CAPITOLO VI.
- Ran, io sto uscendo- affermò Rindou, affacciandosi alla porta della camera di suo fratello. Con sua sorpresa, lo trovò che si stava già vestendo... Eppure erano solo le dieci e mezza!
- Vai al locale?- gli chiese Ran, voltandosi verso di lui. Il ragazzo annuì.
- Tra due giorni dovremo aprirlo, per cui dobbiamo sistemare tutto quanto... Oggi dovrebbe venire anche il fratello di Smiley a darci una mano, quindi non dovrei tornare tardissimo- affermò.
Ran annuì.
- Magari allora... Domani passo a fare un salto, visto che tra poco sarà pieno di gente- affermò. Lo sguardo di Rindou si illuminò.
- Mi farebbe super piacere!- esclamò con un sorriso - Se ti va andiamo insieme sul presto prima che arrivi Smiley, così te lo faccio vedere senza che ci sia nessuno!-. Ran storse appena la bocca.
- Alzarmi più tardi o beccare la gente...- mormorò, pensieroso. Rindou alzò gli occhi al cielo, divertito.
- Vado, fammi sapere cosa decidi; ti scrivo quando torno- si avvicinò a lui e gli schioccò un bacio sulla guancia, prima di voltarsi per uscire di casa.
Ran rimase per un attimo sorpreso: era un po' che non lo faceva...
Un lieve sorriso comparve sulle sue labbra: alla fine, aveva fatto bene a incoraggiarlo, si vedeva che suo fratello ne era molto felice. Chissà, forse quel locale non sarebbe neanche stato così male... Si sarebbe potuto fare riservare una stanzetta, in modo da andare senza problemi quando voleva e osservare il lavoro di suo fratello.
E poi...
Tirò fuori il telefono e tornò sulla chat con Mochizuki. Il giorno prima lo aveva quasi lanciato di nuovo, aveva evitato solo perché era nuovo; ma poi, riosservando la foto...
La ingrandí e spostò lo sguardo sul ragazzo di fianco a Rindou. Era davvero particolare: si vedeva che non era totalmente giapponese, e aveva dei capelli che sembravano davvero morbidi. Per non parlare del sorriso che aveva in volto... Per qualche motivo, nel vederlo sentiva brividi di ogni genere attraversare il suo corpo.
Forse, avrebbe potuto pensare di incontrarlo...
- Prima, vediamo come va l'incontro di Rindou con il fratellino- commentò; qualcosa gli diceva che anche Rindou era più che emozionato al pensiero.
Il biondo in effetti stava guidando ancora più veloce del solito per dirigersi verso il locale; voleva scusarsi con Smiley per quello che era successo alla fine del loro appuntamento... E sapeva che quel giorno ci sarebbe stato suo fratello: dopo averci parlato al telefono, era ancora più curioso di conoscerlo.
Parcheggiò la moto nel retro del locale e notò che c'era un camion parcheggiato di fianco a quella di Smiley: probabilmente stava già portando dentro le stoviglie che avevano ordinato.
Si diresse verso l'interno e si guardò intorno: ormai quella zona era tutta sistemata, e Smiley non sembrava essere lì, per cui si diresse verso la zona della cucina.
Dentro trovò il ragazzo intento a sistemare le stoviglie in vari ripiani.
- Ciao- salutò, entrando. Smiley si voltò verso di lui con un sorriso.
- Eccoti tornato! E senza segni addosso- rise - ti è andata bene, eh?!-.
- Sono riuscito a parlare con mio fratello, per fortuna- dichiarò Rindou, raggiungendolo - spero di non averti lasciato troppo lavoro da fare-.
- Ho costretto Baji a muovere il culo invece di stare sempre a scopare- rise Smiley - quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi-.
- Meno male- sospirò Rindou - mio fratello potrebbe passare domani a vedere il locale... Per te sarebbe un problema?-.
- Nah, finché non fa casini va bene. Ma all'apertura ci saranno un po' di membri della Toman, sappilo- dichiarò Smiley.
