CAPITOLO XX.
- Allora. Chi è il vostro capo?- chiedo, fissando i ragazzi di fronte a me.
Bè, sempre che qualcuno di loro riesca ancora a parlare dopo che la mia gang li ha... Gentilmente portati al mio cospetto.
- Rispondete alla domanda- ringhia Benkei - altrimenti, questa volta non rimarrete solo per qualche mese in ospedale-.
- Chi è stato a dirvi di seguirlo? È stato South?- chiedo, fissando nuovamente i ragazzi.
- Sí- dice uno di loro - voleva che la pagasse per aver bloccato il suo traffico-.
Serro appena le labbra: come avevo immaginato...
- Sentito, Izana?- mi volto verso il ragazzo, che si trova dietro di me insieme ai suoi amici - Cosa deciderà la Tenjiku?-.
Lui per un attimo non risponde. Ha un'espressione parecchio seria in volto, e qualcosa nei suoi occhi mi sta dicendo che potrebbe fare a pezzi qualcuno...
Probabilmente è per questo che Shinichiro non voleva lasciarlo a sé stesso.
- Ran, Rindou, Mocchi, Madarame, andate a cercare quel bastardo. Mucho, vieni con me, Kaku e Haruchiyo in ospedale- ordina Izana - dopo che avrò parlato con Shin, li sistemeremo a dovere-.
Bè, non posso fare a meno di essere d'accordo.
- L'orario di visite sta per iniziare- afferma Benkei. Annuisco.
- Rimani a controllare che questi stronzi non si rialzino; io vado con Izana e gli altri in ospedale- dichiaro. Lui annuisce a sua volta.
- Sicuro che vuoi che ti lasci andare da solo? C'è Akashi- mi fa notare. Serro appena le labbra.
- Il mio odio per lui al momento è passato in secondo piano; andiamo- ordino, dirigendomi verso la mia moto.
Izana mi segue, con Muto, Kakucho e Haruchiyo; i due minori salgono sulle loro moto e partiamo, diretti verso l'ospedale.
Cerco di rimanere calmo: non devo farmi prendere dal panico. Shini sta bene, non ha ferite gravi; lui sta bene.
Sento il mio telefono vibrare per l'ennesima volta e sbuffo: sto cercando di ignorarlo con tutto me stesso, ma da una decina di minuti ha iniziato a vibrare...
Mi guardo attorno per l'ennesima volta. Shini non è arrivato... Una parte di me vuole con tutta sé stessa che Shini mi venga a cercare, eppure lui non è ancora qui.
Serro le labbra. È fin troppo ingenuo: Akashi non si arrenderá, non lo lascerà in pace. Adesso lui è convinto di essere innamorato di me, ma cosa accadrebbe se un giorno... Se per caso lui...
Il mio telefono vibra nuovamente e sbuffo mentre lo tiro fuori dalla tasca.
Cazzo, sto cercando con tutto me stesso di non piangere, e Benkei mi ha chiamato venti volte... Vuole che riversi tutta la mia rabbia contro di lui?!
- Che cazzo vuoi?- ringhio - Se vuoi difendere il tuo nuovo fidanzatino, è il momento giusto che ti prendo a calci-.
- Waka, dove sei?-. Aggrotto la fronte: perché la sua voce sembra avere un tono così grave...?
- Al parco- mormoro - che è successo?-.
- Quei coglioni: hanno seguito Shinichiro mentre veniva a cercarti-. Mi alzo di scatto.
- Che è successo?!-.
- Akashi è arrivato in tempo, ha giusto un paio di ferite: lo ha portato in ospedale. Ha detto che per adesso fanno entrare solo la famiglia, ma domattina si può andare a trovarlo-.
Avverto il mondo crollarmi addosso.
- Shini è... In ospedale?-. Era venuto a cercarmi. E adesso, per colpa mia... È stato ferito.
Se non me ne fossi andato, se avessi fatto più attenzione... Se solo non avessi reagito così...
