CAPITOLO XXII.

- Il mare!-. L'urlo di Hinata, Nishinoya, Tanaka, Bokuto, Yamamoto, Lev e Terushima fece voltare le poche altre persone presenti nella spiaggia verso di loro, ma i ragazzi li ignorarono e si lanciarono verso l'acqua.

Kageyama sbadigliò, prima di seguirli con un pallone in mano.

- Dei bambini- sbuffò Yaku - certo che siete stati coraggiosi a proporci una giornata al mare- si voltò verso Daichi e Suga.

- Visto che in queste settimane ne stiamo comunque approfittando per allenarci, ho pensato che sarebbe stata una buona idea prenderci un po' di vacanza tutti insieme- affermò Koushi con un piccolo sorriso.

- Avevamo anche scelto una spiaggia poco frequentata per evitare che troppe persone potessero rimanere coinvolte, ma pare che anche solo una persona presente sia troppo- borbottó Daichi: quei ragazzi non avevano alcun contegno.

- Bè, contando che tra meno di un mese si torna a scuola, è normale che si vogliano divertire un po'- commentò Asahi.

- Tu mi sembra di stia divertendo parecchio- ribattè Daichi, osservando i segni sul corpo del ragazzo, che arrossì vistosamente - visto che hai fatto bene a dirglielo? Avresti dovuto farlo molto prima-.

- Guarda che stavo aspettando il momento giusto!- esclamò il ragazzo.

- Certo...-.

- Ennoshita, ho saputo che anche tu hai ricevuto una dichiarazione- commentò Koushi, voltandosi verso l'amico, che insieme a Kinnoshita e Narita stava finendo di sistemare alcuni asciugamani.

Il ragazzo arrossì appena.

- È stata un po'... Strana come dichiarazione- mormorò; non gli era di sicuro stata detta una cosa normale, anche se era felice di sapere... Che forse aveva una possibilità.

- Ne è più felice di quanto sembri, è solo molto insicuro- affermò Hisashi.

- Hey!-.

- Bè non lo puoi negare, anche se capisco che dopo tanto tempo non sia semplicissimo da credere- commentò Kazuhito.

- Appunto, quindi non rompete- borbottó Chikara.

- Parecchie novità in questa estate, eh?- commentò Yaku.

- Parliamo delle tue allora- ribattè Koushi, voltandosi verso di lui.

- Io non ne ho: sono andato a fare un giro con lui perché ha insistito, fine della storia- dichiarò Yaku.

- Certo, fine del primo capitolo... Adesso inizia il secondo "Yaku fatica ad ammettere i suoi sentimenti"- dichiarò Tetsuro, seduto a poca distanza dal ragazzo.

- Non ho alcun sentimento verso quell'idiota- sbuffò Yaku.

- Certo certo, e io faccio schifo a Quidditch-.

- Lo hai detto tu-.

- Hey! Guarda che sono più bravo di te!- sbuffò Tetsuro.

- Certo certo, facile dirlo quando non fai altro che tenere impugnata una mazza...-.

- Guarda che con quella mazza non faccio avvicinare le persone a te!-.

- Falle venire pure, sono sicuramente più bravo di te a pararle! Vero Kenma?- Yaku si voltò verso il minore, seduto su un asciugamano all'ombra dell'ombrellone, vicino a Kuroo.

- Sei un Portiere molto in gamba- affermò il biondo, senza staccare gli occhi dal suo videogioco.

- Visto?- disse Yaku, un sorriso beffardo in volto.

- Tsk; gattino, vero che io sono più bravo di lui?-.

- Siete in due ruoli troppo diversi- rispose semplicemente il ragazzo - concentratevi sul fare il vostro lavoro-.

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo: in effetti...

- Piuttosto, non pensavo di trovarti qui Kenma- commentò Yaku.

- Shoyo mi ha invitato, mi sembrava brutto rifiutare. E poi- si voltò verso Akashi, che si stava mettendo la crema a poca distanza da loro - non vedo Akashi da un po', quindi ne ho approfittato-.

- Potresti non vederlo neanche adesso, con tutti i segni che ha addosso- rise Tetsuro.

- Non ne ho così tanti- affermò Keiji mentre si alzava - comunque questa giornata è stata una fortuna, o Bokuto-san non sarebbe voluto uscire di casa neanche oggi-.

- L'hai prorpio stregato, eh?- rise Tetsuro.

