CAPITOLO XXXVII.

- Vi ringraziamo ancora per essere venuti- disse Keishin, mentre usciva dalla stanza insieme a Sakusa e Komori.

- Mio padre voleva qualcuno a controllare- dichiarò Kiyoomi; era rimasto lì per tutto il tempo degli esami... Senza che i ragazzi lo sapessero, in modo da poterli osservare meglio.

Non aveva visto nessuno barare durante gli esami... E non aveva neanche trovato indizi su di chi potesse essere la magia che era stata scagliata quel giorno. E per qualche motivo, la cosa lo rassicurava; in fondo, non aveva neanche bisogno di indizi.

- Se volete rimanere per la cena, siete i benvenuti- dichiarò Keishin, prima di allontanarsi.

- Bè, è andata bene! Vuoi andare a salutare il biondino?!- chiese Motoya con un sorriso.

Prima che Sakusa potesse rispondere, sentì una voce alle sue spalle.

- In caso non volessi, il biondino è venuto comunque da te-. Komori decide che era il momento di dileguarsi, mentre Sakusa si voltò verso Atsumu.

- Come sapevi che ero qui?- chiese.

- Intuito- affermò il biondo, dirigendosi verso di lui - non mi hai fatto sapere se ti è piaciuta la cioccolata-.

- Chi ti dice che l'abbia mangiata? Ha volato per un bel po', prima di arrivare da me- fece notare Kiyoomi.

- È vero, ma sono sicuro che tu l'abbia mangiata comunque-. Sakusa lo fissò per un attimo: sí, era vero... E l'aveva anche trovata buona.

- Se non hai del Quidditch da offrirmi, me ne vado- affermò.

- Bè, Kita ci ha detto di riposare un po' ma... Suppongo di poter fare uno strappo per te- Atsumu gli fece l'occhiolino, prima di voltarsi per allontanarsi.

Sakusa si trovò a seguirlo; ormai, era sempre più curioso di sapere cosa quel ragazzo avesse in mente, sia in generale... Sia con lui.

- Sapete che probabilmente Tsumu è andato ad allenarsi con Sakusa, vero?- chiese Osamu, osservando i due davanti a lui.

- Finché fa solo qualche passaggio va bene, ma bisognerebbe riposare dopo aver sforzato tanto la mente- dichiaró Shinsuke.

- Cosa che quel ragazzo non capirà mai- sospirò Aran.

- La sua passione per il Quidditch è fin troppa...- borbottó Rintarou.

- Già... Non preoccuparti, noi andiamo a riposarci- dichiarò Osamu; in ogni caso, visto che era con quel ragazzo, dubitava che Atsumu sarebbe tornato presto.

- Domani torneremo ad allenarci, ma per oggi voglio che tutti voi vi concentriate sul riprendervi dagli esami- affermò Toru, osservando i ragazzi riuniti di fronte a lui - so che è stato un periodo difficile, e manca solo una settimana al torneo, per cui cercate di prendere questo periodo per lasciare andare tutto lo stress per gli esami e pensare al torneo. Ci siamo allenati molto, un pomeriggio di riposo può solo farci bene-.

Non vedeva l'ora di tornare sul campo, ma sapeva che anche il riposo era importante, ed erano tutti stanchi, per cui andare ad allenarsi in quel momento sarebbe servito a poco.

- Va bene- risposero i ragazzi in coro.

- Così mi piacete! Potete andare- dichiarò Toru. Quasi tutta la squadra salutò e lasciò la stanza per andare a godersi un po' di meritato riposo, lasciandolo solo con Iwaizumi.

- Tu cosa farai per rilassarti, Iwa-chan?- chiese Toru, voltandosi verso il ragazzo.

- Ti controllo, il che non è per nulla rilassante ma qualcuno deve pur farlo- borbottò Hajime - non hai la solita faccia di chi ha in mente qualcosa, e questo è parecchio sospetto-.

- La tua mancanza di fiducia in me mi ferisce, Iwa-chan! Oggi volevo riposarmi anche io!- dichiarò Toru. Iwaizumi alzò un sopracciglio.

- Davvero?- commentò.

- Sì, serve anche a me riordinare le idee; come ho detto, tra una settimana ci sarà il torno... Ormai il nostro nemico ha poco tempo per agire, le opzioni si riducono, quindi ho anche meno cose a cui pensare- affermò Toru - e poi... È un po' che non stiamo tranquilli sdraiati su un prato a rilassarci come facevamo quando eravamo piccoli, no?-.

