CAPITOLO XXVI.

- Ci siamo tutti?- chiese Daichi, guardandosi intorno.

Avevano riunito le squadre della Karasuno, della Nekoma, della Fukurodani e della Dateko. Oltre a loro c'erano Terushima, Misaki, Daisho e Mika.

- Sí, ci siamo! Spieghi tu il motivo della riunione, grande capitano corvo?- chiese Tetetsuro con un sorriso.

Daichi lo guardò male, ma si portò davanti al gruppo.

- Vi abbiamo riuniti qui per un motivo piuttosto semplice. Come ben sapete tutti, stanno accadendo delle cose strane ultimamente in questo castello; i professori non ne vogliono parlare, ma molti di noi hanno avuto il sospetto che la situazione non sia così semplice come pensiamo. Per questo abbiamo deciso di riunire delle persone fidate per darci una mano a vicenda- dichiarò.

- Wow, vi fidate anche di un Serpeverde? Incredibile- commentò Suguro.

- Non facciamo certo distinzioni per la casa; semplicemente, visto che ci siamo incontrati per parecchie amichevoli, noi ci conosciamo di più e possiamo fidarci gli uni degli altri. Visto che siete stati coinvolti nell'incidente, abbiamo pensato di parlare anche con voi- dichiarò Koushi.

- Sia chiaro, non significa che dubitiamo di tutti gli altri, semplicemente stiamo cercando di capire cosa fare prima con le persone con cui siamo più uniti- affermò Tetsuro.

- Quanto siete profondi- sospirò Koutaro, facendo alzare gli occhi al cielo a un paio di persone.

- Quindi... Di cosa volete parlare esattamente?- chiese Kei.

- Sta succedendo qualcosa di strano in questo castello, e noi vogliamo cercare di scoprire cosa e di tenerci al sicuro a vicenda. Tutti noi abbiamo qualcosa in cui siamo più bravi degli altri, o sbaglio?- fece notare Daichi.

Gli altri si scambiarono uno sguardo: un effetti, aveva senso, e tutti si erano resi conto che di sicuro c'era qualcosa che gli stavano nascondendo anche i professori...

Quando Kageyama e Hinata incrociarono, quasi d'istinto, i loro sguardi, non poterono fare a meno di fissarsi per un attimo: di solito si capivano in un attimo, ma dopo un istante che si fissavano entrambi ricordarono i pensieri che avevano invaso le loro menti poche ore prima.

Distolsero all'improvviso lo sguardo, cercando di non tornare a fissarsi un attimo dopo e riprendere a concentrarsi sui ragazzi di fronte a loro.

- Non vi stiamo chiedendo nulla di strano, vogliamo solo che tra di noi ci sia complicità e aiuto per cercare di tenerci al sicuro, e che rimaniamo uniti in caso accada qualche altro casino come quello dei Dissennatori. Siamo sicuri che nessuno di noi in questa stanza abbia cercato di fare nulla di male, per questo ci siamo riuniti; qualcuno di voi... Ha idea di cosa potrebbe essere successo?-.

- Io-. Si voltarono tutti verso la porta, che si aprì, rivelando le figure di Oikawa e Iwaizumi.

- Non pensavate certo di poter fare un party senza invitarmi, no?- commentò Toru, entrando nella stanza; il moro lo seguì, chiudendo la porta alle sue spalle.

- Non stavamo cercando di lasciare da parte nessuno, ma sinceramente parlando, non ti conosciamo bene Oikawa: anche quando ci siamo conosciuti in passato, sei sempre stato molto distante ed enigmatico, per cui non sappiamo bene cosa ti passi per la mente- dichiarò Daichi.

- Più che comprensibile, anzi mi stupisco che qui ci sia così tanta gente- dichiarò Toru, guardandosi intorno - ma parliamoci chiaro, io non ho alcun motivo per mettermi a provare strane magie. Certo, lo faccio, ma sono abbastanza intelligente da assicurarmi che non nuociano a nessuno- dichiarò Toru - e posso assicurarvi che nessuno nella mia squadra ha mai pensato di fare qualcosa di simile, me ne sarei accorto-.

