CAPITOLO XV.
La strada è decisamente silenziosa. In fondo è normale, i ragazzi sono ancora a lezione, ma per qualche motivo mi fa comunque strano vederla in questo modo...
- Se ieri è arrivato in tempo per vederli uscire, tra poco dovremmo avvistarlo qui intorno- dichiara Wakasa. Annuisco.
So bene che South è solo un ragazzino, ma devo assicurarmi che non cerchi più di avvicinarsi ai miei fratelli, per nessun motivo al mondo.
D'un tratto, il telefono di Waka squilla e lui se lo porta all'orecchio.
- Dimmi, Benkei- risponde. Gli lancio un'occhiata.
Ho avuto l'onore di vedere parecchie espressioni sul suo volto fino a questo momento, ma adesso ne ha una davvero decisa... E fiera, decisamente fiera.
Pare davvero il capo di una gang...
- Ho capito, grazie- Wakasa spegne il telefono - hanno visto South in giro. Lo stanno portando qui-. Annuisco e torno a guardare davanti a me.
Poco dopo, vedo Benkei avvicinarsi, tenendo per la maglietta un ragazzino. Anche se ha l'età di Izana, sembra più grande... E sta cercando di avere un'espressione davvero cattiva in volto, ma sembra più che altro cercare un modo per liberarsi.
- Ci rivediamo, South. Non avevo già detto a te e ai tuoi compagni di stare lontani dalla nostra zona?- commenta Wakasa, andando verso di lui.
- Tsk, a noi non frega niente della vostra zona!- sbuffa lui - Tanto voi non spacciate, no?! Che vi costa lasciare a noi?!-.
- Oltre al fatto che di per sé è sbagliato ma... Ti sei avvicinato a persone a cui dovevi stare alla larga. Vedi questo ragazzo?- mi indica con un cenno del capo.
South mi fissa per un attimo, poi alza un sopracciglio.
- Sai, è perché ti circondi di gente debole come lui che un giorno anche un ragazzino come me potrà tranquillamente battervi- ringhia.
Sospiro.
- Ti chiami South, giusto?- mi avvicino a lui e mi chino appena, in modo da guardarlo negli occhi - Ascoltami, nessuno ha diritto di dirti cosa fare della tua vita, per cui se vuoi essere un teppista non te lo si può certo impedire. Però, non dovresti cercare di tirare altre persone nelle tue scelte- dichiaro.
Lui mi fissa per un attimo, poi scoppia a ridere.
- Adesso chi è questo idiota?!- commenta.
- Io sono il fratello del ragazzino a cui volevi avvicinarti ieri- affermo - sono venuto a parlarti per chiederti di lasciare in pace i miei fratelli. Loro sono molto importanti per me, e voglio che siano liberi di scegliere la loro strada-.
- Ma se quel ragazzino tanto un giorno verrà da te a dirti di voler fare il teppista!- ride lui.
- Bè, sarà una scelta sua, non tua: potresti non avvicinarti più a lui?- gli chiedo.
- Non lo farà. Conosce le conseguenze; i suoi senpai sono già stati tutti avvisati, e lui non vuole andare a fargli compagnia, vero?- Wakasa mi affianca, continuando a fissare il ragazzino, che lo guarda male.
- Non è una tua scelta-.
- Hai ragione, è tua: o ti trovi un'altra zona, oppure finisci a fare compagnia ai tuoi Senpai in ospedale- dichiara Wakasa - Benkei, portalo via, e assicurati di dire ai suoi capi quelli che gli ho riferito-.
Benkei annuisce; stringe più forte la maglietta del ragazzo e inizia ad allontanarsi.
Mi volto verso Wakasa, ma lui si dirige dai suoi uomini. Lo sento che gli dice qualcosa e loro annuiscono; poi torna verso di me.
- La questione dovrebbe essere sistemata. I miei uomini rimarranno a controllare la zona, così saremo sicuri che non ci siano problemi- dichiara.
Faccio un piccolo sorriso.
- Grazie mille Waka, dico davvero-. Lui arrossisce appena e si volta lentamente.
- Sai che potresti avere altri problemi simili per il semplice fatto che stai con me, vero?- mormora. Aggrotto la fronte.
