VIII

<<Sei pronto?>> domandò Yumichika, finendo di sistemare il suo abito per la sfilata.
<<Diciamo di no, anche se è una finta non ho mai fatto nulla del genere... Tu come stai?>> Ikkaku si voltò verso di lui, guardandolo preoccupato.
<<Non lo so. È la prima volta che sono agitato per una sfilata.>> mormorò il moro, distogliendo lo sguardo.

Il più alto si avvicinò all'altro, aprendo le braccia e osservandolo.
<<Vieni qui.>> gli disse e il modello si buttò tra le sue braccia, poggiando la fronte sulla spalla della sua guardia del corpo.

<<Andrà tutto bene. Ci sono io. Ci sono i tuoi colleghi. E c'è anche la polizia. Non sarai da solo.>> Madarame gli sussurrò all'orecchio, facendolo sia rabbrividire che annuire.
<<Lo so. Mi fido di voi.>> Ayasegawa alzò lentamente lo sguardo, per poterlo fissare negli occhi.
L'altro sorrise e gli accarezzò una guancia, lasciandogli un bacio sulla fronte.

Yumichika sbuffò, imbarazzato da tutto quell'affetto.
Gli afferrò il colletto della maglia e lo tirò verso di sé, facendo scontrare per un attimo le loro labbra.
Ikkaku spalancò gli occhi, sorpreso da quel gesto.

<<Parleremo dopo ma avevo bisogno di un po' di coraggio.>> chiarí il più basso, arrossendo.
Il maestro di kendo sorrise divertito, passandogli una mano tra i capelli con dolcezza.
<<Certo, dopo ci chiariremo per bene.>> acconsentí.

Subito dopo, sentirono bussare alla porta del camerino.
<<Piccioncini, è ora!>> trillò la voce di Rangiku dall'altra parte della porta.
I due si lanciarono un'occhiata tra l'imbarazzato e il divertito, per poi uscire dalla stanza.

<<Avete sistemato tutto?>> chiese Ayasegawa, osservando la stilista, la manager e il suo capitano.
<<È tutto pronto e sono tutti appostati.>> annuì Yachiru, mentre Kenpachi sbuffò sonoramente — quella situazione non gli andava particolarmente a genio.
<<Mancate solo voi due.>> aggiunse Matsumoto, per poi raggiungere Hitsugaya.

<<Allora, andiamo.>> disse Madarame, porgendo una mano al corvino, che non esitò a stringerla.
<<Non facciamo più attendere il mio adorabile sostenitore.>> affermò con sarcasmo il modello, iniziando a camminare al fianco della sua guardia del corpo.

Arrivarono dietro le quinte, trovando come sempre Hinamori e Hirako.
<<Fate attenzione che non ci scappi il morto.>> commentò Shinji, facendo rabbrividire per un attimo Momo.
<<Lo proteggerò a qualsiasi costo.>> borbottò Ikkaku, facendo sorridere il ragazzo al suo fianco.

<<Con immenso piacere, vi annuncio l'apertura della nuova sfilata del miglior modello della Soul Society: Ayasegawa Yumichika. Questa volta con lui ci sarà anche un membro emergente dell'Undicesima Compagnia: Madarame Ikkaku.>> sentirono annunciare dalla dolce e calda voce di Ukitake.
<<È il vostro turno. Buona fortuna.>> affermarono i due membri della quinta, sorridendo ad entrambi.

Il modello strinse la mano del più alto nella sua, uscendo sulla passerella con eleganza.
Il maestro di kendo era al suo fianco, non sapendo bene come atteggiarsi, ma cercando di prendere esempio dall'altro ragazzo, seguendolo.

<<La stilista che ha realizzato la collezione è Matsumoto Rangiku, ormai una delle più famose dell'agenzia. Questa collezione si chiama Shinso.>> affermò Kyoraku, seduto al fianco di Ukitake.

Yumichika rimase per un attimo sorpreso dalla cosa, ma comprese subito il motivo della presenza di quell'uomo.
Jushiro era malato, non potevano metterlo in pericolo per fargli fare il presentatore di quella falsa sfilata da solo, quindi avevano deciso di farlo affiancare da Shunsui, suo marito da quasi una decina di anni.

