CAPITOLO XXIII.

Durante le giornate successive, i ragazzi ne approfittarono per allenarsi nel combattimento: ormai non avevano più motivo di continuare a pensare alla loro sopravvivenza come prima, per cui nei momenti in cui non pensavano ai preparativi erano liberi di allenarsi o stare un po' tra di loro.

Rin pretendeva un minimo di ore di allenamento da loro, ma per il resto li lasciava stare, consapevole del fatto che fossero preoccupati di ben altro, e non solo del possibile combattimenti che avrebbero potuto avere con eventuali lupi o altri animali. Ed era anche un modo per non fare notare loro che stava cercando di allenarsi in modo da coordinarsi al meglio con Isagi per evitare di trovarsi totalmente impreparati davanti a un possibile pericolo.

Sae si allenava poco con loro; rimaneva a guardare, ma poi andava a fare degli allenamenti privati con Shidou, che era più che felice di seguirlo.

L'ultima sera, o meglio la penultima visto che sarebbero andati via la notte dopo, si concessero per cena un banchetto più sontuoso del solito; i tavoli furono uniti senza neanche chiedere e i ragazzi mangiarono tranquillamente senza fare avventure alcuna divisione tra chi era arrivato lì come nobile e chi invece come parte della servitù.

In fondo, stare in quel posto aveva cambiato tutti quanti; forse non allo stesso modo, ma tutti erano stati presi da ciò che era successo lì dentro.

Rimasero a parlare tra di loro fino a tardi, prima di ritirarsi in stanza.

- Un po' mi mancherà questa stanza- rise Asahi, mentre si infilava il pigiama - non ti vedrò sgattaiolare via durante la notte per andare a controllare che la cucina sia a posto, vero?-.

- Voglio solo assicurarmi che non accada nulla di male- mormorò Gin - siamo riusciti a farcela fino ad adesso, non possiamo mollare proprio ora-.

Naruhaya sospirò appena e si diresse verso di lui, cingendogli il collo con le braccia e mettendosi leggermente sulle punte.

- Che ne dici se mi fai compagnia per un po' stanotte, e dopo andiamo giù a controllare insieme?-. Gagamaru lo fissò per un attimo, poi annuì e si chinò a baciarlo; forse, la cucina poteva aspettare...

- La cucina è a posto, conte Rin, e sono tutti quanti nelle proprie stanze- dichiarò Ikki, in piedi davanti alla porta - ha bisogno che faccia altro?-. Rin gli lanciò un'occhiata.

- No... Riposati pure- gli disse. Niko annuì ed entrò nella stanza per andare a cambiarsi anche lui.

Rin lo fissò per un attimo.

- Tu non hai ancora una casa stabile, giusto?- gli chiese.

- No, signore... Sono diventato un capo della servitù da poco, vengo chiamato principalmente per gestire gli eventi- affermò Ikki.

- Bene. Allora, verrai a lavorare per me, quando avremo risolto anche questa storia. Ho bisogno che tu stia insieme ai ragazzi che andranno con i collaboratori di mio fratello, ma dopo verrai al mio castello- affermò Rin. Non poteva dire di fidarsi di quel ragazzo, ma fino a quel momento aveva rispettato i suoi ordini senza fiatare ed era piuttosto intelligente... Poteva essere una buona scelta.

Niko ne rimase per un attimo sorpreso, ma poi gli sfuggì un sorriso.

- Ne sarei davvero onorato- affermò; pareva che anche lui avrebbe avuto la possibilità di migliorare la sua posizione, una volta fuori da lì...

- Ho saputo che una volta fuori da qui non sarai più un mago- commentò Tsurugi.

- Non lo sono mai stato- borbottò Gurimu - ma sì... Potrò finalmente cambiare il mio futuro! Lei cosa farà, marchese Zantetsu?- gli chiese, voltandosi verso di lui.

Il nobile per un attimo non rispose.

- Penso... Che cercherò di dare una mano ai miei amici-.

- In che modo Zantetsu vorrebbe darci una mano? È un idiota- borbottò Nagi.

