𝔹𝕣𝕠𝕜𝕖𝕟 𝕕𝕣𝕖𝕒𝕞𝕤.

Presto, tutti vennero a sapere dell'omicidio commesso, e tutti giunsero sulla scena del crimine.

«Ma dov'è la seconda vittima?» chiese Ren.
«La cosa-?» rispose Hanae, confusa.
«Voglio dire, non ci siamo tutti, manca qualcuno, quindi credo sia morto qualcun altro. Ma dov'è?» spiegó il ragazzo.
La ragazza si guardò intorno.
«... È vero, manca qualcuno- non me ne ero accorta-»

Intanto Kaoru era ancora nel laboratorio d'arte, con la testa incastrata in una statua.
"... Va tutto bene, Kaoru. Prima o poi qualcuno si ricorderá e verrá ad aiutarti. Prima o poi qualcuno si accorgerá della sua assenza... Credo..."
Pensò.

Un paio di minuti dopo, infatti, arrivó qualcuno nella stanza, ovvero Cassidy e Rui seguiti da Candace.
«Eccolo, è qui!» disse la suora, indicandolo.
«Scusate, ma... Come è finito lí?» chiese Candace, guardandolo confusa.
«È una lunga storia.» rispose Rui.

«Ma... Come possiamo liberarlo?» domandò poi la suora.
«Non lo so, lo parcheggiamo un attimo e poi ci pensiamo.» disse l'ipnotizzatore, provando invano a spostare la statua con l'orologiaio dentro, mentre gli altri due lo guardavano, preferendo non commentare la scena.

«Potrei provare a spaccare la statua per liberarlo.» suggerí poi la ragazza.
«Beh, potresti provarci, ma sei sicura che non mi farà male-?» chiese Kaoru.
«Rilassati: nel peggiore dei casi potrebbe solo spezzarti l'osso del collo.»
«RUI.»

«Posso assicurarvi che non succederá niente.» disse l'artista di arti marziali ibride.
Kaoru e Rui non dissero nulla, aspettando.
«Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te-» iniziò a pregare Cassidy.

Un attimo dopo, con un gesto fulmineo della mano, la ragazza aveva spaccato la statua.
L'orologiaio aveva chiuso gli occhi, e pochi istanti dopo, li riaprí lentamente.
«... Sono vivo-?»
«Sembra di sí!» rispose l'ipnotizzatore, sorridendo.
«Grazie a Dio...! E grazie anche a lei!» disse invece Cassidy, accennando un piccolo sorriso, riferendosi a Candace.
Quest'ultima ricambiò il sorriso degli altri.
«Non c'è bisogno di ringraziarmi.»

. . .

Era passato un po' di tempo da quando erano iniziate le investigazioni.
Alcune persone erano presenti sulla scena del crimine, intente a osservare con cura tutto ciò che era presente lí.

Shiro era vicino al cadavere, e stava osservando attentamente i segni sul collo della scrittrice, Aiko invece aveva preso il libro appartenente alla ragazza, e stava controllando l'ultima pagina: si vedeva che la ragazza stava scrivendo su di esso, ma si era interrotta all'improvviso, quindi il racconto era incompleto.

All'improvviso, tutti poterono di nuovo sentire la voce di Ann.
«Attention, please. È arrivato il momento del trial. Avete investigato? Se lo avete fatto o no, non importa, perchè ora dobbiamo andare nella stanza dell'ultima volta. Vi aspetteró lí.»

Dopodichè, nel giro di pochi minuti, tutti quanti si diressero verso la stanza, trovandola con la porta aperta: una volta dentro, si potè notare come ora alla sedia di Elaine davanti al tavolo c'era una sua foto sbarrata da una "X" disegnata con un pastello rosa.

«Iniziamo subito. Qualcuno ha già qualche idea per caso?» chiese Mari.
«Sí, ho io una teoria.» disse Arefiy, alzando la mano.
«Perfetto, allora spiegala a tutti.»

