CAPITOLO X.

- E così... Tu sei Bj Neko- commentò Kenma, fissando il ragazzo di fronte a lui.

Lo aveva fatto entrare, in modo da non essere sentiti dalle altre persone, ed era andato a poggiarsi a uno dei tavoli, tenendo la scopa disponibile di fianco a lui, in caso ne avesse avuto bisogno; anche se non gli sembrava che quel ragazzo fosse così pericoloso.

Non che fosse molto bravo a capire quando le persone fossero pericolose, in realtà.

- Esattamente- confermò Tetsuro con un sorriso - immagino che tu faccia fatica a credermi-.

Kenma si portò una mano al mento, continuando a fissarlo.

- Bj Neko non si mostra mai in volto, e tiene sempre i vestiti addosso, per cui è difficile dirlo... Visto che non mi pare il caso di dirti di tirare fuori il tuo cazzo in mezzo a un bar, dovrai mostrarmi di esserlo in un altro modo- affermò Kenma.

Kuroo lo fissò per un attimo, leggermente sorpreso: quel ragazzo aveva qualcosa di piuttosto intrigante, faceva molta fatica a leggerlo.

Anche se era vestito con la divisa da lavoro, poteva leggere nei suoi occhi e nei suoi movimenti la stessa sicurezza che aveva notato quando l'aveva visto al bar.

Eppure, allo stesso tempo, se quella sera aveva fatto di tutto per sembrare un cucciolo bisognoso di cure, adesso pareva decisamente un animale agguerrito pronto a difendere il suo territorio.

Era un contrasto che gli piaceva parecchio.

- No, ma posso darti altre prove; queste sono delle foto della stanza dove faccio i video, viste da una prospettiva in cui solo chi ci è stato potrebbe averle scattate. Certo, questo non significa che sia per forza io ma... Troverai anche una mia foto poco prima di uscire di casa. Anzi, due- affermò Tetsuro, passandogli il cellulare.

Kenma lo prese e iniziò a scorrere tra le foto. In effetti, sembrava proprio la stanza di Bj Neko... Anche molti oggetti presenti erano decisamente da lui.

E c'era anche una foto del ragazzo. Kenma gli lanciò un'occhiata: stessi pantaloni e giacca neri, stessa camicia bianca, stessa cravatta rossa... Solo che aveva i capelli giù, proprio come Bj Neko.

Scorse verso l'altra foto e non ebbe problemi a mostrare la sua espressione più che sorpresa e soddisfatta: quella davanti a lui era una foto del ragazzo che aveva di fronte, vestito esattamente come in quel momento, compresi i capelli tirati all'insù... Ma aveva i pantaloni e i boxer leggermente abbassati e stava tenendo in mano il suo cazzo.

Kenma aveva visto poche persone così dotate nella sua vita, e poteva dire di essere abbastanza esperto di membri... Il cazzo di quella foto era decisamente quello di Bj Neko.

- Dalla tua espressione deduco che tu sia convinto- commentò Tetsuro, allungando la mano.

- Diciamo che sono molto propenso ad ascoltarti- dichiarò Kenma, restituendogli il telefono - allora, come mai il grande Bj Neko vuole parlare con un umile barista come me?-.

- Diciamo che so bene che non sei solo un umile barista, ma che i nostri interessi sono molto simili- dichiarò Tetsuro, ritirando il telefono e osservando il ragazzo - o mi sbaglio?-.

- No, non ti sbagli- affermò Kenma, che non si era mai fatto problemi ad affermare le sue preferenze.

- Molto bene. Come sai, i miei video sono girati solitamente con altre persone: non mi piace scegliere qualcuno a caso ogni volta, preferisco avere un Sub che tengo per un po'... E purtroppo, l'ultimo ho dovuto licenziarlo- dichiarò Tetsuro.

- Come mai?- gli chiese Kenma - Mi sembrava fosse un bravo Sub... Anche se ti ho visto divertirti di più con altre persone-.

Kuroo fece un piccolo sorriso: pareva che quel ragazzo non avesse prestato attenzione solo al sesso.

- Mi piace sperimentare cose nuove, ma capita che non mi trovi bene o che dopo un po' l'interesse sparisca, per questo non ho un Sub fisso... Quel ragazzo aveva iniziato a volere una relazione che andasse oltre a quella che avevamo stabilito- dichiarò Tetsuro - per questo ho dovuto mandarlo via e mettermi alla ricerca-.

