CAPITOLO III.
Kenma entrò in bagno e si appoggio al muro, il respiro leggermente pesante.
- Forse stavolta ho davvero esagerato con l'alcool- mormorò, portandosi davanti a uno dei lavandini.
Provò a guardarsi allo specchio, ma non riusciva a vedere neanche la sua immagine. Quelli non erano decisamente i sintomi di quando era ubriaco...
- Quello stronzo mi ha drogato- borbottò; come se servisse poi, era chiaro dall'inizio che voleva scopare...
- Certe persone non hanno modi migliori per fare provare piacere durante il sesso- commentò una voce.
Kenma si voltò, ma la testa gli girò leggermente; sentì un braccio passare attorno alla sua vita e si trovò stretto a un corpo decisamente muscoloso... Probabilmente più di quello del ragazzo che lo stava aspettando nel bar.
Fece un piccolo sorriso.
- Tu non ne hai bisogno, eh?- commentò, provando ad alzare la testa.
Non riusciva a vedere il volto del ragazzo, notava solo che era più alto di lui, e doveva avere i capelli scuri.
- Certo che no, io sono molto più raffinato di così- dichiarò lo sconosciuto - ma tu dovresti decisamente andare a casa a riposare-.
- E vorresti lasciarmi da solo mentre sono in questo stato?- Kenma si avvicinò di più al suo corpo, posando la mano sul suo petto - Sicuro di non volerti prendere cura di me, già che siamo qui?- fece scivolare la mano in basso, posandola sul cavallo dei suoi pantaloni.
Anche solo da quel gesto, riusciva a notare che fosse decisamente più dotato del deficiente di poco prima...
- Una proposta allettante; ma come ho detto, sono molto più raffinato di così- affermò il ragazzo, spostandogli delicatamente la mano - perché non fai il bravo e lasci che ti faccia tornare a casa?-.
- E se io volessi tornare a casa con te?- sussurrò Kenma, e lo vide sorridere.
- Potremo riparlarne quando ci rincontreremo e saprai riconoscere il mio volto; per adesso, ti metto su un taxi e ti faccio tornare a casa, va bene?-.
- Chi ti dice che non uscirò di nuovo?- commentò Kenma.
- Sono certo che tra poco perderai la forza necessaria per farlo. E poi...- il ragazzo si avvicinò al suo orecchio e Kenma sentì il suo fiato caldo sfiorargli il collo - se stasera farai il bravo, magari la prossima volta ti ricompenserò- sussurrò.
Quella specie di promessa bastò a fare calmare Kenma, che si trovò ad accasciarsi appena contro il suo corpo, ormai troppo stanco per fare altro.
Si sentì sollevare dal ragazzo, che senza alcuno sforzo lo portò fuori dal bagno.
Kenma cercò di rimanere sveglio, anche per cercare di captare qualche informazione in più su quello e sconosciuto; ma aveva la mente troppo annebbiata per riuscirci davvero.
Era certo che d'un tratto il ragazzo che gli aveva fatto compagnia quella sera avesse provato ad avvicinarsi, ma il misterioso sconosciuto lo aveva mandato via senza troppi problemi.
Kenma si trovò poco dopo sul sedile di un taxi.
- Mi raccomando- sentì dire dallo sconosciuto; probabilmente voleva assicurarsi che tornasse a casa sano e salvo...
- Qual'è il tuo indirizzo, ragazzo?- chiese il taxista.
Kenma sentì la portiera chiudersi e lanciò un'occhiata fuori: il ragazzo era ancora lì, ma non sembrava intenzionato a entrare...
Aprì la bocca per dargli l'indicazione per l'appartamento, tenendo però gli occhi sulla figura dello sconosciuto: chissà, magari un giorno sarebbe davvero andato a ricompensarlo... No, odiava che le persone entrassero in casa sua.
Forse sarebbe potuto andare lui da quel ragazzo però...
