EPILOGO

- Secondo me, c'è troppa poca distanza tra la fine di un anno e l'inizio di quello successivo- borbottò Keishin, facendo ridere l'uomo al suo fianco.

- Guarda il lato positivo: ormai la scuola è aperta da dieci anni, per cui molte regole sono conosciute e ormai quelli di terza sono in gamba, per cui ci daranno una mano- dichiarò Ittetsu - inoltre, alcuni dei ragazzi che fanno parte del primo gruppo che è venuto qui sono dei professori, quindi ci sono anche loro-.

- Meno male- sospirò Keishin - tra l'altro, se tutto va bene, tra non molto i vecchiacci andranno in pensione... E probabilmente sarai tu il prossimo preside-.

Il ragazzo sbarró gli occhi.

- Io?! Non so se...-.

- Andrai alla grande- Keishin allungò la mano e prese la sua - andiamo ad aiutare Shimada e Takinoue a organizzare il prossimo evento a Hogsmeade?-. Takaeda sorrise e annuì, prima di uscire con lui dalla stanza, entrambi pronti a iniziare un nuovo anno accademico insieme.

- Sta per iniziare il nuovo anno... Non mi sento per nulla pronta...- mormorò Hana.

- Come mai? Ormai fai l'insegnante da tanti anni- commentò Yuji, sedendosi sul divano di casa di fianco a lei.

- Si, ma quest'anno... Sarò incinta- mormorò la ragazza - spero di non farmi prendere troppo dal panico... Fortuna che i professori mi hanno già detto che per la maternità non c'è alcun problema...-.

- Vedrai che andrai alla grande! Sei sempre stata una professoressa perfetta, e sono certo che tutti non vedranno l'ora di vedere il nostro bambino! E se qualcuno dovesse dire qualcosa di male, ci penserà tuo marito! Andrò a tagliare a tutti loro i capelli durante la notte! Faccio il parrucchiere per un motivo, no?!- commentò il ragazzo.

- Pensavo fosse perché ti piace- affermò Hana, divertita.

- Anche, ma pure per poter attuare questa incedibile minaccia!- le circondò la vita con le braccia - Non preoccuparti, Hogwarts ti accoglierà a braccia aperte, e io posso muovermi come voglio per lavoro! Sai che i miei tagli magici sono richiesti ovunque, quindi verrò spesso a trovarti. Ce la faremo di sicuro!-.

La ragazza sorrise.

- Hai ragione... Grazie- sussurró, abbracciandolo: quel ragazzo stava diventando sempre più fantastico e responsabile... E lei lo amava sempre di più.

Terushima sorrise.

- Abbiamo l'incontro con la tua amica tra poco; te la senti?-. Misaki annuì e si staccò, un piccolo sorriso in volto.

- Sì, non preoccuparti: Mika mi deve aiutare a prendere dei vestiti per la gravidanza, quindi direi che non posso proprio mancare-.

- Mika, sei pronta per uscire?- chiese Suguro, affacciandosi alla loro camera da letto.

- Sì, arrivo- rispose lei, voltandosi - hai portato tu il piccolo dai suoi amichetti?-.

- Sì, e mi sono preso la giornata libera dagli allenamenti, per cui potrò accompagnare la mia fantastica moglie stilista e la sua amica a fare shopping... Cercando di frenare la voglia di uccidere l'esaltato- sospirò il ragazzo, facendola ridere.

- Andiamo, in fondo ti sta simpatico! O avresti preferito andare in giro con Kuroo?-.

- L'esaltato va benissimo-. Mika rise appena e si avvicinò a lasciargli un bacio sulla guancia.

- A proposito, ha detto che verrà a vederti alla prossima partita, no?-.

- Lo fa solo per prendermi in giro- borbottó Suguro - spero che gli vada il cibo di traverso...-.

- Il pranzo è servito!- dichiarò Tetsuro, mettendo i piatti in tavola - Hai tempo per lasciare un attimo perdere il lavoro e mangiare con me?-.

