CAPITOLO VI.

Per accedere all'esame, bastava oltrepassare una barriera posta al centro del campo: la coppia di esaminati spariva alla vista degli altri studenti, ma rimaneva ben visibile ai professori.

Il percorso passava per un tratto di Foresta Proibita non molto pericoloso, e si concludeva in una delle stanze del castello, dove avevano appunto sistemato lo specchio delle Brame.

L'idea dello specchio era stata di Ikkei Ukai, che voleva vedere quanto la determinazione di quei ragazzi sarebbe aumentata nel conoscere ciò che volevano davvero, e anche se il preside la considerava una cavolata aveva deciso di accontentarlo.

Per non dover cambiare continuamente il livello, i professori avevano deciso di partire dalle coppie formate da alunni del primo anno.

- Evviva, siamo i primi!- esclamò Shoyo, mentre passavano la barriera.

- Taci idiota: non sai che ci sono animali pericolosi qui?- sbuffò Tobio, guardandosi intorno.

- Ah sì? Quali?- Shoyo si voltò verso di lui, ma il moro rimase in silenzio.

- Non ne hai idea vero?-.

- Non mi piace studiare sui libri- borbottó Tobio.

- Neanche a me- rise il più basso - ma qualcosa lo so fare!-. Tirò fuori la bacchetta, sotto lo sguardo confuso di Kageyama.

- Lumos- disse, e la punta della sua bacchetta si accese.

- Però, sai fare qualcosa allora- commentò - anche se non capisco il motivo di quel sorriso soddisfatto-.

- Bè, fin'ora mi ero allenato solo con la bacchetta di mia mamma... Sono felice di essere riuscito a farcela con la mia!- esclamò Shoyo.

Kageyama lo fissò per un attimo: in effetti, chi non veniva da scuole preparatorie di solito non conosceva neanche quegli incantesimi basilari...

- Tienilo basso, se sai come fare, non voglio attirare mostri- borbottó, iniziando a camminare.

- Hey, lo so fare!- sbuffò Shoyo, seguendolo - e non partire prima di me!-.

- Non è una gara!-.

- Si ma non partire comunque prima di me-.

Kageyama alzò gli occhi al cielo e improvvisamente si immobilizzò.

- Che succede?- chiede Shoyo, confuso.

- Ho sentito un rumore, abbassa la luce- mormorò il moro; Hinata annuì e abbassò l'incantesimo.

- Cosa potrebbe essere?- mormorò.

- Dubito siano Centauri, siamo in pace quindi dovrebbero sapere della prova... E gli Ippogrifi non sappiamo affrontarli. Gli Unicorni non si avvicinano facilmente, quindi probabilmente sono Thestral o Acromantule-.

- Come facciamo a sapere se è un Thestral?- chiese Shoyo.

- Io li vedo, ma temo siano Acromantule-. Hinata lo fissò per un attimo: doveva essere più preoccupato dal fatto che quel ragazzo potesse vedere animali che solo chi aveva visto qualcuno morire riusciva a vedere, o dal fatto che stavano per essere attaccati da una colonia di ragni assassini?

- Conosci Arania Exumai?-.

- Ho visto i film!-.

- Se la sai usare idiota- sbuffò Tobio.

- Ah. No-.

- Immaginavo, neanche io- il moro tirò fuori la sua bacchetta - al mio tre, fai più luce inizia a correre lungo il sentiero: l'uscita non è tanto distante- affermò.

Hinata annuì, ancora leggermente confuso, e strinse più forte la bacchetta: sperava che andasse bene...

- Tre!- urlò Tobio, prima di puntare la bacchetta contro i cespugli - Incendio!-.

- Di solito si conta da uno!- urlò Shoyo, aumentando la luminosità di Lumus.

Sbarró gli occhi: davanti a loro c'era veramente una colonia di Acrumantule... Che li stavano fissando.

- Corri- Tobio gli afferrò il braccio e iniziò a correre, tenendo la bacchetta puntata contro i cespugli in modo da fargli prendere fuoco.

Hinata si riprese e iniziò a correre più velocemente, fin quando entrambi riuscirono ad attraversare la barriera.

- Siamo vivi- ansimò Shoyo, piegandosi per riprendere fiato.

- Ti avevo detto di correre Bokè!- sbuffò Tobio.

- Non volevo rischiare che rimanessi indietro Baka!- ribattè Shoyo.

Kageyama lo fissò per un attimo: si era preoccupato per lui...?

