CAPITOLO II.

La luce ormai stava cercando di entrare dalla finestra da un po', ma il ragazzo all'interno della stanza era davvero stanco, e i suoi occhi si stavano rifiutando in tutti i modi possibili di aprirsi.

La sera prima era rimasto sveglio davvero fino a tardi; sapeva bene che si sarebbe dovuto svegliare, c'erano un bel po' di cose da fare, però era davvero stanco...

Sentí la porta della sua camera aprirsi.

- Buongiorno fratellino! La colazione è servita!-. A fatica, Angry aprì gli occhi e portò lo sguardo su Smiley, che dopo aver posato il vassoio con la colazione che gli aveva portato stava andando ad aprire la finestra.

- Buongiorno fratellone... Scusami, non volevo lasciare che cucinassi solo tu- mormorò Angry, stringendo appena le palpebre quando il sole entrò nella stanza - ho fatto tanto tardi?-.

- Sono le undici- rispose Smiley, sedendosi di fianco a lui; il ragazzo sbarrò gli occhi: pensava di aver spento la sveglia pochi secondi prima, ma ormai era passata un'ora e mezza...

- Scusami! Oggi devi andare a parlare con l'ex proprietario per prendere il locale, no?! Volevo cucinare io per non farti perdere tempo! Scusami se...-.

- Angry, calmati- rise Smiley - Non devi preoccuparti. Ho già studiato tutto il discorso, verranno anche Koko e Mitsuya, e pure Pah e Peh che sono esperti di questo settore. Non ho nulla da temere-. In qualche modo, ce l'avrebbe fatta: certo, senza dei soldi in più il primo periodo sarebbe stato parecchio difficile ma... Era certo che il suo locale sarebbe andato alla grande, per cui ci sarebbe riuscito a ogni costo!

- Voglio esserci anch'io- mormorò Angry.

- Ci sarai anche tu; l'host club è un mio desiderio, ma il ristorante di ramen sarà di entrambi, di questo non devi temere- Smiley allungò la mano, scompigliandogli i capelli - per cui, pensa a fare colazione e rilassarti un attimo, dopo andiamo! Tanto ormai il posto è già praticamente in mano nostra, manca solo l'ultima firma!-. Angry annuì.

- Grazie davvero per avermi portato la colazione- gli disse.

- Figurati- Smiley si alzò - vado a sistemare le ultime cose, raggiungimi quando hai finito-. Angry annuì e il ragazzo gli rivolse un ultimo sorriso, prima di uscire dalla stanza.

Angry fissò per un attimo la porta e un lieve sorriso comparve sul suo volto: suo fratello era davvero una brava persona...

Iniziò a mangiare, cercando di fare più in fretta possibile, in modo da tornare subito ad aiutarlo.

Smiley intanto si era seduto sul suo divano in salotto, in modo da poter continuare con il suo lavoro.

Lo sguardo gli cadde sui libri di fianco a lui. La sua camera e quella di Angry erano collegate, mentre la sala da pranzo era separata da esse grazie alla cucina; avevano deciso di tenere l'ingresso proprio in sala per poter avere la loro cara cucina sempre a disposizione per gli esperimenti che portavano a termine ogni settimana.

In quel momento, impilati in un angolo del tavolo al centro della sala, c'erano i libri di medicina di suo fratello.

Era certo che, dopo cena, fosse rimasto alzato a studiare molto più del necessario, faceva sempre così in fondo... Suo fratello si impegnava al massimo in quello che faceva, nonostante ciò che poteva sembrare in realtà faceva sempre di tutto per aiutare i loro amici e per poter sempre essere presente per tutti.

Anche il giorno prima, aveva passato il pomeriggio a cercare nuove ricette, quando invece avrebbe potuto benissimo continuare a studiare... Invece, si era messo a farlo quando lui ormai era già a letto, e probabilmente era andato a letto molto tardi.