- Ma se mi stai tirando fuori dai guai... Anzi, ti ci ho tirato dentro io- gli faccio notare. Waka mi fissa per un attimo.
- Le gang sono una mia preoccupazione. Se per caso dovesse accadere altro di simile, fammelo sapere subito, ci penserò io- dichiara.
- Grazie davvero, non so come avrei fatto senza di te- affermo.
- Smettila con queste frasi sdolcinate- borbotta lui, voltandosi.
- Sdolcinate mi sembra esagerato, è la verità- rido - mi permetti di offrirti il pranzo, come ricompensa?-. Lui mi lancia un'occhiata.
- Va bene- mormora.
- Capo, se vuole andare qui ci pensiamo noi- afferma uno dei ragazzi - vuole che mettiamo delle guardie anche a casa sua?-.
- Non serve, i più grandi pericoli di quella gang dovrebbero essere ancora in ospedale; ma teneteli d'occhio- risponde Wakasa, e i ragazzi annuiscono.
- Shini, andiamo- riprende a camminare, dirigendosi verso le nostre moto. Annuisco e lo seguo: tra poco dovrebbero uscire i miei fratelli, e preferisco che non mi vedano qui.
Sanno che mi volevo occupare io della questione, ma non voglio trascinarli dentro più di quando non lo siano già.
- A proposito... Sbaglio o non torni a casa tua da un po'?- commento. Waka serra appena le labbra.
- Sai che non vado d'accordo con mia madre. Anche se mi dispiace starti colonizzandolo casa- risponde. Faccio un sorriso.
- Sai che a me fa piacere averti qui- allungo la mano, prendendo la sua - posso? I tuoi uomini lo sanno?- gli chiedo.
- I miei uomini non possono certo dire qualcosa sulla mia vita privata- risponde lui, stringendomi la mano - e poi, sono certo che Benkei li abbia avvisati. Probabilmente, tra un po' andrai in giro e verrai riconosciuto come "il ragazzo del capo", preparati-.
- Mh? Quindi avrò l'occasione di diventare davvero il tuo ragazzo?- commento, e lui arrossisce appena.
- Sei sulla buona strada- mormora - hai già sentito l'ospedale?-.
- Pensavo di chiamarlo risolta questa storia- rispondo, mentre ci lasciamo le mani per salire sulle nostre moto.
- Bene- mormora lui. Lo osservo per un attimo: dice tanto che odia fare sforzi, ma ultimamente ne sta facendo un po'...
Faccio un piccolo sorriso: dovrò proprio ricompensarlo come si deve.
Già stanotte è stato fantastico: non pensavo di potermi eccitare in quel modo, non pensavo che sarei riuscito a perdere il controllo così, invece Waka mi ha fatto un effetto incredibile...
- A cosa pensi? Non torniamo a casa?- mi chiede. Faccio un piccolo sorriso.
- A stanotte, sai che non riesco a smettere di pensarti- affermo. Lui alza gli occhi al cielo.
- Andiamo, prima che tu non riesca più a pensare alle carrozzerie a cui devi lavorare pomeriggio- afferma.
Arrossisco appena: mi sento un idiota a non aver capito che cosa stesse dicendo... Bè, devo fare del mio meglio per farlo d'ora in poi!
- Andiamo- dico, facendo partire la moto; Wakasa annuisce e mi segue, diretti verso casa mia.
In realtà, ormai la mia stanza sta diventando casa nostra, e la cosa non mi dispiace ma... Meglio aspettare ancora un pochino a parlarne con lui.
Sta già accettando parecchie cose da fare, ci sono molti cambiamenti nella sua vita, e di sicuro è meglio non pressarlo troppo, con tutto ciò che sta accadendo.
Però chissà, un giorno magari vivremo davvero insieme... In fondo, ha detto lui che vuole innamorarsi, e mi sembra che le cose siano già cambiate da quando l'ho incontrato tempo fa.
Arriviamo poco dopo a casa mia; lasciamo le moto in officina e ci dirigiamo verso la cucina.
- Tu riposati pure, io cucino il pranzo- dico a Waka, che annuisce e va a sedersi sul divano.
