CAPITOLO XXV.

- E con questo, abbiamo concluso la visita dell'appartamento. Avete qualche domanda?- ci chiede con un sorriso l'uomo di fronte a noi, che ha gentilmente accettato di farci vedere casa sua, visto che vogliamo comprare anche l'appartamento sopra al bar.

- La casa è insonorizzata? Noto che si sente poco la musica, rispetto a quando si è di sotto- commento.

- Sì, lo è leggermente, anche se non del tutto; volevamo essere certi di potere intervenire in caso di necessità- afferma lui.

Annuisco e mi volto verso Wakasa, che si sta ancora guardando intorno.

- Vi lascio un attimo per parlare tra di voi- dichiara l'uomo con un sorriso, prima di voltarsi per allontanarsi.

Mi avvicino a Wakasa e gli poso le mani sui fianchi.

- Allora? Come ti sembra!- gli chiedo.

- Penso che potremo addobbarla senza problemi- mormora lui, tornando a guardarmi - è tutto in buono stato, ed è in una bella posizione. Inoltre, come avevamo già notato, essendo sopra al locale è molto comoda- dichiara.

- Sono d'accordo. I proprietari vogliono iniziare a traslocare e a fare il passaggio di proprietà finite le vacanze invernali, quando non ci sarà più tanta gente come durante le feste, per cui dobbiamo cercare di decidere in fretta- gli faccio presente.

- Non serve, ho già deciso che questo sarà il nostro posto, e per fortuna non è neanche troppo costoso- afferma lui - direi che possiamo concludere-.

Faccio un sorriso.

- Sono d'accordo- sussurro, chinandomi e posando le labbra sulle sue.

Ci vorrà un po' per riuscire a concludere tutto quanto, ma è meglio per noi, visto che io impiegherò ancora un po' a potermene andare completamente di casa, e abbiamo un bel po' di cose da sistemare.

- Allora... Torniamo giù alla festa, e come eravamo d'accordo domani veniamo qui per dirglielo?- mi propone.

Annuisco e gli prendo la mano, dirigendomi con lui fuori dall'appartamento e fino al piano di sotto.

In realtà è ancora presto, ci sono poche persone, ma visto che Takeomi e Benkei ci hanno accompagnati mi sembra brutto farli aspettare in questo modo.

Infatti, li troviamo a un tavolo, con i drink sia per noi che per loro, intenti a parlare tranquillamente.

- Oh, eccoli tornati; com'è andata? Dobbiamo già pagare voi per i drink?- chiede Takeomi con un sorriso, prima di mettersi la sigaretta tra le labbra.

- Se vuoi darmi altri soldi ne sono solo felice- afferma Wakasa mentre ci sediamo.

- Comunque sì, domani concluderemo l'accordo- dichiaro - naturalmente per un po' continueranno loro a lavorare mentre effettueremo tutti i cambi, noi saremo ufficialmente proprietari da gennaio, e gli lasceremo l'appartamento per un po'. Vogliamo prima occuparci del locale, e poi pian piano pensare a sistemare quello; in ogni caso non viviamo lontani in questo momento, per cui non sarà un grande problema- affermo.

- Che ne dite se ne parlassimo fuori mentre fumiamo?- propone Benkei, alzandosi.

- Ci siamo appena seduti- borbotta Wakasa, ma si alza comunque. Anche io e Takeomi facciamo lo stesso, seguendo i due ragazzi fuori in giardino.

Ci sistemiamo in un punto tranquillo; io, Takeomi e Benkei tiriamo fuori le sigarette e l'accendino, mentre Waka ormai sta vivendo di Chupa Chups.

Solo che il movimento delle labbra è leggermente diverso e... Ho ancora in mente la sua sorpresina di non molto tempo fa.

- Quindi, cosa farete per ora? Il posto qui davanti va totalmente sistemato- mi fa notare Benkei.

- Terrò da parte i soldi che non mi servono per aiutare il nonno per rimettere in sesto quel posto e trasferirci l'officina- affermo - in questi anni ho messo da parte un po', e il proprietario del circuito ha detto che continuerà a sponsorizzarmi ai suoi clienti, per cui non sarà un problema. Naturalmente, esclusi i soldi che userò per il locale-.