Il collezionatore iniziò a spiegare:
«Dunque, la ragazza stava andando felicemente avanti e indietro sull'altalena, poi ha deciso che voleva fare il giro completo, si è messa d'impegno e l'ha fatto, ma poi si è attorcigliata tutta fra le catene dell'altalena ed è rimasta soffocata. Poi qualcuno per pietá è andato lí e l'ha srotolata. Questa è la mia teoria.»
Dopo quesa spiegazione, ci fu il silenzio totale.
Tutti quanti guardarono il ragazzo, e avevano quasi tutti una faccia molto simile a questa "._.".

Ci fu una persona peró, ovvero Xiùlán, che invece si mise a ridere.
«Questa mi ha fatta ridere davvero tanto! Credo che sto per soffocare!»
Disse tra le risate.
«No, aspetta, non soffocare come quella ragazza! Non voglio vedere qualcun altro morire, e neanche che lo veda il mio sweet and precious youngest brother!»
Gli disse Taro visibilmente preoccupato: Shiro invece, sentendolo, semplicemente alzò gli occhi verso il cielo.

«Natsuki, ho visto che sembravi molto turbato durante le investigazioni... Sembrava quasi che avessi visto qualcos'altro che ti ha spaventato oltre al cadavere. O mi sbaglio?» domandó Reiko, incuriosità.
«No, non ti sbagli.» iniziò a dire Natsuki, sempre con la stessa espressione che aveva da prima.
«Avevo visto... lui... proprio davanti al cadavere...!» disse, indicando Henry.

«Quindi... Tu credi che sia lui l'assassino?» gli chiese Hanae.
«Sí!»
«Solo perchè lo hai visto davanti al cadavere?»
«Sí!»
La mangaka rimase qualche secondo in silenzio.
«...
...
...
...
Ma sí, potrebbe aver senso.»

«Voglio dire, secondo alcune prospettive magari potrei sembrare sospetto... Potresti avere ragione... Ma dovremmo parlarne.» disse Henry, calmissimo.

«Torneremo dopo a parlare di te. Prima vorrei dire che ho notato una cosa investigando.» intervenne Shiro.
«I segni sul collo di Elaine sembravano essere procurati da qualcosa come... come una sciarpa.»
«Quindi l'assassino ha una sciarpa!» considerò Erin.
«Ma non per forza possono essere stati solo quelli che indossano una sciarpa, qualcun altro avrebbe potuto trovarne una da usare per l'omicidio!» provò a dire Natsuki.

«Uhm... Mi pare di aver visto che ci sono un paio di persone che indossano sempre una sciarpa...» provò a dire Kaoru, a bassa voce.
«Sí, esatto! Sono quelle due bellezze!» esclamó Edward, per poi indicare Ai e Jun.

«Quindi dovrebbero essere loro i maggiori sospettati...?» chiese Cassidy.
«Immagino di sí. Chissá se loro hanno qualcosa da dire a riguardo.» commentò Ren, sorridendo.

«Siete impazziti, vero? Pensate che una come me possa fare una cosa cosí?» chiese la ragazza romantica, sgranando gli occhi.
«Se avessi voluto uccidere qualcuno lo avrei fatto ma non ricordo di averlo fatto quindi non ho ucciso nessuno.» disse l'artista di shamisen, alzando le spalle.

«Non è stato Jun.» lo difese Aiko, con tono calmo.
«Uh? E tu come fai ad esserne cosí sicura?» domandò invece Arefiy.
«Siamo stati tutto il pomeriggio fino alla sera a parlare in cucina. Perció posso confermare che non è stato lui.» spiegò lei.

«Quindi non è possibile che sia stato Jun... Ai invece?» disse Candace.
«Io... Non sarei mai in grado di uccidere qualcuno. Non accusatemi, vi prego.» mormorò la ragazza con la sciarpa, visibilmente intimorita.
«Nessuno qui vuole accusarti, Ai. Vogliamo solo che rispondi a delle domande, in modo che possiamo provare la tua innocenza.» le disse con tono gentile Mari, in un tentativo di calmare la ragazza romantica.

«Davvero...?»
«Sí, davvero!» aggiunse Reiko, sorridendo.
«O-Okay allora. Proverò a rispondere alle vostre domande...» disse Ai, abbassando lo sguardo.
Rialzó lo sguardo subito dopo, e sembrava si fosse calmata un po'.
«Io ero in salotto.» rispose alla domanda.