- Chiama gli altri: dobbiamo trovarli- affermo. Non lascerò che nessuno gli faccia del male, per nessun motivo al mondo.
Cerco di mantenere la calma.
Shini sta bene, devo concentrarmi solo su questo.
Però... Se io non me ne fossi andato in quel modo... Se non fossi scappato da lui per qualcosa che neanche aveva fatto... Se non avessi deciso di scappare, sapendo bene che lui mi avrebbe seguito... Adesso non sarebbe in questa situazione.
- Siamo arrivati-. Alzo appena lo sguardo: quello è l'ospedale... Per fortuna non era troppo lontano.
Fuori dalla struttura, ci sono alcuni membri della mia gang... E anche Akashi.
Parcheggiamo le moto e ci dirigiamo verso l'ingresso.
- Nessuno si è fatto vedere in zona- dichiara uno dei ragazzi.
- Bene; rimanete di guardia- ordino, superandoli.
- Va bene-.
- Pensavo volessi a tutti i costi impedirmi di entrare-. Mi volto verso Akashi.
- In questo momento, il mio odio per te è passato in secondo piano. Visto che hai mostrato la decenza di lasciare entrare prima me, forse dopo ti lascerò passare, dipende da come sta Shini- mi volto nuovamente verso l'ingresso dell'ospedale ed entro.
- Vieni, so io qual'è la stanza... Se ti dicono qualcosa, ci penso io- dichiara Izana.
- I tuoi fratelli sono già dentro?- gli chiedo.
- Sì, ma tranquillo usciranno quando arrivi... Dopo rientro io con Haruchiyo- dichiara lui.
Annuisco: bè, almeno pare che loro non ce l'abbiano con me... Anche se ne avrebbero tutti i motivi.
Izana si ferma di fronte alla porta di una stanza e avverto il mio cuore aumentare appena i battiti.
Ci fa cenno di aspettare, prima di entrare.
Mi appoggio con la schiena contro il muro, provando a mantenere la calma: va tutto bene, lui sta bene...
Mi darà la colpa? No, è una persona troppo buona... Ma dovrebbe, è qui per colpa mia in fondo.
- Hanno provato a farlo passare come un incidente in moto, giusto?- chiede Muto. Annuisco.
Come se Shini potrebbe mai avere un incidente in moto...
La porta si riapre e alzo di scatto lo sguardo mentre Izana esce, seguito da Mikey, Emma e da loro nonno.
- Entra pure- mi dice l'uomo.
- Grazie mille- mormoro, prima di entrare velocemente nella stanza.
È una normale camera singola in un ospedale: bianca, fin troppo bianca, soprattutto contando quanto siano scuri i capelli di Shinichiro, sdraiato a letto.
Lo osservo per un istante: ha il labbro leggermente spaccato e un occhio gonfio, ma non riesco a vedere altre ferite perché, nonostante sia seduto, indossa un pigiama lungo e tiene le coperte il più in alto possibile.
Non appena mi vede, mi rivolge un piccolo sorriso.
- Ciao Waka; come stai?- mi chiede. Mi avvicino a lui: è impossibile che abbia riportato così poche ferite, anche se volevano solo farmi spaventare quelli sono degli stronzi.
Afferro la maglietta del ragazzo e, prima che lui possa protestare, gliela sollevò leggermente: come immaginavo, ha dei lividi anche qui.
- Il dottore ha detto che non è niente di grave, sono solo un paio di costole incrinate e mi farà male una gamba per un pochino, ma tra non molto mi rispediscono a casa. Non ho neanche più l'aflebo, non mi fa molto male- dichiara.
Alzo lo sguardo su di lui: come fa a rimanere così tranquillo...?
- Avrebbero potuto farti molto peggio, ne sei consapevole, vero?- mormoro.
- Ma non è successo, no? La gente così non si diverte con chi è più debole di loro- ride lui - e scommetto che ci hai già pensato tu a vendicarmi-.