- Quale relazione avevate?- chiese Kenma, osservandolo. Probabilmente aveva capito dove quel ragazzo volesse andare a parare, ma preferiva avere prima tutte le informazioni.

- Il mio contratto è sempre piuttosto chiaro. Si parte da un paio di settimane di prova in cui non si registra ma semplicemente si viene a casa mia per provare qualche sessione, in modo da conoscere l'uno le preferenze dell'altro e non rischiare di avere problemi in seguito. Se durante quelle settimane va tutto bene, allora inizia il vero contratto: quando io chiamo, il Sub viene da me e ci prepariamo per la live; naturalmente, come ben sai, faccio sempre in modo che non si veda il suo volto, così da mantenere l'anonimato- spiegò Tetsuro.

- Più che un Dom sembri un Master- commentò Kenma; se fosse stato un semplice Dom avrebbe voluto il controllo solo a letto, ma da come parlava gli piaceva parecchio prendere decisioni in generale sul loro rapporto e la loro vita...

- Non sono invasivo come un Master, diciamo che mi faccio dire prima dal Sub se ci sono giorni in cui non posso chiamare o altre situazioni simili; ma nel momento in cui siamo liberi di divertirci... Perché non approfittarne?- commentò Tetsuro - Effettuo anche delle uscite con i miei Sub, incontri fuori dalle registrazioni per provare nuove cose o magari per fare qualcosa difficile da mostrare in seguito alle telecamere. I miei Sub possono tranquillamente avere la loro vita: il nostro contratto è segreto, visto che non posso svelare la mia identità, quindi naturalmente possono avere la loro vita, compresi eventuali ragazzi. Essendo anche miei Sub però, naturalmente mi prendo la responsabilità di intervenire in caso succeda qualcosa... Se fossero in difficoltà per motivi gravi, li aiuterei volentieri. Certo, alcuni hanno provato ad approfittarsi della cosa e sono stati cacciati, ma è mio dovere prendermi cura dei miei...-.

- Servant- affermò Kenma, prima che Kuroo potesse direi di nuovo la parola "Sub": non era esattamente la definizione che gli si addiceva.

Kuroo fece un piccolo sorriso.

- Vedo che hai capito- affermò.

- Immagino che tu non mi stia dicendo tutto questo solo per raccontarmi un po' di te- commentò Kenma - come mai sei venuto a cercarmi?-.

- Voglio proporti di diventare il mio Sub- affermò Tetsuro - o Servant, se preferisci: il contratto sarà a grandi linee quello che ti ho appena raccontato, ma naturalmente se ci sono modifiche che vuoi apportare possiamo parlarne e...-.

- Rifiuto- affermò Kenma, senza lasciarlo finire.

Kuroo per un attimo rimase immobile, senza sapere che cosa dire.

Akashi lo aveva avvertito che convincere quel ragazzo non sarebbe stato per nulla semplice; non gli aveva voluto dare il suo numero, ma gli aveva detto i suoi orari... Anche se Kuroo non aveva specificato che sarebbe andato a trovarlo in un momento un cui non ci sarebbe stato nessuno.

Kuroo si era preparato al meglio, ma la risposta secca di Kenma lo aveva lasciato decisamente sorpreso.

- Posso chiederti come mai?- gli chiese.

- Semplice: mi piacciono le persone molto più giovani e carine, mi piace il contrasto quando poi si mostrano dominanti a letto, e non intendo rinunciare alle mie serate a casa tranquillo con i videogiochi- affermò Kenma.

Kuroo lo fissò per un attimo: quel ragazzo era ancora più particolare di quanto avesse pensato...

- Non devi certo rinunciare: ti lascerò tutte le serate che desideri. E poi, non pensi che sarebbe bello anche il contrasto tra uomo ricco, serio sempre in giacca e cravatta... E un Master pronto a creare parecchio scompiglio?- commentò Tetsuro.

Kenma ci pensò per un attimo: in effetti...

- Senza contare che...- Tetsuro gli si avvicinò, chinandosi verso il suo orecchio - vista la mia influenza, potrei riuscire a farti avere tutti i ragazzi teneri che desideri- sussurrò.