«Perfetto. Grazie per aver risposto, Ai. Ora, Henr-»
«Aspettate!» esclamò Edward.
Tutti si girarono verso di lui.
«Fiorellino, avevi detto che tu eri in salotto, giusto?» chiese.
«Sí.»
«A che ora?»
«Di sera, ma perchè me lo chiedi?»
«Sicura?»
«Sí.»
«Davvero?»
«Davvero davvero.»

Il ragazzo sorrise.
«Ah, okay! Capisco!»
Tutti quanti lo stavano guardando con aria confusa.
Aggiunse subito dopo:
«Che strano però, di sera io ero lí e tu non c'eri.»

A quella risposta, la ragazza romantica spalancò gli occhi, e ora sembrava davvero sul punto di andare nel panico.
«Ma quindi ha mentito su dov'era...?» disse Rie, con aria impassibile, ma con un tono di voce che sembrava leggermente triste.
«Ai, quindi in realtá dov'eri...?» domandò Kaoru.

«Io... Io...» fu l'unica cosa che riuscí a dire Ai.
«Mhhhh, chissà perchè ho come l'impressione che abbiamo trovato la colpevole.» commentó Xiùlán, con aria tranquilla.

«Ai... Hai ucciso tu Elaine?» chiese Candace, con tono serio.
«No. Ve l'ho giá detto, non lo farei mai, io non sono una persona simile... Non sono una persona che fa cose del genere... Non voglio fare queste cose...»
Dopo una breve pausa di silenzio, aggiunse:
«... Eppure l'ho fatto.»

«Okay, perfetto! Caso chiuso.» disse Rui.
«Cosa ti è saltato in mente? Hai fatto una cosa pericolosissima, avresti potuto ferire o uccidere my sweet and precious youngest brother.» le disse Taro.
«Ma... Perchè lo hai fatto?» le chiese Reiko, con aria triste.
«Mi avete scoperta, ma non pensavo ci riusciste. L'ho fatto perchè una persona a cui sono legata mi ha detto di farlo.»

Tirò fuori da una tasca un telefono, e lo tenne con una mano.
«Stavolta me lo ha detto di persona, ma di solito comunicava con me chiamandomi con questo.»
«Capisco. Quindi se tu ce lo dessi potrebbe aiutarci a capire chi è la persona di cui parli, o mi sbaglio? Non credo mi sbaglio.» disse Jun.
«Sí, ti sbagli.»
Un attimo dopo la ragazza aprí la mano, lasciando cosí cadere a terra il telefono, e lo schermo di quest'ultimo si spaccò.

Alcuni si spaventarono a quel gesto.
«Quindi... Ora abbiamo finito...?» disse invece Kaoru.
«Credo... Credo di sí...» rispose Cassidy.
«Quindi alla fine non è stato Henry... Scusami se ti ho incolpato.» disse Natsuki, con aria mortificata.
«Non devi scusarti, non c'è n'è bisogno.» gli rispose Henry, con tono gentile.

Ann quella volta era stranamente silenziosa, ma in quel momento si alzó e finalmente parló.
«Okay, quindi vorreste che vi dica la verità su questo caso?»
Alcune persone annuirono, senza dire niente.
«Ve la dirò... Ma ad una condizione.»
«Che condizione?» domandò Kaoru, guardandola.
La bambina tese in avanti la propria mano aperta, e sembrava stesse aspettando che le dessero qualcosa.
«... Ora ho capito.» disse l'orologiaio.

A quel punto Edward fece apparire dal nulla un'altra banconota, e la diede alla bambina.
«Perfetto, grazie.»
«Non solo ci tieni chiusi qui, ma ti dobbiamo pure pagare.» commentò Aiko, guardandola con un'espressione fredda sul viso.
«Sí, proprio cosí.» concordò Ann, continuando a sorridere tranquillamente.

Iniziò poi a spiegare:
«Brevemente, Elaine era seduta nel parco e stava scrivendo un suo nuovo libro, ed era cosí intenta a scrivere che non aveva sentito i passi di Ai che si stava avvicinando a lei. Appena fu dietro di lei, si tolse la sciarpa e la usó per soffocarla. Per dimenarsi, la vittima fece cadere il suo libro e la sua penna, che quindi rimasero per terra fino al ritrovamento del corpo. Quando ebbe finito, l'assassina si riprese la sciarpa e se ne andó. Molte persone hanno visto Elaine, ma non si sono accorte che era morta perchè l'hanno vista solo seduta e girata di spalle.»
Aggiunse subito dopo, con tono piú allegro:
«Quindi sí, avete trovato la soluzione giusta del caso!»