- Forse- sospirò Kenma, lasciando giù il cellulare - fare combaciare magia e tecnologia non è così semplice ma... Molti maghi stanno apprezzando queste "cianfrusaglie babbane", quindi pian piano la mia azienda ce la sta facendo-.

- Stai facendo davvero un ottimo lavoro- dichiarò Tetsuro, accomodandosi a tavola di fianco al ragazzo, con un piccolo sorriso in volto - sono certo che andrai alla grande. Sicuro di non volere altri finanziamenti?-.

- Mi stai già aiutando abbastanza... La tua agenzia si occupa di sport, quindi va bene finché sono giochi a tema sportivo, ma non voglio troppi favoritismi-.

- Sai che per te faccio questo e ben altro- affermò Tetsuro con un sorriso - ma sono certo che te la caverai benissimo da solo-. Kenma fece un piccolo sorriso e annuì: in fondo, ce la stava facendo...

- A che ora hai l'incontro con Inuoka e Shibayama per il nuovo gioco per bambini?- gli chiese Tetsuro.

- Dovrei vederli a metà pomeriggio...-.

- Sono davvero felice che Kenma abbia chiesto il nostro aiuto!- esclamò So con un sorriso, mentre si preparava insieme al suo ragazzo.

- Bè è normale, in fondo tu lavori con i bambini e io gioco a Quidditch, quindi se vuole creare un gioco sportivo per bambini siamo adatti- commentò Yuki con un piccolo sorriso.

- Hai proprio ragione! Così potremo raccontare a tutti quanto sei stato coraggioso a prendere in mano la squadra dopo che Yaku-san è andato via e diventare un Portiere fortissimo!- esclamò il castano. Shibayama arrossì leggermente.

- Bè, ci tenevo a diventare un Portiere... E per fortuna ci sono riuscito- mormorò il ragazzo - grazie anche al tuo sostegno-.

- Sai che puoi sempre contare su di me!- esclamò So, lasciandogli un bacio sulla guancia - E poi, è stato fondamentale anche Yamamoto-senpai: ci ha aiutato davvero tantissimo!-.

- Ciao Yamamoto-. Il ragazzo si voltò e sorrise nel vedere quello che ormai era il suo gruppetto di amici andare vedi di lui.

- Ciao ragazzi!- esclamò, allargando le braccia - Sono felice che siate venuti!-.

- Visto che usciamo ogni mese, ormai dovresti esserci abituato- rise Shinji.

- E poi è bello uscire per staccare un po'- dichiarò Kaname.

- Noi ormai siamo trascinati qui- sospirò Taichi.

- In fondo sono divertenti- dichiarò Reon. In effetti, capitava spesso che i ragazzi che si erano conosciuti a Hogwarts si incontrassero, e arrivava sempre il momento in cui le coppiette si appartavano e loro cinque rimanevano a chiacchierare da qualche parte.

Yamamoto prendeva spesso in giro Taichi perché, nonostante ora fosse un barista, comunque nessuno lo filasse, e lui ribatteva rispondendo che neanche fare l'Auror lo rendeva figo agli occhi delle ragazze.

Moniwa, che lavorava in una ditta di costruzioni, aveva aiutato Watari con il suo acquario per creature magiche, quindi i due erano diventati amici, e ascoltavano volentieri Reon parlare delle sue partite di Quidditch mentre gli altri due discutevano.

- Ma tu non hai altri amici a cui rompere le scatole? Non devi fare da Babysitter?- borbottó Taichi.

- Oggi Elettra è con i suoi, visto che non avevano impegni l'hanno portata al parco-.

- Ti piace l'altalena vero?- disse Yu con un sorriso, mentre spingeva la figlia, che rise più forte.

- In alto! In alto!-.

- Va bene! Asahi, ritira pure la bacchetta, non la farò volare giù- commentò il ragazzo, voltandosi verso il compagno, piuttosto in ansia.

- Voglio solo assicurarmi che non si faccia male...- mormorò Asahi - ieri, quando è venuta da me in atelier, ha provato ad arrampicarsi su tutte le stoffe...-.