- Gli ho detto che posso pagarlo principalmente io, visto che non ho praticamente mai speso in vita mia, ma è testardo e vuole fare le cose a metà da subito- sospira Wakasa.

- Abbiamo deciso di farlo insieme, è normale- affermo.

- Il locale sarà principalmente mio, tu mi darai solo una mano- mi fa notare.

- Sì, ma non voglio farti sentire solo mentre lo fai, preferisco contribuire il più possibile- affermo.

- Tsk, odio quanto ti renda figo il modo in cui dici cose simili con tanta tranquillità- borbotta Wakasa, facendomi ridere.

- Comunque, in questi giorni vedremo bene tutti i conti, ma di sicuro daremo la precedenza al locale e all'officina- dichiaro.

- La gente sarà delusa tuo trasferimento- commenta Takeomi.

-  Non vado poi così lontano. Inoltre, questo è un luogo importante per noi- dichiaro: un luogo... Dove sono successe davvero molte cose.

- Bè, sono sicuro che ce la farete. Shin è una persona che non si arrende davanti a nulla, soprattutto quando ci tiene a rendere felice qualcuno- afferma Takeomi, prima di spostare lo sguardo su Wakasa - e pare che ci tenga tanto a esserlo con te, per cui sono sicuro che lo sarete-.

Waka rimane per un attimo sorpreso, poi annuisce.

- Takeomi, andiamo a prendere da bere- dice Benkei. Il mio amico annuisce e spegne la sigaretta, per poi dirigersi verso l'entrata del locale.

Benkei, prima di seguirlo, si volta verso di me.

- Di lui mi occupo io, per cui tu continua a prenderti cura di Waka-. Annuisco.

- Lo farò al massimo- dichiaro. Lui non risponde e si volta, allontanandosi verso il locale.

- Sa che non sono un bambino, vero?- borbotta Wakasa.

- Sa anche quanto ti piaccia avere qualcuno che si prenda cura di te- rido, avvicinandomi a lui - sono davvero felice che prenderemo questo posto-.

- Anche io- mormora lui - potrò aprire quel locale finalmente, e sarò a posto-.

Sorrido, ben sapendo che non è l'unico motivo per cui è felice.

Allungo la mano, prendendo la sua, e Waka appoggia la testa sul mio petto.

Mi guardo intorno: questo luogo è stato testimone del nostro primo incontro, del nostro primo bacio, della nostra prima volta... E per fortuna, potrò renderlo presto anche la nostra nuova casa.

- Waka, c'è una cosa che voglio darti- sussurro - volevo aspettare che questo posto fosse ufficialmente nostro ma... Penso che sia meglio farlo qui, come un altro simbolo di quando ci siamo conosciuti e innamorati-.

- Shinichiro Sano, quale altro gesto romantico hai ideato per farmi innamorare ancora di più di te?- commenta, facendomi ridere.

- In realtà, l'idea romantica è stata tua, io la sto solo mettendo in pratica- mi stacco da lui e mi frugo in tasca, prima di tirare fuori una scatolina di pelle nera. Waka sbarra gli occhi.

- Lo hai fatto davvero- mormora, mentre io apro la scatolina, mostrandogli i due anelli, con una piccola pietra incastonata sola: ametista, una pietra viola.

- Di solito sono neri o oro... J
Ho pensato di aggiungerci un tocco viola- affermo. Lui sorride e mi getta le braccia al collo, posando le labbra sulle mie.

Sorrido a mia volta e lo tiro verso di me: pare che ne sia davvero felice...

- Sei proprio un idiota romantico- sussurra.

- Ti ringrazio. Sono felice di essere fatto così, altrimenti non sarei mai riuscito a farti innamorare- dichiaro. Lui scuote la testa, divertito, prima di baciarmi nuovamente.

Lo stringo a me mentre sfilo i due anelli dalla scatola; Waka si stacca e gli prendo delicatamente la mano tra le mie, prima di inserirgli dolcemente l'anello.