- Sono d'accordo, ma è anche un nobile... Di sicuro esserci in buoni rapporti non sarà così male. E poi sa essere simpatico, quando vuole- dichiarò Reo.

Sentì i suoi polsi venire afferrato da Nagi e un attimo dopo trovò il ragazzo sopra di lui, che lo fissava con un lieve broncio in volto.

- Più di me?-. Reo alzò gli occhi al cielo, leggermente divertito.

- Tu sei una questione totalmente diversa, niente può superarti- dichiarò, sporgendosi a lasciargli un bacio sulle labbra, che Nagi non esitò ad approfondire.

Reo chiuse gli occhi, lasciandolo fare: era la loro ultima notte in quel luogo... Dovevano godersela al meglio.

- Sicuro di non volerlo fare l'ultima notte?- chiese Rensuke, confuso dalla decisione di Chigiri; anzi, temeva quasi che gli chiedesse di rimanere sveglio tutta la notte...

- Voglio parlare un pochino con te, come le prime notti- affermò Hyoma, andando a sedersi sul letto - raccontami dove andrai, cosa farai... Continua a parlare finché non mi addormento. E domattina, quando dovrai svegliarmi... Fallo come se non volessi lasciarmi andare-.

Kunigami lo fissò per.un attimo, prima di annuire e andare a sedersi sul letto, di fianco al ragazzo. Non sarebbe stato difficile: in fondo lui... Non voleva lasciarlo andare.

- Non ti lascerò uscire da questa stanza, chiaro? Ormai è tutto pronto, non rovinerai tutto- dichiarò Jingo, lanciando un'occhiataccia a Kuon, che si stava preparando ad andare a dormire.

- E cosa pensi che potrei mai fare?- borbottó lui - Guarda che anche io devo andarmene da qui insieme a voi-.

- Non si sa mai- sbuffò Jingo, sistemandosi a letto - domani serviranno parecchie energie, quindi vedi di farmi riposare- gli intimò, prima di chiudere gli occhi.

Kuon lo fissò per un attimo, poi sospirò e si voltò a guardare fuori dalla finestra. Era vero, avrebbe potuto sabotarli in molti modi ma... A che scopo? In ogni caso, loro sapevano del tunnel e non lo avrebbero lasciato uscire da solo. Dubitava che Ego sarebbe stato disposto a rischiare lo scontro con loro per salvarlo.

Ormai, la sua unica possibilità... Era fidarsi di loro e riuscire ad andarsene da lì.

- Fidarsi degli altri... Che assurdità...- mormorò Shohei, osservando fuori dalla finestra. Se si fosse messo a fidarsi si tutti quanti senza alcuna esitaizone, di sicuro qualcosa sarebbe andato storto e lui sarebbe morto.

Però...

Si voltò: la sua camera era l'unica vuota. Storse appena la bocca: odiava sentire gli schiavi parlare ma... C'era fin troppo silenzio.

- Pretendo silenzio assoluto stanotte, vedi di barricare ancora meglio le finestre: ho bisogno di riposarmi per riuscire ad andarmene al meglio della mia bellezza- dichiarò Jyubei, mentre Imamura chiudeva la finestra.

- Non si preoccupi, conte Aryu: me ne occuperò io, come sempre!- dichiarò Yudai con un sorriso; in ogni caso, quel nobile quando si addormentava poi non si svegliava fino al mattino, per cui era inutile pensarci troppo...

Finì di fare tutti i suoi lavori, prima di infilarsi a letto.

Aryu si assicurò che ci fosse silenzio, prima di chiudere gli occhi. Era stata un'esperienza strana, ma di sicuro una volta usciti da lì se ne sarebbero dimenticati presto: l'importante, era che potessero tornare alle loro vite.

- Dovrò tornare a casa e spiegare tante cose... Sarà davvero difficile...- sospirò Aoshi.

- Ha paura che non le credano, conte Tokimotsu?- gli chiese Okuhito, che stava finendo di pulire la stanza per l'ultima volta.

- Oh no, contando che parleremo tutti quanti mi crederanno! Ma non sono molto bravo a convincere le persone... Spero che le indicazioni che mi ha dato Rin mi tornino utili- sospirò Aoshi.