Sento una porta aprirsi e mi volto mentre Izana viene verso di noi.
- Com'è andata?- mormora, leggermente preoccupato. Faccio un piccolo sorriso.
- Non preoccuparti, non vi daranno più fastidio- affermo.
- Come ho detto anche a tuo fratello, se dovesse accadere un'altra cosa simile venite a parlarne con me: delle gang me ne occupo io- afferma Wakasa.
- Capito, Izana? Non preoccuparti del resto, come ho detto abbiamo la fortuna di conoscere delle persone che ci vogliono aiutate- dichiaro.
Lui per un attimo non risponde.
- Shin, io... Voglio fondare una gang-. Lo guardo, sorpreso: non mi aspettavo questa frase all'improvviso...
- Voglio essere in grado di tenere i miei amici uniti e di aiutarli in ogni momento- mormora - voglio poterli proteggere e stare per sempre con loro. Quindi... Se per battere quel ragazzo e farlo rimanere alla larga serve una gang... Io ne diventerò il capo. Hai detto che dobbiamo circondarci delle persone giuste, ed è quello che intendo fare, ma voglio anche sapere combattere da solo- dichiara, fissandomi negli occhi.
Lo fisso a mia volta. È pericoloso, lo so bene, potrebbe sfociare in qualcosa di più grande di quanto immagini; però... Izana mi sembra davvero determinato.
E lo ammetto, se avessi avuto più persone fidate al mio fianco, se avessi incontrato prima gente come Waka... Probabilmente, avrei compiuto la sua stessa decisione.
Alzo lo sguardo su Waka, che sospira e si alza.
- Ero più piccolo di lui quando ho iniziato. Izana, se vuoi nei prossimi giorni posso portare te e i tuoi amici in giro con me a farti vedere come funziona- gli dice.
Izana si volta di scatto verso di lui, leggermente sorpreso.
- Dici davvero?!- esclama, gli occhi leggermente luminosi.
Waka annuisce e lui sorride.
- Grazie mille!- esclama.
- Figurati- risponde Waka, prima di tornare a guardare davanti a sé. Izana si volta di nuovo verso di me.
- Per te è un problema?- mi chiede. Allungo la mano e gli scompiglio appena i capelli.
- No, non preoccuparti- rispondo - cerca solo di stare attento e di ricordare ciò che ti ho detto la volta scorsa, va bene?-. Lui sorride e annuisce.
- Lo farò! Posso aiutarti ad apparecchiare?!-.
- Certo; oggi vengono i tuoi amici?- gli chiedo.
- Appena finiscono scuola... Hai già parlato con la professoressa?-.
- È andato nonno stamattina- rispondo, proprio mentre il mio telefono inizia a vibrare.
- Eccolo, mi sa che è lui- lo tiro fuori e mi affretto a rispondere - pronto nonno?-.
- Hai sistemato le cose con quel ragazzino?- mi chiede lui.
- Sì, non preoccuparti, tutto a posto- rispondo; anche se sarebbe meglio non parlasse come uno della Yakuza...
- Con i professori?-.
- All'inizio quella donna non era molto incline a credermi. Ma quando gli ho detto che, visto che temevamo degli spacciatori, avrei dovuto contattare la polizia, è stata molto più accondiscendente- dichiara lui.
- Bè, c'era da aspettarselo...- commento.
- Izana può tranquillamente tornare a scuola domani- afferma mio nonno. Mi volto verso Izana.
- Sentito?- gli chiedo, e lui annuisce.
- Grazie mille nonno; stai per andare al dojo?-.
- Sì: ci vediamo stasera per cena- risponde lui, prima di chiudere la chiamata.
Ritiro il telefono e mi volto verso Waka
- Tu nei prossimi giorni hai da fare?- gli chiedo. Lui si volta verso di me e alza un sopracciglio.
- Ti sembra che io abbia da fare?- commenta.
- In effetti- rido - quindi... Posso organizzare l'appuntamento per quando voglio?-.
- Sí-.
- Puoi darmi il numero di uno dei tuoi uomini? Vorrei vedere se riesco a organizzare una cosa- dichiaro. Lui annuisce.
- Ti dò quello di Benkei- afferma.
