CAPITOLO XXXV.

- C'è un'aria parecchio allegra nel castello...- mormorò Makoto, mentre camminava per i corridoi - anche a lezione sono tutti emozionati... E dire che tra due settimane ci sono gli esami-.

- Penso si stiano godendo l'ultimo giorno di festa prima degli esami- affermò Yusuke - come faremo noi alla cena di stasera-. Shimada sbarró gli occhi.

- Come sai che l'ho organizzata?!- esclamò.

- Perché lo fai sempre a San Valentino- dichiarò il biondo - e ogni anno ti scopro perché ti conosco troppo bene-.

Shimada lo guardò male.

- Allora non ti farò più sorprese- borbottò; il biondo sbarró gli occhi.

- Ma io amo le tue sorprese!- esclamò.

- Così impari- borbottó Makoto.

- E se...- il biondo gli circondò la vita con le braccia, avvicinandosi al suo orecchio - questa sera ti facessi io una sorpresa?- sussurró, e il moro arrossì appena.

- Allora potrei pensare di perdonarti- affermò, e il ragazzo sorrise.

- Mi farò perdonare molto bene- sussurró.

- Ci tenevi proprio a farti perdonare...- mormorò Yaku, osservando la montagna di cioccolatini che aveva davanti; non aveva idea di come li avesse portati in stanza... Fortuna che esisteva la magia.

- Non ho niente da farmi perdonare! Ok, mi dispiace di averti fatto sbattere la testa contro il banco mentre...-.

- Non finire!- esclamò Yaku, scuotendo la testa - Sei il solito esagerato...- mormorò, poi fece un sorriso.

- Grazie- gli disse, e il ragazzo sorrise.

- Buon San Valentino, Yaku-san!- esclamò Lev; ne era valsa la pena farsi accompagnare da Kenma a prendere quei dolci, Yaku gli sembrava decisamente felice.

- Così hai dovuto accompagnare Lev a prendere dei dolci, eh?- commentò Tetsuro; Kenma, sdraiato sul letto del maggiore, annuì.

- Ha insistito troppo- borbottó - così già che c'ero ho preso qualcosa anche io-. Gli occhi di Kuroo si illuminarono.

- Mi hai fatto un regalo per San Valentino?!- chiese con un sorriso.

- Più o meno- Kenma si mise a sedere e lo fissò negli occhi - è una cosa per me da indossare... E per te da mangiare-. Kuroo impiegò un attimo a capire cosa intendesse, poi fece un sorriso e si chinò verso il suo orecchio.

- Non vedo l'ora... Di poterlo assaggiare- sussurró.

- Assaggerò tutto quanto! Non me ne lascerò sfuggire neanche uno!- dichiarò Kanji, un sorriso emozionato in volto.

- Non sei un po' troppo emozionato per una scatola di cioccolatini?- borbottò Tsutomu, cercando di nascondere l'imbarazzo.

- Me l'hai regalata tu!- esclamò Kanji, continuando a sorridere - Grazie mille!-. Il moro distolse lo sguardo.

- Visto che non mi sono sempre comportato benissimo con te, e che tu mi sei sempre stato molto vicino... Ho pensato fosse la giusta occasione...- mormorò.

- Sei davvero fantastico!- Kanji lo abbracciò - Non vedo l'ora di godermi questo cioccolato con te!-. Goshiki arrossì e ricambiò l'abbraccio: era il biondo quello fantastico ma... Era felice di poter stare con lui.

- Sono davvero felice di essere qui con te in questo giorno fantastico!- esclamò Koutaro, quasi saltellando per il corridoio - Ma come mai stiamo andando verso i bagni?-.

- Tra poco lo scoprirai- dichiarò Keiji - c'è una cosa che mi hai detto l'anno scorso a San Valentino che ti sarebbe piaciuta fare e... Ho pensato di organizzarla- aprì la porta del bagno e vi entrò.

Portò Bokuto verso la vasca da bagno, già riempita... Di cioccolato.

Bokuto sbarró gli occhi.

- Volevi fare il bagno in una vasca di cioccolato, no?- mormorò Keiji, lanciandogli un'occhiata era stranamente silenzioso...

- Aghashi...- Koutaro si voltò verso il ragazzo e gli prese le mani tra le sue - tu mi devi assolutamente sposare!-. Akashi sbarró gli occhi.

