CAPITOLO XIII.

- La ringrazio ancora per avermi chiamato; le chiederei di aspettare a scegliere la punizione di Izana, vorrei prima parlare con lui- affermo - in ogni caso domani non verrà a scuola, quindi penso si possa aspettare-.

- Certo, se è così nessun problema; mi raccomando- la professoressa solleva il sacchettino che aveva posato sul tavolo; non sono esperto, ma penso sia qualcosa simile alla cocaina... - è una faccenda molto seria. Le avevo detto di stare attento, e non so se anche altre persone siano coinvolte o meno, ma la scuola indagherà a fondo-.

Cerco di mantenere una certa calma mentre rispondo.

- Non si preoccupi, ne parlerò a mio fratello- lancio un'occhiata a Izana, che sta tenendo lo sguardo fisso di fronte a lui, come indifferente.

- Ci conto. Non ho altro da dire, se volete andare-. Annuisco e mi alzo.

- Izana, andiamo?-. Lui annuisce e si alza a sua volta.

- Arriverderci- dico, e anche Izana lo mormora, prima di seguirmi fuori dalla stanza.

Per un attimo, nel corridoio rimane il silenzio.

- I tuoi fratelli sono stati avvisati che ti sto portando a casa, è andato nonno a prenderli- affermo. Izana annuisce.

- Shin, io...-.

- Ne parliamo a casa, d'accordo?- gli dico, cercando di tenere un tono normale. Lui abbassa appena la testa e annuisce: adesso si che sembra afflitto...

Usciamo dall'edificio scolastico; gli altri ragazzi sono già tutti usciti, per cui non abbiamo alcun problema a raggiungere la mia moto.

Salgo e Izana si sistema dietro di me; mi stringe leggermente per evitare di cadere mentre io parto, diretto verso casa.

Non riesco a capire bene cosa gli stia passando per la testa... Devo cercare di avere una conversazione tranquilla con lui; conosco mio fratello, voglio sapere cos'abbia da dire prima di qualsiasi altra cosa.

Izana rimane in silenzio mentre raggiungiamo casa nostra. Parcheggio in officina e mi guardo appena intorno: non c'è traccia di Waka... Forse è in casa?! Dubito sarebbe rimasto in stanza, di sicuro Akashi è ancora qui.

Scendiamo dalla moto e ci dirigiamo verso casa.

Non appena apro la porta, mi trovo davanti una scena piuttosto curiosa: Waka è in piedi davanti ai fornelli, un mestolo in mano, e al tavolo sono seduti Mikey, Emma, Keisuke, Haruchiyo, Senju, Muto, Rindou, Ran, Mochizuki e Madarame.

In piedi dietro di loro ci sono Akashi e Benkei, che sembrano starli sorvegliando.

Waka si volta verso di noi.

- Oh, siete tornati- commenta.

- Cosa sta succedendo qui?- chiedo, confuso.

- Questi qui si sono fiondati in casa dicendo talmente tante cose insieme che non ho capito nulla, per cui li ho messi in riga. Non sapevo se volessi prima parlare con tuo fratello o prima mangiare, ma nel dubbio io ho preparato il cibo- dichiara. Faccio un piccolo sorriso.

- Grazie mille- gli dico, prima di voltarmi verso Izana - che ne dici? Mangiamo e poi ne parliamo?- gli chiedo.

Lui annuisce e va a sedersi, mentre io raggiungo Waka; Akashi e Benkei stanno già prendendo i piatti per tutti, per cui io ne approfitto per parlare un attimo con lui.

- Grazie mille, non eri tenuto a farlo- sussurro, allungando le mani e posandole delicatamente sui suoi fianchi.

Lui serra appena le labbra.

- Come ti senti?- mormora. Forzo un lieve sorriso.

- Dopo ci parlo bene, adesso voglio mangiare il cibo che mi hai preparato- affermo. Lui alza gli occhi al cielo.

- Sei fin troppo romantico, sai?- borbotta.

- Devo farti innamorare, no?- commento - Anche se, se continui così, finirò per innamorarmi ancora di più io...-. Lui arrossisce appena e distoglienki sguardo.