- Inui verrà?- gli chiese Rindou; se fosse andato lui...
- È amico di Angry, quindi probabilmente sì; vero, Sou?- Smiley alzò lo sguardo e Rindou si voltò, proprio mentre Angry entrava in stanza con uno scatolone in mano.
Deglutì leggermente mentre lo osservava: si era fatto un'idea di come dovesse essere dai racconti di Smiley ma... Era anche meglio di quanto avesse immaginato.
Era molto simile a Smiley, anche se i suoi capelli erano di colore azzurro e gli donavano un'aria molto calma; totalmente in contrasto con la sua espressione arrabbiata... O meglio, Rindou era certo che dovesse essere arrabbiata, eppure vedeva solo gentilezza negli occhi di quel ragazzo.
- Sì, penso verrà- confermò Angry, andando a posare lo scatolone sul tavolo al centro della cucina, prima di spostare lo sguardo su Rindou - è un bene che tu sia qui. Ciao- disse, in tono leggermente più basso.
Non aveva mai visto Rindou Haitani di persona; aveva sentito Mitsuya esaltare lo stile degli Haitani varie volte, e ora si rendeva conto del motivo. Rindou aveva una figura slanciata, i vestiti parevano quasi contornarla perfettamente, e nonostante la sua espressione quasi indifferente qualcosa gli diceva che era più dolce di quanto si pensasse... Forse era per gli occhiali, parevano quasi volerlo nascondere.
Lo sguardo gli cadde per un attimo sulle ciocche tinte d'azzurro del ragazzo; gli stavano bene.
- Sono felice anche io di essere qui- mormorò Rindou, continuando a osservarlo. Era legale essere così carini...?
- Oi Haitani, giù gli occhi da mio fratello- Smiley gli tirò una lieve gomitata; si era decisamente incantato...
- Scusami, me lo hai descritto tante volte, ma non mi avevi detto che fosse così carino- mormorò Rindou, continuando a osservare Angry, che rimase di sasso a quelle parole: nessuno gli aveva mai fatto un complimento simile.
- Nessuno è tenero quanto il mio fratellino- rise Smiley, raggiungendo il fratello e scompigliandogli appena i capelli - vado fuori a prendere le altre cose, mostra a Rindou dove sistemare queste-. Angry sbarró gli occhi, ma prima che potesse dire altro il ragazzo era già uscito dalla stanza.
Per un attimo calò il silenzio in cucina; entrambi i ragazzi non si aspettavano di trovarsi soli così all'improvviso, e soprattutto Angry non aveva idea di come comportarsi: aveva impiegato tanto tempo anche solo a farsi nuovi amici, figuriamoci adesso...
- Questi sono piatti o bicchieri?- chiese Rindou, cercando di spezzare la tensione e dirigendosi verso lo scatolone appena portato dal ragazzo.
- Bicchieri- mormorò Angry - vanno leggermente in alto, io purtroppo non ci arrivo-. Rindou sorrise.
- Ci penso io, non preoccuparti- affermò, aprendo lo scatolone - quale scaffale è?-.
- Questo- mormorò Angry, dirigendosi verso il punto dove Smiley aveva dichiarato sarebbero dovuti essere messi i bicchieri.
Rindou lo seguì e iniziò a sistemarli nel ripiano; non era altissimo, ma era tenero che quel ragazzo non ci arrivasse...
Per evitare di lasciargli fare tutto il lavoro, Angry prese un paio di bicchieri e glieli passò. Rindou gli rivolse un sorriso.
- Grazie. E grazie anche per essermi preoccupato per te nonostante non mi conoscessi- affermò, lasciandolo per un attimo sorpreso.
- Smiley mi ha raccontato la tua situazione e... È brutto quando non riesci ad andare d'accordo con tuo fratello. Mi fa piacere abbiate chiarito- rispose Angry.
- Sí, per fortuna ci siamo riusciti. Smiley mi ha detto che studi medicina... Non è pesante?- gli chiese.
- Un po'- ammise Angry - ma almeno potrò dare una mano ai miei amici. E poi tra non molto avrò finito e rimarrò qui a dare una mano a Smiley, soprattutto con il ristorante di ramen-.