- È normale: a Hogwarts saremo anche in due dormitori diversi, per noi sarà più difficile avere momenti di privacy, per cui vogliamo approfittarne adesso- dichiarò.

Anzi, sapeva già che sarebbe stato difficile tenere alto il morale di Bokuto una volta che non avrebbero più potuto vedersi così spesso... Il primo periodo era andata bene perché il maggiore era emozionato per i suoi nuovi amici e avevano la stessa routine di quando erano alla Fukurodani, ma adesso...

- Sai, è abbastanza incredibile come riesci a parlare di queste cose con la stessa normalità con cui parli del resto- borbottó Tetsuro.

- Se la facessi passare come una cosa strana, la gente inizierebbe a vederla come strana- ribattè Keiji - invece l'amore è qualcosa di completamente normale- lanciò uno sguardo a Kenma, che però era tornato a concentrarsi sul suo videogioco, un po' anche per ignorarlo apposta.

- Wow, sei davvero saggio!- esclamò So con un sorriso.

- Noi stiamo per andare in acqua, volete venire?- chiese Yuki.

- Vi raggiungiamo tra un attimo, andate pure- rispose Tetsuro.

- Va bene!- esclamò So, prima di prendere Shibayama per mano e dirigersi verso il gruppo in acqua, che si era messo a fare passaggi con il pallone di Kageyama.

- Piuttosto, il vostro quattr'occhi?- commentò Tetsuro - Pensavo ci foste tutti-.

- È andato a fare una passeggiata con Yamaguchi- dichiarò Daichi.

- Sono veramente un branco di idioti- borbottó Kei - perché sono venuto...-.

- Perché Daichi ti ha obbligato, per spirito di squadra- gli ricordò Tadashi.

- Una cosa che proprio amo insomma...- borbottó il ragazzo.

- Vuoi che andiamo via?- gli chiese Tadashi. Tsukishima gli lanciò un'occhiata: anche se lo stava dicendo, aveva visto bene quanto si fosse emozionato quando li avevano invitati...

- Per un giorno posso anche sopportarli- mormorò - domani però vieni da me e ci guardiamo anche un film per rilassarci-. Yamaguchi sorrise.

- Più che volentieri!- dichiarò.

- Oh, guarda chi c'è! Tsukki! Yamaguchi!-. I due ragazzi alzarono lo sguardo, e video Koganegwa andargli incontro, trascinandosi dietro Goshiki... Tenendolo per mano.

- Non tirare!- sbuffò Tsutomu.

- Non chiamarlo Tsukki- borbottó Tadashi, guardando leggermente male il ragazzo.

- Vi stavamo cercando!- esclamò Kanji.

- Perché?- borbottó Kei.

- Giusto, Sugawara mi aveva detto di avere invitato anche Moniwa- mormoró Tadashi.

- Esatto! Ci tenevo che venisse anche TsuTsu, per cui l'ho invitato!- dichiarò Kanji.

- State insieme?- gli chiese Tadashi, notando le mani dei due ragazzi ancora unite.

- No, è lui che mi trascina ovunque- sbuffò Tsutomu.
- Non ancora!- esclamò invece Kanji.

- Bè, gli altri sono di là- affermò Kei, indicando alle sue spalle - quindi lasciateci stare-.

- Oh, allora i senpai li avranno già trovati!- esclamò Tsutomu.

Tsukishima e Yamaguchi si lanciarono uno sguardo.

- Non dirmi che...- mormorò Tadashi.

- Oh, ecco qua i nostri amici!-. I ragazzi ancora sul bagnasciuga si voltarono e sbarrarono gli occhi nel trovarsi di fronte Moniwa, Futakuchi e Aone... In compagnia dei ragazzi della Shiratorizawa.

- Ciao a tutti!- esclamò Satori.

- Ciao- rispose Koushi, leggermente confuso - non sapevo che foste qui anche oggi-.

- Quando Tsutomu mi ha detto che il suo non ancora fidanzato lo aveva invitato al mare, ho pensato fosse una buona occasione per un viaggio di gruppo!- esclamò Satori con un sorriso.

- E ci ha trascinato tutti qui- sospirò Eita.

- Così facciamo una gita tutti insieme! Non è divertente? Anche Wakatoshi ha detto che è divertente!-.

- Lo ha detto o gli hai infilato la lingua in bocca prima che potesse parlare?- borbottó Kenjiro.