- Colpa mia, quando era con me in agenzia sono venuti due ragazzi che volevano qualcosa di avventuroso e gli ho consigliato una scalata... Si è quasi lanciata verso la Passaporta quando mi ha sentito parlare di tutti gli animali magici che ci sarebbero stati- rise Yu, che dopo aver viaggiato per anni, quando lui e Asahi avevano deciso di volere un figlio aveva affermato che non c'era niente che avrebbe potuto fare bene quanto aprire un'agenzia di viaggi per i posti più magici del mondo. Letteralmente.

E sua figlia si era appassionata parecchio al suo lavoro...

- Pare che sarà una piccola avventuriera, eh?- Asahi non poté fare a meno di guardare la bambina con un sorriso dolce in volto - Proprio come il padre... Crescerà fantastica-.

- Sei super dolce- Yu si sporse a dargli un bacio sulla guancia, prima di tornare a concentrarsi sull'altelana - a proposito, chissà se ad Akashi e Bokuto è piaciuto dove li ho mandati per la luna di miele...-.

- Questo posto è fantastico!- esclamò Koutaro, guardandosi intorno - nlNon avrei mai pensato che esistessero isole tropicali così piene di animali magici!-.

- È un miracolo che Nishinoya l'abbia trovata- sospirò Keiji. Trovare un posto dove potessero divertirsi, ma anche rilassarci, che fosse bello ma non avesse nulla che potesse fare cacciare Bokuto nei guai, era un'impresa veramente ardua...

Bokuto posò le mani sui suoi fianchi, chinandosi appena verso di lui.

- Ne approfitterai per scrivere un servizio sul grande Bokuto Koutaro che gira in costume?- commentò con un sorriso - Amo i tuoi articoli, e visto che sei tu te lo permetto!-.

- Veramente, pensavo di tenermi le foto di oggi per me... Al massimo, più avanti userò qualche spunto per scrivere un libro-. Il sorriso sul volto di Bokuto si allargò.

- Allora... Trasformiamolo in un libro erotico!- sollevò il ragazzo, che rise leggermente, e iniziò a camminare verso la casa che avevano affittato.

Essendo Bokuto diventato un giocatore professionista, non avevano potuto sposarsi subito e avevano dovuto rimandare fino a quel momento; infatti, una coppia li aveva preceduti...

- Dici che Bokuto continuerà a guardarci male perché gli abbiamo rubato il primato?- commentò Koushi, mentre sistemava i piatti in tavola.

- La prossima volta si muove a sposarsi- borbottò Daichi, che stava cucinando, facendo ridere il compagno.

- Bè, noi siamo usciti insieme dalla scuola e... Ci tenevo a farlo prima che tu diventassi Auror, così hai potuto concentrarti sulla tua carriera- dichiarò Koushi.

- E sei stato veramente un tesoro- Daichi gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia - come va un po' di pausa dai bambini?-.

- Adoro insegnare, ma il prossimo che mi chiede di trasformare il suo uccellino in un grifone lo trasformo in un orologio da taschino- borbottó Koushi, facendo ridere il moro.

- Ti aiuterò a nasconderlo in casa- dichiarò Daichi.

- Tu sì che sei il marito perfetto- Koushi si voltò a lasciargli un veloce bacio sulle labbra e il ragazzo sorrise.

- A proposito, alla fine hai chiesto a Kinnoshita quell'auto per portarli in gita?-.

- Sì; è comodo avere un amico che lavora nei trasporti...-.

- La prossima emergenza al lavoro se la fanno loro- sospirò Hisashi, lasciandosi cadere sul letto.

- Altra Passaporta rotta?- chiese Kazuhito, sedendosi di fianco a lui.

- Sai, quando passa un certo tempo, è normale che non vada più, ma la gente ancora pensa che siano infinite- borbottó il biondo, facendolo ridere.

- Sono certo che questa volta abbiano capito. Sei un po' stanco? Vuoi che ti prepari qualcosa?- gli chiese il moro.

- Non devi andare al lavoro tra poco?- mormorò Hisashi.