Iwaizumi trattenne un sorriso.

- Allora cosa stai aspettando? Muoviamoci- disse, uscendo dall'aula. Oikawa sorrise e lo seguì: sí, aveva proprio bisogno di un po' di riposo con lui... Prima che le ultime battaglie avessero inizio.

- Sarà una battaglia dura questo torneo, eh?- commentò Satori, mentre la squadra si dirigeva verso il campo d'allenamento.

Ushijima annuì.

- Per questo voglio ripassare un paio di schemi prima di riposare- dichiarò.

- Cerchiamo comunque di non esagerare, in fondo da domani riprenderemo ad allenarci intensivamente- fece notare Eita.

- Paura di stancarti troppo?- commentò Kenjiro, e Semi lo guardò male.

- Non temere, per stanotte sarò in forma- dichiarò, facendolo arrossire appena.

- Senpai, posso provare anche io nuove tecniche?- chiese Tsutomu, che ora che si trovava libero dagli esami si sentiva pieno di energie.

- Certo!- esclamò Satori.

- Prima dovresti imparare quelle base- commentò Taichi.

- Hey!-.

Tendou rise appena e guardò fuori dalla finestra.

- Pare che non saremo gli unici a fare un po' di allenamento- commentò.

- Hanno già iniziato ad allenarsi...?- mormorò Kaname, sorpreso. Suga, seduto sul campo di fianco a lui, rise appena.

- Non esauriscono mai le energie... Daichi gli ha dato il permesso di fare qualche passaggio- affermò Koushi, alzando lo sguardo.

Naturalmente, finiti gli esami, Hinata e Kageyama si erano fiondati a giocare; Nishinoya e Tanaka li avevano seguiti, così anche Yamamoto si era unito e pure Terushima aveva deciso di muoversi un po', per cui alla fine Daichi si era dovuto arrendere. Naturalmente, Bokuto e Kuroo avevano deciso che era il momento giusto per fare da insegnanti e Lev e Koganegawa si erano uniti più che allegramente.

- Se gli avessi detto di no, me li sarei trovati in stanza a giocare- borbottò Daichi - l'unica cosa positiva è che almeno si sfogano e stanotte dormono-.

- Sottovaluti la loro riserva di energie- sospirò Asahi.

- Tu lo sai bene, eh?- commentò Kenji, e il ragazzo arrossì.

- Non vi ho ancora fatto le congratulazioni- affermò Koushi, guardando Futakuchi e Aone.

- Grazie, sappiamo di essere i migliori- dichiarò il castano con un sorriso.

- E poi mi lamento che Kuroo è irritante- borbottó Yaku.

- Kuroo cerca di fare come lui in modo più... Velato. Il che è ancora peggio- mormorò Kenma; anche perché, il ragazzo si divertiva parecchio a farlo.

- Lo abbiamo notato- borbottó Daichi.

- Però sta aiutando i nostri, almeno quello glielo dobbiamo- commentò Chikara.

- Quello lo fa per egoismo- borbottò Suguro, che si trovava lì con loro solo perché non molto distante Mika stava parlando con Misaki, Kyoko e Yachi.

- Però Kuroo-san in fondo è gentile- commentò So, seduto di fianco a Shibayama.

- Non parliamo così tanto di lui che poi si monta la testa- mormorò Kenma; anche se sapeva esserlo davvero tanto...

Akashi alzò lo sguardo per osservare l'oggetto della loro conversazione, spostandolo però subito su Bokuto, che si stava lamentando per qualcosa che il moro aveva fatto.

- Quella era mia!- sbuffò Koutaro.

- La prossima volta prendila- rise Tetsuro, mentre qualcosa attirava la sua attenzione - Hey Tsukki! Vieni ad allenarti con lui!- urlò al ragazzo.

Tsukishima lo ignorò totalmente e rientrò nel castello, seguito da Yamaguchi.

- Non ti andava di allenarti?- gli chiese Tadashi., mentre si dirigevano verso la Stanza delle necessità.

- È da idioti sprecare così tante energie appena finiti gli esami, dovrebbero riposare- affermò Kei. Yamaguchi rimase in silenzio finché non furono dentro la stanza.

- Pensavo che allenandoti con loro... Ti sarebbe piaciuto un pochino di più- mormorò. Tsukishima gli lanciò un'occhiata.

- Sai come sono fatto, non voglio mettere tutte le mie energie in quello- dichiarò - è vero, so di essere migliorato ma... Non potrei mai allenarmi come fai tu-.