- Sei un ragazzo davvero gentile, eh? Se ti serve una mano con lo studio posso aiutarti: non sono mai stato uno studioso, ma ti dò volentieri una mano- dichiarò Rindou. Come si faceva a non voler aiutare quel ragazzo?! Era troppo tenero!
- Angry, vai a prendere un altro paio di scatoloni, mi serve la tua forza- dichiarò Smiley, rientrando in cucina con uno scatolone in braccio.
Angry annuì e ne approfittò per sgattaiolare via, ancora imbarazzato da quella conversazione e da quella proposta.
Smiley posò lo scatolone sul tavolo e si voltò verso Rindou.
- Ok Haitani, chiariamo una cosa-.
- Non è che adesso che sai il mio cognome mi devi chiamare così...- borbottó Rindou; di solito lo chiamavano così quando era insieme a suo fratello, non da solo.
- Ti chiamo così quando è un discorso serio. Mio fratello ha impiegato sei mesi anche a rimanere da solo con quello che adesso è il suo migliore amico, e sono membri della stessa gang: ha bisogno di tempo, non è abituato ai complimenti o a conversazioni con sconosciuti- gli puntò il dito contro - ti lascerò avvicinare a lui, ma solo se farai il bravo. Dimostrami che avevo ragione su di te o finisci sottoterra: nessuno fa soffrire il mio fratellino- dichiarò.
Rindou lo fissò per un attimo, leggermente sorpreso, prima di diventare più serio. Pareva che Smiley si fosse accorto della curiosità che nutriva per suo fratello...
Era certo di non averla mai provata con nessuno prima, almeno non un quel modo; neanche con Sanzu o Smiley stesso.
Sapeva quanto Angry fosse importante per suo fratello, e non intendeva fare nulla che potesse rovinare le cose.
In quel momento, anche Angry tornò in cucina con un altro scatolone.
Rindou fece un respiro profondo e si avvicinò a lui.
- Scusami, mi sono fatto prendere dall'emozione e ho un po' esagerato- allungò la mano - io sono Rindou Haitani, ho ventitré anni e sono un collaboratore di tuo fratello in questo bar. È un piacere conoscerti- dichiarò.
Angry lo fissò per un attimo, leggermente sorpreso e un po' imbarazzato, prima di lanciare un'occhiata a Smiley; il ragazzo sorrise e gli fece un cenno di incoraggiamento.
Angry tornò a guardare il ragazzo davanti a sé. Avrebbe dovuto vederlo spesso, e tra l'altro suo fratello pareva trovarsi bene con lui, per cui... Doveva farsi coraggio, poteva riuscirci.
- Souya Kawata... Ma puoi chiamarmi Angry- allungò la mano e strinse quella del ragazzo - Ho ventidue anni e... Spero che ci troveremo bene insieme- mormorò.
- Lo spero anche io- sussurró Rindou. Troppo tenero...
- Bene, adesso al lavoro! Non abbiamo tempo da perdere!- esclamò Smiley, battendo un paio di volte le mani - Angry, finisci di ordinarmi tutti i riferimenti di cibo per domani, non possiamo certo trovarci senza all'apertura! Rindou, tu sistema le cose in alto, io vado a prendere le ultime scatole- si voltò e uscì dalla stanza.
Lasciare da solo sui fratello con un Haitani... Un tempo probabilmente solo l'idea lo avrebbe fatto ridere. Ma in fondo, non si trattava dell'Haitani che andava in giro con un bastone di ferro, e in quel periodo gli aveva mostrato di saper essere una brava persona.
Inoltre, il modo in cui aveva guardato suo fratello...
- Deve fare il bravo o lo faccio secco- ridacchiò. Anche se stava iniziando a chiedersi, a questo punto, come fosse l'altro Haitani...
- Wow Ran, certo che farti insultare da tuo fratello ti è servito- rise Kanji, che non si aspettava decisamente di ricevere un invito per andare a mangiare dal ragazzo - o forse mi vuoi ringraziare per la foto? Non c'è di che!-.