- Sono certo che se la caverá benissimo, conte Tokimotsu; anzi, probabilmente otterrà anche dei riconoscimenti per essere sopravvissuto in una situazione simile- dichiarò Okuhito.

- Oh, è vero! Dovremo pensare alla varie cerimonie...- mormorò il ragazzo; di sicuro, ci sarebbero state parecchie feste...

- Quando dovrebbe essere la festa per il fidanzamento?- chiese Meguru, mentre giocherellava con la mano di Isagi.

- Dovevo fissarla una volta concluso questo evento: visto che Kira si è ammalato, abbiamo rimandato... In teoria dovrei farlo tornato a casa. Gli parlerò prima di allora- dichiarò Yoichi.

- Sai che dovrai sposarlo, vero?- mormorò Meguru. Isagi si voltò verso di lui, leggermente sorpreso di sentirglielo dire con tanta tranquillità.

- Se tu non lo facessi, la situazione sarebbe molto sospetta, soprattutto nel momento in cui le persone ti vedranno tornare a casa insieme a me. Vorranno comunque che tu ti sposi, quindi la cosa più semplice sarebbe... Che tu ti sposassi con Kira dopo che lui ha accettato un matrimonio solo di facciata- dichiarò Meguru.

- E a te andrebbe bene? Anche se è solo di facciata, sarei comunque sposato con lui- gli fece notare Yoichi.

- Però... Saresti comunque con me. Sceglieresti me nonostante tutto- Meguru si voltò e gli rivolse un sorriso - e questo mi rende ancora più felice-.

Isagi lo fissò per un attimo, e non poté fare a meno di chinarsi e baciarlo: sì... Avrebbe continuato a scegliere lui, a qualsiasi costo.

- Sicuro di essere disposto a tutto per venire con me?- chiese Sae, fissando il ragazzo di fronte a lui.

- Naturale! Mi diverto troppo per rinunciare- rise Ryusei.

- Bene. Allora, tieniti pronto- Sae si voltò e si diresse verso la finestra - sono certo che mio fratello abbia in mente qualcosa per domani. In caso le cose vadano male, il tuo compito sarà proteggere il tuo conte-. Non era importante solo uscire da lì, ma anche riuscire a mantenere la sua posizione una volta fuori: non si sarebbe arreso.

Shidou fece un piccolo ghigno.

- Perfetto! Non vedo proprio l'ora! Quanti ne posso uccidere?!-.

- Limitati a bloccarli in caso volessero rivoltarsi contro di me: ci servono vivi per fare cadere in basso il conte Ego. Se ci riuscirai, ti darò ciò che desideri- dichiarò Sae.

Shidou si fece passare la lingua sulle labbra: non vedeva l'ora...

- Non vedo l'ora di poter tornare a dormire nel mio letto...- sospirò Ranze - è decisamente più comodo-.

- Ne hai uno tuo o dormi con Hiori?- gli chiese Eita.

- Dormiamo nella stessa stanza, ma abbiamo due letti diversi- rispose Ranze - li uniranno al momento del matrimonio-.

- Potrò provare il tuo?- rise Eita, e Kurona alzò gli occhi al cielo.

- Idiota... Ti faccio notare che fino a poco fa andavi in giro a fare le tue mosse da conquistatori a tutti quanti, quindi prima di sposarti o decidere di diventare il mio amante non dovresti essere sicuro di voler stare con me?- gli fece notare.

- Mhh... È vero che mi sono sempre comportato come un idiota. Però, con nessun altro mi sono mai sentito in questo modo... Le tue reazioni mi hanno totalmente catturato! E anche il fatto che dentro sei un tenerone, seppur cerchi di nasconderlo- rise Eita.

- Non sono tenero- borbottò il ragazzo.

- Appunto. Voglio conoscere di più questo tuo lato!- affermò Eita - E sono certo che sarà una cosa di cui non mi pentirò! E tu? Sei pronto a provarci?-.

Kurona lo fissò per un attimo. Invece di rispondere, si sporse verso di lui e uní le loro labbra.