- Cosa intendi?- gli chiese Tadashi, leggermente confuso.

- Tu sei riuscito a trovare la tua specialitá e stai riuscendo a combattere con quella, il che ti fa onore: io... Sono semplicemente un Battitore che visto che ragiona molto ha imparato a muoversi bene- affermò Kei - comunque prima o poi raggiungerò il mio limite, meglio che nessuno si faccia illusioni-.

Yamaguchi lo fissò per un attimo, poi serrò le labbra.

- A volte non ti capisco, Tsukki- sbuffò, e il ragazzo si voltò di scatto verso di lui, sorpreso da quella presa di posizione improvvisa.

- Insomma, ti sembra poco?! Io mi sono dovuto andare a cercare tecniche sconosciute per riuscire a trovare una mia specialità, mentre tu sei super bravo e intelligente! Perché butti via in questo modo il tuo talento?!-. Tsukishima alzò un sopracciglio.

- È solo uno sport, Yamaguchi- fece notare.

- Uno sport a cui hai scelto di giocare e che ti piace! Hai solamente paura che le cose non vadano come vuoi e di rimanere ferito; ma potrai lamentarti solo se ci provi al massimo, altrimenti non ha senso!- dichiarò Tadashi.

Tsukishima lo fissò, senza sapere cosa dire: quel ragazzo... Si era sempre quasi nascosto dietro di lui, mentre adesso...

- Mi dispiace se sono stato un po' brusco, ma a volte mi fai davvero arrabbiare: ci sono tante persone qui che ti stanno spronando e stanno provando ad aiutarti, potresti avere la strada molto più libera eppure continui a ostruirtela da solo- Tadashi abbassò lo sguardo - è una cosa che non capisco. Ma è una tua scelta in fondo, quindi spero che tu ne sia soddisfatto. Non ti preoccupare, adesso me ne vado, così non rischio di rovinare il tuo luogo tranquillo- si voltò e si diresse verso la porta.

Prima che potesse aprirla, si sentì afferrare per il polso.

- Te l'ho detto, finché sei tu che stai nel mio posto tranquillo... A me va bene- mormorò Kei. Yamaguchi si voltò verso di lui, trattenendo appena il fiato nel vedere quanto fosse vicino.

Tsukishima lo fissò per un attimo: quel ragazzo era cambiato parecchio, era decisamente cresciuto... Lui non era mai stato in grado di spingerlo a fare una cosa simile, eppure Yamaguchi aveva trovato il coraggio di farcela da solo.

Fece un sorriso.

- Sei un ragazzo più forte di quanto credi, Yamaguchi: se fai così, mi fai venire voglia di impegnarmi al massimo-. Yamaguchi arrossì appena.

- Dici davvero?- mormorò; Tsukki... Pensava veramente una cosa simile su di lui?

Il biondo annuì.

- Ti mostrerò che posso impegnarmi davvero, per cui... Continua a farlo anche tu- Kei fece per lasciarlo, ma Yamaguchi gli afferrò la mano e si avvicinò velocemente a lui, posando le labbra su quelle del ragazzo.

Tsukishima sbarró gli occhi, colto totalmente alla sprovvista, mentre Yamaguchi si staccava, parecchio rosso.

- Scusami, non...-.

- Non scusarti- sussurró Kei. Yamaguchi alzò lo sguardo su di lui e i due ragazzi si fissarono per un attimo negli occhi.

Tsukishima si chinò verso di lui; gli posò una mano sulla guancia, prima di unire nuovamente le loro labbra.

Yamaguchi chiuse gli occhi: lo stava baciando... Tsukishima lo stava baciando davvero... Faticava a crederci, eppure era proprio così... Tsukishima, il ragazzo che lo aveva salvato dalla sua solitudine, che gli aveva dato qualcuno al suo fianco, che lo aveva aiutato a capire cosa volesse fare e diventare, e di cui si era follemente innamorato... Lo stava baciando!

I due si staccarono e si fissarono per un attimo, entrambi con il fiato leggermente corto.

- Non ti trattenere- sussurró Kei - non voglio che tu lo faccia più; che sia colpa di altri o mia... Non ti trattenere-.

ATTENZIONE: STA PER INIZIARE UNA SCENA 🔞, SE NON VI VA DI LEGGERLA SALTATE A DOPO I TRATTINI

Yamaguchi lo prese alla lettera e gli gettò le braccia al collo, tirandolo nuovamente verso di sé mentre univa le loro labbra.