- Ho un fratellino davvero fantastico- mormorò; di sicuro, non poteva immaginare un fratello migliore... Per lui, avrebbe davvero condiviso volentieri il sogno che aveva sempre avuto.

Gli tornò per un attimo in mente il ragazzo del giorno precedente: da quello che aveva capito, anche lui era un fratello minore, ma non sembrava che suo fratello se ne curasse molto.

- Che stronzo- borbottò; era compito del fratello maggiore prendersi cura del minore, invece chiunque fosse il fratello di quel ragazzo lo aveva lasciato a vagare come un fantasma per le strade, senza alcuno scopo, senza qualcuno al suo fianco, con solo il ricordo di una promessa a tenerlo in vita... Non gli stava per niente simpatico quel ragazzo.

Ma aveva un fratellino che sembrava avere qualcosa di tenero, per cui in fondo non doveva aver fatto un lavoro così tanto pessimo.

Sentì la porta della camera aprirsi e si voltò; un attimo dopo, Angry entrò nella stanza e andò verso di lui.

- Stai sistemando gli ultimi conti?- gli chiese.

- Sí, ma ormai è tutto a posto. Fino a che ora sei rimasto sveglio a studiare?-. Angry distolse appena lo sguardo.

- Non tanto...-.

- Souya...-.

- Le quattro- ammise il minore - ma l'ho fatto così oggi posso venire con te senza avere nulla da studiare!- tornò a guardarlo, sperando di mostrargli tutta la sua determinazione.

Smiley lo fissò per un attimo, poi sospirò e si alzò, dirigendosi verso di lui.

- Te l'ho già detto che non devi avere fretta: sei all'ultimo anno, prenditela con calma. È vero che il locale è già sistemato più o meno come ci servirà, ma comunque impiegheremo un po' prima di avviare il tutto, per cui hai il tempo necessario per laurearti. Non c'è fretta, devi fare ciò che ti senti- dichiarò.

Angry lo fissò per un attimo: un tempo suo fratello era molto più irresponsabile di così, si divertiva parecchio ad andare in giro a fare risse e non pensava a molto altro.

Da un po' però, da quando la Toman aveva smesso di fare solo risse e avevano tutti iniziato a diventare più adulti, anche lui pian piano era un po' cambiato, soprattutto nei suoi confronti... A volte lo trattava un po' come un bambino, ma in fondo era sempre affettuoso con lui.

Gli rivolse un piccolo sorriso; bè, in realtà sembrava arrabbiato anche quando sorrideva, ma sapeva bene che suo fratello riusciva a capire quando gli stava sorridendo.

- Va bene fratellone; ma non esitare a chiedermi se hai bisogno- gli disse.

- Lo so che posso sempre contare su di te- rise Smiley, scompigliandogli appena i capelli. In quel momento, sentirono suonare il campanello.

- Devono essere arrivati gli altri; vai ad aprire, io raccolgo le cose- affermò Smiley. Angry annuì e si diresse alla porta; quando la aprì, fuori si trovò più gente di quanta si fosse aspettato.

- Ciao- salutò, leggermente sorpreso - pensavo ci sarebbero stati solo Mitsuya, Koko, Pah-chin e Peh-yan-.

- Sì, ma già che c'eravamo io e Inui abbiamo deciso di accompagnare- affermò Hakkai con un sorriso.

- Devo tenere d'occhio che Koko faccia il bravo- sospirò Seishu - è sempre stato fissato con i soldi, ma da quando siamo sposati vuole usarli tutti per noi...-.

- Li ho messi da parte per noi per anni, è normale lo voglia fare; ma ne sto tenendo anche da parte per finanziare la Toman- dichiarò Hajime, e il biondo gli lasciò un bacio sulla guancia.

- La smettere di fare casino?! Altrimenti la vera star non verrà calcolata!- si lamentò Mikey, facendo un paio di passi avanti per superare gli amici e piazzarsi di fronte a Angry - Allora! Dov'è il ragazzo che ci offrirà da bere d'ora in poi?!-.

