𝔸𝕝𝕥𝕖𝕣𝕟𝕒𝕥𝕚𝕧𝕖 𝕖𝕟𝕕𝕚𝕟𝕘: 𝕓𝕒𝕕 𝕖𝕟𝕕𝕚𝕟𝕘.

Avrete giá visto come si è svolta la fine di questa storia, nel suo vero ending.
La vera identitá del mastermind, Rui, è stata scoperta grazie ad un piano ideato da Edward.
Ma vi siete mai chiesti che cosa sarebbe successo se non ci fosse mai stato questo piano?
Lasciate che ve lo mostri in questo capitolo.

Era ormai giunta l'ora del trial, e le 8 persone rimaste si stavano per dirigere verso la stanza in cui andavano ogni volta che dovevano scoprire la verità su un omicidio.

Prima però che potesse avvicinarsi alle scale che portavano alla stanza, Ann apparve e si parò davanti a loro, sbarrando loro la stanza.
«Hey! La persona che state cercando di smascherare ha un annuncio per voi, e ve lo devo dire io!»
«Dicci pure, stellina!» le disse Edward, sorridendo.

«Ecco...»
La bambina tiró fuori un foglietto, e lo lesse attentamente.
«Ah, sí, giusto!» disse poi leggendo, sorridendo.
Rialzò lo sguardo verso gli altri.
«Quella persona voleva informarvi del fatto che è stata riaggiustata l'ascensore, e che vuole che la proviamo tutti subito!»

«Ecco... Io preferirei usare le scale, come le altre volte...» rispose Kaoru a bassa voce.
«Sí, anche io penso sia meglio usare le scale. Un po' di movimento ogni tanto non fa male.» aggiunse Candace, avvicinandosi alla porta dove c'erano le scale.
Fu a quel punto che si accorse che a quella porta erano state messe delle catene con un lucchetto.

Tutti quanti rimasero a fissare la porta chiusa.
«Ma come fate ogni volta ad avere voglia di fare tutte quelle scale? Suvvia, per stavolta provate l'ascensore!» rispose loro Ann con aria tranquilla, indicando l'ascensore che si era aperta.

Gli otto sopravvissuti esitarono per un attimo, ma poi si decisero ad entrare nell'ascensore.
«Io purtroppo non posso seguirvi, perchè devo andare a fare una cosa importante.» spiegò Ann, per poi girarsi e andarsene prima che l'ascensore si chiudesse.

Fu cosí che quegli otto ragazzi rimasero nell'ascensore, in attesa di arrivare nella stanza del trial.

Nel mentre che erano tutti lí, Henry si accorse che Candace sembrava essere turbata sin da quando erano entrati in quel posto.
«Candace, non ti preoccupare: staremo qui solo per un paio di minuti.» provò a dire per rassicurarla.
«Beh, a meno che l'ascensore non si blocca-» aggiunse Rui.
A quell'affermazione, la ragazza si girò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo: l'ipnotizzatore semplicemente alzò le spalle, con aria tranquilla.

Shiro, mentre era lí fermo, iniziò a guardarsi intorno: il suo sguardo si soffermò su Arefiy, e appena vide ciò che quest'ultimo stava facendo, assunse un'aria spaesata.
Rimase nel silenzio totale per un attimo.
«... Che stai facendo-?» gli domandó poi, mentre l'altro dopo essere stato notato aveva interrotto ciò che stava facendo, ovvero rimuovere i tasti dell'ascensore per poi metterseli in tasca.
«... Li sto prendendo in prestito-» si giustificó il collezionatore.

. . .

Intanto Ann era intenta a portare a termine la "cosa importante" che doveva fare.
In quel momento era alla ricerca di qualcosa in giro per il posto, e lo cercò ovunque, in ogni stanza.

Nel mentre che cercava all'improvviso sentí un rumore molto forte.
Non aveva la minima idea di cosa fosse, ma le sembrava il rumore di qualcosa che si schiantava.
Tuttavia non ci fece molto caso, e continuò con la sua ricerca.

Dopo un bel po' di tempo passato a cercare quel qualcosa, passò davanti alla stanza dove c'era l'entrata principale di quel posto: tiró fuori un paio di chiavi e aprí la porta, riuscendo cosí a vedere che davanti ad essa era stato depositato un pacco.
Sorrise appena lo vide, per poi prenderlo e tornarsene a cercare gli altri.

. . .

Non molto tempo dopo, giunse davanti alla porta non piú chiusa della stanza del trial.
Lí trovo Rui girato di spalle.
«Hey!»
Appena fu salutato, l'altro si giró verso la bambina.
«... Che è successo?» domandò lei smettendo di sorridere, notando che l'altro aveva gli abiti macchiati di sangue.
Lui sorrise.
«È... una lunga storia. Tu invece che stai facendo?»