Tsukishima gli posò le mani sui fianchi, stringendolo appena: solo lui... Solo lui sarebbe stato in grado di provocargli simili emozioni... Era veramente un ragazzo speciale.

Si staccarono nuovamente e il biondo lo prese per mano, dirigendosi verso il letto. Vi si sedette sopra e fissò Yamaguchi, in attesa di capire cos'avrebbe fatto.

Il ragazzo deglutì appena: Tsukishima gli aveva detto di non trattenersi... E lui non lo avrebbe fatto.

Con lieve sorpresa del biondo, si sfilò la maglietta, prima di avvicinarsi e sistemarsi a cavalcioni su di lui.

- Mi hai detto di... Non trattenermi, no?- mormorò, leggermente rosso.

- Esattamente... Da quando hai questi pensieri?- commentò Kei, posando le mani sui suoi fianchi e accarezzando appena la sua pelle nuda.

Yamaguchi diventò ancora più rosso.

- Mi piaci da tempo- mormorò - questi pensieri non li ho da molto, anche perché non pensavo sarebbe mai potuto accadere qualcosa di simile. E... Tu?-.

- Da quando ti ho visto diventare più sicuro di te- mormorò Kei - e ho capito che finalmente... Potevo permettermi di provare dei sentimenti per te senza rischiare di soffocarti con essi-.

- Ma non l'hai mai fatto!- esclamò Tadashi - Insomma, è vero che a lungo mi sono nascosto dietro di te ma... Mi sono sempre stati chiari i miei sentimenti e... Avevo solo bisogno di un modo per esprimerli- mormorò.

- L'hai trovato meglio di me stavolta- affermò Kei - io... Penso di non essere ancora pronto a darti tutto. Però, penso anche che sarebbe difficile tornare indietro dopo questo punto-.

Yamaguchi fece un piccolo sorriso.

- Non preoccuparti Tsukki, io in ogni caso ti rimarrò vicino! Mi hai sempre dato tanto, posso occuparmene io per una volta!- affermò.

- Anche adesso?-. Yamaguchi impiegò un attimo a capire cosa intendesse, poi sbarró gli occhi.

- Sei sicuro?- mormorò.

- Se te la senti ovviamente. Ma al momento... Non darei il massimo, e tu lo meriti- dichiarò Kei. Yamaguchi arrossì appena.

- Io... Farò del mio meglio- mormorò.

- Ne sono sicuro- sussurró Kei, prima di baciarlo di nuovo.

Yamaguchi era parecchio nervoso, non aveva idea di come fare... Però in fondo era con Tsukishima, ed era la prima volta di entrambi; sarebbe andato tutto bene.

Portò le mani alla base della maglietta del biondo e iniziò a sollevargliela delicatamente.

Tsukishima lo lasciò fare; era anche lui nervoso, anche se lo mostrava meno del minore, ma dopo come l'aveva fatto sentire quel ragazzo... Voleva riuscire a ricambiare al meglio.

Yamaguchi posò sul letto la sua maglietta e ripresero a baciarsi; le loro lingue si incontrarono dolcemente, e i due ragazzi si concentrarono su quei gesti e sui brevi brividi che ne stavano derivando, riuscendo leggermente a calmarsi.

Il minore prese coraggio e posò la mano sulla patta dei pantaloni del biondo; era già eccitato... In fondo, lo era anche lui.

Pian piano, iniziò a slacciargli i pantaloni; Tsukishima gli morse appena il labbro inferiore e al ragazzo sfuggì un gemito.

Tsukishima per un attimo si maledisse: se avesse scoperto che bei suoni poteva emettere la sua bocca, non gli avrebbe mai detto neanche una volta di stare zitto.

- Vuoi che ci sdraiamo?- sussurró; Yamaguchi annuì e si alzò da sopra il ragazzo.

Si sdraiarono entrambi, uno di fianco all'altro; Yamaguchi allungò nuovamente le mani, iniziando a sfilare i pantaloni al biondo, che a sua volta prese a toglierli al minore.

Si avvicinarono appena e i loro membri si sfiorarono leggermente, facendo avvertire dei piccoli brividi a entrambi.

Rimasero a fissarsi negli occhi, sempre più pieni di desiderio, mentre entrambi diventavano leggermente rossi, i respiri appena pesanti.

I loro vestiti caddero definitivamente per terra e le loro labbra si unirono nuovamente; i due ragazzi si strinsero appena, sfregando i loro bacini e rilasciando dei piccoli gemiti.