<<Va tutto bene...>> gli sussurrò Ikkaku, sentendo l'altro irrigidirsi.
<<Lo so.>> mormorò il moro, muovendo lentamente le labbra, per non farlo notare ai finti spettatori.
In ogni caso, anche se era solo una finzione, si trattava pur sempre di una sfilata, quindi doveva essere perfetto come sempre.

Quando arrivarono alla fine della passerella, si fermarono un attimo.
Ruotarono su loro stessi a 360 gradi, dopo aver separato le loro mani che erano rimaste per tutto il tempo unite.
Mentre tornava a guardare il pubblico, Ayasegawa fece l'occhiolino, bloccandosi poi quando sentí un rumore forte.

Tutti si voltarono e la musica venne fermata.
Madarame si portò davanti al modello, per fargli da scudo con il suo corpo, mentre cercava di capire cosa stesse succedendo.

Poggiato con la schiena al fondo dell'enorme sala, che la Soul Society aveva affittato, c'era Charlotte, il sospettato.
Aveva fatto frantumare una bottiglia di vetro sul muro di fianco a lui e guardava verso i due sulla passerella con odio.

<<Ti avevo detto che, nel caso in cui ti fossi presentato ad un'altra sfilata, ti avrei ucciso. Yumichika.>> esclamò aspramente, scandendo per bene il nome del corvino.
<<Ah, noto con orrore che sei ancora più brutto dell'ultima volta che ti ho visto.>> replicò, con finta spavalderia, Yumichika, osservando il suo persecutore da dietro le spalle del maestro di kendo.

<<Pensi di essere più bello di me? Credi di essere migliore di me solo perché hai un bel viso?>> sputò Charlotte, mentre veniva circondato da alcune persone.
<<Potrai continuare ad insultarlo quanto vuoi, ma non qui. Devi seguirci in centrale.>> disse Ichigo, mostrandogli il suo distintivo da poliziotto.
Subito, Sado si avvicinò al sospettato, ammanettandolo.

Ayasegawa sentì le gambe cedere, tirando un sospiro di sollievo.
Madarame lo afferrò, poggiandogli le mani sui fianchi.
<<È finita.>> affermò il più alto, mentre il modello annuiva.

Yumichika osservò la polizia portare via Charlotte, ma si bloccò istintivamente quando lo sentì ridere ad alta voce.

<<Cosa si ride?>> Kenpachi, che si stava avvicinando a loro, corrugò la fronte.
Anche Yachiru fece per dire qualcosa, ma il silenzio calò nella sala quando videro il sospettato divincolarsi dalla presa dei due poliziotti che lo stavano portando via.

<<Fate attenzione!>> esclamò Ukitake, facendo un passo avanti, ma venendo bloccato da Kyoraku, che era lì per proteggerlo.
Tutti si misero all'erta dopo quelle parole.

Hitsugaya tirò dietro le quinte Hinamori, che era uscita, e la lasciò con Hirako, per poi correre al fianco dei due sulla passerella.
Gin portò un braccio davanti a Rangiku e lo stesso fecero Byakuya e Renji con Rukia, che erano rimasti vicini a Ichigo e ad Orihime.

<<Pensavate che mi sarei fatto arrestare senza fare nulla prima?>> Charlotte ridacchiò, facendo rabbrividire Ayasegawa — quella risata era veramente orribile.
<<Stai fermo.>> lo intimò Ichigo, ma il sospettato non lo ascoltò, tirando fuori una pistola.

Chuhlhourne, anche se aveva ancora le manette, prese la mira, puntando al viso di Yumichika.
Prima di venire arrestato, avrebbe di sicuro eliminato la fonte di fortuna e fama del modello.

Ikkaku non fece in tempo a spostare il più basso, ma si spostò davanti a lui, facendogli da scudo con il suo corpo.
Così, quando Charlotte sparò, quello che venne ferito fu la guardia del corpo, che cadde a terra.

<<Ikkaku!>> urlò Ayasegawa, mentre Ichigo e Sado si buttavano sul sospettato, per bloccarlo con i loro corpi, per cercare di evitare un secondo sparo.

Charlotte si mise a ridere, fiero di essere riuscito a distruggere il modello, mentre quest'ultimo prendeva tra le sue braccia Madarame, iniziando a piangere.

Poco dopo, arrivò l'ambulanza, con le sirene che risuonavano per tutta la città.

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