MANSUKE&KATAI ~ FRIENDSHIP
- Vediamo... I libri per la scuola li ho ordinati, le cose che mi aveva chiesto papà le ho prese... Mi mancano solo dei cerotti per quando Yue vorrà fare l'ennesima rissa e posso tornare a casa- mormorò Mansuke, che mentre camminava stava osservando la lista della spesa che aveva in mano.
Visto che ormai mancava una settimana all'inizio della scuola, suo papà Masamune era più nervoso di lui e suo papà Takeshi stava cercando di calmarlo in tutti i modi, per cui Mansuke aveva deciso di occuparsi di un paio di commissioni per... Lasciare che lo facesse rilassare al meglio.
Anche perché, avrà pure avuto quasi diciotto anni, ma non ci teneva a sentirli scopare...
Sospirò e ritirò la lista in tasca; aveva pensato di chiedere a Yue di accompagnarlo, ma la ragazza stava aiutando sua madre a farsi venire le idee per un nuovo manga e non voleva disturbare il processo creativo...
In ogni caso, non gli mancava più molto, per cui probabilmente presto sarebbe riuscito a tornare a casa a rilassarsi.
Sentì il rumore di una moto che si avvicinava e alzò lo sguardo: non si era sbagliato, quel rumore...
- Katai!- chiamò, alzando appena la mano. Il minore, che fino a un attimo prima era concentrato sulla strada, lanciò sguardo al suo fianco e fece un piccolo sorriso.
Accostò appena la moto, in moto da riuscire a scendere per avvicinarsi all'amico.
- Ciao Mansuke; Yue per cosa ti ha schiavizzato questa volta?- commentò con un piccolo sorriso.
- Yue è stata schiavizzata da sua madre al momento... Sono uscito a fare un paio di compere, visto che mio padre è nervoso i mitiy sono entrambi fuori gioco- sospirò Mansuke - tu come mai in giro?-.
- Sono andato a pranzo con Hiro e i gemelli... Hiro voleva assicurarsi che avessimo preso tutto il necessario per iniziare, così ne abbiamo approfittato- dichiarò Katai, sapendo bene che poteva benissimo definire Junichi e Jucihi gemelli, anche se non lo erano, e che l'amico avrebbe capito che parlava di loro.
Dopotutto... Si conoscevano da quando erano piccoli.
Katai osservò il libricino che aveva in mano, leggermente esitante: c'erano parole un po' difficili per lui, faceva fatica a leggerlo...
Sarebbe dovuto andare a disturbare i suoi nuovi papà? Non voleva causare problemi, ma erano stati loro a dirgli che poteva andare a chiedere per qualsiasi cosa...
Fece un respiro profondo e posò le mani sul divano per riuscire a tirarsi su bene, prima di iniziare a camminare verso la cucina.
Aveva due anni, ma Seyru e Miwo non volevano comunque mettergli troppa pressione addosso, per cui quando era tranquillo a volte lo lasciavano nella stanza per ambientarsi... Ovviamente rimanendo in quella vicina per correre da lui in caso di bisogno.
Era lì da una settimana in fondo, doveva ancora prenderci la mano.
- Vorrei tanto farglielo conoscere, ma ho paura che sia presto...-. Katai si fermò nel sentire la voce di Seyru.
- O forse, avere un amichetto lo aiuterebbe ad abituarsi di piú- fece notare Miwo. Seyru si morse appena l'interno della guancia.
- Non lo so, ho paura di affettare troppo le cose...- mormorò. Avrebbe tantissimo voluto che il suo bambino potesse avere un amico: lui aveva trovato Masamune solo quando ormai erano ragazzi, ma forse Katai...
- Seyru- Miwo gli posò le mani sulle spalle - Katai è un bambino sveglio, vedrei che non avrà problemi. Perché non gliene parliamo?- gli propose.
Il minore fece un respiro profondo.
- Hai ragione: andiamo a chiedere a lui cosa ne pensa- si voltò e si diresse verso la porta della cucina; non dovette fare molti passi, visto che trovò il figlio fuori dalla stanza.
- Katai! Che succede? Hai bisogno di qualcosa?- gli chiese, chinandosi di fronte a lui con un sorriso. Katai lo fissò per un attimo.