- Fallo fare a me- sussurra, prendendo l'altro; mi prende la mano tra le sue e mi infila l'anello, come ho fatto poco prima con lui.

Per qualche motivo, questo gesto mi riempie di una felicità immensa...

- Sono felice che sia stato tu a mettermelo, Waka- sussurro. Lui alza lo sguardo su di me.

- Non sono così tanto pigro- borbotta, facendomi ridere.

- Non è per quello, ma significa che anche tu ci tieni quanto me-. Lui mi fissa per un attimo, poi annuisce.

- Oh, ma che sono quelli?! Ci allontaniamo cinque minuti e vi sposate?!-. Ci voltiamo mentre Takeomi e Benkei vengono verso di noi.

- Tsk, è per la convivenza idioti- borbotta Waka, poi si volta verso di me - qualcuno qui era preoccupato che tra trasferimenti e cambiamenti mi sarei preoccupato e ha messo le cose in chiaro-.

Faccio un sorriso.

- Non ha senso preoccuparsi, no?- commento - In fondo, abbiamo deciso di fare tutto questo insieme, e lo faremo a ogni costo-.

Lui annuisce e mi prende nuovamente la mano.

- Noi andiamo a casa, domani dobbiamo svegliarci presto- si volta verso Takeomi e Benkei - venite alla firma per il Black Dragon?-.

Loro sbarrano gli occhi.

- Volete che veniamo anche noi?!- esclama Takeomi, sorpreso.

- Bè, siete i nostri migliori amici- dichiaro con un sorriso.

Loro due si scambiano uno sguardo, poi annuiscono.

- Ci saremo- afferma Takeomi.

- Bene. Allora, ci vediamo domani- dichiaro, salutandoli con un cenno della mano, mentre mi dirigo verso le nostre moto con Wakasa.

- Potevano avere espressioni meno scioccate- borbotta lui.

- Contando i trascorsi, è normale che non si aspettassero una proposta per una cosa così importante. Ma in fondo, sono i nostri migliori amici, per noi sono importanti- affermo, e lui annuisce.

Raggiungiamo la mia moto; vi salgo sopra e Wakasa si sistema dietro di me, stringendomi appena la vita con le braccia.

Parto e lo sento avvicinarsi ancora di più.

- Più veloce- sussurra. Faccio un piccolo sorriso e annuisco.

Lui si stringe di più a me, e posso vedere dello specchietto della mia moto il suo sorriso: gli piace davvero questa velocità... E tutte le emozioni che scatena in lui.

Aumento ancora di più, sorridendo anche io: andare in moto insieme a qualcuno che si ama... È ancora più bello.

Arriviamo non molto dopo a casa nostra; parcheggiamo la moto e, visto che abbiamo avuto una giornata pesante, andiamo subito a metterci il pigiama e a dormire.

O meglio, Wakasa come pigiama indossa ancora una mia maglietta... Ma è troppo tenero per pensare di dirgli qualcosa.

Mi sdraio a letto, allargando appena le braccia; Wakasa si sdraia di fianco a me e si accoccola tra esse, posando la testa contro il mio petto.

- Stiamo per farlo davvero?- sussurra. Annuisco.

- Sì, stiamo per farlo davvero... Ma possiamo tirarci indietro quando vogliamo- affermo. Lui scuote la testa.

- Non lo vorrò mai fare- afferma, alzando lo sguardo su di me - non sono mai stato così sicuro di ciò che voglio fare-.

Sorrido e mi chino a lasciargli un bacio sulla fronte.

- Neanche io- sussurro, prima di stringerlo leggermente di più a me e chiudere gli occhi.

Lo sento rilassarsi tra le mie braccia e mi rilasso a mia volta, riuscendo ad addormentarmi tranquillamente in pochi minuti.

La mattina dopo, quando suona la sveglia, sento anche Waka muoversi appena tra le mie braccia.

Apro gli occhi e lo vedo fare lo stesso, guardandomi leggermente male per la sveglia.

- Non preoccuparti, continua pure a dormire- gli lascio un bacio sulla fronte - ti vengo a chiamare io per la colazione-. Lui annuisce e chiude di nuovo gli occhi, prima di tornare a dormire.