- Bokuto-san...-.

- Tu sei la persona più perfetta per me al mondo! Non potrebbe essere altrimenti! Ti amo alla follia!- esclamò Koutaro, abbracciandolo.

Akashi fece un piccolo sorriso e ricambiò l'abbraccio.

- Inizia a fare il bagno, poi ne riparliamo quando saremo fuori da qui- disse.

- Agli ordini!- Koutaro gli scoccò un bacio sulle labbra, prima di spogliarsi velocemente e tuffarsi in vasca.

Akashi fece un sorriso: non sapeva cosa gli avrebbe riservato il futuro ma... Di sicuro, Bokuto sarebbe stato con lui.

- Nel futuro di Ushijima vedo una bella indigestione- mormorò Taichi.

- Già...- sussurró Reon, osservando Ushijima e Tendou, seduti in sala da pranzo con davanti parecchi dolci.

- Sono tutte mie nuove creazioni!- esclamò Satori con un sorriso - Mi sono lasciato un po' prendere la mano... Ovviamente, mangia pure quello che ti senti!-.

Ushijima fissò per un attimo la montagnetta: erano parecchi, però...

- Li mangerò tutti- affermò, e Tendou sbarró gli occhi.

- Sicuro? Sono parecchi- commentò.

- Li hai fatti tu: voglio assaggiarli- affermò Wakatoshi, allungando la mano per prendere il primo.

Tendou lo osservò, un sorriso dolce in volto: non avrebbe potuto desiderare ragazzo migliore di lui.

- Sei il migliore Asahi-san!- esclamò Yu, gli occhi sbarrati - Davvero... Come hai fatto a fare una statua di cioccolato con la mia forma?!- si voltò verso il maggiore.

- Ho usato un bel po' di magia- rispose Asahi, rassicurato dal fatto che l'idea gli fosse piaciuta - e dentro... C'è un'altra sorpresa-.

- Quale?!- Yu si avvicinò alla sua statua e la osservò; visto che non notò niente, provò a staccare un pezzettino di spalla, e mentre si godeva il cioccolato guardò dentro. Sbarró gli occhi: quelli erano...

- Ghiaccioli!- esclamò, voltandosi, gli occhi luminosi.

- Visto che ti piacciono parecchio... Mi sembravano una buona idea- mormorò il maggiore.

- Un'ottima idea! E dire che non avresti neanche dovuto farmi il regalo! Così sembra che il mio cuore di cioccolato gigante sia poco!- rise Yu, andando ad abbracciarlo.

- Ma se occupa tutta la mia stanza- borbottó Asahi, poi sorrise - qualsiasi opportunità per vedere il tuo sorriso, la coglierò volentieri- affermò.

Il sorriso di Nishinoya si allargò e il ragazzo si tirò su, unendo le loro labbra: aveva un ragazzo incredibile...

- Voglio fidanzarmi- borbottò Taketora, seduto su una panchina del giardino.

- Io sto bene così- affermò Shinji con un sorriso.

- Come hai ottenuto il cioccolato?- gli chiese Kaname.

- Me lo ha dato... Un amico-.

- Hai dato del cioccolato a Watari?!- chiese Shigeru, sorpreso; Kyotani annuì.

- Lo stavo prendendo per te, e mi è venuto in mente che... Non l'ho trattato proprio benissimo- mormorò Kentaro - così ho pensato di... Fargli capire che ora non lo odio più-.

Yahaba lo fissò per un attimo: lo aveva fatto per lui...

Gli circondò il collo con le braccia e lo tirò verso di lui per unire le l loro labbra.

- Grazie- sussurró, e il ragazzo arrossì.

- Figurati- mormorò, leggermente imbarazzato: aveva fatto proprio bene a fargli quel regalo...

- Fidati, hai fatto bene a farlo- affermò Hisashi.

- Dite?- mormorò Chikara, leggermente rosso.

- Ma certo! Adesso non ti rimane che darglielo- dichiarò Kazuhito.

- La fate semplice voi- borbottó Chikara, prima di voltarsi verso Tanaka, che stava parlando con Suga e Daichi.

Fece un respiro profondo e si diresse verso di loro.