- Non rieco a leggelo bene- mormorò, stringendo appena il libricino. Nella mente di Seyru comparve all'improvviso un'idea.
- Allora, ti aiuteremo noi! Anzi, ti andrebbe se ti aiutassero un bambino poco più grande di te?- chiese. Katai sbattè un paio di volte le palpebre
- Chi?- mormorò.
- Si chiama Mansuke, ha due anni più di te. È figlio di due persone che per noi sono molto importanti, e ci farebbe piacere che tu lo potessi conoscere... Che te ne pare?- propose Seyru, leggermente in ansia.
Katai esitò per un attimo: ma in fondo, anche all'orfanotrofio andava d'accordo con tanti bambini...
- Va bene- mormorò, e lo sguardo di Seyru si illuminò.
- Ne sono felice! Vedrai che sarete ottimi amici!-.
- Cerca di dare una mano a Hiro, sai che sarà difficile iniziare il Liceo dovendo tenere a bada voi tre- commentò Mansuke.
- Farò del mio meglio... Ma penso che sarà più difficile per te tenere d'occhio Yue- rise il minore.
- Almeno è l'ultimo anno di scuola, ormai ho imparato a gestirla, devo solo assicurarmi che esca senza problemi- mormorò il maggiore - non sei nervoso per l'inizio del Liceo?-.
Katai ci pensò per un attimo.
- Non particolarmente... Sarò in classe con gli altri, quindi mi cambierà solo che lo studio sarà un pochino più difficile. E poi, se avrò qualcosa che non va potrò venire a chiedere a te no?- fece notare.
Mansuke sorrise.
- Si, decisamente- confermò.
Mansuke osservò per un attimo il bambino di fronte a lui. Non era per nulla bravo a fare amicizia, tranne Yue non aveva alcun amico... Però, i suoi papà gli avevano detto che quel bambino veniva da un posto simile al suo... Forse, sarebbero andati d'accordo...
Vide Katai sporgere appena il libro che aveva in mano verso di lui.
- Sono topo picolo per leggee bene... Mi aiuti?- mormorò. Quel bambino gli sembrava parecchio annoiato... Forse non avrebbe voluto avere a che fare con lui...
- Certo- mormorò Mansuke - posso... Sedermi di fianco a te?-. Katai fece un piccolo sorriso e annuì, leggermente più rassicurato.
Mansuke si sedette di fianco a lui e prese il libricino che il bambino gli stava porgendo. Si schiarì appena la voce, cercando di rimanere tranquillo, e iniziò a leggere.
- Wow, sei bavo!- esclamò Katai, osservandolo: e dire che lui aveva sempre ascoltato gli altri leggere, eppure non era così bravo...
- Grazie- mormorò Mansuke - mio papà... Studia per insegnare. Lui sa tante cose. E il mio papà più grande lo aiuta sempre, così poi lui aiuta me-.
- Wow...- sussurró Katai: probabilmente, i genitori di quel bambino si amavano come i suoi papà... Allora, dovevano essere proprio brave persone...
- Il mio papà potrebbe essere il tuo maestro- mormorò Mansuke - ti aiuterà tanto-. Iniziava a sentirsi leggermente più tranquillo...
Katai lo fissò per un attimo.
- E tu?- mormorò.
- Io?!- chiese Mansuke, confuso. Il minore annuì.
- Mi... Aiuteai? Come... Aico?- mormorò. Mansuke lo fissò per un attimo: voleva essere suo amico?
Deglutì appena: non era bravo a farsi amici, ma Yue gli diceva sempre che dovevano aiutare quelli più piccoli, e che quando lei avrebbe avuto un fratellino lo avrebbe di sicuro aiutato in tutto...
Vista l'amicizia dei suoi genitori con quelli di Katai... Quel bambino era un po' come il suo fratellino, no?
- Certo- mormorò, per poi fare un piccolo sorriso - qualsiasi cosa accada, conta pure su di me! Io ti aiuterò sempre!-.
Mansuke aveva sempre mantenuto quella promessa. Nonostante il carattere riservato del maggiore, i due erano sempre andati d'accordo, e il fatto che i loro genitori si vedessero così tanto li aiutava.
Katai da un lato era un bambino più tranquillo di quanto ci si potesse aspettare, ma dall'altro, quando si lasciava prendere...
