CAPITOLO XXIII.
- Volete davvero prendere questo posto?!- chiede Takeomi, sorpreso. Annuisco.
- Visto che lo vendono, sarebbe stato un peccato non approfittarne... Soprattutto visto che coincide con i nostri progetti- dichiaro - e poi, per me e Waka è un luogo molto importante-.
Lui si guarda intorno, osservando il parco, e soffermandosi sull'edificio non molto distante da qui.
- Bè, ha senso...- mormora - ma tu come farai con i tuoi fratelli e tutto?-.
- Non sto certo dicendo che improvvisamente lascerò casa mia. Ci vorranno tempo e soldi per sistemare tutto come si deve, per cui intanto terremo i nostri lavori, e agiremo con calma- dichiaro - in ogni caso, i miei fratelli stanno crescendo, come vedi iniziano sempre di più a essere indipendenti... Loro adorano Waka, vengono spesso in questo parco a giocare, e sono i primi a dirmi che dovrei pensare un pochino di più a me stesso- affermo.
Anzi, hanno detto che non vedono l'ora di sapere come sarà il nostro locale... Sarà una fortuna che, essendo di Waka, potrò tenerli d'occhio.
- Bè, ha più che senso... Anche perché Izana l'anno prossimo sarà al Liceo, inizierà a volere sempre più spazio e libertà- mormora Takeomi.
- Esatto, anche se sono certo che me lo troverò comunque spesso in officina... È anche vicino a casa di Seishu, per cui neanche lui avrà problemi a venirmi a trovare, anche se quando l'avrò aperta spero che non abbia più bisogno di venire tutti i giorni da me- commento.
Dopotutto l'anno prossimo inizierà le medie, non sa neanche lui come cambierà la sua vita...
- Tsk, pensi sempre a tutto, eh? Anzi, a tutti- borbotta Takeomi, facendomi ridere leggermente.
- Sai come sono fatto- dichiaro.
- Già... Come farete per la gestione del luogo? Nessuno di voi due ha grandi capacità economiche- mi fa notare.
- Impareremo; alcuni membri della gang di Waka hanno già qualche esperienza e ci daranno una mano- affermo - magari potresti anche usare il bar per fare conoscere i tuoi artisti emergenti-.
Lui fa un piccolo sorriso.
- Non sarebbe una cattiva idea- mormora - Benkei non vi aiuterà?-.
- Ha detto che per lui non sarà un problema darci una mano, in ogni caso anche quando avrà una sua palestra non dovrà stare lì ogni secondo, ha un po' di libertà di movimento- affermo.
- Bene- mormora lui - magari vi dò una mano anch'io, sempre che il tuo ragazzo me lo permetta-. Rido leggermente.
- Se ti ha permesso di stare un po' con me al parco mentre lui è al lavoro, direi che siete sulla buona strada- commento.
Anche se impiegherà un pochino a farsela passare, e non lo biasimo...
- Già- mormora lui - anche se ha detto a Izana di tenermi d'occhio. E lo ha fatto solo perché così quando stacca tu puoi andarlo a prendere e mollarmi qui i bambini-.
- È il tuo regalo di compleanno per lui- affermo, tirando fuori il telefono per lanciare un'occhiata all'orario - anzi, è il momento che io vada, altrimenti rischio di fare tardi- mi volto verso i miei fratelli, che stanno correndo in giro per il parco - ragazzi, io vado! Mi raccomando, ascoltate Takeomi!- urlo.
- Va bene! Ciao Shin!- mi risponde Izana.
- Ci vediamo dopo!- mi urla Mikey.
- Buon appuntamento!- esclama Emma.
- Grazie- rido, mentre vedo qualcun altro farmi cenni di saluto e di incoraggiamento.
- Buona fortuna- mi dice Takeomi - anche se con lui non penso ne avrai bisogno-. Faccio un piccolo sorriso.