Ran alzò gli occhi al cielo: si stava già pentendo...
- Taci, sei qui solo perché sei quello che mi può dare più informazioni- affermò, dirigendosi in soggiorno.
- Su come scopare?-.
- A giudicare dal fatto che Madarame va ancora in giro a sfogarsi menando gente, non mi sembri così bravo- commentò Ran, lasciandosi cadere sul divano.
- Dí quello che vuoi, ma almeno io scopo. Stronzo- affermò Kanji, sedendosi sul divano di fronte a lui - allora? Cosa vuoi?-.
- Informazioni. Su Smiley- dichiarò Ran - un tempo voi eravate nemici, giusto? Cosa sai dirmi di lui e di suo fratello?-. Mochizuki alzò un sopracciglio.
- Lo chiedi per tuo fratello o...-.
- Per mio fratello, per nessun altro. Allora? Cosa mi puoi dire?- lo interruppe Ran, più che deciso.
Mochizuki sospirò appena e si posò allo schienale della poltrona.
- Mi sono scontrato con loro poco prima di entrare nella Tenjiku. Abbiamo combattuto più volte: all'inizio ero io il più forte ma... Loro non si sono mai arresi. Smiley sembra un folle sempre sorridente, ma quando ti sconfigge quel sorriso ti rimane impresso nella mente anche per anni: pare che non ci sia nulla in grado di farlo smettere di sorridere, si lancia in mezzo al pericolo come se fosse sicuro di uscirne sempre tutto intero, ha menato tanta di quella gente che ho perso il conto... Ci sono davvero poche persone che gli vanno a genio e a cui è stato risparmiato quel trattamento, non è facile entrare nelle sue grazie; soprattutto se ti avvicini a suo fratello. È da lui che devi davvero tenerti alla larga-.
Ran corrugò la fronte.
- Angry? Pensavo avesse di spaventoso solo il nome- commentò; quando aveva sentito parlare dei gemelli, di solito la gente era terrorizzata da Smiley... Sapeva che anche Angry era forte, ma da quello che aveva capito Angry andava semplicemente dietro al fratello come poteva.
Un ghigno comparve sul volto di Mochizuki.
- Oh, è esattamente per questo che tutti lo sottovalutano: la maggior parte del tempo, sembra un bambino totalmente perso senza suo fratello che non vorrebbe fare male a una mosca. Ma se lo fai piangere...-.
- Piangere?-.
- Sí. E non piangere perché sei un sadico e ti piace vedere le tue vittime pregarti- rise Kanji.
- Guarda che il tuo ragazzo è peggio di me, io le finisco più in fretta-.
- Perché tu colpisci anche alle spalle. Comunque, se per lui hai superato il limite o fai troppo male alle persone a cui tiene e si mette a piangere... Escludendo Izana e Kakucho, penso che se tutta la Tenjiku gli andasse contro assieme finirebbe a terra. Mucho compreso-.
Ran per un attimo rimase un silenzio. Era possibile una cosa simile?! Nessuno aveva mai battuto suo fratello mentre combattendo in coppia, anche Izana li aveva reclutati senza combatterli; aveva visto Madarame riempirsi di sangue e Mochizuki spezzare ossa agli avversari, per non parlare di Muto.
Come faceva una persona a essere così forte?
- Tranquillo, non è uno che si mette ad attaccare a caso, quindi siete al sicuro. Ti serve altro? Non ha molti rapporti con quella persona, se ti interessa- affermò Kanji.
Ran annuì distrattamente: suo fratello si era invischiato con persone davvero particolari...
- Grazie delle informazioni- disse.
- Quando vuoi; vado, Shion mi sta aspettando. E mi dice di riferirti di fare il bravo con Rindou o te lo porterà via come fratellino- dichiarò Kanji, alzandosi. Ran gli lanciò un'occhiataccia.
- Non ci deve neanche provare, non esiterò a spaccargli la testa- sbuffò.