- Hai dei sospetti su chi potrebbe essere stato?- chiese Tetsuro.

- Naturalmente. Non ho per niente un bel rapporto con Ushijima, ma nella sua mente c'è solo il Quidditch, per cui non penso sia stato lui; al contrario...- lasciò la frase in sospeso, sapendo bene che avevano già tutti pensato a un nome.

- Però, anche lui mi era sembrato sconvolto quando sono arrivati i Dissennatori- mormorò Shoyo.

- Lo stai difendendo?- borbottò Tobio, guardandolo male.

- Sto solo dicendo di non giungere a conclusioni affrettate!- ribattè il ragazzo.

- Il piccoletto ha ragione, non abbiamo prove, se non la grande antipatia di quel ragazzo. Sto cercando di imparare come comprendere al meglio se qualcuno sia sotto la maledizione Imperius, Iwa-chan mi sta dando una mano- affermò Toru.

- Gli hai lanciato contro la maledizione?!- esclamò Tobio.

- Avete davvero una pessima immagine di me: non farei mai una cosa simile a Iwa-chan, al massimo l'avrei provata su di te- sbuffò Toru - sto solo osservando come si reagisce a certi incantesimi-.

Iwaizumi gli lanciò un'occhiata: diceva così, ma in realtà, oltre al fatto che ovviamente aveva provato incantesimi per nulla pericolosi, Oikawa alla fine aveva chiesto al moro di provare alcuni incantesimi su di lui, per non metterlo troppo in pericolo.

Ma immaginava che per il castano al momento non fosse necessario che sapessero del suo lato buono.

- E sei giunto a qualche conclusione?- chiese Daichi.

- Non ancora, ma gradirei non avervi alle calcagna mentre mi spiate; pensate di poterlo fare?-. Gli altri si scambiarono uno sguardo, non sapendo esattamente cosa dire.

- Prendetevi pure tutto il tempo necessario per decidere se fidarvi o meno, noi andiamo a continuare i nostri esperimenti- dichiarò Toru, voltandosi e uscendo dalla stanza.

Suga lanciò uno sguardo agli altri; Daichi, Kuroo e Yaku annuirono e il ragazzo si diresse velocemente fuori dalla stanza.

- Oikawa aspetta- lo richiamò, e il ragazzo si voltò, leggermente sorpreso.

- Raggio di sole, non mi aspettavo questa rincorsa improvvisa- commentò; Iwaizumi alzò gli occhi al cielo: quel ragazzo era incredibile...

- Volevo solo che sapessi che... Nessuno di noi stava pensando che tu centrassi qualcosa. Ti ho sempre rispettato, come giocatore e come mago, e so che nonostante ciò che vuoi fare sembrare sei una brava persona che si preoccupa per gli altri. Tu sei sempre stato molto forte e hai vicino persone di cui ti puoi fidare ciecamente, mentre le persone che hai visto in quella stanza... Molte stanno imparando ora, cosa signfifichi potersi fidare di qualcuno e non essere soli. Stiamo cercando di proteggere chi al momento ha più bisogno di certezze, ma non per questo intendiamo lasciare indietro gli altri- dichiarò Koushi.

Anzi, lui avrebbe voluto parlare anche con Oikawa, Ushijima e Kita ma... Aveva dovuto ammettere anche lui che se veramente qualcuno stava creando problemi all'interno del castello, probabilmente era uno di loro alunni, per cui dovevano essere cauti, almeno con quelli che conoscevano meno.

Anche perché, non era detto che la persona in questione stesse agendo di sua volontà, per cui non voleva giungere subito a delle conclusioni troppo affrettate.

- Non devi preoccuparti per me, non mi dispero certo per questo: anzi, se ci fossimo uniti tutti quanti a fare comunella per il colpevole sarebbe stato fin troppo sospetto, invece cosi sembra molto più normale- Toru fce qualche passo verso di lui.

- Sei una persona fin troppo gentile, ma quando devi combattere non ti tiri di certo indietro: mi piace come cosa, per cui ti riferirò se scoprirò qualcosa di nuovo- dichiarò con un piccolo sorriso.

