Capitolo 6

-Sei-chan, sai che quando ero giovane tuo padre mi aiutò usando la filosofia?- Raccontò Momo con un enorme sorriso guardando la figlia che andava alle medie.

Era una ragazza super intelligente che però aveva molti problemi a capire i sentimenti, per questo aveva deciso di cimentarsi in corsi di psicologia.

La ciano lo guardò sorpresa di quella rivelazione.

Un'altra cosa che Seiryo aveva iniziato ad amare era proprio la filosofia.

Aveva letto un casino di opere di qualsiasi filosofo possibile, soprattutto perché suo padre era un insegnante di quella meravigliosa materia.

-VERAMENTE?!- urlò la ragazzina tutta entusiasta mentre saltellava nella cucina.

Finalmente era riuscita a scucire un'altra storia interessante dei loro genitori!

E c'entrava pure la filosofia.

-Sì, Sei-chan, usò proprio la sua preferita: quella Epicurea.- gli rispose l'altro sorridendo con il suo istinto materno, aveva amata la sua bambina fin dal primo sguardo all'orfanotrofio.

Anche se era imperfetta, anche se aveva un cicatrice all'occhio, anche se aveva un occhio di vetro, anche se aveva una protesi alla gamba.

L'aveva amata perché era riuscita a mantenere il suo sorriso con tutto il dolore che aveva passato.

Era forte, molto, più di lui.

-La mia preferita! Il Tetrafarmaco di Epicuro fu quello che mi salvò dopo quello che vissi.- Disse la ragazza con un sorriso entusiastico e i suoi occhi illuminati di stelle.

Momo rimase sorpreso da quella cose prima di stringerla a lui con un sorriso triste.

Si stava accorgendo che la sua bambina stava crescendo.

Attraverso il dolore che aveva provato e l'affetto che gli stavano donando.

Stava crescendo e lui non riusciva a stare al suo passo.

-Sei-chan, ti voglio bene- le sussurò prima di staccarsi con un sorriso enorme.

Alla fine decise che la storia gliela avrebbe raccontata un'altra volta perché avevano suonato il campanello di casa loro.

Quella era sicuramente Alice insieme a Riku, Mitsuki e Toma.

Sorrise alla figlia prima di spingerla verso la sua cotta e la sua migliore amica.

-Syo-kun, ti va di andare nel negozio di dischi?- le chiese la blu con un sorriso tenero come quello del padre prima di essere portata via dall'energica figlia che aveva, le loro mani strette in un modo caloroso.

-Ho fatto proprio bene a farvi conoscere a te e Yuki, insieme siete riusciti a superare molti più di quello che pensavo- Disse Mitsuki con un sorriso rassicurato e grato, era riuscito a fare stare bene il suo migliore amico.

-Lo sapevo che eravate state voi!- Rispose Momo avvilito e tradito dai suoi amici, mise un broncio infantile facendo ridere i tre.

-Eri tutto depresso, volevamo aiutarti, Momo- Sussurò con un piccolo sorriso Toma, il bicolore gli sorrise in cambio rientrando dentro casa a prendere tutto le schifezze possibili.

-Mentre le nostre meravigliose bambine sono fuori, noi facciamo baldoria!- Urlò il maggiore con Pop-Corn, cioccolata, patatine, noccioline e qualsiasi genere alimentare possibile in mano.

-Non deludi mai, Momo!- Disse Mitsuki con un sorriso malizioso, avrebbe mangiato tutto quello.

-Ciao a tutti, prima di lasciarvi mangiare tutta la mia dispensa, volevo salutare mio marito, grazie.- Parlò Yuki arrivato da un corridoio, il moro corse fuori dalla cucina per correre ad abbracciare l'amore della sua vita.

-Darling! Salutami Eikichi-kun e Ban-san, fai buon viaggio e tornami vivo che se no ti vengo a cercare nell'oltretomba.- gli disse baciandogli le labbra alla fine.

Momo era grato di aver conosciuto quel fanatico di filosofia che era suo marito, grazie a lui aveva potuto superare tutto.

Anzi, tutto grazie al Tetrafarmaco di Epicuro.

Se potesse incontrarlo, gli sarebbe grato a vita.

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