- Tanaka- lo chiamò, e il ragazzo si alzò di scatto.

- Dimmi!- esclamò. Ennoshita lo fissò per un attimo, poi fece un piccolo sorriso.

- Eri nervoso, eh?- commentò, e il ragazzo arrossì ancora di più.

- Sì- ammise; in fondo era ormai febbraio, mancavano solo pochi giorni a quando avrebbe superato i mesi che aveva detto al ragazzo... E non sapeva se aspettarsi qualcosa per quel giorno o meno.

- Ecco, ti ho... Fatto del cioccolato- mormorò Chikara, porgendogli il sacchettino - sono dei piccoli corvi di cioccolata... Spero ti piacciano-.

Tanaka lo fissò per un attimo, cercando di capire quale reazione fosse meglio, e cercando anche di calmare il suo cuore che stava battendo a mille.

- Grazie... Davvero- sussurrò, allungando la mano e prendendolo - non so cosa dire...- stava internamente morendo di tenerezza.

- Sono felice che il pensiero ti sia piaciuto- mormorò Chikara; Tanaka annuì e lo fissò per un attimo.

- Al White Day... Ricambierò sicuramente; così... Saprai che anche tu mi piaci!- esclamò.

Ennoshita fece un piccolo sorriso.

- Penso di saperlo già sai?- commentò - Ormai è un po'... Che me lo dimostri-. Tanaka lo fissò per un attimo, il cuore che batteva a mille: significava che poteva... In fondo, Ennoshita gli aveva già dato due baci sulla guancia, ed erano usciti insieme a Natale. Forse...

Ennoshita annuì appena, come per dargli il permesso.

- Sei sicuro?- sussurró Ryunosuke.

- Direi che me l'hai già mostrato abbastanza, no?- commentò Chikara, avvicinandosi di più a lui - Adesso... Voglio mostrartelo anch'io-.

Tanaka fece un sorriso e si avvicinò di più a lui; gli prese delicatamente le mani tra le sue, dopodiché si chinò in avanti e posò delicatamente le labbra su quelle del moro.

Ennoshita chiuse gli occhi mentre ricambiava il bacio, avvicinandosi appena a lui; avvertiva i loro cuori battere a mille quasi all'unisono, entrambi più che emozionati da quel momento che era finalmente avvenuto. Aspettare era valsa la pena, se adesso erano finalmente sicuri di poter stare insieme.

Daichi e Suga si scambiarono uno sguardo e si allontanarono dalla coppia per lasciare loro la giusta intimità.

- Sono felice che siano riusciti a farcela... Immagino che, una volta spariti i dubbi, per entrambi iniziasse a essere difficile aspettare- commentò Koushi.

- Bè, contando quanto fosse forte la fissa di Tanaka per Kyoko, è normale che Ennoshita, già molto insicuro, fosse un po' in ansia ma... Tanaka come al solito ha mostrato grande forza e tenacia- dichiarò Daichi.

- Hai proprio ragione. A proposito, tieni- Koushi tirò fuori dalla tasca un sacchettino pieno di cioccolatini e lo passò al ragazzo - visto che probabilmente non ne avresti ricevuto, ho pensato di fartene un po' io, per ringraziarti di essere un capitano formidabile e un amico sempre presente-.

- Grazie- mormorò Daichi, preso totalmente alla sprovvista da quel gesto - non dovevi farlo...-.

- Stavo già aiutando Kita e Oikawa, per cui ho pensato fosse una buona idea- affermò il ragazzo con un sorriso.

- A chi li volevano dare?- gli chiese Daichi, cercando di mantenere la conversazione su un tono tranquillo e non mostrare quanto quel gesto lo avesse reso felice.

Suga aveva passato la giornata con lui, non aveva dato il niente a nessun altro... Che si trattasse di Kita o Oikawa, e quindi gliel'aveva già dato? Oppure, vista la sua decisione di aspettare, aveva preferito non fare alcuna mossa?

Il ragazzo in realtà lo aveva fatto apposta: dandiglielo in quel modo non rischiava di essere sospetto, ma era riuscito comunque a consegnarlo... Ci teneva a farlo, visto che era il loro ultimo anno lì.

- So che Kita voleva darlo alla sua squadra-.

- Lo hai preparato a tutti?- chiese Atsumu, sorpreso.