- Te ne sono molto grato- affermò Koushi, sorridendo a sua volta - e grazie anche per aver capito-.

- Che ci vuoi fare? Sono molto intelligente. Meglio che torni dentro ora, non vorrei che il moretto pensasse che ti voglio portare via da lui- gli fece l'occhiolino e Suga arrossì appena: parlava di Daichi? Si era accorto che...

- Faccio il tifo per voi... anche se ovviamente vi distruggerò in campo- affermò Toru, prima di voltarsi per allontanarsi.

- Grazie per averglielo detto; gli fa più piacere di quanto mostri- dichiarò Hajime, prima di seguire il castano.

- Non dire cose simili Iwa-chan- borbottó Toru.

- E tu non fingere di essere solo uno stronzo senza cuore. Sei uno stronzo, ma non sei completamente senza cuore- dichiarò Hajime.

- Detto da te è un enorme complimento- rise Toru - torniamo a preparare il Veritaserum?-.

- Toru- Hajime gli afferrò la mano, obbligandolo a fermarsi - Sugawara voleva farti capire che non stai facendo tutto questo da solo. Per cui non fare quella faccia-.

- Quale faccia?-.

- Quella di chi pensa che se fallisce in questa missione non vale niente e deve per forza riuscire a mostrare il suo valore o la sua vita sarà distrutta e non realizzerà mai i suoi sogni- dichiarò Hajime.

Oikawa lo fissò per un attimo, leggermente sorpreso: quel ragazzo... Riusciva sempre a capirlo alla perfezione.

- Sei troppo bravo a capirmi, Iwa-chan- sussurró; poi fece un piccolo sorriso - non preoccuparti, grazie a te so di non starlo facendo da solo. Ma sai che mi serve-.

Iwaizumi avrebbe voluto prenderlo a testate, ma sapeva bene anche lui quanto quel ragazzo avesse bisogno di mostrare a sé stesso il suo valore.

- Vedi di tenerlo bene a mente- sbuffò, prima di riprendere a camminare - forza, andiamo a controllare la pozione fino agli allenamenti-.

Oikawa sorrise e lo seguì.

- Agli ordini, capitano!- esclamò; Iwaizumi lo guardò male, ma in fondo era divertito, e felice di vederlo più rilassato.

- Come farai a usarlo? È vero che il professore Nekomata sa che lo stiamo preparando, ma non possiamo esagerare- fece notare.

- Escogiteremo un piano. E in caso avanzi... Posso sempre usarlo contro Ushijima per fargli dire che sono il Cercatore migliore che abbia mai conosciuto- dichiarò Toru, e Iwaizumi alzò gli occhi al cielo.

- Per quello servirebbe Imperio...-.

- Cattivo Iwa-chan! Non sono il Cercatore migliore che tu abbia mai conosciuto?- borbottó il castano.

- Si lo sei, ma penso che Ushijima abbia di meglio da fare che stare a fare a gara con te su questo...-.

- Wakatoshi-kun guarda, oggi non c'è nessuno nella nostra casa!- esclamò Satori, guardandosi intorno - Sono tutti fuori!-.

- Già- confermò Wakatoshi - è un bene- affermò, dirigendosi verso le scale che conducevano alle camere da letto.

- Come mai? Avevi un mente di fare qualcosa?- chiese Satori, seguendolo, incuriosito.

- Volevo festeggiare il fatto che sei riuscito a usare il tuo Patronus- dichiarò Wakatoshi - così ho chiesto del cibo dalla mensa - aprì la porta e Tendou notò sul letto una piccola torta e dei cioccolatini.

I suoi occhi si illuminarono.

- Sei fantastico!- esclamò, voltandosi e gettandogli le braccia al collo; Ushijima lo strinse appena a sé.

- Te lo meriti, ti sei impegnato tanto... E sono felice che stai finalmente riuscendo a sentirti meglio- dichiarò Wakatoshi.

- È stato anche grazie a te- sussurró Satori, fissandolo negli occhi - tu mi hai aiutato a fare tutto questo-.

- Non ho fatto molto, sei forte di natura- dichiarò Wakatoshi.