- Complimenti, vi siete accorti subito del pericolo, non è da tutti-. I due si voltarono, trovandosi di fronte Ikkei Ukai, con un lieve sorriso sulle labbra.

- Contando la scarsità degli incantesimi che conoscete, è stata una buona idea anche Incendio per sorprenderle ma... Se lo avessi fatto in un luogo senza un professore a spegnere tutto, poi ce la saremmo vista brutta con i Centauri-.

- Mi dispiace, ho pensato solo alla sopravvivenza momentanea- affermò Tobio.

- A guardare nel futuro si impara con il tempo- l'uomo si spostò - prego, potete guardare nello specchio-.

I due si scambiarono uno sguardo, prima di riportarlo sulla porta a poca distanza da loro.

Vi si avvicinarono e Hinata la aprì: al centro, c'era un enorme specchio.

- Oh, eccolo!- Shoyo gli si avvicinò velocemente e si guardò dentro, un sorriso in volto; Kageyama lo raggiunse, leggermente più esitante.

- Cosa vedi?!- gli chiese il più basso.

Kageyama fissò per un attimo allo specchio: vedeva lui, mentre giocava a Quidditch, con il boccino in mano e... Qualcuno che esultava al suo fianco, che gli sorrideva, una figura indistinta.

Oikawa gli si stava avvicinando... Per fargli i complimenti; lo aveva battuto, aveva preso il boccino prima di lui.

Chissà chi era quella figura...

- Bakageyama?-.

- E taci, che te ne frega?- sbuffò il ragazzo.

- Come sei antipatico... Bè, io mi vedo come un grande mago! Che riesce a fare cento punti di fila a Quidditch!- esclamò Shoyo con un sorriso, osservando la squadra che esultava intorno a lui e tutti che gli facevano i complimenti.

Kageyama lo fissò per un attimo.

- Bisogna prendere il boccino, o tutto diventa inutile- affermò, voltandosi per uscire dalla stanza.

- Come sei precisino!- sbuffò Shoyo, seguendolo - guarda che se faccio abbastanza punti vinciamo comunque!-.

- Prima devi trovare qualcuno abbastanza in gamba da farne- mormorò Tobio, mentre usciva dalla stanza.

- Però, ce ne avete messo di tempo-. Alzarono lo sguardo, trovandosi di fronte Tsukishima e Yamaguchi.

- Tsk, come avete fatto ad arrivare qui così velocemente?- sbuffò il moro.

- Mai sentito parlare di Protego? Ti serve, quando vuoi entrare in un posto sconosciuto e pieno di pericoli- dichiarò Kei con un sorriso - e se hai una pozione fatta apposta è anche meglio-.

- Bè, noi ce la siamo cavata molto bene!- dichiarò Shoyo.

Ukai li fissò mentre bisticciavano, un lieve sorriso in volto: quel biondino era molto intelligente... Lui e Yamaguchi conoscevano un po' di incantesimi, ma il secondo sembrava più seguirlo e basta senza esprimersi... Chissà se stare separati lo avrebbe aiutato...

- Chi ha finito vada pure a riposarsi- disse Ikkei.

- Va bene! Ci vediamo dopo!- salutò Shoyo - Bakageyama, andiamo a vedere gli altri!- afferrò il polso del ragazzo.

- Perché dovrei venire?- sbuffò Tobio, ma lo seguì comunque fuori dalla stanza.

- Sembrano andare d'accordo- commentò Tadashi con un piccolo sorriso.

- Tsk; se vuoi guardare in quello specchio, facciamo in fretta- disse Kei, dirigendosi nella stanza con lo specchio delle Brame.

- Tu non vuoi guardare?- Tadashi lo seguì.

- Non mi serve- affermò Kei. Yamaguchi lo fissò per un attimo: non ebbe il coraggio di dirlo ma... Temeva che Tsukishima avesse solo paura di ciò che avrebbe visto; cercava sempre di mostrarsi con quell'espressione sicura, ma era molto più impaurito di ciò che si potesse pensare.

Il suo sguardo venne catturato dall'enorme specchio che vide al centro della stanza e si avvicinò.

Si vide in piedi davanti a un gruppo di persone, intento a spiegare loro qualcosa: sorrideva, era sicuro... E tutti lo guardavano con rispetto, nessuno lo prendeva in giro, tutti consideravano cosa dicesse.

Si vide sorridere e notò qualcuno avvicinarsi... Tsukishima; gli stava facendo i complimenti, e poi...