Kenma avvertì un piccolo brivido percorrere tutto il suo corpo. Ed era certo che non fosse solo per il tono basso usato dal ragazzo, ma anche perché la vicinanza con lui... Gli ricordava, in qualche modo, una situazione parecchio piacevole ed eccitante che aveva già vissuto, anche se non ricordava quale.

Ma qualcosa gli diceva che non era per nulla una cattiva idea accettare; insomma, nessuno avrebbe dovuto saperlo, e anche nei momenti in cui non avesse avuto nessuno con cui scopare avrebbe potuto chiedere a lui.

Provò a pensare se si sentisse in colpa nei confronti di Sakashima, ma in realtà si sentiva più che tranquillo: in fondo, non gli aveva neanche chiesto di stare ufficialmente con lui... No, non aveva alcun motivo per sentirsi in colpa.

Allungò le mani; Kuroo rimase per un attimo confuso, ma lo lasciò fare mentre il ragazzo gli allentava appena la cravatta, per poi sfilargliela.

Se la spostò intorno al collo, tenendola larga e porgendola a Kuroo. Un lieve sorriso comparve sul suo volto.

- Allora... Che ne dici di mostrarmi se tutto quello che mi hai appena raccontato è vero, Master?-.

- Quindi il tuo amico è un master- mormorò Keiji, mentre spostava il cibo nei piatti.

- Esattamente. Se glielo permetti, prende il totale controllo della tua vita... Sempre sotto contratto ovviamente, ma c'è gente a cui piace fare così- rise Koutaro, seduto al tavolo della sua cucina - sicuro che non vuoi che ti dia una mano?-.

- Non serve, davvero; sei mio ospite- affermò Keiji, mentre sistemava tutto quanto sulla tavola e si sedeva a sua volta - a te invece non piacciono queste cose?-.

Bokuto scosse la testa.

- Non sono mai stato un grande organizzatore e non mi piace avere tutto sotto controllo, tranne se si parla del mio lavoro da Bj ovviamente, in quel caso è piuttosto necessario- rise - però, il pensiero di intrappolare qualcuno... Insomma, il mio Bro lascia sempre il giusto spazio a tutti i suoi Sub, ma comunque non mi piacerebbe come idea, preferisco che ci sia più libertà. Anche se sono comunque una persona gelosa e parecchio... Protettiva- ammise Koutaro.

- Portrtova? In che senso?- gli chiese Keiji.

- Bè... Se se stessi con qualcuno, farei davvero fatica a pensare di non contattarlo spesso, assicurarmi che stia sempre bene... Insomma, il mondo è pericoloso! E se qualcuno provasse a portarlo via da me?! E se fosse in difficoltà?! E se non riuscissi a esserci quando ha bisogno?!- esclamò Koutaro - Insomma, non mi perdonerei mai!-.

Akashi lo fissò per un attimo, sorpreso; un po' in effetti era da Bokuto... E in quel momento, con quel broncio in volto, aveva un'aria davvero dolce.

Fece un piccolo sorriso.

- So che non stiamo insieme ma... La prossima volta che accadrà qualcosa di simile, te lo dirò subito. Non voglio che ti preoccupi per me- affermò.

Bokuto lo fissò per un attimo. Per fortuna che Akashi glielo aveva ricordato... Per qualche istante, si era quasi dimenticato un particolare molto importante: loro due non stavano insieme. Erano sotto contratto, e lui aveva avuto delle reazioni decisamente esagerate...

- Ti ringrazio- gli rivolse un piccolo sorriso - la prossima volta che esagero prendimi pure a schiaffi, non voglio fare qualche cazzata-.

Akashi scosse la testa.

- Non preoccuparti, per me non è stato un problema; mi interessava più capire che cosa stesse succedendo. Magari, quando avrai un ragazzo cerca di essere prima più chiaro e magari assicurarti delle cose- commentò.

Bokuto lo guardò male.

- Sì mamma- borbottó - comunque... Non intendo avere relazioni, per cui non penso sarà mai un problema-.

- Come mai?- gli chiese Keiji, sorpreso;  era sempre circondato da così tante persone... Gli sembrava strano che non avesse mai pensato di avere una relazione con qualcuno.

