CAPITOLO XLVI.
- Ancora non ci credo che ce l'abbiamo fatta!- esclamò Toru con un sorriso, mentre lui e Iwaizumi rientravano in stanza.
- E io non ci credo che hai deciso di lasciare prima la festa- borbottó Hajime; avevano fatto una festa tutti insieme per la fine del torneo, e Oikawa fino a poco prima se l'era goduta al massimo.
Poi, gli aveva fatto cenno di seguirlo e l'aveva portato in stanza.
- Volevo ringraziarti e stare un po' con te, Iwa-chan: se tu non mi avessi aiutato, non avrei trovato le forze per farlo: invece grazie a te... Ce l'abbiamo fatta- Toru si voltò verso di lui e sorrise - grazie davvero, Iwa-chan-.
- Tsk, ti mostri sempre tanto sicuro di te, ma so bene che hai bisogno di qualcuno che ti tenga sulla retta via. Ormai ti conosco- dichiarò Hajime.
- Già, per questo so di poter sempre contare su di te- affermò Toru con un piccolo sorriso - anche se non pensavo saresti arrivato a tanto... Da quanto volevi baciarmi, Iwa-chan?-. Conosceva abbastanza il suo amico da sapere che non l'aveva fatto solo per tirarlo su; se aveva ricambiato, allora...
- Chiuderti la bocca? Da tempo- borbottó Hajime, poi diventò più serio e lo fissò negli occhi - sono sempre stato al tuo fianco, separare un momento specifico è impossibile. Quello che so, è che in qualsiasi modo vorrai che rimanga con te... Devi solo chiederlo, e io lo faro-.
Oikawa fece un piccolo sorriso.
- Allora...- si avvicinò a lui e gli posò una mano sul petto - ti va di esplorare qualcosa di nuovo con me, Iwa-chan?- sussurrò.
- Dipende, ti vanterai tutto il tempo del tuo fisico?- commentò il moro, posandogli le mani sui fianchi.
- Forse... Troverai il modo per farmi stare davvero zitto-.
- Non aspettavo altro- sussurró Hajime, prima di fiondarsi sulle sue labbra; lo strinse leggermente a sé e Oikawa quasi si aggrappò a lui: quel bacio non aveva niente in comune con quello quasi accennato della volta precedente... Le loro labbra si cercavano in maniera sempre più vorace, mentre Oikawa circondava le braccia del moro con il suo collo, quasi aggrappandosi a lui, e Iwaizumi lo tirava di più verso di sé, spingendo la lingua tra le sue labbra.
Avevano atteso entrambi fin troppo a lungo, adesso non avevano più avuto motivo farlo.
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Le loro lingue si incontrarono nella bocca di Oikawa, mentre la mano di Iwaizumi scendeva a stringere la sua natica: lo aveva sempre preso in giro per essere piatto, ma al tatto non era per niente male...
Oikawa si lasciò sfuggire un gemito e, per ripicca, iniziò a strusciare delicatamente il bacino contro quello di Iwaizumi.
Il moro emise un piccolo ringhio e un sorriso soddisfatto comparve sul volto di Oikawa.
- Non pensare di poter vincere questa volta- Hajime lo sollevò, quasi di peso, e il ragazzo si aggrappò a lui mentre si dirigevano verso il letto.
Vi fece sdraiare sopra Oikawa e velocemente si tolse la mantella; quel ragazzo riusciva sempre a renderlo impaziente e a tirare fuori i suoi lati più violenti...
Oikawa si tirò su e posò le mani sulla sua giacca. Lo fissò negli occhi mentre iniziava a sfilarglieliela delicatamente; Iwaizumi lo lasciò fare, continuando a osservarlo mentre Oikawa lo liberava della parte superiore dei vestiti, per poi passare ai suoi pantaloni.
Lo osservò scrutare tutto il suo corpo e fare piccoli sorrisi soddisfatti, osservò i suoi occhi diventare sempre più intrisi dal piacere, il suo corpo contrarsi e venire scosso da piccoli brividi quando il castano liberò la sua erezione.
Si chinò in avanti, la lussuria che ormai aveva preso il possesso del suo corpo, e circondò con le labbra la cappella del moro.