- Ti ricordo che Smiley non ha ancora il locale- gli fece notare Draken, divertito.

- Ma presto lo avrà!-.

- E tu dovrai pagare perché mi serviranno soldi- rise Smiley, uscendo in quel momento di casa, una borsa a tracolla con tutte le pratiche che gli sarebbero servite.

- Sono il tuo capo-.

- Sbaglio o da un paio d'anni hai dichiarato che d'ora in poi la Toman dovrà aiutarsi anche con i propri progetti da adulti? Il mio progetto necessita soldi!-.

- Ma io rimango il tuo capo!-.

- E nessuno di voi due avrà soldi o alcool, se continuiamo a rimanere qui a discutere invece di muoverci- affermò Takashi - vogliamo andare alle moto o metterci a giocare a carte?-. I due ragazzi si zittirono e nessuno disse altro; Mitsuya annuì, soddisfatto, e si voltò per tornare alla sua moto, seguito dagli altri.

- Certo che Mitsuya non è cambiato- mormorò Angry, voltandosi verso Hakkai. Suo fratello di solito non accettava bene le provocazioni, se qualcun altro avesse osato dire una frase simile lo avrebbe preso a pugni senza problemi... Ma mentre molti discutevano anche con Mikey all'interno della Toman, non aveva mai visto nessuno provare a contraddire Mitsuya. Neanche Smiley.

- No- dichiarò Hakkai con un sorriso - Taka-chan è assolutamente perfetto così com'è!-. Angry annuì appena: in fondo, conosceva bene la fissa del suo migliore amico per il suo ragazzo...

- Come sta andando lo studio?- gli chiese Hakkai.

- Difficile- mormorò Angry - ma me la sto cavando. Anche se la Toman non è più quella di un tempo, comunque a furia di curare voi mi sono appassionato e... Voglio essere in grado di aiutarvi, se necessario-.

- Sei davvero un ragazzo dal cuore d'oro, Angry!- dichiarò Hakkai con un sorriso, mentre salivano sulle loro moto.

- Ti ringrazio- sussurró Angry.

- Cercate di non rimanere indietro!- urlò loro Mikey, prima di partire.

- Questo dovrei dirlo io- rise Smiley, affiancandolo con un sorriso - ah Mikey, c'è un ragazzo che sembrava interessato a entrare in collaborazione con me! Attendo la sua chiamata; naturalmente te lo farò approvare-.

- Mh? Strano che tu ti fidi in questo modo di qualcuno... Pensavo che oltre a tuo fratello e Muto picchiassi tutti quelli che capitano sulla tua strada- commentò Mikey.

- Guarda che picchio anche Muto- rise Smiley - essere il mio migliore amico non cambia il fatto che ti posso uccidere quando voglio! Comunque, ci sono state varie motivazioni; ma ancora non mi ha chiamato, per cui per adesso non contiamolo!-.

Mikey annuì e Smiley tornò a guardare la strada di fronte a sé: chissà se avrebbe cambiato idea, o se in quel momento stava meglio del giorno precedente...

Rindou, in realtà, stava ancora pensando a quello che era accaduto: si era rilassato con Madarame fino a tardi, ma dopo essere tornato a casa la sera aveva ricominciato a pensarci.

Quella proposta gli risultava sempre più allettante: avrebbe avuto qualcosa da fare, qualcosa che tra l'altro gli sarebbe piaciuto fare anche tempo prima; avrebbe avuto dei soldi suoi, non solo quelli che avevano ottenuto in eredità alla morte dei loro genitori o che Izana gli dava per levare di mezzo un paio di persone; senza contare che avrebbe potuto incontrare nuove persone, magari si sarebbe fatto dei nuovi amici, visto che parlava solo con Ran e Madarame...