Sentì l'auto partire e continuò a tenere lo sguardo sulla figura del ragazzo, fin quando non sparí alle sue spalle; allora, come se stanchezza, alcool e droga gli fossero crollati addosso, si trovò a chiudere gli occhi.
Sì, decisamente avrebbe avuto qualcosa di interessante da raccontare ad Akashi...
Akashi in quel momento si trovava seduto sul suo letto, immobile a fissare il ragazzo di fronte a lui, che lo stava guardando con aria più che sorpresa.
- Bj Owl? Non so di cosa tu stia parlando- affermò Koutaro.
Akashi strinse appena il lenzuolo sotto di lui.
- So che sei tu. Non potrei... Non potrei confonderti con nessuno altro. Ma non lo dirò a nessuno, te lo prometto! Non sono certo il tipo di persona che cerca di approfittare di queste situazioni! Io... Sono un tuo grande fan, non voglio in alcun modo mettere in pericolo la tua reputazione. Però... Sei tu, vero?- gli chiese, fissandolo negli occhi.
Bokuto lo fissò a sua volta: pareva che non avesse alcun modo di sfuggirgli...
Sospirò appena, poi fece un piccolo sorriso.
- Hai l'aria tanto innocente ma... Sei un mio grande fan, eh? Sei più pervertito di quanto pensassi- commentò, dirigendosi verso di lui.
Akashi arrossì e distolse appena lo sguardo.
- Ecco... Visto che sono sempre stato molto serio e diligente... Il mio amico Kenma ha pensato che potesse essere una buona idea che trovassi un modo per... Scaricarmi. Mi ha fatto vedere i tuoi video e... Mi fanno sentire davvero bene, sento di potermi rilassare e di poter essere me stesso senza problemi. Sono l'unica cosa che riesce a distrarmi dalla vita, non ho problemi a usare il mio tempo o i miei soldi per sostenerti...-.
- Akashi Keiji... AK, eh?- mormorò Koutaro.
Akashi sbarrò gli occhi e si voltò di scatto verso di lui.
- Ti ricordi di me?!-. Bokuto fece un sorriso.
- Ma certo! Mi fai sempre tantissime donazioni... Devo proprio ringraziarti- rise Koutaro, fermandosi di fronte a lui e chinandosi verso Akashi, fissandolo negli occhi - e devo ringraziarti anche per il tuo silenzio. C'è un modo particolare in cui ti piacerebbe che lo facessi?-.
Akashi rimase per un attimo immobile. Era così vicino, il suo profumo era così intenso... Era la prima volta che vedeva il vero viso di Owl, eppure era certo di leggere nei suoi occhi la stessa famelicitá, lo stesso divertimento. E aveva ragione: era davvero bellissimo anche sotto la maschera.
Deglutì leggermente: quel ragazzo era il suo idolo, e lui non voleva assolutamente sfruttare il fatto di avere scoperto il suo segreto.
Però... Visto che glielo stava chiedendo con così tanta tranquillità...
- Ecco... Potrei... Avere un abbraccio?- mormorò. Vide la sorpresa dipingersi sul volto di Bokuto.
- Un... Abbraccio?- mormorò. Akashi annuì.
- Io... Non avrei mai pensato di poter avere uno spazio in cui essere me stesso, prima di arrivare sul tuo profilo; e non avevo neanche mai pensato che qualcuno potesse essere così gentile con me come sei stato tu stasera. Per cui... Se potessi avere un abbraccio e godermi per un po' questa sensazione... Ne sarei davvero felice- mormorò.
Bokuto continuò a fissarlo, più che sorpreso. Aveva immaginato ben altro, da un ragazzo che si dichiarava così suo grande fan; ma pareva che Akashi... Fosse ancora più innocente di quanto avesse immaginato.
Fece un sorriso.
- Ma certo! Lo farò volentieri!- dichiarò, allontanandosi leggermente e spalancando le braccia - Vieni qui!-.
Akashi arrossì appena, ma si alzò e andò verso di lui. Leggermente titubante, allargò le braccia e si lasciò avvolgere da lui.