Iwaizumi gemette appena; la sua mano si spostò sui capelli del ragazzo mentre gli spingeva leggermente la testa in avanti: era una sensazione incredibile, avvertiva tutto il suo corpo ribollire mentre la sua erezione spariva pian piano nella bocca di quel ragazzo perfetto, che adesso era inginocchiato davanti a lui a procurargli tutto quel piacere.
Non aveva mai creduto di poter vivere una situazione simile, eppure Oikawa adesso era proprio lí ad avverare una delle sue più grandi fantasie... E lo stava facendo tra l'altro di sua spontanea volontà, non glielo aveva neanche dovuto chiedere.
Quel ragazzo lo avrebbe fatto impazzire. E lui intendeva ricambiare, ma in un modo diverso.
- Toru, fermati qui- sussurró; il castano dopo un attimo si tirò indietro e alzò lo sguardo su di lui.
- Non sono bravo, Iwa-chan? Scusami, non ci ho mai provato: stavo aspettando te- dichiarò con un piccolo sorriso.
Iwaizumi si morse il labbro inferiore: quel ragazzo...
- Idiota- gli posò una mano sulla spalla - è la prima volta, voglio solo che facciamo tutto insieme- fece scivolare la mano sull'apertura della sua mantella, iniziando a slacciargliela.
Oikawa si alzò e il ragazzo lo spogliò delicatamente, facendo scorrere le dita sulla sua pelle: sapeva che si trattava bene, ma era ancora più liscia di quanto avesse mai immaginato... Era veramente una sensazione piacevole.
- Ti piace, Iwa-chan?- sussurró Toru, mentre anche i suoi boxer cadevano a terra, lasciandolo completamente nudo di fronte al ragazzo.
Iwaizumi lo osservò per un attimo: perché ogni parte del corpo di quel ragazzo sembrava così tanto perfetta?! Lo faceva incazzare... E anche eccitare allo stesso tempo.
Invece di rispondere, si chinò e posò le labbra sul collo del castano; succhiò leggermente la sua pelle, tirandola lievemente con i denti, facendo sfuggire qualche gemito a Oikawa, che si aggrappò a lui, avvicinando il corpo al suo e facendo sfiorare le loro erezioni.
- Penso proprio che ti piaccia, Iwa-chan- gemette con un piccolo sorriso.
- Sdraiati- ordinò Hajime, con una voce talmente roca che Oikawa avvertì un piccolo brivido scuotere il suo corpo; afferrò le mani del moro mentre arretrava, tornando a sdraiarsi e portando il ragazzo sopra di lui.
Le loro labbra tornarono nuovamente in contatto, ma dopo averlo accontentato per un attimo il moro si staccò e si spostò a baciare il petto del ragazzo.
Oikawa chiuse gli occhi e inarcò la schiena, godendosi la lieve carezza delle labbra di Iwaizumi sulla sua pelle, che la sfioravano delicatamente e poi si avventavano su alcuni punti per segnarli in modo quasi animalesco: avvertì i suoi capezzoli venire carezzati dolcemente dalla lingua del moro, prima che il suo petto iniziasse a riempirsi di segni violacei, seguito dai suoi fianchi.
- Iwa-chan... Si capisce che non vedevi l'ora...- gemette, muovendo appena i fianchi; si sentiva sempre più impaziente, quelle attenzioni da parte del moro lo stavano mandando in estasi, e lui aveva tutta l'intenzione di arrivarci insieme a quel ragazzo.
In risposta, Iwaizumi gli lasciò un piccolo morso all'interno della coscia, facendolo gemere ancora più forte. Gli alzò appena le gambe e si chinò, posando la lingua sull'entrata del castano e iniziando a spingersi delicatamente al suo interno.
Oikawa inarcò la schiena, gemendo con più forza: il contrasto tra il suo corpo caldo e la lingua fresca di Iwaizumi dentro di lui era incredibile, gli stava facendo avvertire talmente tante sensazioni differenti che non riusciva a fare altro che stringere il lenzuolo sotto di lui e continuare a gemere.
Iwaizumi gli strinse più forte le gambe: quel ragazzo aveva una pelle a dir poco perfetta da stringere e arrossare, e nonostante fosse la sua prima volta sembrava che si stesse già abituando ai suoi gesti. In fondo loro si capivano molto bene: poteva fare decisamente di più.
