CAPITOLO IX.
Continuo a fissare il ragazzo di fronte a me: questa non ci voleva... cosa ci fa qui? Abita dall'altro lato della città...
– Guarda un pò te; quando mi hai detto che ti avrebbe ospitato un amico non pensavo parlassi del frocetto!- commenta Hiro, fissandomi, un sorriso in volto a metà tra divertito e infastidito.
– Eh? No ecco...- mormora Kosuke. Lo osservo: sta cercando di nascondere il panico. Dopotutto, non può permettersi di far sapere che vive da me... a meno che riesca a rigirare la storia dicendo che mi sta sfruttando o cose simili; ma non era preparato a questo, così peggioreranno solo le cose.
– Ci siamo incontrati per caso- affermo. Non voglio costringerlo a inventarsi bugie più grandi di quelle che potrebbe sostenere.
– Bè è un sollievo. Per un attimo ho temuto fossi diventato frocio anche tu, e sarebbe stato un problema- ride Hiro.
– Ma tu... non ce l'avevi con lui perché era vicino a Danuja?-. Mi volto verso Kosuke, sorpreso che abbia parlato; sembra leggermente più sicuro di prima... cosa vuole fare?
– Eh? Bè si, ma poi ha iniziato a piacermi prenderlo per il culo... non in senso letterale, non sono mica malato come lui- Hiro ride nuovamente, ma sembra sorpreso anche lui dalla reazione del ragazzo.
– A me sembra più malata una persona che ha reso l'inferno la vita di un compagno solo perché l'ha visto parlare con una ragazza con cui non aveva speranze- afferma Kosuke, con una sicurezza nella voce che non ha mai usato neanche in mezzo ai suoi finti amici.
Hiro assottiglia lo sguardo.
– Bada a come parli. Ti ricordo che è anche grazie a me se eri così popolare- ringhia.
– Hai detto bene: "ero". Adesso, il tuo aiuto non mi serve più- sento la mano di Kosuke afferrare la mia – andiamo- ordina, voltandosi e iniziando a camminare. Lo seguo, ancora sorpreso.
– Sicuro di quello che stai facendo? I froci come te finiscono sempre per pagarla! Stando vicino a lui non farai che peggiorare la tua vita!- urla Hiro.
– Kosuke... sicuro che vada bene?- mormoro. Si è ribellato a Hiro, quel ragazzo potrebbe tranquillamente scegliere di renderlo la sua nuova vittima... e visto quello che mi è successo, non so quanto riuscirò a proteggerlo da qualcosa di simile.
– Peggiorare la mia vita? Da quando sto con te... non mi sono mai sentito così bene- si ferma.
– Per cui, non mentire più. Sono io quello che non sa cosa fare e dire: tu non preoccuparti così per me- si volta verso di me, con un'espressione seria in volto.
– E se lo dicesse a qualcuno?- chiedo. Lui serra le labbra, leggermente impaurito, ma deciso.
– Mi difenderai tu no?- mormora; anche se sta tremando appena, il suo sguardo non vacilla: si fida davvero di me. Non riesco a resistere e mi chino, unendo le nostre labbra.
– Ti difenderò sempre- affermo, stringendolo a me. Lui arrossisce leggermente.
– Non è un po' presto per il primo bacio?- mormora.
– Se lo vogliamo entrambi, sarebbe uno spreco non approfittarne no?- faccio notare.
– A sto punto potevi farlo appena mi hai visto- borbotta. Faccio un piccolo sorriso e stringo la sua mano.
– Andiamo?- gli chiedo.
– Certo!-.
Per fortuna, il resto della giornata prosegue tranquillamente: lo porto al ristorante a pranzo, poi decidiamo di fare un giro per il parco, durante il quale mi fa comprare parecchi dolci, e infine lo porto all'acquario; ricordo bene quanto si fosse divertito quando ci eravamo andati alle medie, e se posso vederlo sorridere come allora lo farò più che volentieri.
Quando rientriamo in casa, non posso fare a meno di essere triste che la giornata sia finita ma... lui è ancora qui con me, quindi sono anche contento che sia andato tutto bene.