Chiuse gli occhi: le braccia di Bokuto erano forti, avvolgenti, lo stavano facendo sentire come in un posto sicuro. E poi, il suo profumo era così forte, e Bokuto lo stava stringendo in modo così deciso...
- Sei un bugiardo, eh, Aghashi?- rise Koutaro.
- Di cosa parli?- gli chiese Keiji, alzando lo sguardo verso di lui con aria confusa.
- Hai fatto tutto quel discorso tenero sugli abbracci, ma vorresti ben altro da me, no?- la mano di Koutaro scivolò lungo il fianco del ragazzo e sfiorò la sua erezione.
Akashi sbarrò gli occhi e si allontanò di scatto da lui.
- Scusami! Devo essere... Davvero ubriaco- mormorò, tirando appena giù la maglietta per cercare di coprirsi - mi dispiace molto-.
- Perché dispiacerti? Se hai partecipato alla mia ultima live, avresti dovuto sapere che stasera intendevo...- Koutaro lo raggiunse di nuovo e gli posò una mano sul fianco, portando l'altra ai suoi pantaloni - portarmi a casa una bella storia da raccontare, no?-.
🔞
Akashi non riuscì a rispondere; velocemente, la mano di Bokuto gli aveva già slacciato i pantaloni e si stava insinuando nei suoi boxer.
- Bokuto-san! Aspetta! Io...-.
- Vuoi davvero lasciarti sfuggire questa occasione?- sussurrò Koutaro, avvicinandosi di più a lui e spingendolo appena verso il letto.
Akashi si trovò a sedersi sul materasso, e prima che potesse dire altro Bokuto afferrò i pantaloni e glieli sfilò con un colpo secco.
Akashi deglutì leggermente nel vedere il rialzo dei pantaloni del ragazzo: era eccitato... Era eccitato grazie a lui...
Con un sorrisetto, Bokuto si portò le mani ai pantaloni e se li sfilò: quel ragazzo aveva un'aria così innocente, eppure lo guardava con decisamente parecchia impazienza.
Pensava che la serata sarebbe finita a vuoto, ma pareva che avesse fatto bene a prendersi cura di lui...
Si sfilò i pantaloni e si diresse verso il ragazzo; salì sul letto, posando un ginocchio di fianco ad Akashi e l'altro in mezzo alle sue gambe, tenendogliele leggermente aperte.
Si chinò in avanti, posando le labbra sul collo del ragazzo; Akashi si sentì scuotere da un forte brivido e cercò di resistere al piacere chiudendo di più le gambe, ma la gamba di Bokuto glielo stava impedendo, soprattutto quando sentì il ginocchio del maggiore spingersi appena contro la sua erezione.
- Rilassati- sussurrò Koutaro, continuando a percorrere il suo corpo con dei lievi baci.
Akashi strinse appena il lenzuolo sotto di sè mentre iniziava ad ansimare leggermente.
- Non sei costretto... A farlo con uno come me...- sussurró.
- Uno come te?- Koutaro rise leggermente - Pensavo che, dopo aver scoperto che andiamo alla stessa scuola, avessi capito chi è il ragazzo degli occhi azzurri che ha ispirato la mia ultima live...-.
Akashi sbarrò gli occhi mentre sentiva il suo cuore iniziare a battere con ancora più forza: era lui...? Davvero...
- Parlavi davvero di me?- sussurrò.
- Naturalmente. Quando hai quasi sbattuto contro di me in corridoio...- Koutaro si avvicinò al suo orecchio - ti ho quasi sbattuto contro il muro- sussurrò.
Un gemito lasciò le labbra di Akashi, che sentì il suo corpo come vibrare a quelle parole, e non poté fare altro che permettere a Bokuto di farlo sdraiare completamente sul letto.
La mano di Bokuto scivolò tra i suoi boxer, facendolo gemere con più forza; glieli abbassò appena, ma invece di dedicarsi alla sua erezione scivolò verso la sua entrata.