Spinse leggermente più a fondo la lingua e Oikawa gettò la testa all'indietro, gemendo con più forza.
- Iwa-chan... Non mi basta...- gemette, muovendo nuovamente il bacino.
Iwaizumi si spinse ancora di più dentro di lui: se voleva di più, gli avrebbe dato di più... Anzi, prima o poi gli avrebbe dato tutto.
Oikawa gemette più forte, sempre più caldo e impaziente: non avrebbe resistito ancora a lungo. Ormai non aveva neanche altro su cui concentrarsi, aveva ottenuto tutto ciò che voleva; mancava solo quel ragazzo. E lo avrebbe avuto a ogni costo.
- Iwa-chan... Ti voglio...- gemette.
- Sei sempre il solito impaziente, Shittikawa- Hajime si tirò su: ormai lo aveva lubrificato abbastanza... O almeno sperava.
Alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi.
- Sicuro di essere pronto?-. Oikawa fece un piccolo sorriso.
- Per te, sempre, Iwa-chan- affermò. Iwaizumi gli alzò delicatamente le gambe, continuando a fissarlo, come se ancora non ci credesse che stava per accadere: invece Oikawa era proprio lì di fronte a lui, pronto a qualsiasi cosa volesse fargli... E nessuno dei due si sarebbe più tirato indietro.
Continuando a fissarlo negli occhi, si allineò alla sua entrata; lentamente, iniziò a spingersi dentro di lui, cercando di fare con calma per evitare di fargli male.
Il che era parecchio difficile, visto che il corpo caldo di Oikawa lo stava accogliendo al suo interno senza alcun problema... E gli stava donando una sensazione davvero incredibile, non aveva mai pensato di poter raggiungere un simile livello di piacere, ma con quel ragazzo diventava tutto possibile.
Oikawa strinse con più forza il lenzuolo e i suoi gemiti iniziavano a farsi più forti: avvertiva il suo corpo contrarsi appena per quei sentimenti totalmente nuovi, per poi rilassarsi leggermente e lasciare che Iwaizumi affondasse sempre di più dentro di lui per fargli avvertire ancora meglio quelle sensazioni.
- Ah... Iwa-chan...- gemette - solo tu potresti farmi sentire così...-.
- Ci mancherebbe altro- ringhiò il ragazzo, dando un colpo più secco con il bacino ed entrando totalmente dentro di lui. Oikawa lanciò un urlo di piacere; il suo corpo ebbe un piccolo fremito mentre Iwaizumi si sistemava leggermente dentro di lui, senza trattenere un gemito di soddisfazione.
- Come cazzo fai a essere così perfetto ovunque?- ringhiò, e sul volto del castano si dipinse un sorriso.
- Pensa che questa perfezione è tutta tua, Iwa-chan- dichiarò.
- Davvero?- Hajime sorrise - Allora, me la prenderò tutta- senza più aspettare, iniziò a muoversi dentro al ragazzo; spinte profonde, che colpivano e scuotevano il corpo del castano, che si strinse a lui e non esitò a gemere senza ritegno.
- Ah... Iwa-chan... Di più...-. Iwaizumi come sempre non esitò ad accontentarlo, spingendosi con ancora più forza dentro al ragazzo, sempre più a fondo, sempre più velocemente, procurandogli un piacere che non poteva fare a meno di continuare a crescere a dismisura.
Seguiva quella specie di ordini che Oikawa gli dava con il corpo, insinuandosi ovunque riuscisse ad arrivare per poter sentire i gemiti di quel ragazzo, consapevole che quella voce e quel piacere erano dovuti solo a lui e a nessun altro.
Il suo bisogno creebbe, aumentando l'animalitá delle sue spinte, portandolo a muoversi seguito solo dal puro istinto dentro di lui, provocando urla sempre più acute da parte del castano, fin quando non si riversò dentro di lui e con un'ultima spinta portò anche Oikawa a venire, sempre rimanendo stretto al ragazzo.
Iwaizumi uscì delicatamente da dentro di lui e si lasciò cadere al suo fianco.
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- Allora? Sono stato magnifico, vero?- commentò Toru con un sorriso.
- Non "è", "sono"... Sei incredibile- borbottó Hajime - ma sí... Lo sei stato-. Oikawa sorrise e si voltò, abbracciando appena il ragazzo.