- Non dirai a zio Shinichiro che ho fatto cadere i suoi attrezzi vero?- mormorò Katai, stringendo appena il pallone che aveva un mano - Junichi e Juichi si allenano sempre insieme, così ho pensato che anche noi avremmo potuto, ma visto che stavi finendo i compiti stavo iniziando a riscaldarmi...-.
Mansuke finì di ritirare gli attrezzi e si voltò verso di lui. Katai aveva sette anni, lui nove; era una differenza piccola, ma anche i suoi papà gli avevano detto che, vedendolo crescere, Katai avrebbe potuto pensare che avrebbero cambiato interessi e non sarebbero più stati amici. Però... Insomma, era come un fratellino per lui; non avrebbe mai potuto fare qualcosa di simile.
Gli rivolse un piccolo sorriso.
- Non preoccuparti, sarà il nostro piccolo segreto; ti va di andare fuori a giocare?-. Gli occhi del minore si illuminarono.
- Dici davvero?!-. Mansuke annuì.
- Certo; lo sai che puoi sempre contare su di me- affermò. Katai sorrise: si... Avrebbe sempre potuto farlo.
- Tra poco riprenderanno anche gli allenamenti! Non vedo l'ora!- esclamò Katai con un sorriso.
- Io un pochino meno- sospirò Mansuke; in quello, il minore era sempre stato più bravo di lui...
- Come mai ci metti sempre così poca forza?- chiese Katai, seduto sul letto del maggiore. Mansuke, che stava preparando le cose dell'allenamento del giorno dopo, si voltò verso il bambino, confuso.
- Cosa intendi?- gli chiese.
- Quando ci alleniamo... Hai buona tecnica, ma sembri tanto spaventato- commentò Katai. Mansuke per un attimo non rispose. Aveva parlato solo con Yue di faccende simili, ma adesso la sua amica era impegnata con il nuovo fratellino e non voleva disturbarla troppo...
Forse, poteva parlare con Katai, in fondo ormai erano amici da un po'...
- Non voglio rischiare di fare male a qualcuno- mormorò - ho paura di combinare qualche pasticcio... Preferisco usare la mia forza per rimediare-. Katai lo fissò per un attimo, e gli venne all'improvviso un'idea: era il momento di ricambiare tutti gli aiuti del maggiore!
- Alleniamoci insieme!- saltò giù dal letto - così potrai capire come usare la tua forza!-. Mansuke si voltò verso di lui, sorpreso.
- Sicuro?- mormorò.
- Certo, ti aiuterò volentieri! Anche perché, sia Hiro che i gemelli ora stanno dando una mano con i loro fratellini... Voglio riuscire a dare una mano anch'io a qualcuno!- rise Katai. Aiutava i suoi amici come poteva, ma era ancora un bambino e poteva fare poco...
Mansuke lo osservò, poi fece un piccolo sorriso.
- Bè... Nessuno dice che i fratelli minori non possano aiutare i maggiori no?- mormorò, e lo sguardo di Katai si illuminò.
Finalmente, poteva trovare anche lui dei modi per mostrargli quanto gli volesse bene... Gli avrebbe dato una mano con tutto sé stesso!
- E per... Quell'altra questione?- chiese Mansuke. Katai arrossì appena.
- Voglio aspettare ancora un pochino- mormorò - io... Voglio prima capire se stia succedendo qualcosa. Te ne ho parlato no?-.
Mansuke annuì: si, era stato il primo a cui l'aveva effettivamente detto.
Katai sentì bussare alla porta della stanza.
- Avanti- disse, lasciando giù il telefono mentre si voltava verso la porta, che si stava aprendo.
Rimase sorpreso nel vedere il volto di Mansuke comparire di fronte a lui.
- Ciao; posso?- chiese il maggiore.
- Certo- mormorò Katai - come mai sei qui?- gli chiese, mentre il ragazzo chiudeva la porta.
- I tuoi genitori sono parecchio preoccupati per te, per cui hanno detto di provare a vedere se a me avresti detto qualcosa in più- dichiarò il maggiore, andando verso di lui - di che si tratta?-.
Katai sbarró gli occhi.
- Papà si preoccupa sempre troppo...- borbottò; pensava che sarebbe stato più calmo, visto che un anno prima aveva già accennato al padre di un piccolo problema sentimentale... Ma Seyru era veramente molto apprensivo...