- Sí: vi siete impegnati parecchio in questi periodo, questa scuola non è per niente semplice... Meritate una ricompensa- affermò Shinsuke.

I quattro ragazzi si scambiarono uno sguardo, leggermente commossi.

- A saperlo, non stavo a comprartelo- mormorò Rintarou.

- Non preoccuparti, lo mangerò volentieri- dichiarò Osamu - a proposito Atsumu, il tuo ti è stato rimandato indietro?-.

- Certo che no! Sakusa non mi ha risposto, ma sono sicuro che abbia apprezzato- affermò il biondo.

- Certo...-.

- Hey!-.

Mentre i tre discutevano, Aran si avvicinò a Kita.

- Ti ringrazio, hai avuto un pensiero molto bello- dichiarò.

- Figurati; a te ne ho messo di più, visto che mi aiuti sempre anche con loro-. Aran sorrise.

- Lo faccio volentieri- dichiarò.

- È per questo che l'altro giorno sei andato in cucina con Suga e Oikawa?- chiese Aran.

Kita annuì.

- Anche se Oikawa lo ha fatto con una forma strana...-.

- Shittikawa. Perché ho in mano del cioccolato con la tua faccia sopra?- Hajime fissò il moro, lo sguardo di una persona pronta a ucciderlo.

- Che regalo migliore potrebbe mai esserci?- chiese Toru con un sorriso - In questo modo, potrai assaggiare la mia magnificenza-. Iwaizumi lo fissò.

- Io ti ammazzo-. E non solo per quell'idea, ma anche perché dentro lo stava facendo impazzire con quel gesto... Non poteva mettersi a regalargli cioccolato a caso a San Valentino! Aveva idea di cosa significasse?!

- Andiamo Iwa-chan, è il giorno di San Valentino! Volevo farti una sorpresina; visto che non apprezzi mai abbastanza la mia magnificenza... Te l'ho regalata!- dichiarò Toru con un sorriso.

- Io ti ammazzo!- Hajime scattò in avanti e Oikawa si voltò, iniziando a correre, ben sapendo che era meglio non farsi prendere se voleva vivere.

- Bè... Sono passi avanti- commentò Takahiro.

- Già... Almeno glielo ha dato. Anche tu hai scelto una forma particolare... Anche se è una parte del corpo diversa dalla faccia- commentò Issei.

Hanamaki scoppiò a ridere.

- Geniale, vero? L'ho proposto anche a Kunimi, ma ha scelto di comprare qualcosa di più tranquillo...-.

- Sono cioccolatini normali, ma contando che non abbiamo mai fatto niente di simile... Mi sembrava un buon inizio- mormorò Akira, passando il sacchettino a Kindaichi.

- Sono già felice che tu me li abbia presi- affermò Yutaro con un sorriso, mentre prendeva uno dei cioccolatini e se lo infilava in bocca.

Sentì un gusto non di cioccolato e si voltò di scatto verso il più basso.

- Sono alla menta?!-. Kunimi sorrise.

- Bè, non sono proprio normali normali- affermò, soddisfatto. Kindaichi sorrise e si chinò a lasciargli un bacio.

- Per me, è assolutamente perfetto- sussurró.

Yamaguchi lanciò uno sguardo a Tsukishima, ancora concentrato sullo studio, seduto sulla scrivania nella stanza delle necessitá: era il momento perfetto.

- Tsukki, vuoi fare una pausa?- chiese, alzandosi.

- Non sarebbe male- mormorò Kei, distogliendo gli occhi del libro.

- Vuoi... Del cioccolato?- mormorò Tadashi, tirando fuori un pacchettino e porgendoglielo.

Tsukishima lo fissò per un attimo, sorpreso; non sapeva se dire qualcosa, ma Yamaguchi gli sembrava molto deciso... Per cui decise di lasciarlo fare e prendere un pezzo di cioccolato.

- Grazie- disse; Yamaguchi sorrise.

- Figurati!- rispose, tornando poi al suo posto sul letto.

Con calma, pian piano... Sarebbe riuscito a dirgli tutto.

- Hai preparato tutto questo per me?!- chiese Kyoko, sorpresa, osservando i pacchettini di cioccolatini che c'erano sul tavolo della biblioteca di fronte a lei.