Akashi sussultò appena nel sentire un dito del ragazzo spingere appena contro essa e sbarró gli occhi: non aveva mai provato a toccarsi lì, aveva un po' di timore a farlo... Kenma gli aveva detto che una volta abituato non faceva male, però...
- Tutto bene?- gli chiese Koutaro, notando l'esitazione del ragazzo.
- Sí... Scusami, non l'ho mai fatto...- mormorò Keiji, imbarazzato.
Bokuto bloccò improvvisamente i suoi gesti.
- Non l'hai mai fatto? Sei... Vergine?- gli chiese. Akashi annuì: non ne sembrava molto felice...
- È... Un problema?- mormorò. Bokuto sospirò.
- Di base no ma...- si staccò da lui e si mise a sedere sul letto - non penso che dovresti fare questo per la prima volta in una situazione simile-. Akashi sbarrò gli occhi.
- Perché no?! Tu...- mormorò - insomma... Sei l'unico con cui... Ho mai pensato di...-.
- È normale Akashi, vedi i miei video ogni settimana più volte a settimana- rise Koutaro - ma pensala razionalmente. Vuoi davvero avere la tua prima volta con uno sconosciuto? Anche se sono il tuo idolo e un tuo senpai molto figo, sono un ragazzo che hai appena incontrato. Non dovresti sprecare un momento così importante in questo modo-.
Akashi abbassò appena la testa: capiva perfettamente il suo discorso, sapeva che aveva senso, però... Rinunciare in quel modo a farlo con lui, con il ragazzo che lo faceva sentire così tanto bene, e che gli aveva anche detto di essersi letteralmente masturbato davanti a centinaia di persone pensando a lui...
- Facciamo così. Per ringraziarti, ti faccio comunque un regalino, va bene?- disse Koutaro, avvicinandosi nuovamente a lui.
- Un... Regalino?- mormorò Keiji, confuso.
- Sí- Koutaro gli posò una mano sulla spalla - tu sdraiati e rilassati- lo spinse appena, in modo che il ragazzo tornasse contro il materasso, e sistemò le gambe ai suoi lati.
Akashi decise di fare come gli aveva detto; sarebbe potuta essere una delle poche occasioni che aveva di passare del tempo insieme a lui... Non voleva sprecarla.
La mano di Bokuto scivolò nuovamente nei suoi boxer, ma questa volta prese in mano la sua erezione.
Akashi strinse il lenzuolo sotto di lui, cercando di trattenere gli ansimi; era la prima volta che qualcuno lo faceva per lui, e tra l'altro Bokuto aveva una mano così grande e calda... Era così bello, sentiva il suo corpo quasi bruciare dal piacere.
- Questo è il tuo momento, non ti trattenere- gli sussurrò Koutaro.
Akashi non se lo fece ripetere due volte; lasciò che i gemiti lasciassero le sue labbra mentre Bokuto aumentava il movimento della mano attorno al suo membro.
Strinse con ancora più forza il lenzuolo, inarcando la schiena mentre iniziava a venire con un gemito più forte dei precedenti.
Bokuto lo lasciò andare e Akashi tornò con la schiena sul materasso, ansimando con forza per riprendere fiato.
Con la coda dell'occhio, vide Bokuto tirarsi giù in boxer; trattenne per un attimo il fiato: era ancora più grosso di quanto sembrasse nei video... Ed era decisamente duro...
Bokuto afferrò la sua erezione e iniziò a muovere la mano velocemente; aveva stampata in mente l'espressione piena di piacere di Akashi, e il fatto di avere il ragazzo sotto di lui, che lo fissava con un'espressione così eccitata, come se avesse davanti quasi una visione, lo aiutò a raggiungere velocemente il limite.
Afferrò la maglietta di Akashi, tirandola su e venendo direttamente sul suo petto; un nuovo gemito lasciò le labbra di Akashi, che fu grato di quel gesto come se avesse appena ricevuto il nettare vitale dal suo unico e solo dio.
🔞
Bokuto si chinò verso Akashi.