Muovendomi lentamente, in modo da non svegliarlo, mi alzo ed esco dalla stanza.

Mi dirigo verso casa, andando subito in cucina per iniziare a preparare la colazione. Pensavo di essere solo, invece trovo mio nonno già seduto al tavolo.

- Ciao nonno; come mai sveglio così presto nel weekend?- gli chiedo, mentre mi dirigo ai fornelli.

- Volevo parlare un po' con mio nipote, visto che ultimamente è sempre tanto impegnato- afferma lui, osservandomi.

- C'era qualcosa in particolare?- gli chiedo, iniziando a preparare da mangiare.

- Bè, ultimamente stai portando avanti tanti progetti ma... Non mi hai ancora fatto sapere se ti servono soldi- afferma.

- Non mi servono nonno, non preoccuparti: pensa a Mikey, Emma e Izana, io purtroppo potrò dare loro meno soldi- affermo.

- Hai ventun anni Shinichiro, sei già fin troppo responsabile per la tua età: non devi preoccuparti per loro, me ne occupo io. Tu devi pensare a te: sicuro che non vuoi dei soldi?-.

Mi volto verso di lui e faccio un piccolo sorriso.

- Ti ringrazio per la proposta nonno, ma non preoccuparti: io e Waka vogliamo farcela con le nostre forze- dichiaro. Lui mi fissa per un attimo, poi fa un piccolo sorriso.

- Sai, sono felice che quel ragazzo sia arrivato a farti rimettere la testa a posto. Temevo che avresti passato la vita in quella stanza, ma stai pian piano espandendo i tuoi orizzonti- dichiara lui - vedi di goderti la tua vita, ragazzo, lo vogliono anche i tuoi fratelli-.

Lo fisso per un attimo, leggermente sorpreso: non è mai stato tipo da grandi discorsi, eppure...

Faccio un sorriso.

- Lo farò- dichiaro. Sento dei rumori, e un attimo dopo i miei tre fratellini entrano di corsa nella stanza.

O meglio, Emma e Izana corrono, Mikey si sta praticamente trascinando...

- Oh, è già pronta la colazione!- esclama Izana, sedendosi a tavola.

- Maleducato, chiedi almeno se ha bisogno di una mano!- lo riprende Emma, mentre anche Mikey si trascina a tavola.

- Non preoccuparti Emma, siediti pure, ho praticamente finito- dichiaro, iniziando a mettere il cibo nei piatti.

Sto valutando l'idea di andare prima a svegliare Waka, ma la porta di casa si apre e ne entra il ragazzo, che un po' come Mikey va a sedersi a tavola ancora mezzo addormentato, senza dire una parola.

Faccio un sorriso: bè, hanno trovato la loro intesa.

Metto il cibo a tavola e mi siedo anch'io; la colazione passa tranquilla, parlo un po' con mio nonno, Izana ed Emma, mentre Mikey e Wakasa si riprendono pian piano.

Mentre sparecchio, sento bussare alla porta; Emma non fa in tempo ad andare ad aprire che viene quasi travolta da Keisuke e Haruchiyo che si lanciano dentro, seguiti da Senju.

- Abbiamo fatto in tempo!- esclama il primo.

- Per cosa?- gli chiedo, confuso.

- A salutarti prima che vai!- esclama Haruchiyo con un sorriso, mentre Waka si alza e mi affianca.

O meglio, si appoggia a me, perché penso vorrebbe dormire ancora.

Faccio un sorriso.

- Sapete che stiamo solo andando a firmare? Non ci trasferiamo certo oggi- commento.

- Ma è un grande cambiamento, è normale che volessero essere presenti-. Alzo lo sguardo, e vedo Takeomi sulla soglia della porta.

- Questo è vero- affermo, mentre dietro di lui compare Benkei.

- Vi conviene andare a cambiarvi, sta per arrivare un bel gruppetto di ragazzini- dichiara.

- A questo punto me l'aspettavo- rido, circondando la vita di Waka con un braccio per fare sì che riesca a camminare, e uscendo con lui di casa per dirigerci verso la nostra stanza.