- Mi sono lasciata prendere la mano...- ammise Hitoka - volevo dare anche qualcosa per amicizia ma... Prima volevo darlo a te-.

Kyoko sorrise.

- Sei veramente dolce, Hitoka-chan: prenderò tutto il cioccolato che mi vorrai dare- affermò, e Yachi sorrise: era davvero felice di poterglielo dare con il sorriso.

- Lo stai dando a me?!- esclamò Yuji con un sorriso.

- Bè... Sei tu il mio ragazzo no?- mormorò Hana, imbarazzata.

Il volto del biondo si illuminò.

- Hai ragione! Come ne sono felice!- esclamò, prendendo il cioccolato dalle mani della castana - grazie mille Hana-chan! Sono felice che il mio primo cioccolato sia tuo!-.

- Non ne hai mai ricevuti altri?- chiese lei, sorpresa.

Terushima scosse la testa.

- E adesso ne sono super felice!- dichiarò. Misaki sorrise.

- Ne sono felice anche io- sussurró.

- Sono felice di essere riuscita a trovare questa forma, il negozio era pieno- affermò Mika con un sorriso, mentre Daisho scartava il pacchetto. Sbarró gli occhi.

- È a forma di serpente!- esclamò.

- Esatto! Ho pensato ti sarebbe piaciuto- dichiarò con un sorriso.

- Molto! Sei davvero fantastica!- Suguro si voltò verso di lei e le lasciò un bacio sulla guancia, facendola sorridere.

- Spero che sia buono-.

- Ne vuoi mangiare un po' con me?-.

- Volentieri!- esclamò Mika. Suguro spezzò un pezzettino di cioccolato e glielo passò, più che felice di poterlo condividere con lei.

- Sappi che dovrai condividerlo, perché sembra davvero buonissimo- affermò Kenji, osservando Aone aprire il gigante cuore di cioccolato che gli aveva regalato.

Il ragazzo annuì e si voltò verso di lui.

- Grazie- gli disse, e il castano sorrise.

- Magari scopri una nuova passione per il cioccolato- affermò - o per me coperto di cioccolato, chi lo sa-.

Aone ci pensò per un attimo: non era per niente una cattiva idea...

- Sí- mormorò; avrebbe decisamente sviluppato una nuova passione.

- Ti è proprio venuta la passione per le stelle eh?- commentò Eita, osservando il piccolo planetario di cioccolato che aveva sulla scrivania della sua camera... Che si muoveva anche!

- È colpa tua e del tuo romanticismo- borbottó Shigeru - sai che te lo devo mangiare prima o poi, vero?-.

- Prima ammirerò per un po' il primo regalo che tu mi abbia mai fatto- dichiarò Eita con un sorriso.

Shirabu alzò gli occhi al cielo, ma era felice che la sua idea gli fosse piaciuta tanto.

- Mi piace da impazzire il cioccolato!- esclamò So, dando un piccolo morso alla barretta, prima di passarla a Shibayama.

- Sicuro che posso mangiarla anche io?- mormorò il ragazzo, leggermente rosso.

- Ma certo! Mica posso farti aspettare il White Day per una cosa così buona- dichiarò il castano con un sorriso.

Shibayama sorrise e diede un morso alla tavoletta: quel ragazzo era davvero gentile...

Sentirono dei rumori e alzarono lo sguardo: si erano messi vicini al campo da Quidditch, ma non pensavano fosse occupato... Invece, a quanto pare c'erano due persone in aria in quel momento.

- Che ci fanno tutti questi boccini intorno a me?- chiese Tobio, guardandosi intorno; era certo che quelli fossero boccini, ma non capiva come mai Hinata lo avesse portato in campo...

- Mica ti vorrai allenare finché quei due non libereranno la stanza delle necessitàz vero?- commentò, voltandosi verso Hinata, che stava sorridendo.

- Tu prendili; io ti seguo con il sacchetto dove metterli!- dichiarò Shoyo.

Kagayema era ancora confuso, ma in fondo si trattava di una cosa che avrebbe potuto fare più che facilmente; così, scattò in avanti per dirigersi verso il boccino più vicino.

Hinata lo seguì, leggermente sorpreso dalla sua velocità, ma anche con un lieve sorriso in volto: chissà se la sua idea lo avrebbe divertito...