Non sapeva come sarebbe andata, aveva passato la sua vita consapevole del fatto che un giorno avrebbe sposato Hiori, e non aveva avuto la possibilità di vivere nient'altro di simile; ma con lui era certo... Che non se ne sarebbe mai pentito.

- Sicuro che non ti pentirai di averlo voluto fare?- chiese Yo, fissando il ragazzo seduto sul letto di fronte a lui - Sei tu che hai detto che dopo non riuscirai più a non pensarci-.

- Stiamo ideando un piano apposta, no? E poi, l'ho proposto io: l'ultima notte- dichiarò Tabito, facendo vagare lo sguardo su di lui - e poi, non sei convincente se lo dici mentre indossi solo un accappatoio-. Riusciva perfettamente a vedere quanto fosse candida la sua pelle... Iniziava a essere decisamente troppo impaziente per continuare ad aspettare.

- Va bene: allora, poi non ti lamentare se non riesci più a tirarti indietro-.

- Non lo farò-.

ATTENZIONE: STA PER INIZIARE UNA SCENA 🔞, SE NON VI VA DI LEGGERLA SALTATE A DOPO I TRATTINI

- Togliti la maglietta- disse Yo - non voglio perdermi in queste cose-. Karasu annuì e si tirò su; si sfilò i vestiti, rimanendo solo con addosso i boxer, e tornò a sedersi sul letto, fissando Hiori con aria impaziente.

Il ragazzo lo fissò per un attimo a sua volta, prima di lasciare cadere a terra il suo accappatoio.

Karasu deglutì leggermente: non vedeva il corpo nudo di quel ragazzo da quando erano bambini... Era cresciuto, era più muscoloso, nei punti giusti in cui doveva esserlo. La sua pelle pareva davvero candida come la neve...

Hiori si diresse verso di lui, salendo a cavalcioni sul ragazzo; era totalmente nudo, quindi gli dava leggermente fastidio che il moro indossasse ancora i boxer, ma riconosceva che senza sarebbero andati decisamente troppo in fretta.

- Da quando sei così intraprendente?- commentò Tabito, posandogli le mani sui fianchi.

- Mi hai insegnato tu a esserlo- sussurrò Yo - adesso non dirmi che ne te ne lamenti-.

- Per nulla- sussurrò Tabito, prima di unire le loro labbra.

Hiori chiuse gli occhi e ricambiò il bacio, mentre le mani del moro si spostavano sui suoi fianchi e li stringevano appena, tirandolo di più verso di sé, parecchio impaziente.

Il corpo di Hiori si scontrò con quello muscoloso del ragazzo davanti a lui e un gemito sfuggí dalle sue labbra: aveva un corpo così caldo, e il modo in cui lo stringeva... Lo faceva sentire al sicuro, e anche parecchio voluto.

Le mani di Karasu iniziarono a scorrere lentamente su tutto il suo corpo, carezzandolo come se fosse qualcosa di prezioso che però non vedeva l'ora di conquistare.

Scese fino alle sue natiche, stringendole appena mentre mordeva leggermente il labbro di Hiori, a cui sfuggí un gemito.

- Sei tremendo- sussurrò.

- Lo so- ghignò Tabito - ma tanto, ormai non potrai più sfuggirmi- si sollevò leggermente, ribaltando le posizioni e facendo finire Hiori sdraiato sul materasso sotto di lui.

Si chinò, prendendo tra le labbra un suo capezzolo e iniziando a succhiarlo con avidità.

Nuovi gemiti uscirono dalle labbra di Hiori, che si aggrappò con forza al lenzuolo sotto di lui: era una sensazione anche migliore di quanto credesse, gli pareva di avere centinaia di scariche che attraversavano il suo corpo, facendolo sussultare ogni volta che Karasu anche solo lo sfiorava.

- Per essere la regina delle nevi, il tuo corpo sta iniziando a essere parecchio caldo- commentò Tabito, spostandosi lungo il suo fianco.

Sapeva bene di non potergli lasciare segni che sarebbero durati troppo a lungo, sarebbe stato inappropriato se li avessero visti; ma non avrebbe rinunciato a qualche piccola rivendicazione di proprietà...