- I ragazzi a cui sto vendendo quella casa non vogliono rivederla finché non l'avrò riempita di camini per la metropolvere- sospirò Kazuhito. Il biondo aggrottò la fronte.

- Dopo ciò che è successo a scuola, ho un po' paura di cosa ci voglia fare Atsumu con tutti quei camini...-.

- Era davvero necessario chiederne così tanti?- borbottó Kiyoomi, mentre lui e Atsumu rientravano in casa.

- Ti ho detto che, se volevi una casa più grande, avresti dovuto accettare una mia condizione, no?- commentò il biondo - Se vuoi esplorare, devi viaggiare-.

- Tu vuoi esplorare i luoghi per scoprire antiche magie... Io sono costretto a seguirti perché è l'unico modo per evitare che pensino che stai facendo qualcosa di illegale e vengano ad arrestarti- borbottó Kiyoomi.

- Sto comunicando tutti i miei progressi a tuo cugino in modo che possano tenerli d'occhio, no?- commentò Atsumu.

- In effetti, stai facendo insolitamente il bravo...- mormorò Kiyoomi.

- Questo perché so che ti diverti a venire con me, non posso certo rischiare di mandare tutto all'aria- dichiarò il biondo. Sakusa alzò gli occhi al cielo.

- Sei un idiota- borbottó - e poi, perché hai voluto che si trasferisse anche tuo fratello?-.

- È stato lui a volermi seguire, sai che non sa stare senza di me-.

- Quindi. Che scherzo facciamo per primo ad Atsumu?- chiese Rintarou, sedendosi al tavolo di fronte al suo ragazzo.

- Potremmo bloccargli i camini, ma non vorrei che poi quei poveri ragazzi che hanno preparato la casa ci vadano di mezzo... Magari possiamo riempirgliela di animali-.

- Ottima idea. Svuotiamogli anche la dispensa, ci servirà per la casa nuova- dichiarò Rintarou - tanto, per scappare abbiamo il passaggio per il tuo ristorante di Hogsmeade-.

- Esatto. Terrò da parte il cibo che gli rubiamo per farti da mangiare dopo i tuoi allenamenti di Quidditch-.

- Sara il pasto migliore- confermò Rintarou; in fondo, i loro passatempi non erano cambiati poi molto... Ma si divertivano così.

Osamu annuì: vivere di nuovo vicino a suo fratello... Sarebbe stato davvero divertente.

- Allora? È divertente, vero?- rise Kanji, voltandosi verso il ragazzo seduto sul sedile del passeggero, che sembrava piuttosto terrorizzato.

- Perché questa macchina sta volando?!- urlò - Non puoi uccidermi! So che le nostre squadre si devono scontrare, ma uccidermi non è una buona idea!-.

- Non ti voglio uccidere- rise Kanji - volevo semplicemente renderti partecipe dei miei nuovi esperimenti. Tu ho sempre fatto divertire no? Guarda giù!-.

Goshiki deglutì appena: era abituato a viaggiare su automobili e volare su scope, ma fare entrambe le cose...

Si sporse leggermente e sbarró gli occhi.

- Wow...- mormorò; in effetti, il passaggio era bellissimo...

- Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!- dichiarò Kanji con un sorriso.

- Già... Riesci sempre a indovinarlo- Tsutomu sorrise e si voltò verso di lui - grazie-.

- Figurati- rispose il ragazzo, continuando a sorridere - avevi bisogno di rilassarti prima della partita, no?-. Il ragazzo annuì e si sporse a lasciargli un bacio sulla guancia: dopo essersi terrorizzato... Si era decisamente potuto rilassare.

- Rimani rilassata, Hitoka-chan: vedrai che la tua mostra andrà benissimo. L'arte magica è amata da molti- dichiarò Kyoko, mentre la aiutava a finire di allestire il luogo della mostra.

- Lo so, ma c'è sempre gente che prova a entrare nel quadri...- sospirò la bionda - tu sei sicura di non avere alcun impegno con la squadra oggi?-.