- Idiota- borbotta - andiamo a tavola, il cibo si fredda-.

Annuisco e lo lascio. Ci hanno lasciati due posti vicini tra il gruppo di amici di Izana e quello di Mikey, di fronte ad Akashi e Benkei, per cui ci accomodiamo senza problemi.

Haruchiyo è seduto tra Mikey e Keisuke, ma per qualche motivo sembrerebbe voler essere dall'altra parte del tavolo, e pare anche parecchio nervoso...

Decido di non farci troppo caso e continuo a mangiare. Ovviamente l'aria durante il pasto non è delle più allegre, non parla praticamente nessuno, ma non posso stupirmene, non sono stato l'unico a rimanere più che sorpreso di quella chiamata.

Lancio un'occhiata a Emma. Lei ha già vissuto con Izana, e con dei genitori che lo incolpavano praticamente per tutto e che non gli credevano mai. Probabilmente ha paura che finisca di nuovo nei guai o che gli accada qualcosa... Hanno già perso la loro casa e la loro famiglia una volta, in fondo, è normale che sia preoccupata.

Sposto lo sguardo su Mikey. Sta rimanendo totalmente impassibile, o almeno ci prova... Anche se finge di non andare d'accordo con Izana, in ogni caso si preoccupa per lui e ci tiene a suo fratello. Deve essere preoccupato, la gente non arriva a fare cose simili all'improvviso... di sicuro, avrà bisogno di avere i suoi amici vicino.

Meno male che sono venuti tutti. Pensavo di parlare prima da solo con Izana, ma già che sono qui...

Dopo pranzo, ci pensiamo io e Akashi a sparecchiare. Tutti gli altri rimangono seduti al tavolo: paiono come in castigo... Immagino stiano aspettando di capire cosa fare.

- Mi sembra di aver capito che nessuno di voi intende allontanarsi da qui- commento.

- Abbiamo qualcosa da dire anche noi- dichiara Muto. Annuisco: bè, di sicuro i miei fratelli hanno trovato amici fedeli.

- Bene. Allora, rimanete pure ad ascoltare; ma vi chiederei di non parlare finché non avremo finito, altrimenti rischia solo di crearsi un grande casino- dichiaro.

Loro annuiscono; vedo Izana lanciare un'occhiata ai suoi amici, ma non riesco a decifrarla.

- Ragazzi, lasciamo a loro il tavolo e spostiamoci più indietro- dice Waka. Lo ringrazio con lo sguardo mentre tutti si alzano e si allontanano appena, spostandosi dietro di me.

Izana si siede invece di fronte a me e rimane in silenzio, in attesa.

- Partiamo da una cosa fondamentale, Izana: so che quella droga non è tua- affermo. Lui alza di scatto lo sguardo, sorpreso, e sono sicuro di avere lasciato stupite anche parecchie persone dietro di me.

Faccio un piccolo sorriso.

- Pensavi davvero che avrei creduto che quella droga è tua solamente perché l'hanno trovata nella tua cartella?! Ti conosco Izana, so che non è da te- dichiaro.

- Certo che è da me- mormora lui - io sono un ragazzino che porta solo guai e vuole fare solo ciò che gli va, te lo hanno detto quando hai scelto di accogliermi, no?-.

Lo fisso per un attimo: è vero, è così che hanno detto i suoi genitori, e anche gli assistenti sociali. Però...

- E dimmi, perché ti andava di metterti a vendere droga? O era per te?- gli chiedo. Lui distoglie appena lo sguardo.

- Prima avrò dei soldi, prima potrò andarmene da qui e smettere di essere un peso per tutti quanti- dichiara. Lo fisso per un attimo.

- Quella droga non era tua, Izana: non so come sia finita nel tuo zaino, ma so che non l'hai comprata tu- affermo - quindi, perché non mi dici la verità?-.

Lui serra le labbra.