Le loro gambe si intrecciarono tra loro, come per cercare di avvicinarsi di più, di provare insieme quel piacere che stava crescendo in loro e che stava pian piano prendendo il possesso dei loro gesti.

D'un tratto, Yamaguchi si staccò da lui e posò timidamente le labbra sul suo collo; Tsukishima chiuse gli occhi e lasciò che le labbra del minore gli sfiorassero delicatamente la pelle.

Era possibile che quella delicatezza fosse così sensuale?

Avvertì Yamaguchi sfregare appena le gambe tra loro, come per richiedere attenzione, e riaprì gli occhi.

Yamaguchi si staccò, cercando di capire se avesse fatto qualcosa di sbagliato; vide Tsukishima tirarsi su per un attimo e posare le mani sui suoi fianchi.

Lo fece voltare sulla schiena e scese con le mani fino alle sue gambe, allargandogliele appena; si spostò tra essere e si chinò verso la sua erezione.

Yamaguchi sbarrò gli occhi; fece per parlare, ma sentì le labbra di Tsukishima avvolgersi attorno alla sua erezione.

Inarcò appena la schiena, gemendo con forza: era una sensazione incredibile... La bocca del biondo era calda, avvolgente, sembrava sapere perfettamente come muoversi su di lui nonostante fosse la loro prima volta, e stava scatenando in lui emozioni che non riusciva a distinguere.

Dentro di lui... Sarebbe stato ancora meglio? E se lui si sentiva così... Come sarebbe stato il ragazzo?

- Tsukki- gemette appena, richiamandolo, leggermente impaziente: voleva scoprirlo, voleva procurargli quel piacere anche lui, fargli capire che potevano pensarci insieme, che avrebbe potuto farlo stare davvero bene.

Capendo che aveva recuperato la sua decisione, Tsukishima si tirò su e Yamaguchi fece lo stesso.

Gli posò le mani sulle spalle, facendolo sdraiare nuovamente.

- Ecco, non l'ho mai fatto, per cui... Se faccio qualcosa di sbagliato...- mormorò Tadashi.

- È nuovo per entrambi, non essere così nervoso- gli disse il biondo, allungando la mano; afferrò quella del minore e se la portò alle labbra, iniziando a succhiare delicatamente le sue dita.

Yamaguchi diventò completamente rosso, ma doveva ammettere che vedere Tsukishima in quello stato era eccitante... Soprattutto se pensava a dove fosse fino a poco prima quella bocca.

Deglutì appena: non aveva mai pensato di poter arrivare a fare quei pensieri, eppure in quel momento si stava eccitando davvero parecchio.

Tsukishima gli lasciò la mano, invitandolo con lo sguardo a continuare; leggermente titubante, Yamaguchi portò le dita vicino all'apertura del biondo.

Iniziò a stimolarla appena dall'esterno, osservando Tsukishima per vedere le sue reazioni; il maggiore si stava mordendo appena il labbro, come se stesse cercando di trattenere l'eccitazione...

- Tsukki, sai che con me non hai bisogno di trattenerti... Io ti conosco in fondo- mormorò Tadashi, facendo scivolare appena un dito dentro di lui.

Un piccolo gemito uscì dalle labbra del biondo: era una sensazione strana, che non avrebbe mai creduto di poter provare, eppure... Era anche bella.

- Se ti trattieni non ha senso, quindi lasciati andare, come hai detto di fare a me- continuò il minore.

Tsukishima fece un piccolo sorriso.

- Sei davvero unico, Yamaguchi- sussurró, rilassando appena il suo corpo; Yamaguchi lo avvertì e inserì delicatamente anche un secondo dito.

Cercando di non fargli male, iniziò a muoverle lentamente, in modo da allargare l'apertura del ragazzo.

Tsukishima iniziò leggermente ad ansimare; con le poche forze che gli erano rimaste si sfilò gli occhiali: aveva provato a tenerli per vedere quel ragazzo fino all'ultimo ma... Era certo che le sensazioni che gli stava procurando sarebbero state più che sufficienti.

Strinse appena il lenzuolo mentre ansimava più forte: avvertiva le dita di Yamaguchi spingersi con più forza e più sicurezza dentro di lui, raggiungendo vari punti e preparandolo a ciò che di lì a poco sarebbe successo.

Iniziava a essere veramente Impaziente, nonostante fosse tutto nuovo non vedeva l'ora di provarlo...