- Visto che mi è stata impedito di venire a trovarti ieri, dovevo fare qualcos'altro...- mormoro, lasciandogli la maglietta: altrimenti sarei impazzito.
- Hai fatto bene. Come ti senti?- mi chiede.
- Non dovresti essere tu a chiederlo- mormoro - sei tu che sei stato ferito Shini, non io. Ed è stata colpa mia-.
- Per questo ti chiedo come stai: perché so che ti stai dando la colpa; ma non è colpa tua, Waka- risponde lui.
- Certo che è colpa mia! Sono scappato da te senza neanche lasciarti parlare, solo perché volevo con tutto me stesso che mi inseguissi invece di rimanere lì con lui. Se non fosse stato per questo, tu...-.
- Non potevi prevedere che cosa sarebbe successo- allunga la mano, prendendo delicatamente la mia tra le sue - ti va di sederti qui un attimo di fianco a me?-.
Annuisco e, cercando di non prenderlo dentro per evitare di fargli male, mi siedo di fianco a lui.
- Waka, ascolta- mi stringe appena più forte la mano - non è stata colpa tua, sono cose che accadono spesso. È vero, probabilmente mi inseguivano perché sto con te, ma questo non significa che in altri casi non sarebbe accaduto nulla: non ti darò la colpa, e non devi farlo neanche tu-.
- È accaduto comunque per colpa mia. Non avrei dovuto lasciarti solo in quel modo- mormoro. Dovevo aspettarmi che non avrebbero preso bene il nostro intervento, ma ho comunque sottovalutato la situazione... Sono stato davvero un idiota.
- Waka, mi era già successo in passato, anche se eravamo ragazzini quindi non sono finito in ospedale. Sono cose che succedono spesso, e io sto bene: tra un paio di giorni sarò a casa- dichiara lui.
- Come fai a pensare di non essere arrabbiato per una cosa simile?- mi volto verso di lui - Perché riesci tranquillamente a sorridere senza nessun rancore, verso di me o verso quei ragazzi?-.
Come fa a non provare un briciolo di odio? O di rabbia?
- Perché ero molto più preoccupato per te. Quando Emma mi ha detto che per un po' solo i miei familiari sarebbero potuti entrare... Ho avuto paura di non poterti rivedere finché non sarei uscito da qui. Ma per fortuna... Sei riuscito a venire. Non mi sarei mai perdonato di lasciarti solo- allunga la mano, scostandomi dolcemente una ciocca di capelli da davanti al volto.
Lo fisso per un attimo, senza sapere cosa dire, il cuore che mi si riempie di calore nel vedere il suo sguardo dolce, e nel comprendere quanto lui si sia effettivamente preoccupato per me, nonostante sia nei guai per colpa mia.
- Va bene che sono pigro ma... Non avrei mai potuto pensare di non venire neanche a trovarti- mormoro. Non lui, non quando è ridotto così per colpa mia.
Non quando mi sono sentito totalmente perso al pensiero di non poterlo vedere più, al pensiero che fosse successo qualcosa di troppo grave... E non avrei più potuto averlo al mio fianco.
- Lo so, non preoccuparti- ride lui - anche se mi dispiace che tu abbia dovuto vedermi in queste condizioni. Ma ti assicuro che nè io né nessuno della mia famiglia ce l'ha con te, quindi non devi preoccuparti-.
Annuisco appena: meno male, sembra davvero stare meglio di quanto pensassi... Per fortuna.
Appoggio la testa contro la sua spalla.
- Sono felice che tu stia bene- mormoro.
- Sì, sto bene. Quindi... Ti va di parlare un attimo di quello che è successo ieri? E non parlo dell'incidente- mi propone.
Distolgo leggermente lo sguardo.
