ASAHI
Sei un mostro!
Ad Asahi sembrò quasi di sentire la sua pelle bruciare mentre quelle parole si ripetevano nella sua mente.
Non sei degno di fare parte della nostra famiglia!
Di nuovo il bruciore, i colpi degli incantesimi su di lui, come se a furia di ferirlo sarebbe potuto diventare quello che loro desideravano...
Aveva cercato di fare di tutto. Di tenere nascosto quel suo lato, tenerlo sotto controllo, a bada; aveva preso pozioni, fatto sedute, subito incantesimi... Tutto per poter diventare un degno membro della sua famiglia.
E poi...
- Come hai fatto a diventare un Grifondoro?!-.
Ricordava benissimo la delusione sul volto di sua madre; non aveva potuto dire nulla, non era stata una sua scelta.
Niente di ciò che era si trattava di una sua scelta, in realtà.
Non aveva scelto di nascere in una famiglia di Mangiamorte, non aveva scelto di finire in Grifondoro... Non aveva scelto di essere un lupo.
Non aveva scelto nulla, ma tutto diventava colpa sua.
Aveva cercato in ogni modo di rendere felice la sua famiglia, eppure...
- Che cosa significa che non vuoi sposarti?! Quella ragazza è la figlia di una famiglia molto nobile, potrebbe ripristinare il tuo nome!-.
- Non posso farlo mamma, sono già innamorato di qualcuno-.
Non ricordava molto dopo quella frase: una parte di lui si era come spenta sotto quei colpi che ormai era abituato a ricevere, non sapeva neanche come fosse riuscito ad arrivare nella sua camera.
Si lasciò cadere sul letto e chiuse gli occhi. Adesso, voleva solo riposare... Aveva solo bisogno di dormire.
Anche se si rigenerava più velocemente, le sue ferite stavano facendo comunque molta fatica in quel momento; forse perché era stanco, così stanco di essere accusato solo per ciò che era... Invece di essere apprezzato per ciò che cercava di fare.
Se solo non fosse stato così... Se solo...
Avvertì qualcosa di fresco sfiorare la sua fronte e aprì a fatica gli occhi, leggermente confuso: seduto sul suo letto c'era Nishinoya, che aveva evocato una bacinella d'acqua e un panno e glielo stava posando delicatamente sulla fronte.
- Yu?- mormorò, leggermente sorpreso. Il ragazzo si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso.
- Asahi! Come ti senti?!- gli chiese.
- Un po' stordito, ma già meglio di prima... Come mai sei qui?-.
- Mi hai detto che volevi parlare di me ai tuoi ed ero preoccupato, sono venuto a controllare... E pare abbia fatto bene- mormorò Yu.
Asahi abbassò appena lo sguardo.
- Mi dispiace, non ci sono riuscito; avrei voluto resistere fino a parlargliene ma... Non hanno voluto ascoltarmi, come al solito- mormorò. Continuava a essere fin troppo debole... Di quel passo, avrebbero mai potuto stare insieme?!
- Non devi scusarti Asahi; un giorno, con calma, ce la faremo: insieme- affermò Yu con un sorriso - l'importante è ciò che vogliamo essere noi, no?-.
Asahi lo fissò per un attimo: quel ragazzo era così pieno di coraggio, invece di spaventarsi per ciò che era aveva deciso di rimanere al suo fianco...
Serrò appena le labbra: un giorno, era certo che sarebbe riuscito ae accettarsi anche lui.
- Sí- allungò la mano, posandola su quella del minore e rivolgendogli un sorriso - l'importante, è solo ciò che vogliamo essere noi-.
🏐🏐🏐
Altro Headcanon completato! Povero Asahi, non gli va mai bene nulla... Ma per fortuna non è solo!
Spero vi sia piaciuto; ci sentiamo settimana prossima con il successivo!
~ Kyulia
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