ℍ𝕒𝕧𝕖 𝕗𝕦𝕟!

BUONGIORNO.
Sono molto felice di informarvi che ho ricevuto tutte le schede entro la scadenza.
Quindi ecco qui il primo capitolo della storia: non sono riuscita ancora a far apparire tutti i vostri personaggi, ma ciò non è un problema, perchè presenterò gli altri nel secondo capitolo.
E se non riuscirò a metterli tutti nel secondo capitolo, mETTERÒ GLI ALTRI NEL TERZO CAPITOLO.
Ma ora, spero che vi piaccia questo primo capitolo :D

Si trovava in piedi, al centro di una stanza buia, e sembrava stesse aspettando qualcosa.
«Mh... Forse dovrei controllare se è finalmente ora...»
Si avvicinò il polso al viso per vederlo meglio, come se volesse controllare l'ora sull'orologio.
«... Aspetta, ma io non ho un orologio.»

Fece un piccolo sorriso.
«Immagino dovrò chiederlo a lei. Vieni a me, fidata aiutante!»
Una figura si materializzò davanti agli occhi di quella persona.
La figura aveva le sembianze di una bambina, che sorrideva e teneva tra le mani un peluche dalle piccole dimensioni.
«Eccoti qui. Dimmi, quanto manca all'inizio della nostra festa?» domandò la persona.
«Dovrebbe essere quasi ora. Ma comunque dobbiamo aspettare che arrivino tutti gli invitati prima di iniziare.» spiegò la bambina, mantenendo il sorriso sul viso.

«Perfetto. Controllerò un attimo che stanno facendo i miei altri quattro aiutanti.»
Tirò fuori dal nulla uno schermo.
«Sarà meglio che questo coso funzioni, perchè ho usato tutti i soldi che mi rimanevano per averlo!» esclamò la persona, attendendo che l'oggetto si accendesse.

I due aspettarono qualche istante che l'oggetto desse qualche segno di vita.
Dopo una pausa di silenzio, la bambina fece per chiedere:
«Hai per caso intenzione di rivenderlo o buttarl-»
Si interruppe perchè in quel momento lo schermo si accese, mostrando quattro persone, ognuno in posti diversi, completamente da soli.
Esse sembravano ignare del fatto che qualcuno le stava osservando.

«Ohhhh... Quindi sono loro gli altri quattro aiutanti!» commentò la bambina, con aria sorpresa.
«Leggi la regola numero quattro del manuale.» le disse la persona, mentre teneva ancora in mano lo schermo.
«Mhhhhh...»
La bambina tirò fuori dal nulla un libro, lo aprí ad una pagina a caso e iniziò a leggere ad alta voce.
«"Regola numero quattro: non sei autorizzata a dire a nessuno chi sono gli altri aiutanti.".»
«Capito?»
«Ovviamente ho capito!»

«Ora dovrei dare loro un piccolo annuncio...»
Disse tirando fuori un dispositivo molto simile ad un cellulare.
«Ma come fai ad avere tutte queste cose?»
«Ho comprato tutto recentemente, grazie ad anni ed anni di risparmi!» si vantò l'altr*.
«Con i tuoi risparmi sei riuscito a comprare tutte queste cose, ma non un orologio.» *l* fece notare la bambina.

«Ho dovuto prendere anche un dispositivo che potesse modificare la mia voce.»
«Perchè?»
«Perchè se loro sentissero la mia vera voce, poi potrebbero riconoscermi in mezzo agli altri invitati, no?»
«E non vuoi che loro ti riconoscano?»
«No, non per ora.»

«Ora... Vediamo se questo coso funziona.»
Qualche istante dopo, si potè vedere attraverso lo schermo che gli altri quattro presero i propri telefoni, che avevano iniziato a squillare, e risposero alla chiamata.
«Heylá, buongiorno, buonasera!» li salutò *l* ragazz*, con aria allegra.
I quattro sembravano a dir poco confusi.