- Sei sicuro?- gli chiedo. Waka scrolla le spalle.
- Benkei ha detto che vuole che sia tutto come al solito. In ogni caso lo saprà comunque, quindi tanto vale- risponde, per poi tornare a guardare la televisione.
Sono certo che sia preoccupato per l'amico, ma in fondo lo conosce meglio di me, quindi...
- Wakasa... Come mai, tra tutti, hai scelto mio fratello?- chiede Izana.
- Grazie- borbotto.
- Fratellone, per me sei fantastico, ma hai sempre fatto schifo con le ragazze- mi fa notare
- Waka non è una ragazza- ribatto.
- No, ma avete comunque una relazione sentimentale-. Lancio uno sguardo a Waka: come spiego a mio fratello tredicenne che tipo di relazione abbiamo...?
- Non è ancora ufficiale, tuo fratello deve prima convincermi a innamorarmi di lui- afferma Wakasa; bè, è un bel riassunto...
- Quindi... Non state insieme?- chiede Izana, confuso.
- Bè, quando cresci non sempre è così semplice. A volte si impiega un po' a fidarsi dell'altro o a comprendere i propri sentimenti- dichiaro - quindi si possono prendere varie decisioni. Io e Waka ci stiamo frequentando per vedere come va, la stiamo prendendo con calma-.
- Mh? Riesci a farlo anche se ti piace così tanto?!-. Mi sa che dovrò spiegare un paio di cose a mio fratello...
- Riesco a farlo proprio perché mi piace così tanto. Voglio che lui sia felice, e che compia la scelta che lo può rendere più felice- mi volto verso Waka e gli rivolgo un sorriso - giusto?-.
- Tu sei fin troppo romantico- borbotta, facendomi ridere.
- E come mai non sei sicuro se lo ami o meno?! Non dovrebbe essere tipo una cosa fantastica che capisci subito?!- chiede Izana, voltandosi verso Wakasa. Lui scrolla le spalle.
- Come ha detto tuo fratello, non è così semplice. Non mi è mai interessato l'amore, questi sentimenti per me sono nuovi, per cui non voglio rischiare di confonderli per qualcosa che non sono e... Ferirlo per nulla-. Stavolta sono io ad arrossire leggermente...
- Capito...- mormora Izana, pensieroso.
- Come mai tutte queste domande sull'amore? Ti interessa qualcuno?- gli chiedo; in fondo ha tredici anni, sarebbe normale se iniziaase a essere interessato a qualcuno...
- Oh no, non fa decisamente per me! Io rimarrò con Kaku e basta per sempre! Ero solo curioso, visto che Mocchi e Madarame ultimamente sembrano parecchio affiatati da quel punto di vista... E penso che Haru quando crescerà non riuscirà più a scappare a Mucho- ride lui.
- Davvero?- chiedo, sorpreso; forse è per questo che sta tanto con loro...
- È stato lui il primo ad accorgersi della situazione; e quando stavamo tornando a casa ieri, ha detto che se avesse scoperto che suo fratello gli fa del male glielo avrebbe portato via- ride lui.
Faccio un piccolo sorriso: menomale che Haruchiyo sta trovando qualcuno che si sta prendendo cura di lui...
- Sono felice per loro- mormoro.
- Dici che è strano, visto che hanno tanti anni di differenza?!- mi chiede Izana.
- Sono tre anni, non sono così tanti... Potrebbero sentirli un po' per i cambi di scuola, ma poi arrivati a un certo punto l'età passa molto in secondo piano- dichiaro.
Lui sembra per un attimo pensieroso, poi annuisce.
- Senti, secondo te dovrei dire a Mikey che voglio fondare una gang?!- mi chiede.
- Dipende: sei pronto al fatto che tra due anni vorrà fondare la sua?- commento; non ci sono dubbi sul fatto che Mikey lo seguirà a ruota...
- Prontissimo!- ride lui.
- Allora diglielo pure- rispondo.
- Va bene!- esclama Izana. Sento suonare al campanello e mi volto, sorpreso; i ragazzi dovrebbero essere al dojo... Chi potrebbe essere?
Izana va ad aprire, con espressione leggermente confusa.
- Ciao Inui- dice.