- La verità è esattamente questa- afferma - non sopporto più di stare qui. Vedere Emma mi ricorda la famiglia che mi ha cacciato; vedere Mikey mi ricorda quello che non sarò mai, e sinceramente non lo sopporto, non mi piace stare qui con lui. Voglio andarmene non appena potrò, per cui voglio mettere da parte più soldi possibili, e questo è uno dei modi più veloci per farlo- dichiara - tutto qui-.

Lo fisso.

- Sicuro di non voler cambiare la tua versione?- gli chiedo.

- Non posso cambiare la verità- dichiara. Lo fisso per un attimo, poi sospiro e mi alzo.

- Va bene allora. Vai in camera tua, poi parlerò anche con il nonno di come agire- dichiaro. Lui annuisce e si alza.

- Aspetta fratellone!- Emma mi corre incontro - Hai detto tu che non è stato lui! Non ci credi più?!- chiede, con gli occhi pieni di lacrime.

In fondo, ha già rischiato di perdere Izana una volta... Non può perderlo una seconda.

- Lo so Emma, e credo ancora che non sia stato lui- allungo la mano, accarezzandogli appena i capelli - quello che ha detto anche su di voi è una bugia, lo sappiamo tutti. Ma è stato lui a scegliere di dirla: le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze, e Izana deve imparare a comprenderle- alzo lo sguardo su mio fratello, che sta per uscire dalla stanza.

- Una cosa simile potrebbe segnarlo per tutta la vita, ma la scelta di mentire, o di dire la verità, è solo sua, e deve sapere quali sono le conseguenze- dichiaro. Deve esserci un motivo per cui sta nascondendo tutto quanto: ma qualunque sia, anche se so che non è colpa sua, lasciarlo semplicemente andare senza dirgli nulla non sarebbe giusto.

- Certo che sarebbe stato meglio se ci avesse detto la verità...- mormora Akashi.

- La scopriremo comunque quando i miei ragazzi mi diranno che è lo spacciatore che gira in zona- afferma Benkei.

- Terrai comunque Izana in punizione?- mi chiede Wakasa, avvicinandosi.

- Sì. Come ho detto, deve capire cosa significhi avere delle conseguenze per le sue azioni, qualsiasi esse siano- affermo, alzando lo sguardo sugli amici di Izana - vi chiedo di andare a casa adesso. Probabilmente per un po' non riuscirete a vederlo... Mi dispiace Kakucho, vale anche per te- affermo, e il bambino sbarra gli occhi.

- Aspetta! Io...-.

- Era mia-. Sposto di scatto lo sguardo su Haruchiyo, sorpreso: e non sono l'unico, a giudicare dalle facce di Mikey, Keisuke e Senju.

Sento dei passi veloci e Izana torna di corsa in stanza.

- Ma che stai dicendo?!- esclama.

- Era mia quella roba che hanno trovato, non di Izana! Stava solo cercando di proteggermi!- urla il bambino.

- Haruchiyo, adesso basta- Muto gli mette una mano sulla spalla - non serve che...-.

- Non voglio che lui venga punito per colpa mia!- Haruchiyo si volta di scatto verso di il ragazzo - L'ha detto Shinichiro che bisogna prendersi la responsabilità delle proprie azioni, no?!-.

Per un attimo cala il silenzio. Vedi Takeomi, con la testa bassa, dirigersi verso il fratello.

- Senju, rimani qui stanotte. Haruchiyo, andiamo a casa; dobbiamo parlare- afferma. È parecchio incazzato...

- Takeomi- lo chiamo - lascia prima che ci spieghi-. Haruchiyo mi pare già abbastanza terrorizzato così.

- Mi dispiace Shin, ma ho metodi diversi dai tuoi- afferma lui, allungando la mano verso il fratello - forza Haruchiyo, andiamo-.

Vedo Mikey e Keisuke afferrare velocemente l'amico e tirarlo indietro, mentre Muto si para davanti ad Akashi.

- Non te lo lascerò portare via: Haru non ha fatto nulla di male- afferma. Takeomi serra leggermente gli occhi.

- Sono suo fratello, sono io a decidere come educarlo, e non mi farò problemi a mettere fuori gioco un ragazzino come te- dichiara, fissandolo.