«Non allarmatevi, sono solo io, il vostro capo. Volevo soltanto dirvi che presto vi dovrò chiedere di fare dei... piccoli favori per me. Ma per ora non pensateci. Andate nel posto di cui vi ho parlato, divertitevi, e basta! Ci risentiremo piú tardi!» spiegó tranquillamente, per poi interrompere la chiamata.

«Coooomunque... Quante persone avevi detto che avevi invitato?» domandò la bambina.
«Non ricordo di preciso, ma sicuramente piú di 15.»
«Bene allora! Avró un bel po' di amici, finalmente!» commentò lei, mentre il suo sorriso si allargò leggermente.

«Ora... Penso che dovrei andarmene dalla scena. Sono già appars* fin troppo, questo capitolo è già troppo lungo, nonostante non è stato ancora presentato nessun personaggio...» considerò *l* ragazz*.
«Eh, già. La persona che sta scrivendo questo ha già superato le 500 parole.» aggiunse la bambina.

«Dovró aspettare un altro po' per rifarmi viv* di nuovo. Nel mentre, aspettiamo...»
«... Che inizi il divertimento.»

. . .

Il tempo non era molto sereno in quel luogo.
Il cielo era completamente buio, e non smetteva un attimo di piovere.
Inoltre, ogni tanto alcune parti di quell'area venivano colpite da fulmini.
In quel momento, un ragazzo stava camminando su una strada, mentre tentava invano di ripararsi la testa dalla pioggia, ma all'improvvisò si fermò perchè rischió un infarto dopo che un fulmine cadde qualche metro vicino a lui, rischiando di colpirlo in pieno.

Sí, quello è Kaoru Tanaka.
Probabilmente vi state chiedendo com'è finito in questa situazione.

Iniziò tutto quando l'orologiaio ricevette un invito per l'inaugurazione di un posto... solo che non si ricordava che tipo di posto.
Sapeva peró che c'era scritto che ci sarebbe stata una grande festa all'inaugurazione, ed erano state invitate tante altre persone, tutti molto giovani, tra i 15 e i 19 anni...
Kaoru pensò che per una volta, per un'unica volta, sarebbe dovuto uscire di casa sua, approfittando dell'invito ricevuto, ma ora che era lí se ne stava pentendo.

«Ma siamo sicuri che è questo il posto giusto...? Non c'è niente...!» disse tra se' e se', guardandosi intorno.
Prima di arrivare in quel posto sperduto, il ragazzo si era portato una valigia con tutti i suoi orologi, e anche mentre camminava la portava ancora.
«E poi, non dovevano esserci anche altri invitati? Possibile che nessun altro si è perso qui, e sono completamente solo...?»
«Dicevi?» domandò una ragazza dietro di lui, sorridendo.

Il ragazzo non potè trattenersi dall'urlare quando si accorse che un'altra persona era sbucata all'improvviso dietro di lui, ma si calmò quando vide che era solo una ragazza, apparentemente poco piú giovane di lui, e che aveva un'aria innocente.
«Ehy, ehy!» salutò lei, sempre con il sorriso sul viso.
«E tu chi sei...?»
«Il mio nome è Reiko, Reiko Myoga! Ultimate Balloon Artist!» si presentò la ragazza in stile "My name is Bond, James Bond".

Spiegò subito dopo:
«Sai, faccio cose straordinarie con i palloncini, e- ... uh...»
Reiko si fermò un attimo dal parlare, e sembrava stesse pensando a qualcosa.
«... TROPPO COMPLICATO DA SPIEGARE! Magari dopo puoi venire a dare un'occhiata tu stesso, eheh... Piacere di conoscerti!» aggiunse poi tornando a sorridere, per poi prendere la mano di Kaoru e scuoterla energicamente, e poi passargli un biglietto da visita molto colorato che aveva tirato fuori da una valigia che portava.

L'orologiaio prese il biglietto da visita, incerto.
«Uhhh... Piacere, Reiko... Kaoru Tanaka, Ultimate Clock Maker...» si presentò a sua volta.
Aveva già passato fin troppo tempo a interagire con un'altra persona, e se ne voleva andare, infatti fece per girarsi e andarsene, ma venne interrotto dall'artista di palloncini.
«Aspetta! Per caso stai andando anche tu alla festa per l'inaugurazione di quel posto bellissimo?»
«Sí, perchè-?»
«Ma che coincidenza, devo andarci anche io! Lascia che ti segua, Kaoru!»
«Veramente io-... va bene...» rispose il ragazzo, rassegnato al fatto che era costretto alle interazioni sociali.