- Grazie- gli poso una mano sulla spalla - vedrai che un giorno andrà bene anche a te- affermo.
Lui annuisce e basta. Gli faccio un cenno di saluto e mi allontano, dirigendomi verso la mia moto.
Waka mi ha detto che non ama festeggiare il suo compleanno, quindi vuole fare qualcosa di semplice ma... Cercherò di renderlo comunque speciale.
Salgo sulla moto e parto, dirigendomi verso la palestra dove lavorano Waka e Benkei; per fortuna non è tanto lontana, non sarebbe stata una cattiva idea andarci, se non avessi avuto mio nonno con il dojo... Anche se, contando che per pigrizia scappo pure dai suoi allenamenti, penso sarei finito per venire qui solo per Waka.
Non che sarebbe stata una cattiva idea, ma di solito si và per altro in palestra.
Parcheggio la moto fuori dall'edificio, lasciandola vicino a quella di Waka e Benkei, prima di dirigermi verso l'ingresso della struttura.
Vedo subito Waka seduto al bancone, intanto a guardare qualcosa sul suo cellulare, e faccio un piccolo sorriso: ha un'aria davvero tenera...
- Deve rinnovare l'abbonamento?- chiede, senza alzare lo sguardo.
- Dipende- appoggio i gomiti al bancone e mi chino appena - quanti appuntamenti ho ancora a disposizione?-.
Waka alza lo sguardo e fa un piccolo sorriso, di giusto un paio di secondi.
- Ciao; avviso Benkei che vado e arrivo- afferma, ritirando il telefono e alzandosi.
Annuisco e lo osservo mentre si sposta da dietro il bancone, raggiungendo Benkei, che sta sistemando alcuni pesi. Gli dice qualcosa e il ragazzo si volta verso di me, facendomi un cenno di saluto con la mano.
Ricambio e lo vedo dire qualcosa a Waka, che annuisce prima di tornare verso di me.
- Tutto bene?- gli chiedo, mentre lui supera i tornelli e mi raggiunge.
- Sì, mi ha detto che se voglio vederlo una delle prossime sere per festeggiare lui è disponibile- afferma - ma prima vedo come va oggi con te... Ti ho detto che non amo festeggiare il mio compleanno, quindi spero che tu non abbia organizzato nulla di assurdo- commenta, uscendo dalla palestra.
- Non preoccuparti, è qualcosa di leggermente faticoso ma che penso sarà divertente- dichiaro, seguendolo verso le nostre moto - posso salutarti bene prima di andare?-.
- Stavi aspettando il permesso?- borbotta, facendomi ridere.
Gli cingo la vita con le braccia, tirandolo appena verso di me e chinandomi per unire le nostre labbra.
Lui mi circonda il collo con le braccia e ricambia il bacio.
- Tanti auguri- sussurro contro le sue labbra.
- Grazie- mormora lui - cos'hai organizzato?-.
- Tra poco lo scoprirai- dichiaro, staccandomi da lui; salgo sulla mia moto e Waka monta sulla sua.
Mi assicuro che sia pronto a partire; lui tira fuori un chupa chups dalla tasca e se lo mette in bocca, prima di farmi cenno di andare; parto, seguito da Wakasa.
È un po' di tempo che non vado in quel luogo, ma visto quanto lui si stia divertendo ultimamente in moto... Direi che non è una brutta idea.
Waka mi affianca, guardandosi intorno con aria leggermente confusa: in effetti, è una strada opposta a quella che facciamo di solito... Bè, mi sta seguendo comunque, quindi direi che si sta fidando abbastanza di me.
In fondo, mi ha detto di amarmi, e sono finalmente riuscito a ricambiare: non pensavo volesse chiamare il suo locale Black Dragon ma... Mi ha reso davvero felice che se lo sia ricordato e abbia deciso di farlo.
Poco dopo, fermo la moto davanti a un cancello e Waka fa lo stesso.
