CAPITOLO XXI.
- Waka, posso alzarmi- faccio notare, cercando di tirarmi su dal letto; ma Waka mi spinge leggermente le spalle, obbligandomi a rimanere seduto.
- No, tu non andrai da nessuna parte: sei stato in ospedale solo due giorni, e il dottore ha ordinato di stare a riposo. Quindi, tu stai a riposo- dichiara lui.
Faccio un piccolo sorriso: è davvero dolce, si preoccupa parecchio per me...
- D'accordo, farò come dici. Ma tu stai qui con me, vero?- gli chiedo.
- Prima vado a prepararti qualcosa da mangiare, poi arrivo- afferma, chinandosi e posando le labbra sulle mie.
Chiudo gli occhi, ricambiando il bacio con un piccolo sorriso: sì, è davvero dolce...
- Ti aspetto qui- sussurro. Lui annuisce e si volta, uscendo dalla stanza.
Mi guardo intorno: sono passati solo due giorni, ma il periodo in ospedale è sembrato molto di più...
Mi alzo appena la maglietta. I lividi rimarranno per un pochino, ma so come affrontare certe situazioni, per cui non mi hanno fatto troppo male... Ero molto più preoccupato al pensiero di come avrebbe potuto prenderla Waka, ma pare che alla fine sia riuscito a convincerlo che va tutto bene.
Sento bussare alla porta e alzo la testa.
- Avanti- dico. La porta si apre ed entrano in stanza Mikey, Keisuke e Haruchiyo.
- Ciao Shinichiro! Sei stato pestato, eh? E dire che tuo nonno te lo dice sempre che dovresti venire di più al dojo- ride Keisuke.
Sembra l'unico allegro, Mikey e Haruchiyo paiono entrambi parecchio preoccupati...
- Sai che non fa molto per me, ma comunque sto bene- affermo - voi due come mai avete espressioni così preoccupate? Eravate più allegri in ospedale- commento.
- Ero più tranquillo quando ti tenevano in osservazione- borbotta Mikey.
- Izana ha trovato South, ma sta aspettando ad agire perché vuole sapere se sarai presente- mormora Haruchiyo.
- A me non interessa, lui non era neanche lì: affido queste cose a voi... Ma solo se mi dite come state- affermo, osservandoli.
Mikey rimane immobile, mente Haruchiyo abbassa la testa.
- Sicuro di stare bene?- mormora.
- Sì, sto bene: le ferite non sono gravi, e il mio ragazzo mi sta facendo praticamente da infermiera. Non c'è nulla di cui dobbiate preoccuparvi, davvero- affermo.
- È colpa tua che ci hai abituati a vederti sempre forte e saggio, adesso questi due sono in panico- borbotta Keisuke.
- Non sono in panico!- esclama Mikey.
Rido leggermente e apro le braccia.
- Mikey, vieni qui-. Lui mi fissa per un attimo, poi si avvicina e si lascia stringere leggermente.
- Non devi preoccuparti, io sono tranquillo, come vedi sto bene. Se deciderai di intraprendere la stessa strada di Izana, per favore, non farlo con l'odio nel cuore: devi farlo per proteggere i tuoi amici e rimanere con loro- affermo.
- Però... Le persone fanno sempre male agli altri- mormora - perché lo fanno?!-.
- Molte persone fanno cosa sbagliate, ma non significa che debba farlo anche tu, o sbaglio?- commento. Lui esita per un attimo, poi annuisce appena.
- Vuoi creare un luogo per te e i tuoi amici dove vi aiutate a vicenda e possiate stare insiemez no?- gli chiedo.
- Sí- mormora - è quello che vogliamo fare-. Sorrido.
- Allora, crea una gang per questo, non per altri motivi, va bene? Non devi lasciare che siano le altre persone a decidere come deve andare- affermo, scompigliandogli appena i capelli - devi pensare ai tuoi obiettivi-.
Mikey fa un piccolo sorriso.
- Lo farò- dichiara. Annuisco e mi volto verso Haruchiyo.
- Ho già fatto questo discorso a Waka, ma lo dico anche a te: non devi sentirti in colpa- affermo.