- Non preoccuparti, oggi sono libera, posso tranquillamente darti una mano- dichiarò la maggiore - per questa mostra hai organizzato anche della musica, no?-.

- Sì! Sono riuscita a chiedere a Semi di suonare; dovrebbe arrivare a provare stasera-.

- A che ora hai le prove?- chiese Kenjiro, voltandosi verso il ragazzo sdraiato nel letto di fianco a lui.

- Non preoccuparti, le farò prima di cena, così stasera dopo mangiato possiamo andare a osservare un po' le stelle... Tra i tuoi turni all'ospedale e i miei concerti abbiamo sempre poco tempo- affermò Eita, allungando la mano e accarezzandogli appena il fianco.

- I maghi dovrebbero smettere di provare incantesimi che non sanno gestire- borbottò Shirabu, facendo ridere il maggiore.

- Vuoi venire alle prove? Così la mia musica ti può rilassare un po'... La magia fa anche queste cose- dichiarò.

- Magari ti farò compagnia- mormorò Shirabu; il ragazzo sorrise.

- Grazie- sussurró, chinandosi e lasciandogli un bacio sulle labbra - dai alziamoci, ormai è ora di pranzo-.

- Domani a pranzo avremo un paio di ospiti, ti dispiace?- chiese Yutaro, mentre metteva in tavola il cibo.

- No, so che non inviteresti mai qualcuno che rompe- rispose Akira - e poi, all'ultima partita sei stato molto bravo, quindi te lo meriti-.

- Dici che io sono bravo, ma sei tu che con i tuoi nuovi sistemi di sicurezza hai reso la Gringot il luogo più sicuro al mondo... E dire che volevi lavorare lì solo come banchiere-. Kunimi scrollò appena le spalle.

- Non mi costava nulla dare un paio di idee, già che c'ero. Chi devi vedere? È il momento della tua chiacchierata annuale con Tsukishima per lamentarvi di Kageyama?-.

- Sì; domani siamo entrambi liberi, quindi abbiamo pensato che sarà il giorno designato per incontrarci-.

- Sono davvero felice che tu ti sia fatto un amico Tsukki- affermò Tadashi con un sorriso mentre sparecchiava.

- Mh? Di chi parli?- chiese il biondo, leggermente confuso.

- Di Kindaichi-.

- Visto che giochiamo entrambi, ci è solo capitato di incontrarci... È sopportabile- dichiarò Kei, seduto a tavola, senza guardarlo e continuando a concentrarsi sul suo giornale.

Yamaguchi sorrise, sapendo bene che se andavano addirittura a pranzo, vuol dire che gli stava simpatico... Non avevano neanche dovuto trascinarlo come facevano Kuroo e Bokuto.

- Piuttosto, noi abbiamo già festeggiato la tua promozione al Ministero della magia, ma sei sicuro di non voler festeggiare anche con gli altri?- chiese Kei, spostando lo sguardo su di lui.

- Magari più avanti, adesso molti sono impegnati... ma Tanaka-senpai ha già detto che mi organizzeranno una festa gigantesca-.

- Tanaka, non è un po' esagerato iniziare a organizzare adesso se dobbiamo fare la festa tra un mese?- commentò Chikara.

- Bisogna essere previdenti in queste cose!- dichiarò il ragazzo - Non me l'hai insegnato anche tu?-. Ennoshita fece un piccolo sorriso.

- Stai diventando sempre più responsabile, eh?- commentò - Si vede che allenare i giovani ti sta aiutando parecchio-.

Tanaka sorrise: in effetti, gli piaceva fare da allenatore... E contando che il suo compagno era sempre al suo fianco come fisioterapista, e come suo consigliere ovviamente, decisamente non poteva lavorare con una persona migliore.

- Modestamente, sono veramente in gamba- dichiarò Ryunosuke.

- Ricordi che domani... Dovrai dare aiuto alla squadra di una certa persona, vero?- commentò Chikara, cercando di non ridere quando vide il ragazzo irrigidirsi.

Qualcosa di negativo nel suo lavoro c'era...

