EPILOGO
- I conti qui non tornano- affermo, passando il foglio ad Akashi - qualcuno sta cercando di fare il furbo. Ti occupi tu di controllarli?-. Lui fa passare per un attimo lo sguardo sui fogli, poi si alza.
- Ultimamente c'è un gruppetto di teppisti che sta provando a dare fastidio e a fare i furbi... Chiamo la Toman, così se ne occupano loro, io intanto sistemo i conti- afferma.
- Pensa a quelli; Benkei, chiama tu la Toman- mi volto verso Benkei - voglio evitare di scomodare i nostri senza necessità-.
- Va bene- risponde lui, ed entrambi escono dalla stanza.
Sospiro e mi appoggio alla sedia: gestire un mio posto non è per nulla semplice come pensavo... O meglio, mi aspettavo di faticare, ma non pensavo mi venisse voglia di fare tante cose.
Serate a tema, drink speciali, chiamare la gente di cui si occupa Akashi a esibirsi... Tutta colpa di Shini, mi fa venire voglia di fare.
- Quando stacca dal suo turno me la paga- borbotto, mentre sento bussare alla porta.
- Avanti- dico; la porta si apre ed entrano Inui e Koko.
- Ciao, Wakasa; come va?- mi chiede il primo con un sorriso. Koko, come spesso accade, si limita a seguirlo, come per proteggerlo e accertarsi che il suo fidanzato stia bene.
Sì, a vent'anni sono riusciti a mettersi finalmente insieme; hanno impiegato un po', ma ora Inui mi pare molto felice, per cui è meglio così.
- Bene, un po' stanco... Sai quanto manca a Shini?- gli chiedo.
- L'ho visto ritirare alcune moto... L'idea di Koko è stata geniale, vero?- commenta con un sorriso.
- Bè, avete un'officina davanti a un bar... Usarla anche per tenere le moto di quelli troppo ubriachi per tornare a casa è il minimo. Non rischiate incidenti per colpa vostra a guadagnate qualcosa in più. Ancora non ti sei arreso a rendermi il tuo contabile principale?!- chiede il moro, fissandomi.
- Te l'ho detto: a me non importa, ma stai ancora studiando, quindi vedi di concentrarti su questo. Sarai anche bravo a fare soldi, ma se occupi tutto il tempo come ti prendi cura di Inui?- ribatto, e loro due arrossiscono entrambi.
- E va bene, aspetterò di finire gli studi- mormora - ma intanto, vado a dare una mano ad Akashi-.
- Va bene. Se volete prendetevi pure il vostro solito tavolo- gli dico, e loro annuiscono.
- Ti passo a salutare dopo- mi dice Inui, per poi uscire dalla stanza.
Faccio un piccolo sorriso: bè, pare che il mio primo figlioccio sia cresciuto abbastanza bene... Certo, si è fatto trascinare anche lui nella Toman da Mikey, ma questo è un altro dettaglio.
Sento bussare nuovamente e sospiro: chi sarà questa volta...
- Chi è?- sbuffò.
- Te l'avevo detto che era stanco-. Sento Shinichiro ridere mentre la porta si apre.
Il ragazzo entra in studio, un sorriso in volto: di fianco a lui, c'è un bambino dai capelli neri e gli occhi viola, che ride leggermente alla sua frase.
- Puoi non prendermi in giro davanti a nostro figlio?! Ti ricordo che sono qui da ore ormai- borbotto.
- Tranquillo papà, so bene quanto ti impegni: scusaci se non siamo arrivati prima, papà mi stava facendo vedere come riparare alcune parti delle moto- afferma il bambino, venendo verso di me.
- Tranquillo Takeshi, so bene che hai preso la stessa passione per le moto di tuo padre- affermo con un piccolo sorriso, spostandomi leggermente indietro con la sedia per lasciare che lui si accomodi sulle mie gambe.
- Già, e mi dà anche una grande mano... Ho visto Seishu e Hajime prima, come mai erano qui?- mi chiede.
- Sono passati a salutare, e ho convinto Koko a smettere di chiederci di lavorare qui finché non avra finito gli studi- dichiaro.
- Hai fatto bene: è vero che è molto bravo, ma è appena un ragazzo, non voglio che si metta già a lavorare seriamente- afferma. Alzo un sopracciglio.
- Proprio tu parli?- commento, e Shini ride appena.
- Bè, io alla fine ho ottenuto ciò che volevo- afferma. Annuisco: in effetti, gli è andata più che bene...
- Ah, stanno per arrivare i tuoi fratelli, devono sistemare un paio di persone- dichiaro. Fortuna che Izana, una volta che Mikey ha creato la sua gang, ha deciso di unirsi a lui... Non ci tenevo a una guerra interna alla famiglia di Shini. Anzi, alla mia famiglia.