Un paio di volte aveva incontrato anche Mocchi, ma in fondo lo conosceva come ragazzo di Madarame quindi non è che avessero un grande rapporto; aveva provato a uscire con Kakucho, ma quel ragazzo pensava solo a Izana e a come diventare più forte per lui... Quando aveva accettato di allenarsi con lui, il moro lo aveva portato in un covo di loro nemici. Erano quasi morti. Non gli aveva più chiesto di uscire.

Il suo sguardo si posò sul cellulare, posato sul comodino di fianco al suo letto.

In realtà, c'era ancora una persona che poteva chiamare... Non lo sentiva da un bel po', anche se non per loro scelta; però forse...

Fece un respiro profondo e allungò la mano, afferrando il telefono. Lo fissò per un attimo, prima di sbloccarlo e dirigersi verso la sua rubrica.

Avrebbe dovuto avere ancora il numero salvato... Sí, eccolo lì.

Schiacciò il pulsante della chiamata e si portò il telefono all'orecchio, aspettando in silenzio per qualche secondo. Per un attimo temette che nessuno avrebbe risposto, ma poco dopo sentì una voce maschile dall'altra parte della linea.

- Pronto?-.

- Pronto, sono Rindou; mi chiedevo se...-.

- Rindou, sono Mucho-. Rindou sentí il suo corpo rilassarsi appena: almeno era qualcuno che conosceva...

- Ciao, Mucho; scusami, non ci sentiamo da un po' e non avevo riconosciuto la tua voce- affermò.

- Non preoccuparti. Stavi chiamando per un motivo particolare?-. Rindou si morse appena il labbro inferiore.

- Volevo sapere come stesse- mormorò. Avrebbe già voluto farlo più volte nell'anno precedente ma... I dottori gli avevano detto che era meglio evitare che si vedessero per un po', e di limitare il più possibile i contatti, per cui...

Per un attimo non udí risposta.

- Meglio. È disintossicato, ma lo stanno facendo rimanere in clinica per tenerlo d'occhio; sta seguendo alcuni gruppi e facendo vari incontri con degli specialisti per evitare che ci ricaschi. Dovrebbe tornare tra poco da una seduta ma... Non vuole vederti-.

Rindou avvertí il suo cuore perdere un battito e abbassò appena la testa: era più che normale, in fondo lo aveva abbandonato nel momento del bisogno... Non era stato per nulla un buon amico per lui, non aveva dubbi sul fatto che lo odiasse.

In effetti, anche in quel momento si stava comportando da codardo: aveva trovato il coraggio di chiamarlo solo quando aveva avuto bisogno, in fondo.

- Rindou, non...-.

- Rin! Sei sveglio?!-. Rindou sussultò appena: era la voce di suo fratello... Doveva essere in ritardo per il pasto.

- Arrivo!- urlò, prima di abbassare il tono della voce - Scusami Mucho, grazie mille; ci sentiamo- gli disse, per poi chiudere la chiamata, proprio mentre Ran entrava nella sua stanza.

Alzò un sopracciglio.

- Che ci facevi al telefono con Mucho?- gli chiese. Avevano smesso di avere contatti con lui da tempo ormai, e tra Ran l'altro sapeva bene che non era lui a interessare al fratello.

Rindou serrò appena le labbra.

- Ho sbagliato numero- affermò. Ran alzò un sopracciglio.

- Pensi di potermi mentire, Rin?!- sbuffò - Ti conosco letteralmente da quando sei nato, so bene che stai mentendo. Hai provato a contattare Sanzu, vero?-. Rindou lo fissò per un attimo: sapeva di non poter mentire... E non voleva neanche più farlo, visto che l'espressione sul volto di Ran lo stava iniziando a irritare parecchio.

Lo fissava come se avesse fatto qualcosa di sbagliato e aspettava solo che lui confessasse e si scusasse; ma questa volta non avrebbe ottenuto ciò che voleva.

- Sì, è vero- si alzò e fissò il fratello negli occhi - Sanzu è un mio amico. Non lo sento da un anno, voglio sapere come stia- dichiarò.

Ran alzò un sopracciglio.