- Se mi vuoi confessare di avere uno spaccio segreto, sappi che userò tutti i suoi soldi per il locale- afferma, facendomi ridere.
- Niente di simile, si tratta di un luogo in cui venivo spesso qualche rempo fa... Ultimamente non ne ho avuto modo, ma visto come stavano andando le cose...- affermo, mentre le porte si aprono; fortuna che il proprietario ormai sa chi sono e che sono passato ieri ad avvisare che sarei venuto con qualcuno, almeno ho già pagato tutto e non avremo problemi.
Lancio un'occhiata a Waka, i cui occhi si illuminano leggermente quando vede cos'ha davanti.
- Mai stato a un circuito di moto?- gli chiedo con un sorriso.
- No- mormora lui - però è vero che, visto quanto mi sta piacendo ultimamente... Non sarebbe per nulla una cattiva idea provare-.
Faccio un sorriso.
- Bene; entriamo allora- dico, partendo di nuovo ed entrando lentamente nella struttura.
Faccio un cenno di saluto al proprietario, che mi indica tranquillamente di andare già nel circuito senza problemi.
- Come mai avevi smesso di frequentare?- mi chiede.
- Quando mi hai conosciuto, Izana era appena uscito da due settimane di febbre, avevo un po' di lavoro arretrato, e dopo sai cos'è successo, quindi non ho avuto molto tempo... Ma adesso che siamo un pochino più tranquilli, mi sembrava l'ideale- affermo con un sorriso.
Vedo anche lui fare un piccolo sorriso.
- Allora... Sarà meglio per te non farti battere!- dichiara, mentre accelera ed entra nel circuito, iniziando subito ad andare senza problemi.
Avverto il mio sorriso allargarsi: ho un ragazzo davvero incredibile... E non mi farò battere!
Parto a mia volta, entrando nel circuito e andando subito al massimo: conosco questa zona come il palmo delle mie mani, e anche se Waka è partito prima comunque sono più veloce di lui, per cui riesco a raggiungerlo in poco tempo.
Waka mi lancia un'occhiata, leggermente divertito, e aumenta ancora.
- Mi dispiace, ma ci sono cose dove non puoi battermi!- esclamo, aumentando la velocità.
- La vedremo- afferma lui, facendo lo stesso - hai commesso il grave errore di trovare un modo per farmi divertire, adesso non la passerai liscia!-.
Sorrido: spero davvero di poterlo continuare a fare divertire... Ma in ogni caso, qui non può battermi!
Accelero appena. Era davvero tanto tempo che non andavo così veloce, anche sulle strade non posso certo raggiungere questa velocità...
Ma per fortuna, essendo novembre, non c'è praticamente nessuno e posso sfogarmi quanto voglio!
Così, aumento ancora la velocità. È una sensazione bellissima, non riesco ad avvertire nulla intorno a me, non ho alcun pensiero, sento solo l'adrenalina nel mio corpo...
E, con la coda dell'occhio, vedo Waka affiancarmi, rimanendo appena più indietro rispetto a me.
In volto ha la sua solita espressione neutrale, in bocca il suo amato chupa chups, ma quel luccichio che c'è nei suoi occhi... È davvero magnifico... E lo rende ancora più bello.
Come se non lo fosse già abbastanza...
- Se ti perdi a guardarmi non mi supererai mai!- dichiara, accelerando.
- Lo sai che non so resisterti!- rido - Ma non significa che mi batterai facilmente!-.
Lui scuote appena la testa, divertito, e accelera insieme a me.
Passiamo almeno un paio d'ore in pista senza fermarci; era talmente tanto tempo che non andavo così veloce che mi sembra quasi di avere raggiunto una nuova velocità... E Waka, nonostante cerchi di non mostrarlo, mi sta dietro tranquillamente e senza problemi, i suoi occhi che esprimono tutto ciò che non riesce mai a dire a parole.