- Ho capito; speriamo la risolvano in fretta, stanno diventando bravi con queste cose- afferma lui con un piccolo sorriso.
- Sono certo che impiegheranno un attimo, ormai si stanno accasando quasi tutti, avranno fretta- borbotto.
- Papà, posso andare giù dagli zii?- mi chiede Takeshi. Alzo appena lo sguardo su Shinichiro, che annuisce.
- Va bene: rimani con zio Benkei e zio Akashi finché gli altri non hanno finito. E ricordati di...-.
- Non guardare troppo il fidanzato di zio Keisuke, lo so- ridacchia lui, scendendo dalle mie gambe.
- Bravo. Stai attento- gli dico, mentre lui supera il padre ed esce dalla porta.
Shinichiro rimane un attimo sulla soglia a osservare fuori, prima di rientrare.
- Ha raggiunto gli altri. Sono felice che adesso ti fidi di Takeomi abbastanza da affidargli nostro figlio- commenta, venendo verso di me.
- Bè, ci sta dando una mano, e visto che non ha più fatto cazzate...- borbotto - e poi, ormai lui e Benkei stanno insieme da quasi otto anni, per cui penso di poter stare tranquillo-.
- Puoi stare tranquillo, non temere; anche perché, a me non interessa nessuno altro- si mette dietro di me e mi posa le mani sulle spalle, massaggiandomele delicatamente - come stai? Sei tanto stanco?-.
- Diciamo che gestire tutto quanto non è semplice- mormoro - in questo periodo ci sono parecchi clienti...-.
- Stai facendo un ottimo lavoro, Waka, lo sai, vero?- mi dice. Non rispondo e chiudo gli occhi, lasciando che lui continui a massaggiarmi delicatamente le spalle.
È davvero rilassante...
- Anche tu- mormoro - oggi è andata bene in officina?-.
- Sì, molto- mi risponde - mi sta andando molto bene, e visto che Seishu e Draken mi stanno dando una mano non sono neanche così carico... Anche Takeshi in realtà mi aiuta molto, per cui non mi sforzo tanto, non preoccuparti-.
- E meno male- borbotto, e lui ride leggermente.
- Tra non molto il locale chiude, sta già iniziando a svuotarsi, per cui non preoccuparti- mi dice.
- Non lo sono, voglio solo dormire- borbotto - questa vita è stancante-.
- Però ti stai divertendo, no?- mi fa notare.
Mi volto a guardarlo male e lui mi rivolge un sorriso.
- Sí- borbotto - ed è tutta colpa tua, quindi vedi di farmi rilassare come si deve-. Lui ride leggermente.
- Agli ordini. Che ne dici se chiedessimo a Izana di tenere Takeshi, uno dei prossimi giorni? Così stiamo un po' tranquilli tra di noi... Tra un mesetto ormai adotteranno ufficialmente, gli farà piacere e li aiuterà- afferma lui.
Fingo di pensarci per un attimo.
Amo passare il tempo con mio figlio, ma in effetti tra i nostri lavori e Takeshi ultimamente io e Shini stiamo passando meno tempo insieme...
- Direi che è un'ottima idea- mormoro.
- Bene! Allora poi ne parliamo anche con loro... E il giorno dopo lo lasciamo a Mikey, così non finiscono per litigare- afferma, facendomi ridere leggermente.
- Va bene, nessun problema; Emma?-.
- Emma... La lasciamo al suo essere incinta, ultimamente sta cercando di fare di tutto per prendere il necessario prima della nascita della bambina, per cui meglio non darle altri impegni- dichiara lui.
Gli lancio un'occhiata.
- In poche parole, hai paura di lei perché ultimamente è un po' nervosa- affermo.
- Quella ragazza solleva più peso di me! Come faccio a non averne paura?!- esclama, e non posso fare a meno di ridere leggermente: è sempre il solito...
La porta si apre e mi volto di scatto, rilassandomi quando vedo che ad aprirla è stata Emma, che precede nella stanza Izana e Mikey; il secondo ha in braccio Takeshi, addormentato.
Sono passati dieci anni, quindi è normale che siano cresciuti tanto, ma sembrano davvero dei ragazzi maturi adesso...
Visto che noi abbiamo una certa età, ho lasciato prima alla Tenjiku e poi alla Toman il controllo della zona, e devo dire che stanno facendo un ottimo lavoro.
- È crollato quasi subito, dopo che abbiamo finito di raccontargli della rissa- ride Izana, mentre Shinichiro si allontana da me per andare a prendere tra le braccia il figlio.
Si volta verso di me.