Quello che ha fatto Kosuke oggi mi ha sorpreso; non pensavo avrebbe ammesso che eravamo insieme. Questo non è il comportamento di qualcuno che vuole solo protezione: lui desidera davvero che rimaniamo insieme. Forse... c'è sul serio qualche possibilità.
Lo sento circondarmi il collo con le braccia e gli poggio le mani sui fianchi, mentre lui appoggia la schiena contro il muro e le nostre labbra entrano in contatto.
Sta iniziando a diventare più sicuro, sta cercando sé stesso, sta provando a trovare il coraggio di accettarsi: e io farò di tutto perché possa sentirsi al sicuro nel farlo.
Mi stacco leggermente e lo guardo negli occhi.
– Ti amo-. I suoi occhi si inumidiscono leggermente, poi mi bacia di nuovo. Lo stringo a me; questa è la prima volta in cui è lui a baciarmi per primo.
La casa di Minato e Maemi ispirava tranquillità e serenità anche solo entrandovici: non era abbastanza grande da essere dispersiva, ma non risultava neanche soffocante; le pareti erano nude, dipinte di colori chiari, in modo da non riempire troppo l'ambiente, che allo stesso tempo non poteva definirsi vuoto, visto che c'erano piante ovunque. Nonostante la sala da pranzo non fosse enorme, ospitava perfettamente al suo centro il tavolo di legno chiaro, su cui era stato posizionato un vaso di Ikebana per fare da centrotavola, e i mobiletti in vetro vicini alle pareti, che contenevano l'argenteria. Tutto il locale era piacevolmente illuminato da due finestre, donandogli un'aria ancora più serena.
– Siamo arrivati!- esclama Kosuke, sorridendo, mentre Minato apre la porta.
– Grazie dell'invito- dico.
– Non essere così teso, non è mica la prima volta che vieni a casa mia- commenta Minato con un sorriso. Ha raccolto i capelli in una coda, rendendo così ancora più evidente la mancanza della treccia tra essi.
– Si ma prima abitavi in un altro posto- ribatto.
– Abituati, adesso questa è casa mia! Entrate pure- dice. Entriamo in casa e seguiamo la ragazza in sala da pranzo, dove c'è Maemi che sta apparecchiando la tavola.
– Benvenuti!- ci dice con un piccolo sorriso.
– Grazie- rispondo.
– Cavolo, questa casa è molto femminile eh?- commenta Kosuke, guardandosi intorno. In effetti, si capisce che è a casa di Maemi e Minato... le pareti sono tutte decorate con colori chiari, dove le due ragazze hanno appeso varie foto, che rappresentano sia di loro due che anche noi, e ogni stanza ha dentro qualche pianta che rende l'ambiente più allegro.
– Sessista; sei tu che ti fai i ragazzi no?- commenta Minato.
– Ti preferivo meno spigliata- borbotta Kosuke, facendo ridere la ragazza.
– Sedetevi pure, è pronto da mangiare- afferma Maemi, sparendo in cucina con Minato. Io e Kosuke ci sediamo e non posso fare a meno di osservare il ragazzo al mio fianco.
Quando abbiamo saputo che Minato e Maemi sarebbero andate a vivere insieme, mi ha sorpreso che sia stato lui a proporre di fare un pranzo per festeggiare. All'inizio ho avuto un po' di paura ma... lui mi sembra tranquillo. È vero che non prova più nulla per lei.
– Eccoci qui- Minato e Maemi tornano in sala da pranzo con delle pentole; mettono il cibo sul tavolo e si siedono anche loro.
– Souta mi ha detto che qualche giorno fa avete fatto uno spiacevole incontro- dice Minato.
– Si ma... non ci ha rovinato l'appuntamento- afferma Kosuke, sorridendo.
– Stai tirando fuori il coraggio eh? Manca solo una persona- commenta Meami, guardandomi.
– Guarda che lo so- borbotto.
