltà. Ma... Ha una certa distanza da noi, abbiamo un rapporto diverso, e io... Se dovessi scegliere qualcuno al fianco di cui combattere, sceglierei te, piuttosto che lui- dichiarò Yoichi - ma non capisco come mai mi fai questa domanda. Sae ha per caso... Qualcosa di pericoloso in mente?- chiese.

Rin scosse la testa.

- Da quello che so, nulla di strano. Ma... Potremmo doverci trovare a combattere, e Sae non conosce le vostre abilità come me, senza contare che Shidou non esisterebbe a sacrificarci per un po' di divertimento o per salvarlo. Ho bisogno di sapere se in caso di combattimento sarai dalla mia parte- dichiarò, fissandolo negli occhi.

Isagi lo fissò, leggermente sorpreso.

- Come mai lo chiedi a me?- mormorò.

- Non tutti gli altri sarebbero in grado di capire. Ma tu sì: tu vuoi agire pian piano, cambiando le cose come piace a te ma senza fare del male a nessuno. Non voglio creare una rivoluzione contro mio fratello, e se qualcuno credesse che è ciò che sto facendo lui potrebbe benissimo decidere di abbandonarci, in fondo sono i suoi alleati che ci verranno a prendere. Tu hai stretto molto rapporti, se al momento giusto combatterai al mio fianco loro ti seguiranno, e riusciremo a uscire vivi da qui. Se non lo farai... Rischieremo fin troppo- affermò Rin.

- Mi stai chiedendo di... Sfruttare l'amicizia che ho creato con loro?- mormorò Yoichi. Aveva capito la logica di Rin, ma non gli piaceva il pensiero di non poter dire nulla ai suoi amici... Soprattutto a Bachira.

- È per la loro sicurezza, lo sai anche tu- Rin allungò la mano, posandola sulla sua spalla, e si avvicinò appena a lui, fissandolo negli occhi - tu... Vuoi che ce ne andiamo tutti da qui, vero, Isagi? Allora aiutami a salvarli- concluse, prima di voltarsi e allontanarsi.

Isagi per un attimo rimase immobile, ancora sorpreso da quella conversazione e dal fatto che Rin avesse chiesto proprio il suo aiuto.

Era vero, se ne avesse parlato con gli altri era impossibile che qualcuno non di lasciasse sfuggire qualcosa o non rischiasse di andarlo a dire a Sae... Anche perché c'era pure Kuon con loro, e di sicuro avrebbe fatto di tutto per assicurarsi di avere salva la pelle.

Non gli piaceva come idea, ma in fondo era la cosa migliore per tutti loro... Non potevano rischiare.

Non avrebbe parlato, nella speranza che non si dovessero scontare con le belve o con Ego; in caso fosse stato necessario, avrebbe seguito Rin e cercato di salvare tutti quanti. A ogni costo.

Si voltò per tornare nella sala da pranzo, ma non appena girato l'angolo trovò Bachira con la schiena contro il muro, lo sguardo basso e un lieve sorriso in volto.

- Bachira... Cosa ci fai qui?- chiese, sorpreso. Il ragazzo si voltò verso di lui.

- La gente continua a cercare di portarti via da me, devo stare attento- ridacchiò. Sapeva bene che il modo in cui Isagi si comportava lo rendeva speciale agli occhi di tutti quanti ma... Non avrebbe lasciato che glielo portassero via così facilmente.

- Non devi preoccuparti, nessuno ha le tue stesse intenzioni nei miei confronti. Hai... Sentito quello che mi hanno detto?- gli chiese Yoichi.

- Se lo avessi sentito cambierebbe qualcosa?- Meguru si staccò dal muro - Non voglio farti perdere la fiducia di Rin. Lo sai che sarò al tuo fianco. Ma non al suo- dichiarò, lasciando leggermente sorpreso il ragazzo.

- Perché no?- gli chiese Yoichi, sorpreso - È vero che è un po' duro e a volte dice cose su cui non sono d'accordo ma... Sta cercando di fare del meglio per tutti noi-.

- Te l'ho detto, sta cercando di portarti via da me- ridacchiò Meguru.

- Bachira, ti sbagli: Rin non vuole certo quello da me- mormorò Yoichi; era impossibile che qualcuno come Rin Itoshi volesse stare con una persona come lui.

- Ti piacerebbe? Se lo volesse, intendo. Sceglieresti lui?-. Isagi sbarrò gli occhi.

- Certo che no! Ammiro molto Rin, e lo ammetto, mi piacerebbe sapere di più di quello che pensa e di ciò che vorrebbe fare per il futuro del nostro mondo; peró... non provo quel genere di sentimenti. E neanche lui-.

- Certo, infatti ha voluto parlare in privato con tutti gli altri e sta cercando di trascinare tutti dalla sua parte da quando siamo qui- ridacchiò Meguru - forse non nel modo in cui lo sono io, ma anche lui è attratto da te e dalla tua mente. Sa che con te al suo fianco potrebbe fare molto di più. Per questo non intendo dargli motivi in più per averti in suo potere: se tu lo seguirai sarò con te, altrimenti non lo farò. Ma in fondo, visto che hai detto che rimarrai sempre al mio fianco non avrò questa scelta da compiere, no?- commentò, rivolgendogli un sorriso.

Isagi lo fissò per un attimo, senza sapere cosa dire. Comprendeva bene le paure di Bachira, ma non era certo di poter condividere il suo pensiero su Rin... Quel ragazzo era molto forte ed era un nobile decisamente intelligente. Se lo avessero avuto dalla loro parte...

- Guarda un po', i piccioncini!-. I due si voltarono e videro che Shidou e Sae gli stavano andando incontro.

- Conte Itoshi; com'è andata?- gli chiese Yoichi, leggermente in ansia: erano riusciti nel loro piano?!

Sae li fissò per un attimo.

- Il messaggero è nelle nostre mani. Gli abbiamo dato il messaggio: domani lo faremo uscire insieme all'altro piccione... E tra poco, saremo fuori da qui-.

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