- Vuoi portarli su tu? Chiudo io qui, almeno inizi a rilassarti- mi propone. Annuisco e mi alzo, avvicinandomi a lui; prendo delicatamente tra le braccia Takeshi, faccio un cenno di saluto ai tre ragazzi, poi esco dalla stanza.
Essendo all'interno, devo passare per forza dentro al locale per raggiungere le scale che portano in casa, ma per fortuna essendo sia l'ufficio che le scale vicino ai rifornimenti non c'è mai troppo casino nella zona.
Con la coda dell'occhio, vedo tutti gli amici dei fratelli di Shini seduti ai divanetti a ridere e scherzare tra di loro.
Sono tutti cresciuti parecchio, a un certo punto si sono unite così tante persone al loro gruppo che ho perso il conto... Ma mi sembrano felici, e questo rende Shini più tranquillo, per cui ne sono felice anche io.
Apro la porta che conduce alle scale per salire in casa; quando non siamo al bar ovviamente usiamo quelle sul retro, ma anche queste sono molto comode quando stiamo lavorando... Soprattutto quando Takeshi si addormenta in questo modo.
Come me, non ha molte cose che ama fare, e non è particolarmente bravo a socializzare ma... Ha preso la passione delle moto di Shini, e pare che sia già pronto ad aiutare a prendersi cura dei suoi nuovi cuginetti.
Ammetto che, quando abbiamo parlato di adozione, ero un po' spaventato ma... Per quanto prendermi cura di Takeshi ogni tanto sia un po' faticoso, è una fatica che affronto volentieri.
Immetto il codice e apro la porta di casa, dirigendomi subito in camera di Takeshi; tenendolo con un braccio, uso l'altro per tirare indietro le coperte, prima di adagiarlo delicatamente sul materasso.
- Anche questa sera andrei a nanna senza pigiama, eh?- commento, tirandogli leggermente su le coperte.
La maggior parte dei venerdì e sabato sera, rimane alzato ad aiutare il padre e poi finisce per crollare... Ma in fondo, non possiamo certo lasciarlo su in casa da solo, è ancora troppo piccolo.
I primi tempi facevamo rimanere qualcuno con lui, o ci davamo il cambio, ma visto che ci tiene tanto ad aiutare...
Allungo la mano, accarezzandogli appena i capelli.
E dre che qualche anno fa non avrei mai pensato di poter avere un figlio.
Io che mi prendo delle responsabilità, che riesco a curare un altro essere umano, che mi sforzo per qualcuno... Mi sembrava un'idea a dir poco assurda.
Eppure, ho cambiato idea, e anche facilmente.
Ho incontrato qualcuno in grado di farmi provare emozioni completamente nuove, che mi ha fatto venire voglia di capire che cosa desiderassi davvero, e ha fatto di tutto per farmelo ottenere.
Senza di lui, non potrei avere questa vita così perfetta.
Sento la porta aprirsi e mi chino a lasciare un bacio sulla fronte a Takeshi, prima di uscire dslla stanza; chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo in cucina. Al tavolo ci sono seduti Benkei e Akashi, mentre Shinichiro sta prendendo alcune birre.
- Visto che vi ho vietato di fumare in casa avete deciso di darvi all'alcool?- commento, entrando e sedendomi a mia volta; Shini mi passa una birra, prima di accomodarsi di fronte a me.
- È una buona alternativa... Come sei riuscito a convincere Shinichiro a non fumare?- commenta Takeomi.
- Devo farlo per Takeshi, tanto fumo passivo sarebbe pericoloso per lui. In ogni caso posso tranquillamente fumare sul balcone e in officina, quindi non è un grande problema- afferma lui.
- E so essere molto convincente- dichiaro. Ho un modo per esserlo con la gente che mi rompe le scatole... E uno con Shini.
- Non avevo dubbi- ride Benkei - pensavamo anche noi di adottare, sapete?-.
Mi volto verso di lui, leggermente sorpreso.
- Pensavo che la palestra fosse il tuo unico figlio e che qualcuno qui fosse troppo impegnato a sponsorizzare i suoi fratelli- commento.
- È così, anche se ormai Haruchiyo si è praticamente trasferito da Muto... Ma comunque, diciamo che inizio a capire che avrei dovuto agire in modo totalmente diverso, e che forse con un figlio...- mormora Akashi.
- Non preoccupatevi, lo terrò d'occhio io- afferma Benkei - ma non penso sarà un pessimo padre come è stato un pessimo fratello, con Takeshi è bravo-.
- Bè, potrebbe non essere male come padre... Visto che ha migliorato la sua testardaggine- mormoro.
- Anche se siamo amici da anni, ogni tanto sento ancora come se potresti uccidermi da un momento all'altro- borbotta.