Minato si è ribellata; Kosuke ha avuto il coraggio di essere sé stesso. E bè, Maemi è sempre stata forte. Ormai... il codardo qui sono solo io.
– Souta ha fatto molti passi avanti; avrà la sua occasione anche lui- afferma Minato, rivolgendomi un sorriso.
– Lo difendi sempre eh?- rise Maemi.
– Certo, è il mio migliore amico- dichiara lei.
– Grazie, così lui può concentrarsi sul proteggere me- ride Kosuke. È strano, ci stiamo prendendo in giro ma... non fa male. Anzi, è divertente. Forse perché nessuno qui ha cattive intenzioni. I rapporti con le persone sono davvero strani.
– Un suono improvviso del vento- sussurra Minato.
– Eh?- chiede Kosuke, confuso.
– Il significato del nome "Souta". Mi è piaciuto subito; il vento può essere una bufera che spazza via tutto, ma anche una brezza gentile che ti rinfresca quando fa più caldo. Se riesci a sentire il vento nel modo giusto... diventa un'esperienza incredibile vero?- commenta. La fisso, sorpreso; non sapevo avesse fatto tutti questi ragionamenti sul mio nome...
– I simbolismi ti piacciono proprio eh?- commenta Maemi, e lei sorride.
– In effetti... hai proprio ragione- commenta Kosuke. Lo guardo e lui si volta verso di me, sorridendo.
– Io penso proprio di essere finalmente riuscito a sentirlo nel modo giusto-. La sua affermazione mi sorprende, e mi fa anche sorridere.
– Perché non rimandiamo i discorsi romantici a quando siamo soli? Adesso voglio sapere come sta andando il tuo programma!- esclama Maemi.
– Alla grande!- risponde Kosuke, iniziando a raccontare. Lo guardo con un sorriso; riuscire a parlare così tranquillamente è proprio da lui. Adesso ho la prova definitiva del fatto che per lei non provi più nulla. E per me?
Sento lo sguardo di Minato su di me e mi volto; lei mi rivolge un sorriso e sorrido anch'io. Alla fine, abbiamo fatto la scelta giusta ad andarcene. Così, abbiamo potuto ritrovarci... e iniziare a trovare i veri noi stessi.
– Alla fine siamo rimasti lì tutto il pomeriggio... se le ragazze non avessero avuto un impegno, avrei scroccato loro anche la cena- ride Kosuke mentre rientriamo in casa.
– Se non ti va di cucinare possiamo ordinare qualcosa- propongo, mentre ci spostiamo in soggiorno.
– In realtà non ho fame; mi va di fare altro però- afferma, facendo un sorriso e avvicinandosi a me. Appoggia le labbra sulle mie, spingendomi appena indietro, e facendomi finire con la schiena contro il muro. Ricambio il bacio e sento la sua mano poggiarsi sul cavallo dei miei pantaloni.
🔞
– Kosuke...- mormoro. Se fa così mi farà impazzire.
– Lasciami fare- mormora, prima di riprendere a baciarmi. Le sue mani armeggiano con i miei pantaloni, fin quando riesce a slacciarmeli e abbassarmeli. Stringo il pugno mentre lui mi abbassa anche i boxer: si, impazzirò decisamente.
– Non sei obbligato- mormoro.
– Ti sembro un bambino? Se non volessi non lo farei- sussurra, prima di chinarsi. Quindi lui vuole...
Le sue labbra entrano in contatto con il mio membro e sento il mio corpo sussultare leggermente.
– Scusami e tu volevi infilarmi dentro tutto questo?!- esclama. A fatica, abbasso la testa e faccio un piccolo sorriso.
– Se hai così paura, meglio che inizi ad abituarti no?-. Lui sorride, dopodichè avvicina nuovamente la bocca alla mia erezione.
Appoggio la testa al muro, respirando in modo affannato, mentre lui prende il mio membro in bocca e inizia a muoversi. Ditemi che non è un sogno...
– Non va bene?- lo sento mormorare. Abbasso lo sguardo.
– Cosa?- chiedo, confuso.