Arrossì appena: lo aveva baciato...

Anche se si trattava solo di un'immagine, sentì il suo cuore iniziare a battere con più forza e si voltò di scatto verso il biondo, che era rimasto sulla soglia.

- Finito?- gli chiese Kei.

- Si... Sicuro di non voler guardare?- Tadashi si avvicinò a lui.

- Non mi serve- confermò il biondo - visto qualcosa di interessante?-.

Il più basso arrossì nuovamente.

- Ecco... Continuerai a darmi una mano a studiare vero? Voglio diventare sempre più bravo- mormorò.

Tsukishima lo fissò per un attimo.

- Sei avrai bisogno...-. Lo sguardo del ragazzo si illuminò: ce l'avrebbe fatta a ogni costo.

Mentre uscivano, videro Inuoka e Shibayama spuntare dalla barriera.

- Però, pare che Protego se lo sia imparato un po' di gente... Anche se tenerlo esteso a due persone non è per niente semplice- commentò Ikkei, osservando Shibayama.

- Ecco... Ho un po' vacillato...- mormoro il ragazzo, imbarazzato.

- Sei stato bravissimo!- esclamò So con un sorriso - siamo riusciti a uscire di lì!-.

- Grazie al tuo sangue freddo- mormorò Yuki.

- Visto che loro hanno finito, lo specchio è vostro- affermò Ikkei.

- Grazie mille!- esclamò So, dirigendosi verso l'altra stanza, seguito dal moro.

Si avvicinarono entrambi allo specchio.

- Wow, stiamo vincendo la Coppa di Quidditch!- esclamò il più alto, emozionato - pare che alla fine la mia energia sia servita! Ci sei anche tu sai?! Hai preso il boccino!-.

- Sono nei tuoi desideri?- chiese Yuki, sorpreso.

- Ma certo! Io voglio che anche tu sia felice- affermò il più alto con un sorriso.

Anche Shibayama sorrise, leggermente rosso, e tornò a guardare lo specchio: anche lui vedeva la vittoria a Quidditch... Una vittoria ottenuta perché era riuscito a trovare il coraggio in sé stesso, a diventare abbastanza forte da essere lui ad aiutare i suoi compagni, e anche proteggere Inuoka.

Serrò appena i pugni, un'espressione convinta in volto: si, ci sarebbe riuscito a ogni costo.

Dopo di loro, arrivarono Kindaichi e Kunimi.

- Voi siete stati alla scuola preparatoria vero?- chiese Ikkei, osservandoli: avevano una sicurezza molto diversa dagli altri...

- Sì- confermò Yutaro - è lì che ci hanno insegnato l'Incantesimo Assordante-. In quel modo, erano riusciti a spaventare le acromantule abbastanza da passare indisturbati.

- Hai anche usato Muffliato per evitare che veniste storditi, ottima mossa... Ma come mai ha usato lui due incantesimi?- lo sguardo di Ikkei si spostò su Kunimi.

- Visto che ne è in grado, non era necessario che anche io usassi le mie energie- affermò Akira - ho preferito tenerle in caso qualcosa fosse andato storto-.

- Capisco, una logica interessante- mormorò Ikkei - potete andare-.

I due annuirono e si avviarono verso l'altra stanza.

- Quindi è questo lo specchio delle Brame- mormorò Yutaro, osservando lo specchio di fronte a loro.

- A quanto pare- Akira vi si avvicinò.

Fissò per un attimo la sua immagine: pareva veramente riposato, si trovava a letto... Insieme a Kindaichi.

Sembrava che fosse riuscito davvero a creare un incantesimo che facesse tutto al posto suo...

- Rilassante?- gli chiese Yutaro, e il più basso annuì.

- Il tuo?-.

Kindaichi fissò per un attimo la sua immagine: si trovava sul campo, aveva appena sfidato Kageyama ed era riuscito a mostrargli il suo valore... Kunimi era di fianco a lui, un lieve sorriso sulle labbra e la mano stretta nella sua.

- Bello- mormorò Yutaro - ho battuto Kageyama-.

Kunimi annuì.

- Sono felice per te. Andiamo?-. Kindaichi annuì e si voltò; quasi senza rendersene conto, fece scivolare la mano nella sua.

- Andiamo- disse, prima di uscire dalla stanza insieme al ragazzo.

- Bene, ora dovrebbe arrivare l'ultima coppia di due primini- mormorò Ikkei; chissà quei due come se la sarebbero cavata...