- No, l'ho detto. Per quello mi ha infilato la lingua in bocca- rispose Wakatoshi con il suo solito tono.

- Non ci serviva il racconto- borbottó Taichi.

- Penso ci siano state un bel po' di novità questa estate- mormorò Koushi, sorpreso.

- E io non vedo l'ora di saperle tutte per prendere in giro un po' di persone- dichiarò tranquillamente Kenji.

- Probabilmente l'estate ha fatto bene a tutti- commentò Kaname, raggiungendo Suga.

- Di sicuro non essere più a scuola e avere un po' di libertà ha aiutato- affermò il ragazzo.

- Siamo tutti qui quelli che dovevano arrivare?- chiese Reon.

- Mancavamo noi- affermò Aran, avvicinandosi insieme a Kita.

- Grazie mille per il tuo invito- disse Shinsuke.

- Figurati!- rispose Koushi con un sorriso.

- Non pensavo aveste invitato anche l'Inarizaki- commentò Tetsuro.

- Visti i rapporti che abbiamo instaurato, ho invitato Kita e Aran, non so se ci siano anche gli altri- rispose il ragazzo.

- So che l'idea di andare al mare gli era piaciuta, ma non se siano effettivamente qui- rispose Shinsuke.

- Come sempre, c'è solo da sperare che non facciano casini- sospirò Aran.

- Bè, di casinisti ne abbiamo già parecchi- mormorò Daichi, notando che un bel gruppetto stava uscendo in quel momento dall'acqua per andare verso di loro.

- Aghashi, vieni in acqua!- urlò Koutaro, afferrando la mano del ragazzo per trascinarlo verso l'acqua.

- Ryu, io prendo Asahi-san, tu pensa agli altri!- esclamò Yu.

- Ti prendi la parte facile- borbottò Ryunosuke, ma si diresse comunque verso Ennoshita - venite a farci compagnia!-.

- E va bene, ma solo un pochino- sospirò il moro.

- Dite che riesco a convincere le ragazze?- mormorò Taketora, guardando un punto poco lontano.

Le quattro ragazze erano sedute sotto un ombrellone; Daisho era di fianco a Mika, un braccio attorno alla sua vita, e Terushima si era appena messo a parlare allegramente con le quattro, seduto vicino a Misaki.

- Puoi provare! Buona fortuna!- esclamò Yu, prima di voltarsi verso Asahi - Tu vieni vero?- chiese con un sorriso.

- Certo- rispose il maggiore, sapendo già che provare a dirgli di no sarebbe stato più che inutile.

- Evviva!-.

- Yaku-san, tu non vieni?- chiese Lev con un sorriso.

- Stavo già per venire, stavo salutando, com'è educato fare- borbottó Yaku, e il minore si voltò verso i nuovi arrivati.

- Ciao a tutti!- esclamò, prima di rivolgersi a Kenma - Hinata ha chiesto se vieni anche tu--.

- Dov'è?- chiese Kenma, sporgendosi oltre al ragazzo; in acqua c'erano solo Inuoka e Shibayama...

- Oh, lui e Kagayema hanno fatto finire la palla vicino a quel gruppo di scogli, quindi sono andati a riprenderla-.

- È colpa tua Bokè- sbuffò Tobio, osservando gli scogli: non erano alti, ma non aveva voglia di arrampicarsi...

- Sei tu che l'hai lanciata troppo in alto!- ribattè Shoyo.

- Non dovevi colpirla allora!-.

- Non mi arrendo certo così facilmente!-.

Si guardarono per un attimo male, poi tornarono a guardare la palla.

- Come la tiriamo giù?- chiese Tobio.

- Dovremmo salire, ma sono parecchio scivolosi-.

- Se sali sulle mie spalle, ti isso sugli scogli- affermò Tobio.

- Perché non possiamo fare il contrario?-. Kageyama lo fissò per un attimo e il ragazzo sbuffò.

- Okok ho capito... Fammi salire- borbottó.

- Mettiti dietro di me e dammi le mani- disse il moro.

Hinata annuì e si spostò dietro di lui; afferrò le mani del ragazzo, che si chinò il più possibile in modo che Hinata riuscisse a posare i piedi sulle sue spalle.

Kageyama si tirò su e sentì Hinata stringere appena la sua mano. La fissò per un attimo: trasmetteva un calore particolare...