«Se vuoi, posso anche aiutarti a portare quella valigia, sembra pesante!»
«No, tranquilla, non c'è bisogno-»
«Ma non ti preoccupare, mi va benissimo aiutarti, quindi non c'è problema se vuoi darmi la tua valigia!»
«Davvero, non c'è bis-»
«Perfetto!» disse la ragazza, reggendo la sua valigia e quella dell'altro.
"Non mi sono accorto di niente, come ha fatto a prenderla-?" pensò Kaoru a dir poco perplesso, senza peró dire niente.

Poco dopo, tornarono a incamminarsi insieme sotto alla pioggia, alla ricerca dello strano edificio in cui si sarebbe tenuta la festa.
Non c'era nessun edificio nei dintorni, fino a che, ad un certo punto, non si potè scorgere un grosso edificio non molto lontano dai due.
Aveva i muri colorati, e sul soffitto era presente una scritta a caratteri cubitali: "HOPE HOUSE PARTY!".
«Credo che siamo arrivati... Reiko, potresti ridarmi la valig-»
«DEV'ESSERE QUESTO IL POSTO!» esclamò l'artista di palloncini, per poi correre verso l'entrata, ancora portando le due valigie.
«Reiko, aspettami!» la chiamò l'orologiaio, seguendola, ma per un attimo rischiò di scivolare sulla strada bagnata a causa della pioggia.

. . .

All'interno dell'edificio, la prima stanza in cui si poteva entrare era decorata con un lungo tavolo, e sopra di esso erano presenti vari piatti con tante cose da mangiare.
Sopra ad ogni piatto era presente anche un piccolo cartello con scritto "NON TOCCARE".
Un ragazzo se ne stava fregando, e stava rubando un piatto pieno di dolci.

Stava per allontanarsi con il piatto tra le mani, quando una voce lo richiamò.
«Uh? Che stai facendo?» gli domandó una ragazza, che fino a quel momento era rimasta attenta a quello che il ragazzo stava facendo.
«Uhm...»
Lui sorrise.
«Avevo paura che questi piatti potessero essere rubati da qualcuno, quindi avevo pensato di nasconderli.»

«Sicuro che volevi solo nasconderli?» chiese di nuovo la ragazza, guardandolo leggermente storto.
«Certo. Insomma, hai visto che ci sono questi cartelli con scritto "Non toccare"?»
«Tecnicamente è quello che stai facendo tu.»
«Sí, ma è perchè qualcun altro potrebbe ignorare i cartelli per rubare questi piatti e mangiarli, e io non voglio che succeda, eheh.» spiegó il ragazzo, con tono calmo.

«Beh, spero che tu non voglia mangiarli al posto degli altri allora. Tutti quei dolci potrebbero farti male.» gli disse l'altra.
Poi sorrise.
«Comunque, sono Candace Nightingale, Ultimate Hybrid Martial Artist.»

Il ragazzo rispose subito, anch'egli sorridendo:
«Piacere di conoscerti! Io sono Ren Sakei. Non so quale sia il mio Ultimate, ed è... è strano, ma me ne sono fatto una ragione, eheh. Spero che questo non sia un problema, vorrei essere amico di tutti qui.»

Intanto, Kaoru era in un'altra stanza: aveva perso di vista Reiko, e ora la stava cercando per riavere la sua valigia.
Era da quando era giunto in quel posto che si stava pentendo di essere uscito di casa, e continuava a pensare sul perchè aveva accettato quell'invito.

Mentre era immerso nei suoi pensieri, per sbaglio andò a sbattere contro un'altra persona, la quale cadde a terra.
«Ah- mi dispiace-» disse solamente, notando la persona.
Era una ragazza, che teneva tra le mani un quadernino.