- Lavati e poi vai a dormire- gli lasciò un bacio sulla fronte - buonanotte, Aghashi!- si alzò e si rivestí velocemente, prima di uscire dalla stanza.
Akashi rimase sdraiato fin quando non sentì la porta di casa sua chiudersi.
Si tirò appena su e si sfilò la maglietta, prima di alzarsi del tutto e dirigersi verso lo specchio.
Fissò per un attimo la sua immagine, osservando le goccioline lucenti sul suo ventre.
Era stato lì... Bj Owl era stato davvero lì.
Era stato con lui, lo aveva toccato, lo aveva fatto venire utilizzando la sua mano... E si era masturbato su di lui, guardando lui. E non era neanche la prima volta che lo faceva: quel ragazzo lo considerava davvero degno della sua attenzione.
Il Bj che tanto adorava e seguiva, e il senpai che si era trovato a osservare in corridoio... Erano stati entrambi lì, con lui. E per lui.
Ancora non riusciva a crederci...
Si sfiorò appena il ventre e fece un piccolo sorriso: era stato decisamente uno dei giorni migliori della sua vita.
Ma sapeva bene che non sarebbe ricapitata una cosa simile; Bokuto aveva ragione, era meglio che si facesse una doccia e andasse a dormire. Dal giorno dopo sarebbe dovuto tornare alla realtà, era meglio che si abituasse.
Afferrò la sua maglietta e si diresse in bagno; mise i vestiti a lavare e aprì l'acqua della doccia.
Fece un respiro profondo, prima di entrare; una parte di lui avrebbe voluto godersi quella sensazione ancora per un po', ma sapeva bene che prima fosse tornato alla realtà meglio sarebbe stato.
Era stata una bella serata, ma non sarebbe più successo nulla: avrebbe ricordato di sicuro quella serata per sempre, ma non si sarebbe lasciato distrarre.
Si infilò sotto il getto d'acqua e si lavò velocemente; quando aprì la porta del box per afferrare l'asciugamano, notò che Bokuto aveva appeso quello che aveva utilizzato lui di fianco al suo.
Fece un respiro profondo e si trattenne dal prendere quello utilizzato dal ragazzo; afferrò invece il suo e se lo avvolse intorno al corpo.
Lanciò un'occhiata allo specchio del bagno: aveva gli occhi rossi, ma a parte quello la doccia e il movimento lo avevano aiutato un po' a riprendersi... Una bella dormita e sarebbe riuscito a tornare al suo programma giornaliero già dalla mattina dopo.
Uscì dal bagno e andò a infilarsi il pigiama; visto che le lenzuola erano sporche, le mise a lavare e sistemò velocemente quelle nuove, prima di guardarsi intorno: non c'era più nulla da fare... Anzi, solo una cosa.
Si sedette sul suo letto e afferrò il telefono, dirigendosi subito sulla chat di Bokuto.
Fece un respiro profondo, prima di digitare il messaggio.
Grazie per esserti preso
cura di me stasera, Senpai;
e non preoccuparti, non lo
dirò a nessuno.
Fissò per un attimo il messaggio, leggermente esitante; avrebbe dovuto aggiungere la frase che aveva in mente?
Forse sarebbe sembrato un po' troppo presuntuoso, però...
E in caso avessi bisogno di
aiuto per qualcosa... Puoi
contare su di me
Inviò il messaggio e, deciso a non pensarci più, si infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi, pronto per addormentarsi e tornare alla sua vita.
Bokuto non vide subito il messaggio; quando gli venne consegnato era appena arrivato a casa, ma gli era anche appena suonato il telefono, per cui era decisamente più concentrato sulla sua chiamata.
- Hey Bro; l'amico del moretto è arrivato a casa sano e salvo. Avevi ragione, era stato drogato ma... Penso che quell'idiota gli rimarrà lontano per un bel po'-.
- Perfetto! Grazie mille Bro- rispose Koutaro, mentre entrava nell'ascensore dell'edificio.
- Sei arrivato a casa adesso? Non dirmi che hai davvero scopato con quel povero ragazzo, era piuttosto ubriaco-.