- Ma se io non avessi combinato quel casino...- mormora lui, a testa bassa.
- Avrebbero potuto attaccarmi comunque per molti altri motivi, non è stata colpa tua- affermo - e tu stavi solo cercando di difendere il mio fratellino, non hai fatto nulla di male-.
- Esatto! Anzi, se provano ad avvicinarsi di nuovo, gliela facciamo vedere noi! Lascerò la vittoria a Izana solo sta volta, ma la prossima volta ci pensiamo noi!- dichiara Mikey con un sorriso.
Haruchiyo alza lo sguardo su di me.
- Sei sicuro di stare bene?- mormora.
- Sono più resistente di quanto si pensi- affermo con un sorriso - quindi, non preoccuparti per me e pensa a tenere d'occhio il mio fratellino, va bene?-.
Sanzu fa un sorriso e annuisce.
- Il fratellone ha detto che, visto che tu per un po' sarai stanco, ogni tanto in questi giorni ci porterà al parco- afferma.
Rimango un attimo sorpreso, ma non posso fare a meno di sorridere: pare che Takeomi alla fine abbia capito...
- Ne sono felice- affermo - cercate di divertirvi, così quando uscirò da qui potremo andare a farci qualche giro divertente-.
- Va bene!- esclamano loro due.
- Adesso andiamo, Emma sta per portarti da mangiare- dichiara Mikey - ci vediamo dopo!-.
- A dopo- rispondo, mentre loro tre si dirigono verso l'uscita - ah, Keisuke-. Lui si volta verso di me e gli rivolgo un sorriso.
- Occupati di loro-. Lui sorride.
- Puoi starne certo!- esclama, prima di correre fuori insieme ai due amici.
Sorrido: finché saranno insieme, sono certo che non avranno nulla da temere... Spero proprio che non siano mai obbligati a separarsi.
La porta si riapre un attimo dopo ed entra Emma, seguita da Senju, che mi stanno portando da mangiare.
- Ciao fratellone! Waka ha affidato a noi il cibo, lui sta parlando fuori con Benkei e Akashi!- dichiara Emma con un sorriso.
- Sta dando una bella strigliata al fratellone... E fa decisamente bene, si è comportato molto male!- sbuffa Senju - Ma non temere, avrà la sua punizione!-.
- La cosa un pochino mi preoccupa...- mormoro, poi faccio un piccolo sorriso - mi hanno detto che state aiutando a occuparvi della casa. Grazie mille, sapere che ci siete voi a dare una mano mi rende molto più tranquillo-.
Loro due sorridono.
- Noi andiamo, tra poco dovrebbe tornare Wakasa! Così vi lasciamo soli a fare i piccioncini!- esclama Emma.
- Tu non volevi chiedergli se puoi andare in giro con Mikey e i suoi amici?- commenta Senju, e la bambina arrossisce appena.
- Non voglio farlo preoccupare!- esclama.
- Non sono preoccupata se sei insieme a tuo fratello; mi raccomando, ascolta lui e i suoi amici... Anzi, ascolta più che altro Draken e Mitsuya, va bene?- mi raccomando.
Lei arrossisce appena, poi annuisce.
- Va bene- mormora.
- Bene! Direi che possiamo andare!- esclama Senju - Riprenditi!-.
- Lo farò, non preoccupatevi- rispondo.
Loro due mi sorridono, prima di uscire dalla stanza.
Sospiro: bè, almeno so che non ci saranno solo i suoi fratelli a prendersi cura di Emma... Devo tenere d'occhio Draken. Anche se poteva andare decisamente peggio...
- Shini, entro-. Sorrido mentre la porta si apre e Wakasa rientra in stanza; dietro di lui ci sono anche Benkei e Akashi.
- Come ti senti?- mi chiede Waka, sedendosi di fianco a me.
- Bene, anzi mi annoio un po'- ammetto; sono abituato a occuparmi sempre di tutto, stare qui a fare nulla è parecchio strano...
- Dopo mettiamo su un film, ma non pensare che ti lascerò tornare in officina tanto presto- afferma lui.