- Waka, di cosa hai paura?- sento la sua mano posarsi sulla mia guancia e mi fa voltare delicatamente verso di lui - Te l'ho detto, da quando ti ho conosciuto non riesco a pensare a nessuno altro che non sia tu. Voglio stare solo con te Waka, Takeomi non mi è mai interessato e non mi interesserá mai: neanche se dovessero passare decine di anni- dichiara, fissandomi negli occhi.
Cavolo, perché diamine io suo sguardo è sempre così sincero e dolce?! Mi fa stare bene ogni volta che mi guarda in questo modo...
Mi fa sentire unico, insostituibilile, speciale. E sono certo che lo pensi davvero.
- Come fai a esserne sicuro?- mormoro.
- Perché tu sei l'unico per me, Waka, è una cosa che ho sentito da quando ti ho visto. E come ho sempre detto, finché questi sentimenti durano... Perché non dovrei viverli al massimo?-.
Avverto il mio cuore perdere i battiti: i sentimenti di questo ragazzo... Sono talmente forti da riuscire a essere trasmessi con il suo solo sguardo.
- Mi dispiace solo che, per un po', non potrò prendermi cura al massimo di te, dovrò stare leggermente a riposo e farmi aiutare dai miei fratelli. Ma quando mi sarò ripreso... Farò in modo di recuperare tutto il tempo perso, mi prenderò cura di te al meglio delle mie forze. Se vuoi, puoi venire a stare ufficialmente a casa mia: per il momento non posso muovermi, devo stare con i miei fratelli, ma un giorno avremo una casa tutta per noi, costruita apposta sulle nostre esigenze. Così non dovrai più stare con qualcuno che non ti apprezzi: potremo essere liberi di fare ciò che desideriamo, nessuno potrà mai farti sentire inadeguato e...-.
Non riesco a reggere altro e gli gettò le braccia al collo, il cuore che batte troppo forte per riuscire a sentire anche solo un'altra parola di quello che mi potrebbe dire.
Shinichiro Sano... L'unico ragazzo a essere riuscito a scalfire il mio cuore, l'unico che potrebbe mai farmi desiderare davvero di impegnarmi, di sforzarmi, e rimanere per sempre al suo fianco.
Lui... È davvero fantastico.
- Ti amo- sussurro. Non ho idea di cosa sia l'amore, non ho idea se effettivamente sia questo sentimento che mi cresce dentro a ogni secondo che passo con lui.
Ma se l'amore non è questo... Allora non voglio provarlo.
Shini per un attimo non risponde, ma non faccio un tempo a staccarmi e chiedergli se vada tutto bene che lui mi stringe a sé.
- Scusami, sentire queste parole mi ha reso così felice che non so che cosa dire...- sussurra. Arrossisco appena e mi appoggio di più a lui.
- Sai davvero impossibile...- borbotto - come fai a essere più romantico di me anche in un momento simile?-. Lui ride appena, prima di posare dolcemente la mano sulla mia guancia e farmi alzare la testa, fissandomi negli occhi.
- Quando sarò fuori da qui e potrò tornare a prendermi cura di te senza alcun impedimento... Te lo dirò anch'io, e nessuno ci impedirà di stare insieme- sussurra, prima di unire le nostre labbra.
Chiudo gli occhi: questo ragazzo è davvero incredibile...
Sentiamo bussare alla porta e ci voltiamo.
- Ammazzo chiunque sia- borbotto, mentre la porta si apre e Akashi entra nella stanza. Ecco, motivo in più per ammazzarlo...
- Stanno per arrivare i dottori- dichiara - volevo parlarvi prima che entrassero-.
- Dimmi- dice Shinichiro, mentre prende nuovamente la mia mano, stringendola appena.
Mi sistemo più vicino a lui, posando la testa sulla sua spalla. Akashi ci osserva per un attimo, ma non dice nulla.
- Volevo scusarmi con entrambi per il modo in cui ho agito ieri. Pensavo di potermi togliere definitivamente lo sfizio e continuare per la mia strada ma... Non sarebbe stato giusto, nei confronti di nessuno di voi due. D'ora in poi, nonostante i miei sentimenti, non mi intrometterò in alcun modo- sposta lo sguardo su Shinichiro - tornerò a essere il tuo migliore amico, come sempre-.