- Vedremo se riesci ad avvicinarti abbastanza. Ti lascio ai tuoi pensieri- Kanji lo salutò con un cenno del capo e uscì dalla stanza.
Ran rimase seduto mentre sentiva la porta di casa sua aprirsi e poi richiudersi. Così, quei due ragazzi erano più pericolosi di quanto sembrasse... Doveva stare attento, e dire anche a Rindou di non abbassare la guardia, o avrebbero potuto avere dei problemi.
Sentì la porta aprirsi nuovamente e si voltò mentre Rindou entrava in soggiorno, un sorriso in volto.
- Ciao fratellone! Come va?- gli chiese, lasciandolo piuttosto sorpreso.
- Ciao... Sei così tanto emozionato per l'apertura del locale?- commentò. No, c'era decisamente altro sotto...
- Anche- rise Rindou - ma non è solo quello! Oggi ho conosciuto il fratello di Smiley sai?-. Ran si irrigidì leggermente: vero, era quel giorno...
- Com'è?- gli chiese, osservandolo: gli sembrava essere a posto...
- Hai presente quando ti ho detto che i capelli di Smiley sono teneri?- Rindou si voltò verso di lui e sorrise - Angry è tutto tenero! Non c'è una parte di lui che non sia assolutamente adorabile! Ha dei capelli che sembrano ancora più puffosi... Cerca di fare il duro ma appena gli fai un complimento diventa rosso e non sa cosa rispondere! Inoltre si era preoccupato per me anche prima di conoscermi... È stato super dolce! Sai che...-.
Ran continuò a fissarlo, per un attimo colpito da quello sproloquio: suo fratello era più socievole e allegro di lui, ma non l'aveva mai visto così luminoso... Se non in qualche rissa che avevano affrontato insieme, ma quello era un altro discorso.
Altro che Sanzu o Smiley... Quel ragazzo lo aveva veramente colpito.
- Visto l'avvertimento di Smiley non ci ho parlato tutte le volte che avrei voluto, ma ogni tanto ci siamo scambiati qualche parola ed è stato davvero dolce! Domani vado prima, che tu venga o no, non voglio rischiare di perdermelo! Vado a fare una doccia!- Rindou gli lasciò un bacio sulla guancia e si diresse velocemente verso la porta quasi prima che Ran avesse tempo di realizzare le sue parole.
- Rindou!- lo richiamò. Doveva avvisarlo, metterlo in guardia; non poteva lasciare che si facesse male o...
- Dimmi- Rindou si fermò sulla soglia della porta e si voltò verso di lui. Ran lo fissò per un attimo.
- No, nulla; mi fa piacere che sia andata bene-. Rindou gli rivolse un altro sorriso e uscì dalla stanza.
Ran sospirò: non poteva infrangere così la sua felicità... Da quello che gli aveva detto Mocchi, comunque era improbabile che Rindou venisse attaccato a caso da Angry.
E se anche fosse successo qualcosa, lo avrebbe protetto lui: era il suo fratellino, in fondo.
- Allora fratellino, com'è Rindou?- chiese Smiley, mentre rientravano in casa - Ti ha messo a disagio?-.
- Non molto... Insomma, cercava solo di essere gentile. Ma mi ha sorpreso- ammise Angry. Di solito la gente faceva molta più fatica ad avvicinarsi a lui, e le prime volte a malapena ci parlava; Rindou invece era sembrato felice di averlo intorno...
- Te l'avevo detto che ti sarebbe piaciuto- rise Smiley - ma vedi di non fartelo piacere troppo tu! Non voglio doverlo uccidere!-. Angry sbarró gli occhi.
- Non ci stavo pensando!- esclamò. Smiley rise leggermente e allungò la mano, scompigliandogli appena i capelli.
- Fai ciò che ti rende felice, Sou. Vado a farmi una doccia- affermò, per poi allontanarsi.
Avrebbe tenuto d'occhio quel ragazzo; ma se suo fratello aveva l'occasione di essere felice, di sicuro non sarebbe stato lui a fermarlo.
- A proposito, chissà se alla fine domani incontrerò suo fratello...-.
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