- È così. So che la Toman ha risolto la questione di quei ragazzini; i conti tornano?- gli chiedo.
- Sì, Koko mi ha dato una piccola mano e ho sistemato tutto- dichiara.
- Bene- mi volto verso Benkei.
- Tranquillo, ho già detto alle guardie che ormai quel gruppetto è fuori dai giochi- afferma - non daranno più fastidio-.
- Bene. Allora, posso andare a letto, sono piuttosto stanco- affermo, alzandomi - buonanotte, ci vediamo domani- dichiaro.
- Notte- mi rispondono loro, tenendo la voce bassa, in modo da non svegliare Takeshi.
Vado in bagno e mi cambio velocemente, lasciando per un attimo Shinichiro a parlare con i nostri amici.
Sono consapevole che, per stare con me e seguire tutto ciò che volevo fare, abbia rinunciato a un po' di socialità, quindi preferisco lasciare che stiano un po' con i nostri amici, invece di dover venire subito a letto.
Mi lavo e indosso un paio di boxer e una maglietta di Shinichiro che uso per dormire, dopodiché mi sposto in camera mia.
Non faccio in tempo a mettermi a letto che sento la porta di casa chiudersi; un attimo dopo, Shinichiro si affaccia alla stanza.
- Mi metto il pigiama e arrivo- afferma.
- Pensavo volessi rimanere un pochino a parlare con loro- commento.
- Ti ho promesso che saremmo stati un po' insieme, e poi sono stanco anch'io; arrivo- afferma, uscendo nuovamente dalla stanza.
Faccio un piccolo sorriso e mi sdraio a letto ad aspettarlo.
Sì, Shini mi ha donato decisamente qualcosa di incredibile... Nuovi amici, una nuova vita, un nuovo scopo.
Tutte quelle emozioni che un tempo pensavo non avrebbero fatto altro che portarmi sofferenza, adesso sono qualcosa di cui non potrei mai stancarmi, e a cui non voglio rinunciare per nessuno motivo al mondo.
L'affetto per i miei amici, tutto il bene che voglio a Takeshi... E l'amore che provo per Shini. Penso sia stato totalmente quello a farmi cambiare.
O meglio, a tirare fuori ciò che non mi sforzavo neanche poi tanto di nascondere.
Ho sempre pensato di riuscire tranquillamente ad accettare me stesso, ma alla fine ci sono state molte cose complicate da capire, e di sicuro da solo non avrei potuto farcela.
Sento la coperta sollevarsi e un paio di braccia circondarmi la vita, tirandomi appena all'indietro.
- Com'è andata oggi?- mi chiede Shini, lasciandomi un bacio sulla guancia.
- Distruttivo- borbotto, facendolo ridere.
- Non avevo dubbi... Mi dispiace che sia andata così, sarei voluto salire prima ma sai che tra weekend e Takeshi ho più lavoro da fare- mormora.
- Non preoccuparti, in fondo per te è come se gestissi due attività...- mormoro; per aprire l'officina lui si sveglia molto prima di me, mentre io posso riposare di più, anche se con Takeshi ovviamente non posso più dormire come un tempo.
Anche se è un po' pigro, comunque decisamente sì sveglia prima di me...
- Non posso certo lasciarti solo al locale. Mi piace farlo con te- sussurra. Faccio un sorrisetto.
- Gestire il bar o...-.
- Entrambe le cose- ride lui. Diciamo che il mio ufficio non ha visto solo carte commerciali... Anche perché, da quando abbiamo Takeshi non riusciamo certo a farlo in casa, quando lui è all'asilo di solito Shinichiro è in officina.
E anche quell'officina ha visto un po' di cose, ma questo è un altro dettaglio.
- Sono felice di essere riuscito a costruire tutto questo per te- sussurra. Faccio un piccolo sorriso.
- Idiota, senza di te non ci saremmo mai riusciti- sussurro.
- Siamo stati essenziali entrambi, direi. Ti sta piacendo questa vita?- mi chiede. Mi volto.
- Sì... Dici che dovremmo portare Takeshi al circuito? Potrebbe piacergli, visto quanto ama le moto- propongo.
Lui sorride.
- Ne sarà di sicuro molto felice. Domani gliene parliamo, ma adesso penso sia meglio metterci a dormire-. Annuisco e mi sporgo a unire le nostre labbra in un bacio che lui ricambia più che volentieri.
Mi accoccolo contro di lui, posando la testa sul suo petto, e chiudo gli occhi.
Grazie a lui, grazie a questa vita... Sono certo di provare delle emozioni nuove ogni giorno, e sono le migliori che potrei mai desiderare.
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