- Ma perché dobbiamo andare proprio da quello lì?- sbuffò Kentaro.

- Perché è uno dei preparatori atletici che conosce meglio il Quidditch, quindi è normale che prima o poi vi sareste rincontrati- fece notare Shigeru, seduto sul divano di fianco a lui.

- Ma è antipatico!-.

Yahaba scosse la testa, leggermente divertito.

- Però vi potrà aiutare, quindi vedi di ascoltarlo- lo riprese.

- Perché non puoi farlo tu?!-.

- Lui è un preparatore atletico che ha aiutato anche gli Auror, io sono un istruttore sportivo nelle scuole per maghi. C'è una leggera differenza- fece notare il ragazzo.

- Ma sei più simpatico-. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

- Facciamo che se fai il bravo, poi ti porto fuori a cena... E ti porto a prendere i dolci di Tendou-. Kyotani riportò lo sguardo su di lui ed esitò per un attimo.

- Per i dolci di Tendou posso farlo- affermò.

- Tendou, perché la nostra vasca da bagno è piena di crema?- chiese Wakatoshi, entrando in cucina, dove dopo pranzo il compagno si era messo subito a testare le nuove idee per i suoi dolci.

- Mh? Me ne serviva in grande quantità!- esclamò con un sorriso - Voglio provare a fare un bignè che si autoriempie! Gli umani vanno pazzi per i dolci, immagina se riuscissi a farne di ricaricabili! Visto che già le mie forme strane gli sono piaciute, e anche qualche piccolo incantesimo, ho pensato di aggiungere qualcosa di più-. Ushijima fece un sorriso e si avvicinò a lui, circondandogli la vita con le braccia e lasciandogli un bacio sulla guancia.

- Sono sicuro che ameranno questa idea alla follia- dichiarò.

- Lo spero... E spero piacerà anche a te, la dovrai assaggiare! Le sto facendo oggi così ti riprendi in tempo per la partita di settimana prossima-.

- Ottima idea; non vedo l'ora di assaggiare tutto ciò che mi cucinerai!- dichiarò Wakatoshi.

- Ti darò tante energie!-.

- Mi serviranno- mormorò Wakatoshi; la sua prossima avversaria era la squadra dove Yaku faceva da portiere, non sarebbe stata così semplice da battere...

- Verrò assolutamente ad assistere! Voglio vederti battere Ushijima!- esclamò Lev, sorridendo - Farò un super cartellone per fare il tifo per te!-.

- Evita, ti noteranno già abbastanza così- borbottó Yaku, sedendosi sul divano - e cerca di non metterti a firmare autografi come la volte precedente-.

- Non è colpa mia se sono un modello super famoso!-. Yaku alzò gli occhi al cielo, divertito: quell'idiota...

- Vedi di non fare numeri e concentrarti sulla partita, va bene?-. Lev fece un sorriso furbo e si sedette di fianco a lui; il maggiore si voltò, trovando gli occhi del ragazzo fissi nei suoi.

- Perché altrimenti ti distraggo troppo, Yaku-san?- sussurró, e il ragazzo si trovò ad arrossire: come faceva a dirgli di no...?

- Si, quindi vedi di fare il bravo: già averti lì attirerà le persone su di te, meglio non dargli altri motivi-.

Il sorriso di Lev si allargò.

- Agli ordini!- esclamò - Sarò super discreto nel fare capire al mondo quanto ti amo!-.

- Come al solito, sei esagerato- borbottò Yaku, poi fece un piccolo sorriso: ma in fondo... Lo amava anche per quello.

- Tu mi ami vero?-. Iwaizumi, seduto sul divano, fissò per un attimo il ragazzo in piedi di fronte a lui.

- Chi hai ucciso-. Oikawa mise su un piccolo broncio.

- Come sei sospettoso Iwa-chan! Non ho ucciso nessuno!-.

- Non ti aiuterò neanche a menare qualcuno degli avversari della prossima partita: sono il tuo preparatore, non il tuo complice- affermò Hajime.