– Non sono bravo a interpretare i versi come te... non capisco se sto facendo bene o male- ridacchia nervosamente. Allungo la mano e gli accarezzo la testa, poi la sposto sulla sua guancia, accarezzandogli l'angolo della bocca.
– Vederti in questo modo... è davvero eccitante- sussurro. È davvero bellissimo... lo è già di solito, ma se mi fissa in questo modo, da questa posizione, con questo sguardo misto tra insicurezza e desiderio... mi farà impazzire.
– Continua- sussurro. Lui annuisce appena e apre la bocca, prendendo nuovamente in bocca il mio membro. Gli accarezzo la testa.
– Usa un po' la lingua- sussurro. Sento la sua lingua entrare in contatto con la mia cappella e non posso fare a meno di riprendere ad ansimare, l'eccitazione che inizia a espandersi nel mio corpo e scaldarlo. Continuo a fissarlo: i suoi movimenti incerti lo rendono così tenero... eppure ha uno sguardo sicuro.
I suoi movimenti aumentano e non riesco a non ansimare più forte mentre brividi di piacere percorrono tutto il mio corpo, raggruppando tutto il mio desidero tre le mie gambe; mi sta mandando completamente fuori di testa. Si spinge leggermente più avanti e avverto la sua bocca calda circondare ancora di più la mia pelle.
Gemo leggermente: sto raggiungendo il limite.
– Kosuke... spostati. Non posso più resistere- sussurro. Lui scuote appena la testa e aumenta il movimento. Appoggio la testa al muro.
– Kosuke- gemo, ma lui continua a muoversi, facendomi ansimare sempre con più forza, fin quando non inizio a venire.
Con il respiro pesante, guardo verso il basso, mentre lui si stacca da me. Alza appena la testa; è leggermente sporco all'angolo della bocca. Sorride.
– Sentirti dire il mio nome in quel modo... è stato davvero bello-. Non riesco a resistere; mi chino e lo bacio, tenendolo stretto a me.
🔞
– Sei fantastico- sussurro. Lui arrossisce leggermente.
– Perché con te... mi sento al sicuro-. Lo stringo nuovamente: lo terrò sempre al sicuro.
Osservo le immagini della televisione scorrere davanti ai miei occhi, cercando di ignorare il fatto che Kosuke sia tranquillamente appoggiato a me per evitare che certi ricordi inneschino in me nuove fantasie.
– Guarda, stanno per parlare di me!- esclama, indicando la sua immagine appena comparsa sullo schermo. Prendo il telecomando per alzare il volume.
– Di recente, stanno aumentando gli ascolti nel nuovo programma di moda che ha come presentatore il prima d'ora sconosciuto Kosuke Takahashi!-.
– Adesso non sono più tanto sconosciuto eh?- si vanta lui, facendomi ridere.
– Che abbia grandi capacità come presentatore è innegabile, ma mi chiedo se il suo successo sia dovuto anche a una recente testimonianza che afferma di averlo visto in compagnia di un ragazzo! La notizia sta iniziando a interessare molte fan che si stavano appassionando al programma, rimaste sconvolte da questa verità sul loro nuovo beniamino!-.
Mi volto di scatto verso Kosuke: ha lo sguardo fisso sulla televisione; sembra shockato.
– Kosuke... stai bene?- mormoro, allungando la mano e posandola sulla sua. Lui per un attimo non risponde, poi si volta verso di me e fa un piccolo sorriso.
– Pare che ci abbiano beccati eh?-.
🪶🪶🪶
Anche il nono capitolo si è concluso! Kosuke sta finalmente trovando la fiducia in sè stesso, tanto che è arrivato a parlare a Hiro a testa alta senza pensare alle conseguenze.
Ormai, solo Souta ha bisogno di fare un ultimo passo avanti, e forse sarà proprio quest'ultima difficoltà che si stanno trovando di fronte a portarlo a scatenarsi completamente...
Ci riuscirà? Come finirà la loro storia? Ancora un capitolo, e tutto quanto si concluderà! Ci vediamo la settimana prossima con la fine!
~ Kyulia
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