- È stato magnifico, Iwa-chan- sussurró - anche se non dovrei stupirmi, tutto ciò che facciamo insieme è incredibile-. Anche Iwaizumi non poté fare a meno di sorridere, stringendolo a sua volta: finché erano insieme, erano certi che sarebbero riusciti a superare qualsiasi cosa.
- Sicuro di volerlo fare?- chiese Tadashi, mentre camminava di fianco al ragazzo lungo il corridoio.
Tsukishima annuì. Era voluto uscire prima dalla festa proprio per quello: almeno, nessuno li avrebbe disturbarti.
- Sai che non avevo voluto farlo per paura; ma in fondo mi accompagnerai tu, e ormai non devo più nascondere nulla, per cui sono tranquillo-. Yamaguchi non potè fare a meno di sorridere e allungò la mano, afferrando quella del ragazzo.
- Sai che sono sempre con te- dichiarò. Tsukishima annuì; se solo l'avesse capito prima... Forse le cose sarebbero potute andare in maniera diversa.
Rimasero in silenzio mentre camminavano, dirigendosi verso una stanza ben precisa; aveva chiesto per sicurezza il permesso al professor Ukai, che gliel'avava dato anche con un pizzico di felicità.
Si fermarono per un attimo di fronte alla porta e Yamaguchi aspettò che fosse il biondo ad aprila, dirigendosi verso l'oggetto al centro di essa: lo specchio delle Brame.
Senza più alcuna esitazione, Tsukishima si fermò davanti all'oggetto e lo fissò, osservando l'immagine che stava scomparendo dall'altra parte: stava giocando a Quidditch... Giocava ancora, divertentendosi con tutti i suoi amici che avevano deciso di continuare, con al suo fianco Yamaguchi che lo incoraggiava e lo sosteneva nei momenti più importanti, sia quelli belli che quelli brutti, senza mai lasciare il suo fianco.
Fece un piccolo sorriso quasi senza accorgersene: quel ragazzo... Era davvero incredibile.
- Mi sembri felice, Tsukki- commentò Tadashi, leggermente più rilassato: aveva temuto che il ragazzo avrebbe voluto rimandare ancora... Per fortuna, aveva trovato il coraggio.
- Bè, ti ho al mio fianco, sarebbe strano se non lo fossi- estrasse la bacchetta e si voltò, puntandola leggermente davanti a lui.
- Expecto Patronum- pronunciò, e un attimo dopo un corvo azzurro uscì dalla sua bacchetta. Gli occhi di Yamaguchi si illuminarono.
- Ci sei riuscito alla perfezione Tsukki!- esclamò con un sorriso.
- Già- il biondo si voltò verso di lui - torniamo alla festa?-. Il ragazzo sbarró gli occhi.
- Stai proponendo di tornare a fare qualcosa di sociale?!- esclamò; Tsukishima alzò gli occhi al cielo, ma era leggermente divertito.
- Per una sera posso anche sopportare... Tra poco andremo in vacanza e potremo stare tranquilli insieme. Ho altri due anni per evitare le socialità- dichiarò, facendo ridere leggermente Yamaguchi.
- Allora... Torniamo pure alla festa-. Un po' di persone si stavano divertendo a quella festa; alcune coppiette si erano leggermente appartate, approfittando del casino per evitare di venire beccate dai professori, mentre altri stavano parlando tranquillamente in gruppo.
- Pare che siano tutti allegri, eh?- commentò Daichi, affiancando Sugawara; avevano finito di mangiare, quindi erano già tutti in piedi.
- Già... Per fortuna- sussurró il ragazzo.
- Approfitterai di questa serata?- chiese Daichi; il ragazzo arrossì appena.
- Pensavo di sì- mormorò Koushi - puoi venire... Un attimo con me?-. Daichi sbatté le palpebre, leggermente confuso: forse voleva dei consigli...
Annuì e seguì il ragazzo fuori dalla sala da pranzo, dirigendosi verso l'esterno del castello.
- Il cielo è bellissimo stasera, vero?- commentò Koushi con un sorriso; Daichi annuì, anche se aveva gli occhi su di lui: doveva dirlo prima o dopo? Era meglio aspettare o lanciarsi subito?