Anche Yamaguchi era impaziente, ma anche un po' spaventato dal pensiero di fargli del male; eppure, voleva vederlo ancora più arrossato, ancora più ansimante, ancora più desideroso... Lo voleva veramente tanto.

Raramente gli era capitato che Tsukishima si mostrasse così vulnerabile davanti a lui; non voleva perdersi neanche un istante.

- Come ti senti?- mormorò.

- Eccitato- borbottò Kei, facendo ridere il minore, che sfilò le dita da dentro di lui. Tsukishima aprì leggermente di più le gambe, invitando Yamaguchi a sistemarsi tra esse.

Il minore lo osservò, cercando di capire se fosse ancora sicuro... E Tsukishima lo sembrava veramente tanto.

Gli sollevò appena le gambe e si avvicinò alla sua entrata; spinse appena dentro la punta, e notò che per fortuna pareva scivolare dentro senza problemi.

Iniziò a spingersi delicatamente: ancora non credeva, era dentro il ragazzo che amava da anni, stavano facendo l'amore, lo stava accogliendo dentro di sé... Era una sensazione magnifica, il suo corpo era così caldo da farlo impazzire. E voleva lui, solo lui.

Tsukishima gettò leggermente la testa all'indietro mentre avvertiva tutto il suo corpo reagire ai gesti di Yamaguchi, andargli quasi incontro, desideroso di averne ancora di più.

Quando lo sentì entrare completamente, ne ebbe la certezza: solo con lui... Avrebbe mai potuto fare una cosa simile; quel ragazzo... Era davvero unico.

Yamaguchi iniziò a muoversi delicatamente dentro il biondo: una lentezza gentile, ma allo stesso tempo che trasmetteva un'eccitazione e un desiderio che si diffusero immediatamente nel corpo del biondo.

Anche volendo, Tsukishima era certo che non sarebbe più riuscito a trattenere gli ansimi e i lievi gemiti che stavano iniziando a crescere d'intensità man mano che Yamaguchi si spingeva in lui: anche la sua delicatezza risultava eccitante, soprattutto se unita con lo sguardo del minore, che si stava facendo sempre più famelico...

Yamaguchi stava iniziando a prendere un ritmo più veloce: quella sensazione lo stava mandando in estasi, poter essere dentro il ragazzo che amava, stare così vicino a lui, potergli trasmettere tutti quei sentimenti... Era indescrivibile, e intendeva goderselo fino all'ultimo.

- Ti amo- sussurrò, avvicinandosi appena a lui; Tsukishima non resistette e gli circondò il collo con le braccia, tirandolo verso di sé e unendo le loro labbra.

Yamaguchi iniziò a muovere il bacino leggermente più velocemente, mentre le loro lingue si incontravano a un ritmo che si stava facendo sempre più frenetico, si cercavano senza interruzione, desiderose di partecipare all'unione dei loro corpi, che ormai si muovevano in perfette sintonia, così come i respiri affannati dei due ragazzi e i loro cuori che battevano con forza.

La velocità aumentò ancora, così come la forza con cui si stavano stringendo, facendoli sentire come fusi uno all'altro, fino a quando quasi contemporaneamente non iniziarono a venire, senza staccare le labbra uno dall'altro e continuando a rimanere stretti, senza mai lasciarsi.

Yamaguchi uscì delicatamente da dentro il biondo e quasi crollò su di lui, che lo strinse appena a sé.

----------------------------------------------------------

- Com'è andata?- chiese Tadashi, leggermente imbarazzato: lo avevano fatto davvero... Avevano avuto l'opportunità di farlo davvero, aveva fatto l'amore con il ragazzo che amava... Ancora non ci credeva.

Tsukishima gli scostò appena una ciocca di capelli da davanti al volto e lo fissò negli occhi.

- Ti amo- sussurrò, prima di unire nuovamente le loro labbra.

Con il cuore che gli esplodeva di gioia, Yamaguchi ricambiò il bacio e Tsukishima lo strinse con più forza a sé: un giorno anche lui... Gli avrebbe mostrato quanto lo amasse.

🏐🏐🏐

Avete presente quella storia sul fatto che i personaggi fanno ciò che vogliono...? Lo hanno fatto di nuovo!

Vi aspettavate lo switch?
Neanche io! Di solito mi immagino abbastanza naturalmente le coppie sempre con lo stesso schema, ma come sempre hanno fatto di testa loro...

Bè, ogni tanto capita, bisogna sperimentare in fondo ahahah

Bạn đang đọc truyện trên: TruyenTop.Vip