«E ora che succederà?» chiese Hanae, leggermente preoccupata.
«Immagino morirà... Non voglio fare la sua fine anche io! Tutto questo è opprimente...» disse Ren, anch'egli preoccupato.

Ai non disse piú nulla, distolse lo sguardo dagli altri, senza lasciar piú trasparire nessuna emozione.
In un attimo Ann si spostò al suo fianco mentre aveva in mano un cappellino da festa, che mise sulla testa della ragazza romantica, mentre quest'ultima la guardava spaesata.
«It's party time!» esclamó la bambina.
Un secondo dopo una botola si aprí sotto la sedia della ragazza, facendola precipitare nel vuoto.

"Ultimate Romantic Girl Execution: "Broken dreams"."

La sedia di Ai cadde nel bel mezzo di una stanza, e appena cadde si sfasciò mentre la ragazza era ancora sopra di essa.
Subito, un ragazzo corse ad aiutarla a rialzarsi.
Ai lo guardò bene, e pensò che quella faccia le ricordava qualcuno... Sí, le ricordava il suo ex fidanzato.

Una volta che la ragazza si rialzó, i due cominciarono a parlare, e sembrava che stessero avendo una conversazione pacifica.
Rimasero molto tempo a parlare, e in questo tempo, Ai finalmente si sentiva... felice.
E stava incominciando a pensare ad una cosa che aveva sempre sognato, ovvero di vivere felice con quel ragazzo.
Dietro di lei, su una parete, uno schermo stava mostrando proprio la cosa a cui stava pensando, ovvero lei e quel ragazzo felici insieme.

Non le sembrava vero, ma dopo un po' si decise a dire una cosa a quel ragazzo.
«Torna con me, per favore.»
«No.» disse semplicemente lui.

Quella risposta infranse i sogni della ragazza romantica in un attimo.
E con essi si infranse anche lo schermo dietro di lei, che si spaccó in mille pezzi, i quali colpirono la schiena di Ai, trafiggendola.

Si accasciò a terra, in una pozza di sangue.
Mentre lentamente perdeva le forza, si potè sentire una voce che annunciava:
«Aiutanti del mastermind. Number one: Ai Fujiwara. Ultimate Romantic Girl. Tre aiutanti e un mastermind rimanenti.»

. . .

Tutti stavano guardando l'esecuzione attraverso uno schermo che era presente su una parete della stanza, e molti di loro sembravano traumatizzati a vedere ció.

Quando la ragazza fu finalmente morta, la porta della stanza si aprí.
«Perfetto, abbiamo finito! Potete andare!» disse Ann.

Nel mentre che le persone rimanenti se ne andavano dalla stanza, la bambina iniziò a fluttuare velocemente in un corridoio, e sembrava stesse andando alla ricerca di qualcosa, o forse qualcuno.

Si fermò sentendo una voce alle sue spalle.
«Aspetta, fidata aiutante. Dove stai andando?»
Si girò verso la persona che la aveva chiamata.
«Non è ovvio? Sto andando a salutare i nuovi fantasmi!»

«Ti dispiacerebbe andare a farlo piú tardi? Ho bisogno di parlarti di un paio di cose.»
«Ma ancora non è stata scritta la parte in cui parlo con i fantasmi. Non puoi aspettare il prossimo capitolo?»
«No, devo spiegarti cose importanti.»

SOPRAVVISSUTI: 20.

BUONGIORNOH :D
Era da tanto tempo che non scrivevo questi capitoli per role e/o storie ad oc di Dr, ma comunque penso che sia uscito abbastanza bene-
Inoltre, volevo dirvi che per un paio di giorni avrò MOLTO piú tempo per scrivere i capitoli piú di quanto ne avessi già.
Ho molte idee, e non vedo l'ora di scriverle tutte.
Comunque, spero che questo capitolo vi piaccia :D

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