Shinichiro annuisce.
- Lo apprezzo. Ma penso che dovresti chiedere scusa a Waka- dichiara, e Akashi sbarra gli occhi.
- Perché a me e non a te?- borbotto.
- Ha provato a farlo perché non credeva che tu potessi provare qualcosa di vero verso di me, quindi sono i tuoi sentimenti che ha insultato. Non voglio obbligarvi a diventare amici, ma come Waka ha cercato di abituarsi alla tua presenza, gradirei che cercassi di fare lo stesso- afferma Shinichiro.
Cavolo, si vede che è un fratello maggiore... Questo ragazzo sa come essere serio, quando vuole.
- Tsk, purtroppo hai ragione- borbotta; poi si volta vedo di me - mi dispiace avere pensato che fossi solo uno stronzo che non proverà mai veri sentimenti verso di lui. Anche se impiegherò un po', spero che impareremo ad andare d'accordo-.
Lo fisso per un attimo: sarebbe divertente mandarlo a quel paese, ma in questo momento non ho le forze per continuare a insultarlo.
- Se non proverei a fare più qualcosa di simile, ci proverò anch'io: ma avvicinati di nuovo a Shini in questo modo...- lo fisso per un attimo - e ti ammazzo-.
Mi fissa a sua volta, poi annuisce e torna a guardare Shinichiro.
- Devono entrare i dottori- dichiara. Anche Shinichiro annuisce e si volta verso di me.
- Vai pure a casa, in ogni caso io dovrò fare un paio di esami e poi vedere anche gli altri... Sarai rimasti sveglio tutta la notte per la preocupazione- afferma.
- Mi faccio preparare un letto qui, non ti lascio solo- affermo. Shinichiro fa un piccolo sorriso.
- Waka, lo apprezzo, ma non è necessario: non sto così tanto male. Cerca almeno di riposare un pochino- insiste. Alzo un sopracciglio.
- Passo la vita a non fare niente, per cui preferisco spenderla per qualcosa. Tornerò a casa solo per preparare il necessario per quando sarai tornato, ma tu scrivimi appena i medici sono usciti e posso rivederti, chiaro?- ordino.
- Va bene- si sporge appena e mi lascia un bacio veloce sulle labbra. Sospiro e mi alzo dal letto, lanciandogli un ultimo sguardo prima di uscire dalla stanza.
Lui mi rivolge un sorriso e un cenno di saluto con la mano: spero che stia davvero bene...
Esco dalla stanza mentre i dottori entrano; fuori, ci sono ancora tutti gli altri.
- Ho io le chiavi- dichiara Akashi - ti accompagno-. Lo guardo male.
- Non pensare che ti farò entrare in camera sua- sbuffo, e lui alza gli occhi al cielo.
- Sì sì... Andiamo- dice. Annuisco e lo seguo lungo il corridoio.
- Non vuoi dire niente a tuo fratello? Pareva sconvolto- commento. Lui per un attimo non risponde.
- Sono certo che Shin saprà dirgli al cose giuste- afferma lui. Bè, pare che faccia davvero schifo a fare il fratello, soprattutto se comparato a Shini...
Usciamo dall'ospedale, dove mi aspetta Benkei.
- Tutti sistemati- afferma - ci sono guardie anche a casa, e pare che gli uomini di Izana stiano seguendo South-. Annuisco.
- Bene; andiamo a casa di Shini, dobbiamo preparare tutto per quando tornerà- affermo, dirigendomi verso la mia moto.
Anche se faccio schifo nelle relazioni, anche se sono appena riuscito ad ammettere i miei sentimenti, cercherò di fare del mio meglio per prendermi cura di Shini.
Così un giorno, il futuro di cui mi ha parlato, il futuro in cui ho iniziato a sperare... Sono certo che si avvererà.
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