- Non fa per me- rispose semplicemente Koutaro, in tono più duro del solito - già solo riuscire a farsi conoscere da una persona per come si è diventa sempre più difficile, e spesso poi non ne vale la pena. Ho ben altro su cui concentrarmi-.

Non ci si poteva fidare delle persone: una volta che qualcuno si apriva completamente... Era praticamente impossibile che non restasse ferito. E non era decisamente nelle sue intenzioni.

Si era ripromesso di non lasciarlo più accadere, ed era ciò che avrebbe fatto.

- Capisco- mormorò Keiji - anche io non l'ho mai messo come una priorità, soprattutto visto che voglio concentrarmi sul lavoro che desidero avere. Però, per quello che vale... Penso che tu sia una persona davvero fantastica- affermò.

Bokuto si voltò verso di lui, leggermente confuso.

- Davvero?-. Akashi annuì.

- Anche se la nostra relazione è iniziata in maniera particolare... Con me sei sempre stato più che gentile, stai attento che io stia bene, mi ricordi sempre che non sono obbligato a fare nulla, ti preoccupi che arrivi a casa sano e salvo, che mangi abbastanza... E quando sei venuto qui, eri preoccupato al pensiero che qualcuno avesse potuto farmi del male. Mi hai sempre dimostrato di essere una brava persona, per cui sono certo che tante altre persone se ne accorgeranno- dichiarò.

Bokuto lo fissò per un attimo. Quel ragazzo... Era davvero fantastico.

Aveva tante persone intorno a lui, molti gli avevano sempre detto che era simpatico, gli facevano complimenti per il suo fisico, i suoi voti, molti ci avevano provato con lui perché era un bel ragazzo ed era molto popolare... Ma non aveva consentito a nessuno di scoprire tutti i lati di sé stesso.

Aveva tenuto nascosto Bj Owl, e la maggior parte delle volte tratteneva anche il suo lato più infantile: doveva essere perfetto, doveva riuscire a fare capire a tutti che poteva perfettamente gestire ogni situazione intorno a sé ed essere il migliore... E soprattutto, non poteva lasciare che nessuno scoprisse ciò che era successo nel suo passato.

Ne era a conoscenza solo Kuroo, e preferiva che rimanesse così.

- Ti ringrazio- mormorò - ma penso che anche tu non dovresti sottovalutare quanto sai essere una buona compagnia. Se non mi fossi sentito a mio agio con te non avrei mai accettato di richiamarti, mi sarei tenuto i miei problemi e le mie fantasie-.

Akashi fece un piccolo sorriso.

- Io... Sono davvero felice che ti senta così in mia compagnia- affermò.

Bokuto lo fissò per un attimo. Stava provando nel petto... Uno strano calore; un calore molto particolare, che per qualche motivo... Gli faceva piacere.

Era un calore che non sentiva da tempo...

- Bokuto? Tutto bene?- chiese Keiji, osservandolo con aria leggermente confusa - Mi stai fissando in modo strano...-.

Bokuto sbarrò gli occhi: lo stava fissando davvero?! Sì, si era decisamente perso a guardarlo... E anche a pensare a cose a cui non avrebbe mai dovuto pensare.

- Sì... Scusami, sono solo un po' stanco- mormorò, alzandosi - grazie per la cena, forse è meglio che inizi a tornare a casa-.

Akashi lo osservò, sorpreso da quell'improvviso cambio di comportamento: un attimo prima sembrava così allegro, mentre adesso...

- Capisco... Vuoi riposare un po' qui? Per me non è un problema- affermò, alzandosi a sua volta.

Bokuto scosse la testa e gli rivolse un sorriso.

- Non serve, davvero- dichiarò - devo anche chiamare quell'idiota, per cui torno a casa-.

- Va bene... Allora poi ci organizziamo per il prossimo incontro- mormorò Keiji.

Bokuto annuì e per un attimo i due rimasero in silenzio a osservarsi.

Akashi non sapeva bene come salutarlo; di solito Bokuto era molto più spontaneo quando andava via, era sempre lui a chinarsi per lasciargli un bacio più che tranquillo, prima di uscire di casa.

Ma in quel momento, pareva che Bokuto non avesse alcuna intenzione di farlo...