Visto che dopo un po' iniziamo ad accusare la stanchezza, faccio cenno a Waka di andare verso il punto di stop.
Lui annuisce ed entrambi iniziamo a frenare, fino a fermarci.
- Tutto bene?- mi chiede lui.
- Volevo proporti di mangiare qualcosa, mi sono fatto riservare un tavolo al super lussuoso bar del luogo- dichiaro con un piccolo sorriso.
Lui scuote la testa, divertito.
- Va bene, ci sto; ho bisogno di riposarmi, ho faticato fin troppo- dichiara.
Portiamo entrambi le moto ai box e ci dirigiamo verso il bar del posto, dove si trova già un po' di gente che si sta riposando.
- Non hai mai pensato di aprire un luogo simile?- mi chiede Wakasa - Se li unissi alla tua officina, potresti tirare su un bel po' di soldi-.
- Bè, prima dovrei avere i soldi per creare un posto simile- rido - comunque molti di quelli che vengono qui fanno riparare le loro moto alla mia officina, per cui in un certo senso già ci guadagno- mi dirigo verso un tavolo e gli scosto appena la sedia.
Lui mi ringrazia con lo sguardo e si accomoda; vado un attimo al bancone a recuperare un paio di menú, per poi tornare da Waka.
- Ecco a te: scegli ciò che più potrebbe piacerti- gli dico. Lui afferra il menù e inizia a osservare ciò che c'è scritto.
- Ho notato che mangi praticamente di tutto- commento, mentre lui mi ripassa il menù.
- Sì, preferisco così che dover avere problemi ogni volta che mangio in un luogo diverso da casa mia- afferma.
- Quante volte ti è capitato? Escludendo casa di Benkei, intendo- gli chiedo. Lui per un attimo non risponde.
- Il bar conta?- mormora - Anche se di solito andavo dopo mangiato...-.
Scuoto la testa, divertito, e mi sporgo a dargli un bacio sulla guancia, prima di alzarmi.
- Cosa vuoi?- gli chiedo.
- Una fetta di torta e un caffè- mormora. Annuisco e mi dirigo verso il bancone; ordino lo stesso per entrambi e aspetto un paio di minuti che preparino tutto, prima di tornare da Wakasa.
- Wow, fai pure da cameriere- commenta.
- Qui non amano molto fare servizio al tavolo, è pur sempre il bar di un circuito di moto- rispondo, posando le sue cose davanti a lui; torno a prendere le mie e mi siedo nuovamente davanti a lui.
- Grazie- mormora.
- Figurati. Avrei voluto mettere una candelina, ma penso mi avresti ucciso- affermo.
- Decisamente- borbotta lui, strappandomi una risata.
- Allora... Buon compleanno- gli dico, alzando il mio caffè. Lui scuote la testa, divertito, prima di fare lo stesso.
- Grazie- risponde, per poi bere un sorso di caffè e iniziare a mangiare.
- Non è male, ma preferisco quelle di tua sorella- afferma.
- Devo assolutamente imparare anche io la ricetta...- mormoro. Lui mi fissa per un attimo.
- Come fai a essere sicuro che non ti romperai le palle a prenderti cura di me per sempre?- mi chiede.
- Perché dovrei? Mi piace come cosa. E poi, anche se dici che non vuoi fare niente, ultimamente quando sei a casa e mi vedi con tanto lavoro, cucini tu o sbaglio?- commento.
- Sì, ma con il tempo potrei stufarmi- mormora - o potrei dimenticarmi cose importanti. Come il giorno in cui ci siamo messi insieme o... Non ti ho ancora chiesto quando sia il tuo compleanno-.
- Il primo agosto-. Lui alza di scatto lo sguardo su di me.
- Praticamente poco prima che ci incontrassimo...- mormora. Annuisco.
- Sì, ma non è un problema, basta che me lo chiedi e ti ricordo io le date. Avremo tanti impegni, tra cui un locale da gestire, quindi è normale se ogni tanto dimenticherai qualcosa- affermo.