- Un tuo amico?! Pensavo avessimo concordato che è meglio tu ci stia lontano, Rin: non intendo vederti diventare un drogato come lui- dichiarò.

- Si sta disintossicando!-.

- Sai bene che non durerà a lungo. Non voglio che lo incontri Rin, quindi non provare più a contattarlo- Ran si voltò - andiamo a mangiare, ormai è tardi- dichiarò, dirigendosi fuori dalla stanza.

Rindou rimase per un attimo immobile. Aveva sempre trattato suo fratello quasi come una divinità, e quando lui era stato male aveva fatto di tutto per rimanergli vicino; ma nonostante questo... Lui...

- Vuoi bloccare qualsiasi mia conoscenza che non ti va a genio?- mormorò. Ran, che si trovava ormai fuori dalla porta, si fermò.

- Non ci sono molte altre conoscenze nella tua vita, quindi in realtà sto bloccando solo lui- affermò. Rindou strinse i pugni.

- Non ci sono perché sono sempre rimasto al tuo fianco, ho sempre fatto tutto ciò che desideravi senza battere ciglio; e nonostante questo, adesso vuoi venire a dirmi che non dovrei neanche preoccuparmi per la salute del mio migliore amico?-.

- Oi, vedi di non esagerare- Ran si voltò e tornò dal minore, fermandosi di fronte a lui - Sanzu è pericoloso, te l'avevo già detto un tempo, e il fatto che sia in quella clinica lo conferma. E poi, da quando ti interessa conoscere altre persone?! Da quando siamo piccoli non fai altro che seguirmi e voler stare sempre con me, cos'è cambiato adesso?-.

- Sei cambiato tu, Ran: non penso che non te ne sia accorto. È vero, mi è sempre piaciuto stare con te, ma un tempo almeno facevamo qualcosa insieme: adesso invece passi le tue giornate con te stesso a fare nulla, e le poche volte che ci vediamo se non sei ubriaco hai la testa totalmente da un'altra parte! È passato un anno Ran; capisco che tu ci sia stato male, ma io non riesco più a farcela in questa situazione, mi sembra di impazzire a stare qui senza fare e dire nulla!-. Senza accorgersene, Rindou si era messo a tremare leggermente; era la prima volta che affrontava suo fratello in quel modo, e lo sguardo freddo di Ran... Odiava quando era rivolto verso di lui.

Ran lo fissò per un attimo.

- Io sto bene così come sono, Rin: dovresti saperlo che ho sempre voluto riposare- dichiarò - non c'è altro che voglio fare, quindi se vuoi trovarti dei nuovi amici fai pure-. Rindou serrò le labbra.

- Ieri... Ho incontrato un ragazzo. Vuole aprire un locale, nel luogo dove volevamo sempre andare da piccoli. Mi ha chiesto... Se voglio dargli una mano- affermò, fissando il fratello negli occhi.

Quella sarebbe stata la prova definitiva: se Ran non voleva andare con lui neanche per quello che un tempo era stato un loro sogno... Allora...

Il maggiore lo fissò per un attimo, senza esprimere alcuna emozione.

- Non vedo la necessità di mettermi a lavorare quando sto bene così- affermò. Rindou serrò le labbra.

- Allora, lo farò da solo- afferrò il suo cellulare e uscì dalla stanza, lasciandosi Ran alle spalle.

Si diresse verso la cucina mentre faceva partire la seconda chiamata della giornata: se Ran non voleva più fare parte di quella vita, almeno lui... Non poteva continuare a rimanere così. Forse suo fratello poteva essere felice così, ma lui non lo sarebbe mai stato.

- Pronto?-. Fece un respiro profondo.

- Smiley... Sono Rindou, il ragazzo per il bar. Sei ancora a deciso a prenderlo?- gli chiese.

- Appena concluso l'accordo- rise Smiley - vorresti dare una mano?-. Rindou fece un respiro profondo.

- Sí- dichiarò - avviamo questo progetto insieme-.

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