«... Non fa niente.» rispose fredda la ragazza, anche se temeva di aver appena fatto una brutta figura.
«Mi chiamo Kaoru... Hai bisogno di aiuto...?»
«Hanae Kimura... Ultimate Mangaka.» si presentò la ragazza, per poi rispondere:
«No, grazie. Posso rialzarmi da sol-»

Fece per rialzarsi, quando si accorse all'improvviso che c'era qualcun altro dietro di lei.
«Uh? Ma salve. Scusa, non ti avevo vista, che scortese che sono.»

Accorgendosi solo in quel momento della ragazza dietro di lei, Hanae si spaventò leggermente, e per sbaglio il quadernino che teneva in mano le cadde a terra.
«E tu chi sei...?» domandó l'orologiaio.
«Lasciate che mi presenti, Hayden Roberts e per vostra informazione sono l'Ultimate Shinigami, piacere!» si presentò, per poi fare l'occhiolino ai due.

In quel momento Hanae avrebbe voluto prendere il suo quadernino e allontanarsi, quindi allungò una mano verso l'oggetto caduto a terra, ma un'altra mano lo prese prima di lei.
«Ehy. È per caso caduto a te questo?» le chiese sorridendo un altro ragazzo che era appena arrivato, e che ora teneva in mano il suo quadernino.
«... Sí. Ridammelo, per favore.» rispose la ragazza rialzandosi e cercando di arrivare alla mano del ragazzo per togliergli il quadernino, solo che era troppo bassa per arrivarci.

«Certo, scusami. Comunque piacere, mi chiamo Henry.» si presentò il ragazzo.

«Piacere, ora dammi il quaderno.»

Nessuno dei presenti in quella stanza sapevano che Candace si era spostata da poco lí e li stava guardando.
Analizzò per bene la situazione, e giunse alla conclusione che una ragazza stava venendo derubata.
Sí, aveva senso: uno dei ragazzi la aveva spinta a terra, l'altra si era occupata di farle cadere di mano il suo quadernino, e un altro glielo aveva preso e ora si rifiutava di ridarglielo.
Per questo doveva fare qualcosa per aiutarla.

«Spero di divertirmi in questo posto! Magari potrò prendermi una pausa dal mio lavor-» fece per dire Hayden, ma si interruppe quando la praticante di arti marziali ibride entrò in scena.
Successe tutto molto in fretta.
«Aspetta!» fece per dire Kaoru ormai nel panico.
Un attimo dopo il quadernino era di nuovo a terra, e Candace aveva immobilizzato Henry prendendogli un braccio e tenendoglielo dietro la schiena.
«Che cosa stavate facendo?» chiese la ragazza, ancora sospettosa dei tre.

"Sono appena arrivato in questo posto e sono già stato coinvolto in un casino del genere?!" pensò Kaoru, allarmato, mentre guardava la situazione intorno a lui senza dire niente.
Hayden sembrava incuriosita dalla situazione che si era creata, mentre Hanae sembrava impaurita.
«Niente, le era caduto il quaderno e io glielo stavo per ridare.» cercò di spiegare con calma Henry.

«È vero?» domandò la ragazza ad Hanae, girandosi a guardarla: quest'ultima annuí senza dire niente.
Fu a quel punto che la praticante di arti marziali libere lasciò andare il compositore.
«Devo aver frainteso la situazione, scusatemi.» disse lei.
«Non fa niente.» rispose il ragazzo, tornando a sorridere.
«Sí, esatto, non fa niente. Ma ora mi riprenderò il mio q-»
Fu in quel momento che la mangaka realizzò una cosa.

«... Il mio manga... Il manga su cui stavo lavorando...» mormorò, spalancando gli occhi e guardando nel punto dove prima c'era l'oggetto.
«Oh? Sembra si sia volatilizzato.» commentò la shinigami.
«Dove... Dov'è finito...?» chiese l'orologiaio, guardandosi intorno.

Un altro ragazzo si stava incamminando tranquillamente in un'altra stanza, sorridendo.
Era sparito all'istante subito dopo aver preso il quadernino.
E in quel momento stava pensando:
"L'ho trovato io, quindi ora è mio."

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