Muto continua a sua volta a fissarlo, senza dire altro, con un'aria piuttosto decisa in volto.

A interrompere il silenzio ci pensa il telefono di Benkei, che si affretta a rispondere e portarselo all'orecchio.

- Avete scoperto qualcosa?- chiede. Per un attimo, c'è silenzio.

- Ho capito: tenetelo d'occhio- chiude la chiamata e porta lo sguardo su Wakasa - South è di nuovo in giro-. Lui storce la bocca.

- Dovevamo rompergli più ossa...- mormora.

- Chi è South?- gli chiedo, e lui si volta verso di me.

- Uno stronzo. È solo un ragazzino, ma è molto forte, vuole fondare un suo regno basato solo sulla forza. Io e Benkei abbiamo battuto la sua gang qualche tempo fa, ma pare che sia tornato. Va in giro per le scuole a cercare giovani che gli sembrava avere del potenziale per il suo progetto... Cerca di sfruttarli già da piccoli, così che poi rimangano legati a lui- mi spiega.

- Abbiamo visto Haruchiyo parlare con quell'ammasso di muscoli vicino al cancello, poco prima di tornare a lezione- racconta Muto - siamo andati a vedere, e abbiamo scoperto che gli aveva dato quella droga: l'abbiamo presa noi per evitare che andasse nei guai. Volevamo pensare a come agire finite le lezioni; Izana l'ha voluta tenere, ha detto che essendo il più forte e il capo era sua responsabilità. Ma è stato visto dalla professoressa; non voleva che Haru finisse nei guai, quindi non ha detto niente-.

- Haruchiyo, perché ti sei avvicinato a uno così pericoloso?- gli chiedo, cercando di tenere un tono gentile: pare già sentirsi abbastanza in colpa.

- Ecco, ho visto che osservava Mikey mentre andava via e volevo capire cosa volesse... Ha detto che se avessi preso quella roba e l'avessi data al suo amico il giorno dopo, lo avrebbe lasciato in pace- Haruchiyo abbassa lo sguardo - non sapevo cosa fosse, volevo solo aiutare Mikey- mormora.

Torna per un attimo il silenzio.

- Lui stasera dorme con me- mormora Mikey, stringendo appena la mano di Haruchiyo. Mi volto verso Akashi, che sospira.

- Va bene- mormora. Annuisco e mi volto verso il gruppetto di Izana.

- Andate a casa a riposare anche voi, va bene? Domani Izana non verrà a scuola, è meglio che riposi e noi dobbiamo capire cosa fare. Se volete potete venire a trovarlo domani pomeriggio- dichiaro. Loro annuiscono e si avvicinano a mio fratello.

Aspetto che si salutino; Izana sembra quasi sull'orlo delle lacrime... Spero che adesso sia più rilassato.

I ragazzi escono di casa, insieme a Kakucho; dall'espressione di Keisuke penso che avremo anche lui come ospite qui.

- Mikey, Emma, andate a preparare i futon? Vorrei parlare per un attimo con Takeomi- dico.

Loro annuiscono e si allontanano con i loro amici.

- Izana, vai un attimo in stanza, devo dirti una cosa; arrivo subito- gli dico. Anche lui annuisce e va verso la sua camera.

Mi volto verso Takeomi.

- Non farmi la predica; non capisco Haruchiyo da quando è piccolo, non posso sapere che cosa deciderà di fare all'improvviso- afferma, senza voltarsi.

- Dovresti avere più fiducia in lui Takeomi; è tuo fratello minore, e ha solo dieci anni. Il fatto che tu l'abbia accusato come se fosse un tossico appena uscito dalla riabilitazione non pensi che lo farà stare ancora peggio?- gli faccio notare - Sai che ha problemi a fidarsi degli altri, e sai che derivano anche dalla sua famiglia. Il fatto che sia circondato da amici che credono in lui di più rispetto a te lo farà solo soffrire-. Takeomi per un attimo non risponde.

- Vado a casa; visto che li tieni qui, potrò passare la serata con una birra in mano e dieci paccheri di sigarette- afferma, dirigendosi verso la porta.