- La situazione è più complicata di così...- sospirò Koutaro, posandosi con la schiena al muro dell'ascensore - quel ragazzo sa chi sono, è un mio fan-.
- Sei serio?! E dire che eri stato così attento a non farti beccare... Come lo ha capito?-.
- Mi sono dovuto levare la maglietta e darmi una sciacquata veloce e... Ammettiamolo, un fisico come il mio è difficile da dimenticare- commentò Koutaro; era certo che l'amico avesse alzato gli occhi al cielo, ma ovviamente non poteva vederlo.
- Ti ha chiesto di andarci a letto?- gli chiese Tetsuro, mentre Bokuto usciva dall'ascensore e si dirigeva verso il suo appartamento. Aspettò di essere dentro prima di rispondere.
- No- rispose - ha detto che avrebbe comunque mantenuto il segreto, e che voleva un abbraccio. Ma si vedeva che era eccitato e... Mi sono eccitato da morire Bro, non hai idea di come sia carino! Mi guardava come se fossi un dio!-.
- E tu ami essere adorato- rise il ragazzo.
- Esatto! Ci è mancato poco che me lo facessi davvero... Ma era ancora vergine!- si lamentò Koutaro.
- E sei riuscito a fermarti?- commentò il ragazzo. Bokuto mise su un finto broncio.
- Guarda che so trattenermi, ho una morale! Ma gli ho fatto passare un bel momento e gli ho lasciato un ricordino, prima di andarmene- affermò, con aria fiera - tra l'altro, sei riuscito a trovare qualcuno che ti intrighi alla festa?-.
- Non esattamente, ma per adesso ho già annunciato che avrei fatto una pausa dalle dirette con i Sub... Ho un po' da fare al lavoro-.
- Riccone- borbottò Koutaro.
- Taci... E non cercare di distrarmi. Dovresti scopare un po' di più, se vuoi continuare a rimanere in cima-. Bokuto fece un piccolo sorriso.
- Non diventerai mai migliore di me! E comunque, ho un bel po' di esperienze di riserva da raccontare- affermò.
- Perché, per portare qualcosa di nuovo, non fai fare un po' di esperienza al tuo nuovo amico?-.
Bokuto alzò gli occhi al cielo.
- Bro, non cercare di spingermi verso di lui: è già tanto che sappia la mia identità, non è il caso di rischiare- affermò.
- O forse dovresti proprio perché conosce la tua identità. Non hai delle relazioni decenti con qualcuno da un po'; i tuoi compagni di università ti credono un santo...-.
- Lo sono!-.
- ... e i tuoi fan non hanno idea di chi tu sia. Lui invece sa tutto, e non mi sembra si sia fatto troppi problemi; potrebbe essere il momento giusto per avere un rapporto vero oltre al nostro-.
- Saresti convincente, se non avessi continuato a dire rapporto invece di amico- sbuffò Koutaro - non voglio una relazione Bro, lo sai-.
- Bo...-.
- No- tagliò corto il ragazzo - non mi interessa averla, non è nelle mie corde indipendentemente da quello che è successo anni fa. Adesso vado, sono piuttosto stanco-.
Sentì il ragazzo sospirare.
- Va bene... Ma pensaci-.
- Buonanotte- rispose brusco Koutaro, prima di chiudere la chiamata.
Sospirò appena: pensarci?! Di sicuro, non avrebbe potuto facilmente smettere di pensare a quel ragazzo.
Ma aveva deciso da tempo che non avrebbe più voluto relazioni, e avrebbe continuato così: doveva relegare quell'avventura in un angolo della sua mente e andare avanti con la sua vita.
Annuì con convinzione e si diresse verso il bagno per cambiarsi. Osservò la camicia che aveva indosso: gli era un po' piccola ma... Forse...
Scosse la testa: no, non poteva usarla; era meglio ritirarla e scordarsi di tutto quanto. Altrimenti, non sarebbe mai riuscito ad andare avanti.
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