- Però senza di te non l'avrei mai scoperto- sussurró Satori - tu sei essenziale per la mia felicità- affermò, fissandolo negli occhi.

Ushijima lo strinse leggermente di più a sé.

- Non preoccuparti, non me ne andrò mai-. Si fissarono per un attimo negli occhi, prima di avvicinarsi leggermente e unire le loro labbra.

Tendou circondò il collo di Ushijima con le braccia; le mani del più alto scivolarono sulle sue natiche, facendogli fare un piccolo saltino per sollevarlo e fargli allacciare le gambe intorno alla sua vita.

Lo strinse di più a sé mentre si dirigeva verso il suo letto, dato che quello di Tendou era occupato dai dolci; fece sdraiare delicatamente il ragazzo, sistemandosi sopra di lui in modo da non rischiare di schiacciarlo.

Si staccarono appena e si guardarono negli occhi.

- Vuoi...- Satori allungò la mano, posandola sul suo petto - festeggiare anche in altro modo?- sussurró.

Ushijima lo fissò per un attimo. Non era mai stato uno particolare attento a certe cose, ma come aveva già constatato più volte Tendou era in grado di risvegliare desideri che neanche sapeva di avere.

Com'era accaduto anche in quei mesi: da quel loro bacio, quando aveva capito che Tendou provava per lui i suoi stessi sentimenti, aveva iniziato a osservarlo di più.

Era sempre stato colpito dalla sua figura, si chiedeva come gli altri facessero a considerarlo in mostro: a lui sembrava solo libero. Ed era una cosa che gli piaceva parecchio.

- Se tu sei pronto, lo sono anch'io- affermò Wakatoshi.

- Non devi certo farlo solo perché io sono pronto- rise Satori - sicuro di sentirtela?-.

- Grazie a te lo sono- Wakatoshi gli posò una mano sul fianco - sei tu che mi hai reso pronto a tutto questo, per cui non preoccuparti-.

Tendou sorrise.

- Sei davvero fantastico, Wakatoshi-kun- sussurró, tirandosi leggermente su per baciarlo nuovamente.

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I due ragazzi rimasero per un attimo in quella posizione, a baciarsi con tranquillità, come per abituarsi alla situazione.

Ushijima fece scivolare delicatamente la lingua tra le labbra di Tendou e il ragazzo non esitò ad accoglierla nella sua bocca; la fece incontrare con la sua, giocandoci leggermente, e avvertì dei piccoli brividi scuotere il suo corpo.

Curioso di sapere cos'altro sarebbe successo, allungò le mani, facendole scivolare sotto la maglietta di Ushijima e posandole sui suoi pettorali.

- Hai davvero un fisico favoloso, Wakatoshi-kun- sussurró contro le sue labbra.

- Dici?- il ragazzo si tirò su e si sfilò la tunica e la parre superiore della divisa.

Tendou fece vagare lo sguardo sul suo corpo: era davvero bellissimo... Non ci credeva che veramente fosse lui a poter stare con una persona così fantastica.

- Vuoi vedere di più?- chiede Wakatoshi, portandosi le mani ai pantaloni.

Aveva già un tono piuttosto profondo di suo, ma in quella situazione la sua voce fece fremere il corpo di Tendou: non vedeva l'ora di sapere cos'altro avrebbe potuto fargli.

- Certo- sussurró. Ushijima si sfilò il resto dei vestiti che aveva addosso e Tendou non riuscì a trattenere un piccolo fischio: la sua erezione era decisamente grossa, e iniziava già a essere parecchio dura... Il solo vederla stava scuotendo tutto il suo corpo.

- Wakatoshi-kun, sei parecchio dotato in tante cose, eh?- commentò Satori, facendosi passare la lingua sulle labbra.

- Ti ringrazio- rispose il ragazzo - vuoi che spogli anche te?-.

Tendou fece un sorriso.

- Mi farebbe davvero piacere- sussurró.

Ushijima allungò le mani, iniziando a sfilargli i vestiti. Tendou chiuse gli occhi: quel ragazzo... Nonostante fosse così grande e grosso, le sue mani erano delicate, parevano accarezzare il suo corpo con una delicatezza incredibile mentre lo spogliava dolcemente.