- Andiamo, perché non proviamo semplicemente a passare?! Magari sono gentili!- esclamò Kanji.

- Sono carnivore e assassine, non gentili- sbuffò Tsutomu; quando mai aveva accettato di fare coppia con lui...

- Poverine...- mormorò Kanji.

- A questo penserai dopo. Sai lanciare qualche incantesimo?- gli chiese il moro.

- Nessuno!-. Goshiki sbarró gli occhi e si voltò verso di lui.

- Neanche uno?!-.

Koganegawa scosse la testa.

- Non ne ho mai avuto l'occasione. Per questo sono voluto stare con te: volevo imparare da uno bravo!- esclamò. Il moro arrossì appena.

- E va bene, ti spiego io- sospirò, tornando a guardare i ragni - non so lanciare l'incantesimo apposta contro di loro. Posso usare l'Incantesimo Stordente, ma ci rimarrebbe poco tempo dopo: non posso usare anche Muffliato, o non potrei utilizzare Protego in caso di necessità- affermò.

- Oh, a quello posso pensarci io!- esclamò Kanji; il moro aggrottò la fronte e si voltò verso di lui, confuso.

- Pensavo che non sapessi usare incantesimi- commentò.

- Esatto! Ma non preoccuparti, tu usa l'Assordante e prepara Protego!- disse Kanji, allontanandosi leggermente.

Goshiki sentí il suo cuore battere appena più forte: detto così, sembrava quasi che volesse sacrificarlo, però... Qualcosa, nel sorriso sincero di quel ragazzo, gli diceva che non avrebbe mai potuto fare una cosa simile.

Fece un respiro profondo e tornò a guardare davanti a sé.

- E va bene, stai pronto: ti avviso, rimarrò leggermente stordito, quindi per un attimo non riuscirò a reagire. Stai attento- disse, allungando la bacchetta.

Fece un respiro profondo.

- Fastronum!-. Un forte rumore si sprigionò dalla sua bacchetta e il ragazzo venne sbalzato leggermente indietro; prima che potesse realizzarlo, si sentì afferrare e si trovò tra le braccia di Koganegawa, che con un sorriso iniziò a correre.

- Aspetta... È questo il tuo piano?!- esclamò.

- Sono molto forte e veloce! Tu coprici le spalle!- rispose il biondo.

Goshiki guardò alle spalle del ragazzo: alcune Acromantule si stavano avvicinando, anche se molto lentamente e si vedeva che erano ancora stordite... Aveva funzionato.

I due passarono il portale e Koganegawa lasciò giù il ragazzo.

- C'è l'abbiamo fatta!- esclamò, abbracciandolo.

- Già...- mormoró il moro, leggermente sorpreso da quel gesto improvviso.

- Una bella accoppiata: un gesto un po' avventato forse, ma avete utilizzato bene le vostre abilità-. I due si voltarono verso il professor Ukai.

- La ringrazio!- esclamò Kanji, mentre il moro si ricomponeva.

- Grazie mille!- disse, trattenendo un sorriso soddisfatto: ci era riuscito, e anche senza troppi problemi!

- Andate pure nell'altra stanza- disse Ikkei; i due annuirono e si allontanarono.

- Hai visto?! Sono super contento, ci siamo riusciti!- esclamò Kanji, sorridendo.

- Già... Ma la prossima volta che intendi fare una cosa simile avvisami, mi è preso un colpo!- sbuffò Tsutomu.

- Scusami, non sapevo se avresti accettato, ma mi è sembrata la cosa migliore in quel momento- rise Kanji - però ci siamo riusciti! Sei davvero forte sai?!-.

Il ragazzo si voltò, leggermente imbarazzato.

- Grazie. Muoviamoci, voglio cercare di vedere i Senpai- affermò, dirigendosi verso lo specchio.

Si affacciò e fece un piccolo sorriso, notando le persone attorno a lui che lo acclamavano; dicevano che non c'era nessuno degno di succedere a Ushijima come lui, persino il suo Senpai gli faceva i complimenti dicendogli che stava diventando forte...

Per qualche motivo, l'aria intorno a lui era anche carica di tenerezza, ma in quel momento era troppo contento per accorgersene.

Koganegawa si vide mentre sfrecciava tra i suoi compagni, aiutandoli a prendere la Pluffa mentre inseguiva il boccino; c'era tanta gente che faceva il tifo per lui, tra cui anche i suoi nuovi amici... E vedeva anche Goshiki in prima fila, sembrava che avesse riconosciuto il suo valore.