- Sai Daichi, io sono sempre stato un ragazzo normale- affermò Koushi, continuando a guardare in alto - sono ben consapevole di quali siano le mie debolezze, ma anche i miei punti di forza, e per questo quando c'è qualcosa che ci tengo a fare non mi arrendo. Forse non arriverò a fare grandi cose, ma darò il massimo in quelle che voglio davvero fare- si voltò verso di lui, un sorriso in volto - io... Mi sono innamorato di te tanto tempo fa, Daichi. Per la tua forza, la tua sicurezza, la tua capacità di gestire anche le situazioni più disperate, il fatto che sei serio e diligente ma sai anche scherzare, e sei un vero supporto per i tuoi amici. E poi... Hai compreso la forza di una persona normale come me, e questo mi ha fatto stare davvero bene. Forse non potrò darti un amore super speciale da film, o non avremo una storia piena di momenti cruciali che tutti vorranno narrare, però se dovessi ricambiare i miei sentimenti... Ce la metterò tutta per farti sentire quanto siano veri i miei sentimenti verso di te e per renderti felice-.
Daichi per un attimo non riuscì a rispondere, troppo sorpreso da ciò che aveva appena sentito: quindi la persona a cui Suga intendeva dichiararsi a fine scuola... Era lui?
- Ti vedo molto sorpreso- ridacchiò Koushi, voltandosi per allontanarsi, leggermente imbarazzato e consapevole che forse aveva combinato un pasticcio - ti lascio a riflettere su...-.
- Aspetta- Daichi gli afferrò delicatamente la mano e il ragazzo si voltò verso di lui, sorpreso.
- Non ho bisogno di pensarci. Mi conosci, io... Amo la tua semplicità Suga, il modo spontenaeo in cui sorridi a tutti, in cui sei in grado di aiutare le persone, di capirle, e di fare ciò che è necessario per loro... Allo stesso tempo, senza tirarti indietro e sempre con tutte le tue forze, hai lottato per arrivare dove desideravi, e sei riuscito a fare delle cose magnifiche. Io non amavo molto la magia, ma dopo aver incontrato te, dopo aver visto il tuo sorriso sincero e la tua semplicità... Ho iniziato ad amarla davvero tanto- si avvicinò di più a lui - e mi sono innamorato di te-.
Suga sbarró gli occhi.
- Dici davvero?!- esclamò, sorpreso.
- Certo- Daichi fece un piccolo sorriso - sei unico per me Suga, la tua semplicità è solo una parte di te... Che amo più di quanto tu possa immaginare-.
Un enorme sorriso si dipinse sul volto di Sugawara, a cui sfuggirono un paio di lacrime di felicità: non ci credeva che davvero... Quel ragazzo ricambiasse i suoi sentimenti... Di qualcuno normale come lui...
Gli gettò le braccia al collo e Daichi lo strinse leggermente a sé con un sorriso: era davvero felice di essere riuscito a dirglielo.
Suga si staccò appena da lui e lo fissò negli occhi, continuando a sorridere.
Lentamente, Daichi si avvicinò a lui.
- Posso baciarti?- sussurró; Suga sorrise e annuì. Senza più esitare, il moro si chinò in avanti e uní lentamente le labbra con quelle del ragazzo.
Sugawara chiuse gli occhi: era un bacio così semplice, così dolce... Che gli stava scaldando totalmente il cuore.
Ricambiò mentre stringeva Daichi leggermente più forte, felice di essere finalmente tra le sue braccia.
Dopo un attimo si staccarono, sempre sorridendo.
- Torniamo dagli altri?- chiese Daichi; il ragazzo annuì e i due si presero per mano, voltandosi verso l'entrata.
Lì videro Kageyama, leggermente imbarazzato, che si guardava appena intorno.
- Ciao, Kageyama- disse Daichi - da... Quando eri lì?- chiese.
- Un paio di secondi... Congratulazioni- mormorò il ragazzo, imbarazzato - scusatemi, non volevo interrompervi, cercavo Hinata-.
- L'ultima volta era attaccato alle tue labbra- commentò Koushi, divertito.
- Si, ma ha accompagnato un attimo Yachi al dormitorio perché voleva prendere una cosa; lei poi è tornata ma ha detto che lui è andato in bagno... Solo che non lo trovo- spiegò il moro.