Il suo corpo si stava scaldando sempre di più, avvertiva brividi di eccitazione sempre più intensi, il suo corpo desiderare con forza quello di Ushijima, di poter sentire ancora di più quanto calore e amore potesse trasmettergli quel ragazzo semplicemente stando lì con lui e rendendolo felice.

Per un attimo, la sua pelle entrò in contatto con l'aria fresca della stanza, ma subito il corpo di Ushijima si fece più vicino al suo e il ragazzo tornò a essere invaso dal calore.

Ushijima spinse appena il bacino contro quello di Tendou, a cui sfuggì un gemito nel sentire l'erezione del ragazzo premere contro la sua.

- Sei parecchio eccitato- sussurró Wakatoshi, mentre faceva scorrere lo sguardo sul corpo del ragazzo: era così caldo, aveva una pelle così liscia, e sembrava starlo invitando a fiondarsi su di lui senza alcuna esitazione...

Affondò appena i denti nel labbro inferiore: non voleva fargli male, ma iniziava a volere molto più di quella vista...

- Come potrei non esserlo, quando mi stai fissando in questo modo?- sussurró Satori.

- Dici? Allora... Chissà cosa farai quando inizierò a toccarti- Wakatoshi si chinò e le sue labbra si posarono sul petto del ragazzo, iniziando a regalargli una serie di piccoli morsi e succhiando leggermente la sua pelle mentre pian piano scendeva sempre più in basso.

Le sue mani presero ad accarezzare la cosce del ragazzo, strinsero le sue natiche, e gli accarezzarono i fianchi mentre il corpo di Tendou continuava a venire segnato dalle sue labbra.

Tendou strinse appena il lenzuolo sotto di lui: quella sensazione era qualcosa di a dir poco stupefacente...

Aveva temuto a lungo che anche in un momento simile si sarebbe sentito in imbarazzo per il suo corpo, ma in realtà i gesti di quel ragazzo erano talmente dolci e sensuali da stargli facendo totalmente dimenticare tutto il resto.

Tra le sue braccia si sentiva così bene che non gli importava di fare qualcosa che all'apparenza sarebbe sembrato strano, sapeva che con Ushijima sarebbe andato tutto bene.

Il più alto, accortosi di quanto Tendou stesse ormai perdendo il controllo, decise di fare un passo ulteriore: si staccò leggermente dalla sua pelle, solo per prendere in bocca la sua erezione.

Tendou inarcò la schiena, senza trattenere un gemito più forte dei precedenti; allargò di più le gambe, permettendo a Ushijima di arrivare ancora più a fondo.

Strinse con forza il lenzuolo mentre il ragazzo iniziava a muovere lentamente la testa; Tendou si sentiva febbricitante, aveva il fiato corto, e quando le mani di Ushijima si portarono nuovamente sulle sue natiche non poté fare a meno di rilasciare un gemito ben più forte dei precedenti.

- Ah... Wakatoshi-kun, di più...- gemette. Il ragazzo si tirò leggermente su e Tendou gli lanciò uno sguardo: in quel momento, sembrava non vedesse l'ora di fargli sentire tutta la sua forza...

- Non ti trattenere- sussurró, mentre Ushijima gli alzava il bacino. Tendou sentì la lingua del ragazzo entrare in contatto con la sua entrata e gemette nuovamente.

Ushijima fece scivolare la lingua dentro al ragazzo, che lanciò un piccolo urlo di piacere: era una sensazione bellissima... Di più, voleva sentirne di più.

Sentì Ushijima spingersi più a fondo dentro di lui e continuò a gemere, muovendo appena il bacino; avvertì una mano del ragazzo staccarsi dalla sua natica e poco dopo sentì una delle sue dita penetrarlo leggermente.

Inarcò la schiena, gemendo con più forza, mentre Ushijima lo penetrava con un secondo dito, iniziando a sforbiciare appena dentro di lui per allargarlo.

- Wakatoshi...- gemette, e il ragazzo gli strinse con più forza la natica; anche Ushijima iniziava a sentirsi sempre più impaziente, voleva fare sentire Tendou ancora meglio, voleva esplorare con lui quei nuovi sentimenti che si stavano espandendo dentro di lui.