- Che bello!- esclamò, sorridendo; il ragazzo di fronte a lui lo guardò, leggermente confuso, ma non disse altro.

- Andiamo; adesso dovrebbero arrivare... Quelli del primo anno che sono in coppia con quegli più grandi- affermò.

- Sei spaventata, Hitoka-chan?- chiese Kyoko, notando che la ragazza sembrava piuttosto terrorizzata.

- Si! Cioè... No! Posso farcela!- esclamò la bionda; quella foresta faceva davvero paura...

- Non preoccuparti, conosco un po' di incantesimi- affermò Kyoko, guardandosi intorno: era abituata ad analizzare la situazione... Un po' meno ad avere vicino qualcuno così in panico.

Ma aveva detto a Yachi che poteva contare su di lei, per cui non si sarebbe lasciata spaventare.

- Temo siamo vicine a una tana di Acromantule- affermò; ma c'era qualcosa che non andava...

- Kyoko-san, sai usare Engorgio?- chiese Yachi. La ragazza si voltò verso di lei, leggermente confusa.

- Si, come mai?-.

- Ecco, io... Ho una pozione soporifera- mormorò Yachi, frugando nella sua giacca e tirando fuori la pozione - magari, se la ingrandissimo potremmo riuscire ad addormentarle senza fare loro del male e senza rischiare che ci attacchino...-.

Kyoko fece un sorriso.

- Mi sembra un'ottima idea. Sai usare qualche incantesimo?-. Yachi sbarró gli occhi.

- Ecco, no... Non ho mai potuto provare... Avevo qualche materiale per le pozioni a casa ma...-.

- Non preoccuparti, non è un problema: è già una cosa molto buona che tu abbia delle opzioni. Posso vederla?- chiese Kyoko. Yachi annuì e le passò l'ampolla.

La maggiore la osservò per un attimo: era fatta molto bene...

- Hitoka-chan, ti andrebbe di imparare un incantesimo? È un semplice Virgandium Leviosa, non devi fare altro che agitare leggermente la bacchetta e colpire con un colpo deciso- affermò.

La bionda sbarró gli occhi.

- Io... Ce la metterò tutta!- dichiarò.

- Bene. Le Acromantule non impiegheranno molto ad accorgersi di noi, quindi se non te la senti dimmelo, d'accordo?-.

Yachi annuì, cercando di rimanere calma: quella ragazza si stava affidando a lei, non l'avrebbe delusa.

- Bene- Kyoko si allontanò appena da lei. Non le sembrava che le Acrumantule si stessero avvicinando, per cui potevano ancora farcela.

- Agita leggermente e colpisci- disse Kyoko, imitando il gesto con la bacchetta, allungando la mano per mostrarle meglio l'ampolla.

Yachi fece un respiro profondo e allungò la bacchetta.

- Vingardium Leviosa!- provò, ma non accadde nulla.

- Con più convinzione: riprova tranquillamente-. Yachi fece un altro respiro profondo: poteva riuscirci.

Riprovò un paio di volte senza successo, cercando di non agitarsi: Kyoko si fidava di lei, non si sarebbe arresa.

- Vingardium Leviosa!- al quarto tentativo, riuscì a sollevare la boccetta e sorrise.

- Molto brava! Ora, spostalo poco oltre quei cespugli- disse Kyoko, rimuovendo il tappo all'ampolla.

Yachi annuì e, cercando di rimanere concentrata, spostò la boccetta dove le aveva detto la maggiore, che vi puntò contro la bacchetta.

- Engorgio- disse, e l'ampolla si iniziò a ingrandire.

- Rovesciala- mormorò Kyoko; Yachi annuì e, cercando di non tremare troppo, fece roteare l'ampolla, in modo che il liquido si riversasse fuori da essa.

Non sentì alcun rumore per un attimo; Kyoko le si avvicinò, prendendola delicatamente per mano e dirigendosi verso il portale.

- Vuoi recuperare l'ampolla?- le chiese; la minore annuì appena.

Kyoko puntò la bacchetta contro l'ampolla.

- Accio Ampolla- disse, e l'oggetto si diresse verso di lei. Lo afferrò, prima di entrare nel portale insieme alla minore.

- Wow... Ce l'abbiamo fatta!- esclamò Hitoka, quasi sorpresa.

- Sei stata molto brava- dichiarò Kyoko.