Affondò delicatamente i denti nella carne del fianco del ragazzo, che gemette con forza: avvertiva il suo corpo iniziare a bruciare, ed era una sensazione decisamente migliore di quanto avesse mai osato immaginare.

- Mi stai facendo diventare parecchio rosso, nonostante mi chiami in quel modo- sussurrò Yo, abbassando appena lo sguardo sul ragazzo, che alzò la testa verso di lui.

- Di solito, c'è sempre qualcuno che riesce a sciogliere un cuore di ghiaccio, no?- commentò Tabito, allungando la mano e sfiorando l'erezione del ragazzo - E anche provocare altre reazioni-.

Hiori serrò appena le labbra: quel ragazzo si stava divertendo parecchio a stuzzicarlo... Non sarebbe stato l'unico.

- Perché allora non lasci che questa regina di ghiaccio...- allungò una mano, posandola sul suo petto e facendola scorrere lungo il suo corpo, insinuandola sotto ai suoi boxer fino alla sua erezione, mentre lo fissava negli occhi - ti mostri quanto apprezzi quello che stai facendo?-.

Prima che Karasu potesse dire qualcosa, il ragazzo prese in mano la sua erezione, iniziando ad accarezzarla dolcemente.

Karasu si morse con forza il labbro inferiore: quel ragazzo era una vera peste...

Hiori si tirò leggermente su e uní nuovamente le loro labbra, schiudendole appena per consentire alla lingua di Karasu l'accesso alla sua bocca.

Il moro era talmente distratto dai suoi gesti che a malapena si accorse della mano di Hiori che si posò sulla sua spalla, ribaltando le posizioni e facendolo finire sdraiato sotto di lui.

Velocemente, Hiori si staccò dalle labbra di Karasu, che un attimo dopo avvertì la bocca del ragazzo inglobare la sua erezione; o almeno, quello che riusciva, visto che una volta liberato dai vestiti il membro del ragazzo si era mostrato molto più grande di quanto Hiori avesse pensato.

Eppure, a giudicare dagli ansimi di Karasu, gli stava piacendo comunque; il moro sentiva che sarebbe potuto impazzire se avesse continuato a sentire la bocca calda di Hiori stuzzicarlo in quel modo, mentre succhiava delicatamente la sua pelle come se fosse tutto ciò che desiderava.

- Cazzo- ringhiò, mentre allungava la mano e afferrava i capelli di Hiori, spingendosi leggermente di più nella sua bocca. Hiori non si lasciò scoraggiare e iniziò a fare passare la lingua sull'erezione del ragazzo, che gemette con più forza.

- Tirati su- ringhiò; non voleva fargli male, ma era decisamente il modo sbagliato in cui voleva finire quel momento.

Hiori si alzò e si trovò nuovamente le labbra di Karasu sulle sue mentre finiva ancora una volta seduto sulle ginocchia del ragazzo; Karasu si lanciò sulle sue labbra, sentendo il bisogno quasi fisico di baciarlo di nuovo, mentre posava una mano sulla sua schiena e la faceva scivolare in basso.

Iniziò a stuzzicare dall'esterno l'entrata del ragazzo, che si strinse appena a lui mentre avvertiva nuove scariche di piacere attraversare tutto il suo corpo: questa volta era diverso, avvertiva la zona toccata quasi pulsare sotto i gesti del ragazzo... E voleva sentirlo molto di più.

Karasu si staccò dalle sue labbra e avvicinò la mano libera alla bocca del ragazzo, che la aprì appena e lo fissò negli occhi mentre iniziava a succhiare le sue dita, senza smettere di guardarlo.

Karasu serrò le labbra: lo stava facendo apposta... Ma adesso, gliel'avrebbe fatta vedere lui.

Quando sentì le sue dita abbastanza bagnate, le sfilò dalla bocca del ragazzo e le spostò vicino alla sua entrata.

Continuando a fissarlo negli occhi, spostò l'altro braccio attorno al suo fianco, tirandolo appena verso di sé mentre lasciava scivolare un dito dentro di lui.

Hiori si strinse appena alle sue spalle mentre tratteneva leggermente il respiro: era una sensazione strana, però era anche così piacevole...