Kageyama si accorse che i boccini si stavano muovendo più lentamente del solito, e ne capì il motivo quando ne afferrò uno: erano fatti di cioccolato.

Si voltò verso Hinata.

- Dove li hai trovati?!- esclamò.

- A Hogsmeade! Ti piacciono?!- chiese Shoyo con un sorriso. Invece di rispondere, Kegayama lo scartó e gli diede un morso, prima di avvicinarsi a Hinata.

Il ragazzo aprì appena la bocca e Kageyama gli mise tra le labbra l'altra metà del cioccolatino, prima di chinarsi e unire le loro labbra.

- Sì, mi piace parecchio- sussurró, facendo sorridere Hinata.

- Allora che aspetti a prendere gli altri?! Forza, voglio altro cioccolato!- esclamò Shoyo.

- Tsk, va che è il mio regalo!- sbuffò Tobio, ma si mise comunque a inseguire gli altri cioccolatini.

- Si ma te l'ho fatto io!- dichiarò il più basso, seguendolo con un sorriso.

- Pare che i ragazzi si stiano tutti divertendo- commentò Keishin, osservando i due sfrecciare per il campo; quando Hinata gli aveva chiesto di usarlo per un attimo aveva temuto volessero allenarsi pure a San Valentino, ma pareva che avesse altri programmi in mente...

- Decisamente- confermò Ittetsu - il che è un bene, hanno bisogno di riposo, visto che da domani dovranno mettersi sotto con gli esami-.

- Già, anche noi dovremo organizzarci... Professore, ha ancora del cioccolato tra i capelli- Keishin allungò la mano, in modo da togliere il pezzetto di cioccolato, facendo arrossire appena l'uomo.

- Bè, qualcuno ha voluto esagerare...-.

- Hai fatto tu quel regalo a tuo rischio e pericolo- affermò Keishin.

Takaeda scosse la testa, divertito. Lanciò uno sguardo ai ragazzi: sembravano davvero felici... Sperava che anche durante gli esami andasse tutto bene.

- Quindi dobbiamo tenere d'occhio gli esami quest'anno, eh?- commentò Motoya, mentre insieme al cugino si avviava verso la loro stanza.

- Già: mio padre vorrebbe che controllassimo se c'è qualche traccia della magia che abbiamo sentito l'anno scorso al torneo. Naturalmente, dovremo stare anche al torneo di questo semestre- dichiarò Kiyoomi.

- Non avremmo già dovuto notarla quando siamo stati lì a insegnargli la smaterializzazione?- fece notare Motoya.

- Si tratta di un incantesimo molto diverso dagli altri, quindi non per forza. Inoltre, lì più o meno agivano tutti insieme, sarebbe stato difficile capire chi fosse, invece agli esami compiono gli incantesimi uno alla volta- rispose Kyoomi, aprendo la porta della sua camera - quindi ci sarebbe più possibilità di capirlo-.

- Ha senso... Guarda, c'è qualcosa per te fuori dalla finestra!- esclamò Motoya.

Sakusa guardò fuori dalla finestra: quella era... Una volpe di cioccolato su una scopa?

Andò ad aprire e la volpe entrò, posandosi sulla sua scrivania.

- Quel ragazzo, vero?- chiese Motoya con un sorriso.

- Già- mormorò Kyoomi, osservando la volpe: non c'erano dubbi sul fatto che fosse di Atsumu... Non solo per la volpe, ma anche per quella scopa da Quidditch.

- Ti lascio solo a pensare ai tuoi sentimenti- affermò Motoya con un sorriso, uscendo dalla stanza.

- Non c'è nessun sentimento a cui pensare- borbottó Kiyoomi, ma non riuscì a distogliere lo sguardo da quella statuetta di cioccolato.

Quel ragazzo alla fine davvero... Lo stava divertendo, lo intricava, non capiva mai cosa gli passasse per la testa.

E in realtà come cosa non gli dispiaceva per nulla.

- Forse, al White Day ricambierò la sua offerta, se continuerà a farmi divertire così- mormorò. Sempre che non decidesse di agire prima...

Eppure, Sakusa era davvero curioso di scoprire come quella volta sarebbe riuscito a farlo divertire.

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