- Qualcosa mi fa pensare che non mi conosci per nulla- borbottó Toru, prima di andare a sedersi di fianco a lui - era un'altra cosa- esitò per un attimo e il moro lo fissò.

- Sai già la mia risposta, Shittikawa- affermò Hajime - per me... Va bene-. Oikawa si voltò di scatto verso di lui.

- Come l'hai capito?-. Iwaizumi sorrise.

- Perché ti conosco, Shittikawa- allungò il braccio, usandolo per circondargli la vita, e lo tirò verso di sé - ho già un bambino in casa di cui ptendermi cura, uno in più mi renderà solo più felice-.

Oikawa sorrise e lo strinse leggermente a sé; come al solito, solo quel ragazzo era in grado di aiutarlo a esaudire ogni suo desiderio.

- Promettimi solo che non lo allenerai per difenderti davanti ad Hanamaki- sospirò Hajime.

Oikawa si voltò leggermente.

- Magari... Giusto per qualche dispetto...-.

- Sento che Oikawa ha in mente qualcosa- affermò Takahiro, seduto a gambe incrociate sul letto.

- Abbiamo già aperto un intero negozio di scherzi che hai ideato contro di lui, che altro vuoi organizzare?- chiese Issei, sedendosi di fianco a lui.

- Si può sempre organizzare qualcosa per dare fastidio agli altri- rise Takahiro.

- Vero- confermò il moro - ti aiuto a organizzare un nuovo scherzo?-. Il ragazzo sorride.

- Tu si che mi capisci!- esclamò, lasciandogli un bacio sulla guancia; gli avrebbe organizzato un bello scherzo, si sarebbe divertito da impazzire...

- Quei deluminatori mi stanno facendo impazzire... La gente pensa di poterli usare anche per spegnere il sole...- borbottò Kenji - a chi è venuta l'idea di metterli nelle case dei maghi?-.

Aone alzò un sopracciglio.

- Non c'è bisogno di ricordarmi che è stata mia, e poi la tua ditta di costruzioni ha approvato- borbottò il castano. Aone si chinò e gli lasciò un bacio sulla guancia, facendolo sorridere.

- Hai ragione, in qualche modo me la caverò- affermò, tirandosi su - forza, mi rimetto al lavoro per sistemare quei cosi: così dopo ci meritiamo un po' di riposo!-.

- Tieni, ti ho portato un po' di cibo per fare pausa-. Kita posò delicatamente il Purvincilo a terra e si voltò con un sorriso, dirigendosi verso Aran, a poca distanza da lui, che lo aspettava distante dagli animali.

- Ti ringrazio, sei davvero gentile- affermò con un sorriso.

- Figurati, tu mi prepari sempre qualcosa quando ho gli allenamenti- dichiarò il moro - come stanno i piccoli?-.

- Si stanno abituando a stare tra di loro e sono tutti in salute- dichiarò Shinsuke con un piccolo sorriso.

- Menomale- sospirò Aran.

- Stanno andando bene gli allenamenti?- gi chiese Shinsuke, e il ragazzo annuì.

- Sì. So bene che ci sono giocatori tosti lì fuori, quindi... Non posso risparmiarmi neanche un giorno-.

- Dai muoviti Bakageyama, voglio tornare ad allenarmi!- esclamò Shoyo, saltellando leggermente sulla soglia di casa, la scopa in mano.

- Arrivo Arrivo! Se non prendi il necessario come facciamo ad allenarci?!- sbuffò Tobio, raggiungendolo, con in mano la sua scopa e le palle che usavano per allenarsi.

- Oggi toccava a te, visto che ieri hai perso- ridacchiò Shoyo.

- Erano degli allenamenti, non conta come sconfitta!-.

- Ti ho comunque battuto!-.

- Taci idiota! Ti farò fare da facchino per un mese!-.

- Prima devi riuscire a battermi- rise Shoyo, voltandosi e correndo fuori.

- Aspettami Bokè!- Tobio lo seguì, non potendo fare a meno di sorridere, verso la loro prossima partita... E la loro prossima magia.

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