- Stai tremando- constatò.

- È per l'aria!- sbuffò Shoyo, staccando una mano; il moro cercò di rimanere più immobile possibile mentre Hinata afferrava gli scogli e saliva sulla superficie.

- Bene! Sono su!- si voltò verso il ragazzo, sorridendo - Prendo la palla e torno!- dichiarò, prima di allontanarsi.

Vide la palla poco distante e sorrise, andando verso essa e chinandosi per prenderla.

- Ma guarda un po' che coincidenza-. Il ragazzo alzò la testa e sbarró gli occhi.

- Oikawa-san!- esclamò, sorpreso - Che ci fai qui?-.

- Iwa-chan mi porta spesso al mare... Ho visto dei movimenti sospetti e sono venuto a vedere. E tu?- chiese Toru; di sicuro non si aspettava di trovare lì quell'interessante piccoletto...

- Siamo venuti con i nostri amici! Stavamo giocando ma Bakageyama ha fatto finire la palla troppo in là e la stiamo recuperando! Mi aspetta giù dagli scogli, vuoi salutarlo?- chiese Shoyo con un sorriso.

- Mh? Quindi Tobio è qui?- Toru alzò lo sguardo, osservando la distesa d'acqua - Non serve che lo saluti. Piuttosto, ti trovi bene con lui?- chiese.

- Tantissimo! Certo è un po' arrogante, ma mi diverto tantissimo!- esclamò Shoyo con un sorriso.

- E come Cercatore? Come ti sembra?- chiese Tobio. Hinata sbatté leggermente le palpebre, confuso.

- Cosa intendi?- gli chiese.

- Oh, penso che il caro Oikawa voglia semplicemente istillarti qualche dubbio- si voltarono entrambi e videro Miya Atsumu andare verso di loro.

- Oh, siete qui anche voi!- esclamò Shoyo, sorpreso - Di che dubbio parli?-.

- Bè, si sa che Kageyama è uno che sfrutta parecchio i membri della sua squadra, e che non è capace di giocare con gli altri... Vorrà avvisarti che ti sta solo usando. Probabilmente, dopo averti visto giocare vorrebbe averti nella sua squadra, ma ricordi che ti avevo chiesto prima io una cosa simile?-.

Oikawa alzò un sopracciglio.

- Non sono qui per instillare alcun dubbio: contrario tuo, non mi serve fare cosa simili per vincere- dichiarò.

- Ah sì? Eppure, il Re del campo è più bravo di te-. Oikawa assottigliò lo sguardo.

- Sbaglio o ti ho sconfitto due mesi fa?- commentò - Non penserai di poter venire a darmi consigli-.

- Ma certo che no... Sarebbe imbarazzante, visto che la prossima volta perderai; non posso certo rendere fallimentari i miei consigli- affermò Atsumu.

- E visto che vuoi battermi, pensi di rubare i giocatori agli altri?- commentò Toru.

- Potrei renderlo molto più bravo di quanto potrebbe mai fare Tobio- Atsumu si voltò verso Hinata - Che ne dici? Ti andrebbe di venire a giocare con me?-.

- Lui gioca con me-. Hinata si sentì afferrare per un braccio e strattonare appena all'indietro; alzò lo sguardo, sorpreso di vedere Kageyama.

Il moro aveva avuto un brutto presentimento a non vederlo tornare, e aveva fatto bene ad andare a controllare... C'erano ben due persone che non lo convincevano lì, ma per una volta non era Oikawa a starlo irritando di più.

- Vatti tu a cercare un altro giocatore-.

- Non gli hai chiesto cosa voglia fare? Si è trovato a giocare con te per caso, non è così?- commentò Atsumu, tornando a guardare Hinata.

- Bè è vero, ma la Karasuno è la mia squadra, e Kageyama è un ottimo Cercatore, anche se è un montato- dichiarò il ragazzo.

- Hey- borbottò Tobio.

- È vero- ridacchiò Shoyo - e poi, non mi piace ciò che hai detto di lui, non lo conosci nemmeno-.

- Potrò non conoscerlo, ma la sua stessa squadra è arrivato a odiarlo; un motivo ci sarà-. Hinata avvertì la presa di Kageyama serrarsi appena sul suo braccio; gli pareva parecchio nervoso... Si vedeva che era un tasto dolente.

- Bè, io non lo odio- affermò tranquillamente.