- Fa male?- sussurrò Tabito.

- No- mormorò Yo - va tutto bene. Continua-. Karasu annuì e fece scivolare un altro dito nel corpo del ragazzo, per poi iniziare a muoverle lentamente dentro di lui.

Hiori si strinse più forte alle sue spalle, ansimando appena: sì, era decisamente una sensazione nuova e piacevole... Il suo corpo sembrava potersi sciogliere per quelle attenzioni, e lo avrebbe fatto volentieri per il ragazzo di fronte a lui: in fondo, era grazie a Karasu se era riuscito a esprimersi davvero... E desiderava continuare a farlo.

Si chinò in avanti, unendo nuovamente le labbra con le sue, mentre le dita di Karasu iniziavano a muoversi con più forza al suo interno; Hiori gemette e si strinse di più a lui, muovendo appena il suo corpo mentre seguiva i gesti del moro, che continuava a stuzzicare il suo corpo con un desiderio sempre maggiore.

- Così basta- gemette Yo.

- Sicuro?- sussurrò Tabito, il respiro leggermente spezzato.

- Sí- Yo si tirò leggermente su e Karasu sfilò le dita da dentro di lui mentre Hiori si sistemava sopra la sua erezione.

- Vacci piano, abbiamo tutta la notte- Tabito allungò le mani e afferrò i fianchi del ragazzo, fissandolo negli occhi - non so cosa ci aspetterà dopo questa avventura ma... Ti amo, e ti prometto che questo non cambierà mai- affermò.

Il cuore di Hiori perse un battito: sentire quelle parole pronunciate dal ragazzo di fronte a lui... Era ancora più bello di quanto avesse pensato.

Si fiondò sulle sue labbra mentre Karasu lo stringeva con più forza, tirandolo leggermente e spingendo appena in alto il bacino, spingendosi dentro il ragazzo.

Un forte gemito uscì dalle labbra di Hiori, che si strinse con forza alle sue spalle. Avvertiva il membro del moro spingersi sempre di più dentro di lui, riempire ogni centimetro libero di spazio, riempiendo il suo corpo di scariche talmente piacevoli che il ragazzo si trovò a gemere di nuovo senza rendersene conto, stringendosi di più a Karasu mentre il piacere iniziava a farsi largo nel suo corpo, catturando totalmente anche la sua mente e impedendogli di pensare ad altro.

Karasu lo strinse con più forza a lui mentre iniziava a muovere il bacino, spingendosi sempre di più tra le cosce calde del ragazzo, godendo della sua espressione di puro piacere e dei gemiti che uscivano lascivamente dalle sue labbra.

Serrò le labbra e uscì appena da dentro di lui; Hiori si trovò sdraiato sul materasso e un attimo dopo Karasu iniziò a muoversi con forza dentro di lui.

Hiori gettò la testa all'indietro, aggrappandosi al corpo del ragazzo, che stava continuando a spingersi dentro di lui senza alcuna esitazione.

Non sapeva quanto a lungo sarebbe potuto stare con quel ragazzo ma... Finché era al suo fianco, lo avrebbe reso felice.

Uní le labbra con le sue mentre i loro corpi iniziavano a muoversi all'unisono e i due ragazzi continuavano a stringersi uno all'altro; Hiori si trovò a venire con un forte gemito e Karasu non esitò a fare lo stesso, riversandosi dentro il ragazzo mentre lo stringeva con forza a sé.

Dopo qualche secondo, lo lasciò delicatamente andare per riuscire a uscire da dentro di lui e sdraiarsi al suo fianco.

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Allungò il braccio, stringendolo a sé: quella loro ultima notte... Almeno, quella notte era stata loro.

- Ti amo anch'io-. Karasu si voltò di scatto e notò che Hiori lo stava fissando negli occhi.

- Farò il possibile- dichiarò Yo; avrebbe fatto il possibile per stare con lui.

Karasu non rispose, si limitò a stringerlo nuovamente a sé: anche lui... Avrebbe fatto il possibile, perché quel ragazzo potesse essere felice e avere tutto ciò che si meritava.

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