Capitolo Undicesimo

Mentre Jonahtan studiava per il Kirah....

Le giornate ultimamente erano sempre piene di sole, il cielo era di un azzurro limpido, che a guardarlo ti faceva venire voglia di sorridere, anche alle persone più cupe, come Bradley.

All'apparenza molto solare e socievole, fin da piccolo è stato la "pecora nera" della famiglia, messo sempre in secondo piano da Jonahtan, ora più che mai con la storia del Kirah. Lui aveva tutto, mentre Bradley non era nessuno, non aveva nessuno, era considerato meno di nessuno.

Fin da piccolo Bradley era stato molto curioso del mondo, impiccione riguardo alle cose che il fratello faceva, perché lui non poteva fare o avere le stesse cose. Il fratello lo aveva sempre sopportato e aveva contato su di lui ogni volta che ne avesse avuto bisogno, ma ultimamente era sempre stato freddo, distaccato, quasi non si parlavano più. L'ultima loro conversazione fu quella in cui Bradley diceva al fratello di voler chiedere a Cami di uscire. Jonahtan non disse nemmeno una parola, si limitò a cacciarlo dalla stanza, chiudendola a chiave, per lasciarlo fuori.

Quella sera Bradley uscì di casa di nascosto, girando di notte come un vagabondo, andando in qualche bar, cercando qualcosa o forse qualcuno, ma nemmeno lui lo sapeva bene. Lui guardò il cielo, limpido, con le stelle ben visibile e una semplice luna a spicchio, brillante, luminoso, quasi accecante. Il vento leggero mosse i vestiti del ragazzo, che camminava per strada, da solo. Si diresse verso il parco, dove decise di sedersi su una collinetta a guardare le stelle. Chiuse gli occhi, sentendosi stranamente qualcuno immerso nel prato verde e solitario del parco.

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Il sole splendeva, riscaldando la giornata umida, mentre gli studenti stavano nelle aule di scuola, aspettando ansiosi di poter avere la "libertà". Le loro giornate passavano così, chiusi nelle aule di quella scuola, mentre sognano i prati del giardini, l'intervallo, l'ora del pranzo durante le lezioni di fisica, matematica, arte..

Bradley guardava la scuola da lontano, mentre se ne stava su un ramo di un albero a qualche centinaia di metri di distanza, con le gambe a penzoloni. Sembrava un bambino spaesato, sognante, mentre rimaneva a fissare le mura, come se potesse vedere al loro interno. Lui sapeva che lì dentro c'era Cami e voleva davvero invitarla ad uscire, ma sapeva tutte le complicazioni che portava. Non si mosse, per tutto l'orario scolastico lui rimase immerso negli alberi, guardando la scuola, con aria malinconica. Le ore passavano, e Bradley non si muoveva da quel ramo, ormai era tardo pomeriggio, il sole stava tramontando, dipingendo il cielo di rosso, arancio e viola, gli uccellini cinguettavano mentre tornavano nei loro nidi.

Quella giornata era volata via, puf, così, con un niente. Bradley non aveva combinato nulla, era rimasto fermo, a pensare e ripensare, guardando il cielo cambiare sotto i suoi occhi.

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La scuola, era una noia andarci. Cinque giorni su sette gli studenti passavano le ore seduti davanti a quei piccoli bachi mentre ascoltavano uno che nella sua vita aveva voluto insegnare qualcosa, che poi, chi mai sceglierebbe di fare l'insegnante? Mah.

Insomma, in quei cinque giorni gli studenti si svegliavano presto, andando in questo edificio, la scuola, per "imparare" cose su cose. In questi giorni, gli amici sono un vero salvagente, almeno, così la pensava Cami, che era felice di avere una vera amica come Nat al suo fianco.

Ultimamente, però, lei si stava preoccupando per il comportamento dell'amica, che era sempre più "assente". Cami pensava che fosse per via di Jonahtan, per il quale aveva un evidente cotta, ma con il passare dei giorni stava peggiorando sempre di più. Se era Jonahtan il problema di Nat, doveva assolutamente fare qualcosa, perché il giovane stava trasformando e rovinando la vita della ragazza, ma Cami non sapeva proprio come fare, insomma, era la prima volta che si trovava in una situazione simile, visto che solitamente era lei che doveva essere salvata dai ragazzi.

Come avrebbe dovuto fare?

Un idea balenò in testa della ragazza, si era accesa come una lampadina, proprio come succede nei cartoni animati. Era un idea folle, che di certo non poteva funzionare, ma lei doveva almeno provarci.

Cami era decisa ad andare a parlare con Jonahtan.

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