- Ciao... Posso entrare?- mormora lui. Mi allontano dai fornelli e vado verso la porta, dove si trova Seishu; non sembra stare bene, pare stare trattenendo le lacrime...
- Ciao, Seishu; che succede?- gli chiedo, chinandomi di fronte lui. Il bambino distoglie lo sguardo.
- Ho discusso con Koko- mormora - ma non mi va di parlarne, è una litigata stupida-.
- Se sei corso qui piangendo non è sfupida- gli faccio notare - ti vuoi fermare a mangiare?-. Lui fa un piccolo sorriso e annuisce.
- Futuro meccanico, vieni a guardare le gare di moto- lo chiama Waka. I suoi occhi si illuminano e Seishu corre sul divano, lanciandosi di fianco al ragazzo.
Sorrido: fortuna che ho qui lui... Pare che inizi ad andarci sempre più d'accordo.
Ritorno tranquillamente a cucinare, e poco dopo è tutto pronto per il nostro pranzo.
Wakasa e Seishu si alzano dal divano e vengono a tavola.
- Shin, non te lo devi lasciare sfuggire- Seishu indica Wakasa - sarete genitori fantastici!-. Penso che Waka si stia per strozzare con la sua stessa saliva.
- È un po' presto per quello, no?- commento.
- Bè... Per me lo siete già- mormora lui, per poi iniziare a mangiare. Lancio un'occhiata a Waka, che distoglie lo sguardo, leggermente imbarazzato.
Faccio un piccolo sorriso: sì, è vero, sarebbe un padre fantastico...
Inizio anche io a mangiare; per fortuna Izana si mette a raccontare ciò che ha fatto l'altro giorno con i suoi amici, spezzando così il lieve imbarazzo rimasto nell'aria e facendo rilassare tutti quanti.
Finiamo di mangiare, e mentre stiamo sparecchiando arrivano gli amici di Izana.
- Possiamo andare a giocare al parco?!- mi chiede.
- Certo; posso parlare un attimo con Haruchiyo prima?- gli chiedo.
Lui annuisce e fa cenno agli altri di uscire dalla stanza. Vedo Muto lanciare uno sguardo ad Haruchiyo, prima di seguirlo; forse Izana ci ha visto giusto...
Anche Waka e Seishu escono, lasciandosi soli.
- Mi dispiace avere messo Izana nei guai- mormora Haruchiyo, con la testa bassa.
- Izana non è nei guai, non preoccuparti- mi chino alla sua altezza - come stai? Tutto a posto con Takeomi?-. Haruchiyo distoglie appena lo sguardo.
- Non l'ho ancora visto- mormora.
- Non è arrabbiato con te, ha capito che non hai fatto nulla di male: non averne paura, va bene? Lo sai che ti vuole bene, anche se fa fatica a dimostrarlo- dichiaro.
Lui annuisce appena, non tanto convinto.
- Ti sei divertito oggi a scuola?- gli chiedo. I suoi occhi si illuminano.
- Sì! Mikey è venuto di fianco a me nel banco anche se la maestra gli aveva detto di no!-. Non so se dovrei dire qualcosa a mio fratello o meno... Ma contando il motivo, forse è meglio lasciare perdere.
- Sono felice che sia andata bene. Esci pure a giocare con gli altri; se hai bisogno chiamami, d'accordo?-. Lui annuisce e si volta, per poi correre fuori di casa.
Mi tiro su mentre Wakasa rientra.
- Izana ha detto che si porterà dietro anche Inui... Tu stai bene?- mi chiede, venendo verso di me.
- Sì, è tutto a posto, volevo assicurarmi che lui fosse ok... Tu?- rispondo, posandogli dolcemente le mani sui fianchi.
Waka ci pensa per un attimo.
- Penso di sì- mormora - ultimamente mi sto circondando di un po' di persone ma... Sono simpatici-. Sorrido.
- Sono felice che tu ci stia andando d'accordo- sussurro, chinandomi e posando le labbra sulle sue.
Waka si rilassa tra le mie braccia e lo tiro leggermente verso di me. Sono proprio curioso di sapere che cosa ne penserà della mia idea per il nostro appuntamento...
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