- Bè... Ci vediamo presto, Akashi- gli disse con un sorriso, prima di voltarsi per uscire di casa.

Akashi rimase per un attimo in silenzio, senza sapere bene cosa dire o fare: era diventato tutto strano così all'improvviso... Come mai? Cosa poteva essere successo?

Forse si era spinto troppo in là...

Scosse la testa e iniziò a sparecchiare la tavola, cercando di non pensarci troppo, consapevole che al momento non avrebbe potuto fare molto, visto che Bokuto se n'era andato. Sperava davvero che stesse bene...

Bokuto era salito in auto e aveva guidato in silenzio fino a casa sua.

Non aveva neanche messo la musica, temeva che anche solo una nota avrebbe fatto scattare qualche campanello nella sua mente e non ci teneva: era già abbastanza stanco così.

Si era ripromesso che non avrebbe più lasciato succedere nulla di simile, e sarebbe rimasto della sua idea a ogni costo.

Doveva chiarirlo anche con un'altra persona.

Fermò l'auto e scese, dirigendosi poi alla porta e suonando il campanello.

Un attimo dopo, Kuroo andò ad aprirgli, con indosso un paio di pantaloni da casa e nessuna maglietta.

- Te lo sei portato a casa già stasera?- borbottò Koutaro, superandolo.

- No, ma mi sono appena fatto la doccia- dichiarò Tetsuro, indicando i suoi capelli bagnati, prima di chiudere la porta di casa - a giudicare dal tuo tono irritato, ce l'hai con me-.

Bokuto lo fulminò con lo sguardo.

- Mi hai fatto credere di aver chiesto ad Akashi di diventare il tuo Sub!- esclamò. Kuroo alzò un sopracciglio.

- No, io ti ho detto che mi serviva un sub e che ci ero andato a parlare. Se il tuo cervellino idiota si fosse ricordato del suo amico che non ha avuto l'onore di venire a letto con me...-.

- Onore? Non sei me- borbottó Koutaro.

- ... perché era sotto l'effetto di droga e alcool. Avresti pensato al fatto che sono interessato a lui, e che essendo tuo amico non sarei in ogni caso andato a cercare Akashi. Ma la paura che qualcuno te lo possa portare via ha avuto la meglio, mostrando tutta la tua gelosia nei confronti di Akashi- concluse Tetsuro.

- Voglio solo evitare di perdere la mia certezza prima che sia il momento- ribattè Koutaro - se la situazione fosse stata diversa non avrei avuto problemi con un'eventuale relazione tra di voi-.

Kuroo alzò gli occhi al cielo.

- Non mi interessa Akashi Bro, lo sai bene; e sai anche che non mi interessano relazioni serie, quindi non avrei motivo per mettermi a contattare proprio lui. Volevo solo sapere gli orari di Kenma. Sei tu che...-.

- Non mi interessa Akashi, ok?- sbuffò Koutaro - So bene che lo hai fatto anche per farmi ammettere qualcosa che esiste solo nelle tue fantasie. Io non voglio alcuna relazione: sono un ragazzo super socievole a cui piace stare con gli altri, e con lui mi trovo bene quindi mi lascio andare. Ma non c'è nulla di più-.

- Bo...-.

- Non c'è nulla di più- ripetè Koutaro - lo so, so bene che lui è l'unico a conoscere entrambi gli aspetti della mia vita. Ma non cambia nulla: ho un altro obiettivo adesso, e non lo lascerò andare per nessun motivo; e di sicuro, non mi metterò a provarci con Akashi-.

- Lui cosa ne penserebbe?- ribattè Tetsuro.

- Lui sa bene che non accadrà, gliel'ho già detto e siamo d'accordo; per cui... Non ti intromettere più tra di noi- concluse Koutaro, prima di superarlo per uscire di casa.

Kuroo sospirò: quel ragazzo era un vero testone... Capiva che fosse cauto, ma Akashi gli sembrava decisamente diverso dalla persona da cui stava cercando di scappare con tutto sé stesso; e non era neanche certo che avrebbe reagito così male a un altro tipo di proposta.

- Bè... Se ne accorgerà con il tempo- mormorò; e lui sarebbe stato lì a dargli una mano.

Ma adesso, aveva anche lui qualcosa di interessante a cui pensare...

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