- Tranquillo, mi sono già arreso alla cosa- sospiro, prima di spostare lo sguardo su Takeomi - Haruchiyo mi ha detto che li porti fuori-. Lui distoglie leggermente lo sguardo.
- Sì... Mi sembrava il minimo- mormora - non me ne sono preso cura per tutto questo tempo, almeno ora che tu sei K.O. e loro sono così giù devo fare qualcosa-.
Sorrido.
- Sono felice che tu ci stia provando- dichiaro.
- Indovina cos'altro proveranno a fare?- mi chiede Waka, e i due ragazzi arrossiscono appena.
- Taci, la fai sembrare peggio di come sia- borbotta Benkei.
- Siete voi che volete provare a uscire insieme- dichiara Wakasa.
- Vederci di più, per darci una mano a vicenda e vedere come va. Non ci stiamo certo per sposare- ribatte Takeomi.
Wakasa alza un sopracciglio.
- Tu sei qui dentro solo perché te lo concedo io, ricordatelo- afferma, e Takeomi alza gli occhi al cielo.
- Sono certo che abbia imparato la lezione- affermo, circondando la vita di Waka con un braccio e tirandolo verso di me.
- Lo spero- borbotta lui, posando la testa contro la mia spalla - quasi tutti i membri della Rokuhara Kandai sono stati beccati, siamo alla ricerca degli ultimi. Nessuno si avvicinerà più a te- afferma.
- Mi fa piacere, così potrò dedicarmi totalmente a te e ai miei fratelli- affermo, lasciandogli un bacio tra i capelli: lui arrossisce appena.
- Idiota- borbotta, facendomi sorridere.
- Bè, noi andiamo a controllare le ultime cose e vi lasciamo a... Riposare- dichiara Benkei.
- Fateci sapere se avete bisogno d'aiuto- dice Takeomi, prima di voltarsi per allontanarsi insieme a Benkei.
- Adesso che stanno... Non uscendo insieme, ti senti un pochino più tranquillo?- chiedo a Waka, che si accoccola ancora di più contro di me.
- Leggermente- borbotta lui - ma continuerò a essere geloso-. Faccio un sorriso.
- Lo so, ma mi piace come cosa... Significa che ci tieni a me- dichiaro.
- Non voglio perderti- borbotta - non voglio rischiare che qualcuno ti porta via da me. Ho scoperto che c'è più di una persona che mi potrebbe amare ma... Tu sei l'unico che potrei amare-. Faccio un sorriso: ogni volta che glielo sento dire il mio cuore si riempie di gioia... È così bello sapere che lui vuole aprire il suo cuore, e che vuole cercare di farlo con me.
- Continuerò a fare un modo che sia così- sussurro, stringendolo leggermente di più - a proposito, che ne dici se una volta che mi farai uscire da qui...-.
- Quando sarai totalmente guarito- specifica lui.
- ... andassimo a casa tua a prendere le tue cose, e venissi ufficialmente qui?-.
Alza di scatto lo sguardo su di me, fissandomi negli occhi.
- Dicevi sul serio?- mormora.
- Certo- rispondo - pensavi che scherzassi?-.
- No ma...- china appena la testa - non pensavo che potesse accadere così velocemente. Tu hai i tuoi fratelli di cui prenderti cura, in fondo, io adesso ho a malapena un lavoro e potrei fare davvero poco...-.
- Davvero poco?! Waka, i miei fratelli ti adorano, e tu, nonostante ciò che dici, stai cercando di fare del tuo meglio. Quando arrivo tardi cucini, ogni tanto cerchi di aiutarmi a mettere in ordine, mi proteggi, e cerchi di aiutare i miei fratelli... E anche Seishu. Stai diventando indispensabile non solo per la mia vita, ma anche per tutti loro- affermo.
Waka alza nuovamente lo sguardo su di me.
- Sei davvero sicuro?- mormora - Un conto è parlarne, un conto è farlo sul serio. Anche se sto cercando di fare del mio meglio, rimango comunque parecchio incapace di fare la maggior parte delle cose: di stare tra la gente, di cucinare cose che non siano basilari, di prendermi cura di casa nostra... O... Ti vuoi sposare da grande?! Perché ti amo ma non ho idea di come potrei reagire! E i figli?! Tu saresti un ottimo padre, ma io...-.