«Lieta che tu me lo abbia chiesto!» rispose Ann, mostrando un sorriso che non ispirava per niente fiducia.
«La veritá è che ho usato i soldi che mi ha dato Edward, e oggi mi hanno consegnato quello che avevo ordinato.»
«E cosa?» domandò l'ipnotizzatore, incuriosito.

«Mi pare che tra quei ragazzi c'era piú di qualcuno che fumava, ho bisogno che uno di loro mi presti un accendino.» rispose lei, con un tono molto poco rassicurante.
«Quindi ora tolgo il disturbo per cercarli: cosí poi, se non ti dispiace, faccio saltare in aria questo posto cosí che possa finalmente andarmene in vacanza!» aggiunse, allargando il suo sorriso.

«Ah, vuoi sapere dove sono gli altri? Allora seguimi!» le disse Rui, per poi dirigersi alla stanza del trial, percorrendo le scale.
Ann lo seguí reggendo ancora il pacco con dentro gli esplosivi che le erano arrivati.

Nel mentre che scendevano giú dalle scale, Ann disse:
«Comincio a sentire qualcosa.»
«Mh? Cosa?»
«Non lo so, sembra... della musica.»
«Ah, credo di capire a che musica ti riferisci.»
Che musica si sentiva, vi chiederete?
Questa musica.

«Eccoli qua!» annunciò il ragazzo, indicando l'ascensore aperta.
«cOSA-»
La bambina lasció cadere il pacco vedendo la scena che le si parava davanti agli occhi.
Che cosa aveva visto?
Beh, che c'erano 6 cadaveri.

Lei rimase a guardare la scena con gli occhi spalancati.
Girò poi lentamente la testa verso Rui.
«... Tu... Tu che hai fatto?»
«Io? Io niente. È che l'ascensore è caduta, e sono morti tutti.» spiegò tranquillamente quest'ultimo.
Indicò poi se' stesso, sorridendo.
«È un miracolo che io invece non mi sono fatto quasi niente!»

Non dico che Ann non se lo aspettava...
Ma non se lo aspettava.
Osservando i cadaveri, notó che c'era qualcosa che non andava.
Iniziò a contarli, per poi dire:
«Ho come l'impressione che manchi qualcuno, oltre a te. Giusto?»

L'altro rispose soltanto ridacchiando.
«Ehe.»
«cHE SIGNIFICA "EHE"?»

Dopo un'altra attenta osservazione, la bambina fece un'altra domanda.
«Dov'è Rie?»
«Lieto che tu me lo abbia chiesto: lei sta bene, ha solo sbattuto la testa. Penso che tornerá qui quando si sará svegliata.» spiegò lui, continuando a sorridere.

Pochissimi istanti dopo, si potè sentire dei passi lí vicino, e i due si girarono: si avvicinò a loro una ragazza, la quale aveva la testa fasciata.
«Rie!» la salutò Rui, mentre Ann non disse nulla, ancora impegnata a cercare di elaborare tutto quello che era successo.

«Come ti senti?» le domandò il ragazzo con tono gentile.
Dopo una breve pausa di silenzio, Rie chiese:
«... Che è successo?»

«Oh, niente di che, non ti preoccupare, ti sei solo fatta male. Ma perchè, non ricordi?»
«No...»
Alla ragazza vennero le lacrime agli occhi.
«Ed è da quando mi sono svegliata che mi sento... come... come se ho dimenticato qualcuno. Qualcuno di importante per me. Ma non so chi.» spiegò, cercando di non far tremare la propria voce mentre parlava.

Ann aveva un brutto, ma molto brutto presentimento riguardo quello che stava dicendo l'altra.
«Se lo hai dimenticato allora non era importante.» rispose con tranquillità il fratello.
«Va tutto bene. Ci sono io con te, anche se magari non ci sono i tuoi amici, come Kaoru, Henry, Shiro...»

A quell'affermazione di Rui, Rie spalancò leggermente gli occhi, mentre sembrava essere confusa, e rispose con una sola parola.
Sentendo quella risposta, Ann sembrava scandalizzata, mentre Rui sembrava essere molto contento.
«... Chi...?»

SOPRAVVISSUTI: 2.

BUONGIORNOH :D
Come avrete potuto capire, questo è uno degli ending alternativi che ho pensato per questa storia, il bad ending, per la precisione.
Nel vero ending Edward e altra gente hanno letteralmente salvato la vita agli altri arrivando in ritardo al trial e quindi facendo in modo che non potessero prendere l'ascensore tutti insieme.
c'È UN ALTRO ENDING ALTERNATIVO, E PER SCRIVERLO aspetterò un'altra settimana.
Spero che questo capitolo vi piaccia :D

ALTERNATIVE ENDING: BAD ENDING.

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