- Voglio dormire- borbotta lui.

- Hai ansia per oggi?- gli chiedo. Per un attimo Waka non risponde.

- Voglio farlo- mormora, strappandomi un sorriso.

- Anche io- gli lascio un bacio sulla fronte, prima di dirigermi verso l'armadio.

Waka sparisce in bagno; io decido di cambiarmi in camera, e poco dopo siamo entrambi pronti per uscire.

- Non ci seguiranno tutti gli amici dei tuoi fratelli, vero?- borbotta.

- No, non preoccuparti- rido - ma è carino che siano venuti a salutarci, no?-. Lui annuisce; in fondo, gli si è affezionato...

Lo prendo per mano e insieme usciamo dalla stanza e dall'officina.

Benkei non scherzava: ci sono tutti gli amici di Mikey, di Izana, e pure Seishu con Hajime, accompagnati da Akane.

- Sembra quasi che stiamo per partire per un lungo viaggio- commento.

- È il viaggio della vita- dichiara Keisuke, in tono profondo.

- Idiota- borbotta Kazutora.

- Potremo venire a vedere l'officina quando sarà finita, vero?!- mi chiede Seishu con un sorriso.

- Ma certo! Chissà, magari un giorno mi darai una mano a lavorarci - mi volto verso Draken - la proposta vale anche per te-.

- Lo farò volentieri!- esclama lui con un sorriso.

- Quando vorrai scappare da questi idioti- ride Mitsuya.

- A me basta il cibo- borbotta Pah-chin.

- Sono qui per noi o per loro?- commenta Wakasa, notando che hanno tutti iniziato a parlare tra di loro.

- Sai come sono fatti, ma sono di sicuro qui per noi- rido, prima di voltarmi di nuovo verso gli altri e alzare leggermente la voce - ragazzi, ricordatevi tutti che, di qualsiasi cosa abbiate bisogno, la mia officina sarà sempre aperta per voi, anche solo come luogo in cui rifugiarvi. Io in questo periodo sarò un po' occupato, per cui vi chiedo una mano per continuare a prendervi cura dei miei fratelli come avete sempre fatto- dichiaro - se so che sarete al loro fianco, posso stare più tranquillo-.

- Hey, non siamo dei bambini!- esclama Mikey.

- Tu sì- ride Izana.

- Non rincominciate voi due- sospira Emma.

- Non preoccuparti, ci pensiamo noi a prenderci cura di Mikey!- afferma Keisuke con un sorriso.

- E... E noi di Izana!- esclama Kakucho.

- Bè, allora mi toccherà pensare a Inupi- mormora Hajime, facendo arrossire l'amico.

- Hey! E io?!- si lamenta Emma.

- A te pensiamo noi!- esclamano Izana e Mikey in coro, per poi lanciarsi un'altra occhiataccia.

Scuoto la testa, divertito, e mi volto verso Wakasa.

- Andiamo?- gli chiedo.

Lui annuisce.

- Ragassi, rimanete qui a giocare tutti insieme, che noi andiamo- li richiama Takeomi.

- Tranquillo fratellone, ci penso io!- dichiara Haruchiyo.

- Allora li affido a te- afferma Takeomi, facendolo sorridere.

Waka stringe più forte la mia mano mentre torniamo verso l'officina; salgo sulla moto e lui fa lo stesso, mentre con la coda dell'occhio vedo Takeomi e Benkei salire sulle loro.

I miei fratelli e i loro amici si allargano appena per farci spazio mentre parto, uscendo dal cortile di casa mia e iniziando ad allontanarmi.

Waka mi stringe più forte mentre anche i nostri migliori amici partono e ci seguono.

Faccio un piccolo sorriso: nonno ha ragione, grazie a lui la mia vita è cambiata.

Ho mantenuto tutte le cose importanti per me, e allo stesso tempo ne ho trovate di nuove che non lascerò andare: è il momento di iniziare la vita che mi permettere di prendermi cura di tutto ciò che amo, da ciò che mi porto dietro del mio passato a ciò che mi sta aiutando a raggiungere un futuro sempre migliore.

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