Lui continua a fissarmi.
- Adesso dici così ma... Un giorno... Potresti...- mormora.
- Se un giorno dicessi che non mi va bene tutto questo, sarei solo un ipocrita perché so benissimo come sei fatto, ti ho già detto che mi va bene e sono più che pronto a stare con te. Non saresti tu a cambiare ma io, quindi non avresti nessuna colpa- dichiaro.
Lui mi fissa, poi annuisce piano e torna a mangiare in silenzio.
Gli lascio un attimo per metabolizzare tutte le mie parole, sperando di non averlo scombussolato troppo; in fondo, so bene che non è abituato a tutte queste situazioni ma... Spero davvero che possa capire che sono più che serio.
So com'è fatto e lo amo così come. Avremo dei momenti difficili, come tutti, ma sono sicuro che li supereremo.
- Ti farò un regalo, domani sera- mormora. Aggrotto la fronte.
- Come mai?-. Lui alza nuovamente lo sguardo su di me.
- Perché non te l'ho fatto per il compleanno, e mi serve una scusa per l'idea che mi è venuta- dichiara, facendomi sfuggire una piccola risata.
- Allora accolgo il tuo regalo più che volentieri-.
Lui annuisce, poi si alza.
- La gente qui dentro ti conosce, mi sembra- commenta, venendo verso di me.
Aggrotto la fronte.
- Sì, perché?-.
- Perché fin troppi ti stanno fissando- dichiara, mentre io tiro appena indietro la sedia, in modo che lui sia libero di sedermisi in grembo.
- Guarda che potrebbero anche stare guardando te, non hanno mai visto una tale bellezza- affermo.
Lui alza gli occhi al cielo, leggermente divertito.
- Idiota...- mi posa una mano sulla guancia e si china verso di me - in ogni caso... Meglio mettere le cose in chiaro, no?- sussurra, prima di baciarmi.
Sorrido e ricambio il bacio: questo ragazzo... Mi farà impazzire.
Avverto la sua lingua scivolare leggermente tra le mie labbra e ricambio più che volentieri, circondandogli la vita con le braccia e tirandolo di più verso di me.
- Oi Shinichiro, appena te ne trovi uno vieni qui a dare spettacolo?!-.
- Però bel colpo, se non sapessi di non poterti battere ti sfiderei volentieri per lui!-. Wakasa si stacca da me e alza lo sguardo verso i due ragazzi.
- Avete da rompere i coglioni ancora a lungo?- commenta - Qui stiamo cercando di festeggiare un compleanno-.
Sento qualche sghignazzo alle mie spalle e mi volto.
- Mi spiace, non mi lascerò sfuggire questa fortuna per nessun motivo al mondo- affermo, prima di tornare a guardare Waka - che ne dici, gli facciamo vedere quanto siamo veloci?-.
Anche lui sorride.
- Più che volentieri- afferma, scivolando giù dalle mie gambe.
Mi alzò e gli prendo la mano, prima di uscire con lui dal bar.
Ci dirigiamo verso le nostre moto e saliamo, prima di ripartire entrambi verso il circuito.
- Pare che tutti conoscano la tua velocità, eh?- commenta Wakasa.
- Diciamo che in molti pensavano che vista la mia poca stazza mi avrebbero battuto senza problemi ma... Come sai, non è certo così semplice- dichiaro con un sorriso.
Sorride anche lui.
- Allora... Vedi di dimostrarmi come mai sei il campione!- esclama, prima di aumentare la velocità.
Faccio lo stesso, seguendolo senza alcuna esitazione: dimostrerò tutto, gli dimostrerò quanto tengo a lui e quanto sono pronto per tutto questo.
Non scherzavo prima, mi sento davvero fortunato ad averlo al mio fianco, ed è una fortuna che non lascerò andare per nessun motivo al mondo.
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