- Sei stato rifiutato, eh?- commentò Toru con un sorriso, tornando a guardare Atsumu, che gli lanciò un'occhiataccia.

- Taci; io...-.

- Ma cosa diamine state facendo?-. I ragazzi si voltarono e videro che Iwaizumi e Sakusa stavano andando verso di loro.

- Oh, ho visto una scenetta divertente e ho pensato di intervenire; ti sono mancato, Omi?- chiese Atsumu con un sorriso.

- Non darmi soprannomi- borbottò il ragazzo.

- Oikawa, hai finito?- Hajime affiancò il ragazzo, osservando la situazione: c'era parecchia tensione...

- Voi due siete qui insieme?- chiese il castano, osservando Atsumu e Sakusa.

- Geloso?- commentò il biondo.

- Tsk, sono praticamente stato obbligato; se non ti muovi me ne vado- affermò Kyoomi, voltandosi per allontanarsi: quando mai aveva accettato di andare...

- Arrivo arrivo!- Atsumu rivolse un ultimo sorriso a Hinata - Ci vediamo presto!- dichiarò, prima di seguire il moro.

Tornarono nel punto della spiaggia dov'erano prima e dove avevano lasciato Osamu e Suna.

- Stava facendo casini vero?- chiese Rintarou.

- Ovviamente- borbottò Kyoomi.

- Hai fatto un incontro interessante?- chiese Atsumu, osservando lo sguardo del fratello.

- Si, decisamente- sussurró lui.

- Tsk, quel ragazzo mi irrita- sbuffò Tobio.

- Per una volta siamo d'accordo- mormorò Toru: quel ragazzo aveva decisamente qualcosa che non andava...

Si voltò verso Kageyama.

- Sentì, tu mi stai antipatico, ma lui è peggio; stateci attenti e prendeteli a pugni, così poi batterò entrambi con ancora più soddisfazione- affermò, prima di voltarsi per allontanarsi.

Iwaizumi si affrettò a seguirlo.

- Che è successo?- chiese.

- Niente di che, incontri spiacevoli. Quel ragazzo vuole qualcosa dal piccoletto però- mormoró Toru.

- Da Hinata? Cosa?-. Oikawa scosse la testa.

- È di sicuro un giocatore con del potenziale, ma penso ci sia di più- mormorò - hai presente l'incantesimo che è stato lanciato per evocare quei finti Dissennatori?-.

Iwaizumi annuì.

- Ho bisogno di fare delle ricerche-. Il moro lo fissò per un attimo: pareva che la situazione fosse davvero seria.

- E va bene, ma solo una volta andati via da qui, chiaro?- si raccomandò, e il castano sorrise.

- Ovviamente! Non posso certo sprecare una vacanza con te- dichiarò, facendogli l'occhiolino, e Iwaizumi alzò gli occhi al cielo.

- Oh, siete tornati- commentò Takahiro, osservando i due andare verso di loro.

- Andata bene?- chiese Issei.

- Meglio non parlarne- borbottó Hajime.

- Se ha fatto brutti incontri, sono felice- affermò Kentaro, e Yahaba gli diede una lieve gomitata.

- Grazie ancora per averci invitati qui, Senpai- disse Yutaro, la bacchetta in mano per tenere attivo un incantesimo per fare da barriera a Kunimi, che dormiva di fianco a lui, in modo che il sole non lo scottasse.

- Figuratevi, siamo una squadra in fondo- affermò Shinji con un sorriso.

- Esattamente! Hai capito proprio il punto, mio caro Watari- affermò Toru con un sorriso, lanciando un'occhiata alle sue spalle - Chissà se anche lui lo ha compreso...-.

Sugli scogli, Kageyama era ancora immobile, la mano stretta attorno al braccio di Hinata, che lo fissava con aria leggermente preoccupata.

- Va tutto bene?- gli chiese. Kageyama non rispose.

- Andiamo- disse semplicemente, lasciandolo.

- Di cosa parlava Atsumu?- chiese Shoyo. Kageyama serrò le labbra.

- Perché non vai a chiedere a lui?- sbuffò. Hinata lo guardò male.

- Cosa ti ho detto qualche tempo fa sul fatto che sei in una squadra ora?- sbuffò - Non è la prima volta che sento questa storia, ma la voglio sapere da te, non da Atsumu. Io ho già espresso il mio parere- dichiarò.

