L'enorme salone era stato addobbato a festa: le pareti erano state risistemate, i lampadari cambiati, enormi tavoli, che presto sarebbero stati pieni di cibi e bevande, erano stati posizionati ai lati della sala, mentre la zona centrale era lasciata libera per permettere il movimento ed il passaggio.

Alcuni divani e poltrone di fattura pregiata erano stati sistemati negli angoli della sala, in modo da creare zone intime in cui poter comunicare, e lo spazio di fronte all'ampia vetrata che lasciava vedere l'enorme giardino era stato lasciato libero, in modo che gli ospiti potessero ammirarne la vista.

Il propietario del castello, vestito in un elegante completo blu, giró per tutta la stanza, per controllare che gli oggetti fossero posizionati nei punti giusti, e che non ci fosse alcun genere di problema.

- Conte Ego-.

L'uomo si voltò e vide una donna, con indosso un lungo e pomposo abito rosa, dirigersi verso di lui.

- Spero che la sala sia di suo gradimento- disse la ragazza.

- Sì, Anri, è tutto esattamente come avevo ordinato venisse predisposto; hai fatto un ottimo lavoro- affermò l'uomo.

Anri sorrise.

- Gli inviti sono stati spediti?- chiese il conte, andando verso di lei.

- Sí, a tutte le persone da lei indicate-.

- Molto bene- l'uomo si voltò, guardando verso la vetrata.

Tutti pensavano che quello fosse l'ennesimo possedimento della famiglia Ego, costruito quasi per capriccio, ma era certo che le persone invitate avrebbero partecipato a quella festa d'inaugurazione, in modo da ingraziarsi uno dei conti più potenti del paese.

Ego sorrise: quella non era per niente una semplice inaugurazione; una volta arrivati lì, quei ragazzi avrebbero avuto una bella sorpresa.

E lui avrebbe potuto iniziare con il suo nuovo esperimento.