- Waka, stai andando nuovamente in panico- gli metto le mani sulle spalle - non è qualcosa a cui dobbiamo pensare adesso-.
- Certo che sì! Come puoi pensare di stare con qualcuno senza avere idea di cosa potrebbe accadere in futuro?! Mi stai proponendo una convivenza, Shini. Se io accettassi ma poi volessimo due mondi diversi...-.
- Waka, sbaglio o eravamo già consapevoli di tutto questo?- allungo la mano, carezzandogli appena la guancia per cercare di calmarlo.
Sta andando davvero in panico, lo vedo dal suo sguardo... È normale, è qualcosa di parecchio grande di cui parlare.
- Ascolta,l: è vero, non possiamo sapere esattamente che cosa accadrà. Ma fino a qualche mese fa tu non pensavi neanche di poterti innamorare, no?-. Lui annuisce appena.
- Bene. Allora... Perché non ne parliamo più avanti?- sussurro - Non sono un fissato con il matrimonio, contando anche quanto sia difficile per due ragazzi non è una cosa necessaria, non mi serve un matrimonio ufficiale per sapere quello che provo. E per quanto riguarda i figli, siamo giovani per pensarci, no? Potremmo anche trovarci sommersi dai nipoti, e già al momento ho un bel po' di bambini di cui occuparmi. È vero, un giorno potremmo avere un figlio nostro, ma quel giorno di sicuro è lontano, e non è qualcosa di cui dobbiamo parlare ora-.
Lui mi fissa per un attimo. Non riesco esattamente a capire che cosa gli stia passando per la mente ma...
- Lo voglio- mormora. Ok, non sto capendo...
- Waka, di cosa parli?- gli chiedo, confuso.
- Un bambino- mormora lui, continuando a fissarmi - scusami, so che hai appena detto che non è necessario, però quando hai parlato di... Nostro, di avere qualcosa di così importante con me, io...- si blocca per un attimo, poi sospira.
- Cazzo Shini, mi fai veramente pensare a cose che non avrei mai pensato di volere- borbotta.
Impiegò un attimo a realizzare che cosa stia dicendo: Waka...
- Veramente un giorno... Vorrai un figlio con me?- mormoro. Lui annuisce.
- Se non lo avremo non voglio venire a vivere qui. E sappi che quando avremo una casa nostra voglio un paio di quegli anelli che si scambiano i gay per andare a vivere insieme- afferma.
Non posso fare a meno di sorridere.
- Il tuo sarà viola- sussurro - so che ti piace tanto-. Anche lui fa un piccolo sorriso.
- Il viola e il nero stanno molto bene insieme- afferma, chinandosi in avanti e posando le labbra sulle mie.
Chiudo gli occhi e lo tiro di più verso di me, il cuore che mi batte a mille per l'emozione: questo ragazzo è davvero incredibile... Mi fa stare così tanto bene, potremo davvero avere un futuro insieme.
Lo stringo più forte: ho sempre pensato che la mia vita andasse bene, che non mi servisse altro, ma adesso che ho questo ragazzo al mio fianco... Non potrei mai immaginare la mia vita senza di lui.
- Nei prossimi giorni, anche quando siamo più calmi, ne parliamo meglio, va bene?- sussurro, accarezzandogli appena la schiena.
Lui annuisce appena e si stacca leggermente da me.
- Forza, mangiamo adesso- dice, alzandosi e andando a prendere il vassoio che Emma ha lasciato sulla scrivania.
- Hai preparato tu?- gli chiedo, mentre lui mi passa il vassoio.
- No, stavo cercando di assicurarmi che fosse tutto quanto a posto- mormora - ho dato una mano a Emma ma ha fatto principalmente lei-.
Faccio un sorriso.
- Grazie mille per averla aiutata- mi sporgo a dargli un bacio e lui distoglie lo sguardo, imbarazzato.