- Takeomi- lo chiamo.

- È meglio che te ne occupi tu Shin, sei decisamente più adatto di me- dichiara lui, prima di uscire di casa.

- Benkei, puoi assicurarti che arrivi a casa e non faccia cazzate?- chiede Wakasa. Il ragazzo annuisce ed esce a sua volta, facendo calare per un attimo il silenzio.

La mano di Wakasa si appoggia sulla mia schiena.

- Come ti senti?- mormora.

- Preferisco non pensarci finché non avrò finito di parlare con loro- sussurro.

- Posso fare qualcosa per te?- mi chiede. Mi volto verso di lui e gli rivolgo un piccolo sorriso.

- Già solo sapere che sei qui mi fa sentire meglio. Ti va se stasera ci vediamo un film e ci rilassiamo un pochino?- gli chiedo.

- Certo- mormora lui.

- Vado a parlare un'ultima volta con i miei fratelli... Pomeriggio devo lavorare un po' in officina, prima di cena- affermo, dirigendomi verso il corridoio.

- Shin- mi richiama lui. Mi volto e Waka mi rivolge un piccolo sorriso.

- Sei un ottimo fratello-. Non posso fare a meno di sorridere a mia volta.

- Grazie- sussurro, prima di allontanarmi lungo il corridoio.

Sento alcune voci provenire dalla stanza di Izana e mi dirigo verso essa.

- Lo sai che non lo intendevo davvero, Emma-. È la voce di Izana...

- Lo so, sei stato uno stupido! Ma io ti conosco, è a Mikey che devi chiedere scusa!- esclama lei.

- Hey, io ti ho accompagnata perché doveva chiedere scusa a te! A me non importa!- sbuffa Mikey.

- Andiamo, lo sai che vi volete bene!- ribatte Emma.

- Non è vero! Però...- Mikey abbassa il tono - grazie per avere protetto Haruchiyo-.

- Lui stava proteggendo il mio fratellino, in fondo- mormora Izana.

Faccio un piccolo sorriso e busso alla porta.

- Posso entrare nel momento familiare?- chiedo con un sorriso, entrando. Emma è sul letto, abbracciata a Izana, mentre Mikey è in piedi di fronte a loro.

- Certo- dice Izana. Vado a sedermi sul letto di fianco a lui.

- Hai capito come mai volevo darti una punizione?- gli chiedo - Se Haruchiyo non avesse parlato, noi non saremmo riusciti a tenerti fuori dai guai. Ora invece abbiamo una possibilità- affermo.

Lui annuisce appena.

- Ero pronto ad assumermi la responsabilità- mormora.

- Questo ti fa onore- dichiaro, allungando la mano e scompigliandogli appena i capelli - ma visto che ti sei circondato di tanti buoni amici, sei riuscito a evitare anche la punizione-. Lui sbarra gli occhi.

- Davvero?!-.

- Sì: la verità è saltata fuori, no?- commento - Anche sapere chi volere al proprio fianco è importante-. Lui fa un piccolo sorriso.

- Come risolviamo la situazione?- chiede Mikey.

- Ci penserò io- dichiaro.

- Ma non puoi!- esclama Izana - Abbiamo fatto noi il casino, non possiamo lasciare che faccia tutto tu!-.

- South è un avversario diverso da quelli che potete immaginare di affrontare. E non sarò di certo da solo a pensarci, Waka mi vuole dare una mano. Ve l'ho detto, sono importanti anche le persone di cui vi circondate e fidate- affermo.

Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre mi abbraccia di slancio.

- Grazie- sussurra. Sorrido e ricambio l'abbraccio.

- Sei mio fratello, sai che farei di tutto per te- sposto lo sguardo su Emma e Mikey - e lo stesso vale per voi due, ovviamente. Forza, venite qui-.

Emma non esita a unirsi all'abbraccio; Mikey rimane per un attimo più esitante, ma alla fine si avvicina anche lui, lasciandosi stringere.

Faccio un piccolo sorriso: proteggerò i miei fratelli a ogni costo.

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