- Siete state entrambe in gamba- affermò Ikkei- essendo una prova, hai fatto bene a farti aiutare e spiegarle cosa potesse fare, spesso è nelle situazioni critiche che si impara, anche se non sempre c'è così tanto tempo. Ma siete state in gamba-.

- La ringrazio- risposero le due ragazze.

- Andate pure dallo Specchio- disse Ikkei; loro annuirono e si diressero verso l'altra stanza.

- Sei stata molto brava, Hitoka-chan- affermò Kyoko.

- Ti ringrazio! È stato anche merito tuo... Grazie mille per la tua pazienza!- rispose la minore, leggermente imbarazzata.

- Era il minimo, in fondo era la prima volta che ti trovavi in una situazione simile- affermò la mora con un sorriso.

- Vero... Che paura...- mormorò Hitoka; ma ne avrebbe avuta molta di più se fosse stata senza quella ragazza...

- Ecco lo specchio- affermò Kyoko, voltandosi verso il riflesso di fronte a lei. Si osservò mentre volava sulla sua scopa, sicura com'era un tempo, insieme a persone a cui voleva bene, e fece un piccolo sorriso: doveva aspettarselo...

Anche Yachi guardò lo specchio: lei invece si vedeva... Insieme a tanti amici, che le sorridevano e la incoraggiavano, mentre creava nuovi incantesimi che facevano sorridere tutti quanti.

- Andiamo e lasciamo spazio ai prossimi?- chiese Kyoko; la minore annuì e le due uscirono dalla stanza.

Dentro di loro, iniziavano a chiedersi se avrebbero potuto aiutare l'altra con il suo desiderio...

- Lev, non mi aiuti così! Staccati!- sbuffò Yaku, mentre utilizzava Protego per respingere l'ennesimo ragno che si stava avvicinando a loro.

- Mi hai detto tu di non allontanarmi da te!- ribattè il minore.

- Perché non sai usare manco Lumos! Ma non pensavo ti saresti messo a gridare e correre verso delle Acromantule!-.

- Sono così carine!-.

- E ci uccideranno se non ci muoviamo!- sbuffò Yaku.

Lev si guardò intorno, ma non gli pareva ci fossero molte soluzioni, e quegli animali parevano parecchio aggressivi...

- Ok, proverò una cosa: tu preparati a correre- Yaku puntò la bacchetta di fronte a lui e fece un respiro profondo - Aragna Exumai!-.

L'incantesimo uscì leggermente più debole del normale, ma bastò a fare arretrare gli animali.

Yaku afferrò la mano di Lev.

- Muoviamoci!- ordinò, iniziando a correre, e il minore sorrise.

- Questo posso farlo meglio di te che hai le gambe corte!- esclamò, scattando in avanti e quasi trascinandosi dietro Yaku.

- E questo che c'entra!- sbuffò il maggiore, mentre uscivano dal portale.

- Ce l'abbiamo fatta! Sei stato grande Yaku-san!- esclamò Lev con un sorriso.

Prima che il maggiore potesse insultarlo, intervenne Ukai.

- Ha ragione, sei stato molto bravo a gestire la situazione di panico. Ragazzo, tu invece dovrai allenarti ancora parecchio, ma apprezzo il tuo spirito- affermò Ikkei.

- La ringrazio- mormorò Yaku.

- Farò del mio meglio! Forza Yaku-san, corriamo allo specchio!- Lev strinse più forte la mano del ragazzo e corse verso l'altra stanza, prima che il maggiore potesse dirgli qualcosa.

- Certo che sei impossibile- borbottó.

- Guarda Yaku-san, nello specchio so usare tanti incantesimi!- esclamò Lev, osservando lo specchio: era diventato super bravo, sia a scuola che nel Quidditch... Pure Yaku lo stava acclamando!

- Tsk, io non posso vedere il tuo idiota- borbottó il maggiore, prima di voltarsi anche lui.

Nello specchio, stava tenendo in mano la Coppa del Mondo di Quidditch, esultava con tutta la sua squadra e...

Fissò l'immagine di fianco a lui: pareva qualcuno... In grado di sostenerlo completamente e farlo stare bene...

Sentì Lev stringere più forte la sua mano.

- Andiamo?- gli chiese, e per un attimo a Yaku sembrò che la figura del minore si sovrapponesse a quella sconosciuta nello specchio.

- Si, ma lasciami- sbuffò, strattonandolo appena e voltandosi per uscire dalla stanza.

Ukai li osservò, un sorriso in volto: pareva che in quella scuola fossero arrivati alunni molto interessanti...

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