Kageyama per un attimo non rispose: era vero, però... Cosa ne avrebbe pensato?

Lanciò un'occhiata a Hinata: in fondo, non aveva avuto problemi con la sua antipatia dall'inizio... O meglio, aveva voluto comunque avvicinarsi a lui... Qualcosa doveva pur voler dire...

- Quando ero alle medie, anche se non era proprio una squadra di Quidditch... Comunque ero in una squadra preparatoria. Non avevo molti amici, visto che mi allenavo spesso, per cui volevo mettere tutto le stesso in quella squadra: ammiravo molto Oikawa per la sua tecnica, e cercavo di eguagliarlo in ogni modo, nonostante lui mi odiasse.

- Un giorno sono riuscito a entrare come Cercatore al suo posto e... Riuscire a mostrare il mio valore è diventata un'ossessione. Non solo a Oikawa, ma a tutti quanti: così ho iniziato... A essere sempre più ossessivo, pretendevo che i miei compagni fossero sempre al livello che dicevo io, non rispettavo i loro desideri e mi comportavo da egoista. Per cui hanno iniziato a odiarmi e non seguire più i miei schemi, e io mi sono trovato a giocare da solo e solo per prendere il boccino. Era di questo che parlava-.

Per un attimo non udí risposta.

- Bè, ma è normale che cerchi di spronare le persone a fare il meglio, no?-. Kageyama si voltò verso di lui, leggermente confuso.

- Di cosa parli?-.

- Conoscendo i tuoi modi sicuramente lo fai nel modo sbagliato ma... È giusto voler vincere- Shoyo sorrise - io non sono uno che si arrende, per cui spingimi pure al massimo! Ma non pensare che continuerò a dipendere solo da te, io diventerò molto più bravo di te!-.

Kageyama lo fissò per un attimo: la luminositá emanata da quel ragazzo... Era qualcosa di davvero incredibile.

Lo faceva sentire rassicurato, lo faceva sentire bene... Lo faceva sentire giusto.

Un ghigno comparve sul suo volto.

- Quello sarà tutto da vedere. Prima impara a lanciare una palla come si deve- disse, voltandosi e iniziando a scendere dagli scogli.

- Io so lanciare la palla! Devo solo cercare di non sbandare con la scopa!- esclamò Shoyo.

- Appunto-.

- Antipatico, lo so fare!-.

- Dovrai diventare ancora più bravo a farlo- Tobio tornò in acqua e si voltò verso il ragazzo, allungando le braccia per fargli cenno di passargli la palla.

Hinata sorrise e prese una lieve rincorsa, prima di spiccare un salto e atterrare tra le braccia del moro.

- Idiota! Avvisami prima!- sbuffò Tobio; gli era venuto un infarto...

- Mi hai preso no?- ridacchiò il ragazzo - Forza, andiamo!- esclamò, iniziando ad allontanarsi.

Kageyama lo seguì: quel ragazzo... Stava davvero iniziando a creargli dei ricordi felici.

...

- I ragazzi dovranno tornare tra una settimana: avete ultimato gli ultimi controlli?- chiese il preside, osservando i professori seduti al tavolo di fronte a lui.

- Si, è tutto in regola- dichiarò Ikkei.

- Io direi che non lo è, visto che ancora non sappiamo chi abbia lanciato quell'incantesimo- fece notare Keishin.

- Già, ma se i ragazzi non tornano non potremo mai sapere se c'entra con qualcuno di loro- affermò Yasufumi.

- Ma così li mettiamo in pericolo!- esclamò Keishin.

- Terremo gli occhi molto aperti: in ogni caso, la minaccia non è stata grande, visto che non erano veri. La persona potrebbe anche decidere di non fare più nulla, visto com'è andata- fece notare Ikkei.

- Sarebbe troppo bello- sbuffò Keishin.

- Non dovremmo avvisare i ragazzi?- chiese Ittetsu.

- Che qualcuno tra di loro potrebbe aver lanciato quell'incantesimo? No- dichiarò il preside.

- Si scatenerebbe il panico- affermò Ikkei - e potremmo non riuscire a scoprire mai chi sia stato-.

Ukai serrò le labbra: sembravano non rendersi conto del pericolo che correvano...

Takaeda allungò la mano, posandola sulla sua per calmarlo, e il ragazzo sospirò: sperava solo... Che riuscissero a tenerli al sicuro.

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