- Idiota. Forza, mangia, devi rimetterti in forza- afferra le bacchette e prende un po' di cibo, prima di avvicinarmelo alla bocca.
Sorrido e la apro, lasciando che sia lui a prendersi cura di me per un pochino; lo vedo che, in fondo, lo fa stare bene... È davvero gentile.
- Puoi non guardarmi con quello sguardo innamorato anche in un momento simile?- borbotta lui.
- No, sei troppo bello- affermo; lui alza gli occhi al cielo.
- Idiota- borbotta - smettila di essere così romantico-.
- Non sarei più io se smettessi- affermo con un piccolo sorriso - a te piace come sono fatto, no?-.
- Questo non vale- borbotta lui, mentre prende un altro po' di cibo.
- Quanto lavoro mi si sta accumulando in officina?- gli chiedo. Waka mi guarda male.
- Non devi preoccuparti di queste cose- mi fa notare.
- Voglio solo sapere cosa dovrò fare, non preoccuparti; in questo periodo c'è anche meno lavoro- dichiaro. Lui mi fissa per un attimo.
- Ti darò una mano- mormora - non sono un esperto, ma posso fare qualcosa, no?-. Faccio un sorriso.
- Ne sarei felice- affermo - a proposito, quand'è il tuo compleanno?-.
- Ventotto novembre, come mai?-. È tra non molto... Dovrei iniziare a preparare qualcosa. Voglio fargli una grande sorpresa...
Sento bussare alla porta e Wakasa si alza, andando ad aprire.
Vedo una chioma bionda lanciarsi dentro e faccio un piccolo sorriso.
- Shin! Sei uscito! Stai bene?!- mi chiede con un sorriso.
Sorrido anche io.
- Sì, sto bene, non preoccuparti. Non pensavo fossi così preoccupato, sei venuto anche a visitarmi in ospedale- commento, scompigliandogli appena i capelli.
Seishu abbassa appena la testa.
- I miei non volevano che venissi a trovarti...- mormora - Akane li ha convinti solo adesso. In realtà non volevano che ci trascinassi mia sorella...-.
Lo stringo appena: pare che la sua famiglia non sia cambiata per nulla in questi anni...
- Non devi preoccuparti, qui sei il benvenuto ogni volta che vuoi- affermo.
- Inui, che ne dici di darmi il numero di tua sorella? Passo a prenderti io, la prossima volta, così i tuoi non potranno dire nulla- dichiara Wakasa. Seishu su volta verso di lui, sorpreso.
- Dici davvero?!- chiede, sorpreso.
Wakasa annuisce e non posso fare a meno di sorridere. Anche Seishu sorride.
- Grazie mille!-.
- Seishu, ti andrebbe di andare a vedere il lavoro che ho da fare, così inizio a organizzarmi? Magari quando riprendo mi dai una mano anche tu- gli propongo.
I suoi occhi si illuminano ancora di più.
- Sì!- esclama, correndo fuori, verso l'officina.
- Con il vostro aiuto, e un pochino di Draken e Mikey, riuscirò a risolverla in fretta senza molti problemi- dichiaro, mentre Waka torna a sedersi di fianco a me.
- Bene, almeno ti riposi- dichiara. Annuisco.
- Sai... Dici di non essere adatto come genitori, ma con Seishu ti stai comportando come se fossi suo padre- commento. Lui arrossisce appena.
- Bè... Mi rivedo leggermente in lui- mormora - io spero davvero che Seishu capisca che al mondo non sempre puoi contare sulla tua tua famiglia, ma che ci sono persone che per te saranno ancora più importanti-.
Sorrido.
- Poi sono io quello romantico, eh?- commento, allungando la mano e prendendo la sua - Non preoccuparti, su di me potrai sempre contare-.
Lui arrossisce appena e, per nasconderlo, si siede di nuovo di fianco a me e poggia la testa sulla mia spalla.
- Anche tu- sussurra. Sorrido.
- Lo so- mormoro. Sono certo che sarà così per sempre.
RICORDO CHE, DOPO QUESTO CAPITOLO, LA STORIA ANDRÀ IN PAUSA FINO AL 02-06-2025
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