- Magari è tornato nella sua casata... Andiamo a chiedere a uno dei Tassorosso se può controllare- suggerì Koushi. Il ragazzo annuì e si voltò, tornando dentro insieme ai due ragazzi: aveva un brutto presentimento... Sperava che Hinata stesse bene.
Hinata stava uscendo in quel momento dal bagno, più che pronto per tornare in sala e continuare a festeggiare con i suoi amici.
- Oh Hinata, che sorpresa vederti qui-. Il ragazzo si voltò.
- Oh, ciao Atsumu!- disse, mentre il ragazzo gli andava incontro - Pensavo fossi con Sakusa... Anche tu devi andare in bagno?-.
- Mi sono allontanato con questa scusa, ma in realtà ho avvertito qualcosa di strano al secondo piano... Volevo andare a controllare- dichiarò Atsumu. Hinata si rabbuiò appena.
- Volevi andare da solo? È pericoloso, Daisho ha rischiato di perdere la magia- fece notare.
- Lo so, ma non volevo mettere gli altri in pericolo- rispose Atsumu - o allarmarli senza motivo-.
- Se vuoi ti accompagno io!- esclamò Shoyo con un sorriso - Così ci diamo una mano-.
- Dici davvero?! Sei molto gentile- affermò Atsumu con un sorriso - allora andiamo?-. Il ragazzo annuì e i due si diressero verso le scale, in modo da poter salire al secondo piano.
- Ti hai studiato bene la leggenda?- chiese Atsumu mentre salivano le scale.
- Mh? Studiare non è il mio forte, ma l'ho letta- rise il minore.
- Immaginavo... Sai che, come te, anche Lord Voldemort aveva una madre strega e un padre umano?- disse il biondo.
- Davvero? Non ricordavo questo particolare- mormorò Shoyo - bè, in fondo esistiamo anche noi- ridacchiò.
- Sí... È una vera fortuna- sussurró il biondo.
Hinata avrebbe voluto chiedergli cosa intendesse, ma in quel momento qualcosa catturò la sua attenzione: erano vicini alla porta del bagno delle ragazze del secondo piano, e iniziava anche lui ad avvertire qualcosa di oscuro.
- Avevi ragione, sta succedendo qualcosa lí dentro- mormorò, tirando fuori la bacchetta e dirigendosi verso la porta.
Cos'era? Non ne aveva idea, avvertiva una strana sensazione...
- Stiamo attenti- sussurró Atsumu, posando una mano sulla maniglia, la bacchetta in mano, prima di aprire la porta.
I due ragazzi entrarono e Hinata avvertì la sua testa girare leggermente: c'era qualcosa di veramente strano lí...
- Forse dovremmo...-.
- Petrificus Totalus-. Hinata si ritrovò completamente immobilizzato, gli occhi leggermente sbarrati: cosa stava succedendo!?
- Non pensavo sarebbe stato così semplice portarti qui- commentò Atsumu, spostandosi di fronte a lui - devo ringraziare il fatto che tu sia così ingenuo... Ma non preoccuparti, non intendo farti del male, mi serve solo qualche goccia del tuo sangue-.
Hinata avvertí il braccio bruciargli appena e vide Atsumu allontanarsi da lui, un pugnale leggermente sporco di sangue in mano, e dirigersi verso alcuni oggetti.
Non riusciva a capire cosa fossero ma... Tra essi, pareva esserci il libro della leggenda.
- Avrei potuto scegliere chiunque, ma sai, tu sei più simile a lui, quindi funzionerà meglio-. Hinata non riusciva a vedere cosa il ragazzo stesse facendo, ma avvertiva qualcosa di strano e oscuro intorno a lui che lo faceva sentire parecchio a disagio.
- Ti stai chiedendo cos'abbia in mente? Semplice, voglio compiere un incantesimo che nessuno è mai riuscito a compiere; li poterò qui. I Dissennatori, i Mangiamorte... E il signore Oscuro- Atsumu si voltò verso il ragazzo, un sorriso in volto - e saranno tutti sotto il mio controllo-.
🏐🏐🏐
Oh wow, Atsumu era il cattivo! Chi se lo aspettava! Io di certo no!
Ma vi ho dato la IwaOi e un assaggio di DaiSuga HAHAHA ormai solo due coppie non si sono ancora neanche baciate...
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