Ma non voleva fargli troppo male, per cui continuò a muovere le dita, aggiungendone un terzo e arrivando ancora più a fondo.

Tendou gettò all'indietro la testa nel sentirlo raggiungere il fascio di nervi più responsabile del suo piacere: era una sensazione incredibile, avvertiva il suo corpo totalmente preda di scosse sconosciute; e gli piacevano da morire, voleva perdersi ancora di più dentro di lui.

- Ah... Wakatoshi...- gemette Satori.

- Ti fa male?- gli chiese il ragazzo.

- No... Sono pronto-.

Ushijima annuì e sfilò le dita da dentro il ragazzo; Tendou allargò di più le gambe, impaziente, e Ushijima gli afferrò nuovamente le natiche, alzandogli appena il bacino e allineandosi alla sua entrata.

Fissò gli occhi in quelli di Tendou, che annuì appena, e si spinse con forza dentro di lui.

Tendou inarcò la schiena, serrando le gambe attorno ai fianchi del ragazzo e seguendo i suoi movimenti mentre Ushijima affondava tra le sue cosce, facendolo gemere con forza: era così grande che lo occupava perfettamente...

Ushijima si chinò e gli circondò appena il corpo con le braccia, tenendolo più stretto a sé mentre usciva lentamente da dentro di lui, per poi spingersi nuovamente dentro con forza.

Tendou urlò nuovamente, aggrappandosi con forza al suo corpo, un lieve sorriso sulle labbra; Ushijima prese a spingersi sempre con più forza dentro di lui e il ragazzo se ne fregò se i suoi gesti risultavano troppo osceni: voleva godersi quel momento al massimo.

Ushijima si avvicinò al suo orecchio.

- Hai una voce bellissima- sussurró, mentre si spingeva con più forza dentro di lui - fammela sentire di più-.

Tendou urlò, incoraggiato da quelle spinte sempre più forti e selvagge che scuotevano completamente il suo corpo e dalla potenza che Ushijima stava scaricando dentro di lui.

- Di più- gemette, aggrappandosi al ragazzo. Ushijima non esitò ad accontentarlo; gemiti profondi uscirono dalla sua fila mentre affondava sempre di più dentro il corpo  caldodi quel ragazzo, che continuava a stringersi a lui mentre gemeva, facendogli sentire tutto il piacere che gli stava causando.

I colpi di Ushijima si fecero sempre più forti, i loro corpi iniziarono a scontrarsi a un ritmo sempre maggiore; Tendou sentì il suo corpo venire scosso da una sensazione totalmente nuova mentre iniziava a venire con un forte urlo.

Rimase aggrappato a Ushijima, che non smise di spingersi dentro di lui fin quando non iniziò a venire a sua volta, riversandosi dentro al ragazzo.

Con il respiro leggermente pesante, i due si staccarono e Ushijima si sdraiò, tirandolo appena verso di sé.

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- Sei davvero fantastico, Wakatoshi-kun- sospirò Satori, lasciandosi cullare tra le sue braccia.

- È grazie a te- Wakatoshi si chinò e gli lasciò un bacio sulla fronte - ti senti bene?-. Tendou annuì.

- Se festeggiamo così ogni volta che mi viene un incantesimo, inizierò a impegnarmi molto di più- ridacchiò; Ushijima fece un piccolo sorriso.

- Ti ricompenserò così ogni volta che vorrai- lo tiro appena verso di sé, lasciandogli un bacio sulla fronte - vuoi mangiare la torta o devi riprendere le energie?-. Gli occhi di Tendou si illuminarono.

- Mangerò la torta per riprendere energie!- esclamò, tirandosi su. Una piccola risata uscì dalle labbra di Ushijima: quel ragazzo era davvero fantastico...

L'incontro con quei Dissennatori gli tornò in mente: esseri che risucchiavano la felicità... Si tirò su a sua volta; non avrebbe lasciato che nessuno gli facesse del male. Avrebbe protetto la felicità di quel ragazzo a ogni costo.

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