- Non ti obbligherò a parlarne se non vuoi, ovviamente- affermò Mansuke - però, se ti andasse... Sono qui per ascoltarti-.
Katai si morse appena l'interno della guancia. Non aveva previsto di dirlo a qualcuno, in fondo prima aveva ancora un paio di cose di cui accertarsi, però... Mansuke era come un fratello maggiore per lui, erano stati uniti dal primo momento e sapeva bene di poter contare su quel ragazzo in ogni momento e per ogni situazione. Quindi...
- Ti ringrazio- Katai si alzò, andando a sedersi sul letto; fece cenno al maggiore di sedersi di fianco a lui, e il ragazzo non esitò ad affiancarlo.
Katai fece un respiro profondo.
- Preparati: sarai il primo a sapere della mia cotta...-.
- Fai bene ad aspettare finché non sarai pronto- dichiarò Mansuke.
- Lo penso anch'io- mormorò Katai, poi un sorriso furbo si dipinse sul suo volto - tu e Yue?-. Il maggiore arrossì completamente.
- Lo sai com'è la situazione!- esclamò.
- Sono davvero curioso-. Mansuke si voltò verso Katai, seduto sulla panchina di fianco a lui a mangiare il gelato.
- Di cosa?- chiese.
- Tu e Yue siete parecchio affiatati... Non hai mai pensato di stare con lei?- gli chiese Katai. Non senti risposta e si voltò verso il maggiore, trovandolo completamente rosso.
Sbarró gli occhi.
- Non ci credo; ti piace?!- esclamò.
- Non dire cose simili!- sbuffò Mansuke, poi alzò gli occhi verso il cielo - Yue... È una ragazza fantastica, che è sempre stata al mio fianco e mi ha sempre aiutato. Lei ha bisogno di fare esperienze e di tanta libertà, e io voglio essere al suo fianco in questo-.
Katai lo fissò per un attimo, poi fece un piccolo sorriso.
- Sai fantastico, sai?- commentò, e il maggiore arrossì appena.
- Sei il primo con cui ne parlo, quindi non dire nulla- mormorò. Gli occhi di Katai si illuminarono appena.
- Certo!- esclamò. Era davvero felice di essere stato il primo a saperlo; ma in fondo... Mansuke non avrebbe potuto dirlo per primo a nessun altro.
Anche nel loro gruppo allargato, il legame che aveva con Katai era rimasto speciale, a metà tra due fratelli e due amici che anche quando avevano vite separate sapevano di poter contare uno sull'altro.
Ed era certo che si sarebbero aiutati molto anche in quello.
- Vero, lo so bene- rise Katai. Mansuke scosse la testa, divertito.
- A proposito, ti ricordi quella volta che...-.
- Certo che vanno proprio d'accordo eh?-. Senza che i due se ne accorgessero, quattro ragazzi si erano fermati a osservarli.
Masamune e Takeshi avevano deciso di fare un giro per riuscire a calmare il minore, e per caso erano incappati in Seyru e Miwo, che stavano rientrando in quel momento dalla spesa.
Senza neanche farlo apposta, si erano trovati molto vicino a dove i loro figli stavano parlando animatamente.
- Già, nonostante adesso abbiano molti più amici di un tempo, hanno mantenuto un bel rapporto- affermò Masamune, rispondendo alla frase detta poco prima dal compagno.
- Pare che sia di famiglia andare d'accordo con quelli di età diverse- rise Seyru - sapete, prima di adottarli avevo fantasticato sul fatto che i nostri figli sarebbero potuti stare insieme ma... Vedendoli così, non ce li vedo proprio. Mi sembrano super perfetti come amici!-.
- Hai imparato a capire quando la gente è interessata e quando non lo è?- commentò Miwo, guadagnandosi una linguaccia dal minore.
- Sono davvero felice... Che siano così tanti uniti. Mi ricordano noi- sussurró Masamune.
- È vero! Anche se ci siamo conosciuti tanto dopo, anche noi abbiamo decisamente un ottimo rapporto!- esclamò Seyru, facendo passare un braccio attorno alle spalle del ragazzo.
Takeshi e Miwo lanciarono loro un'occhiata, ma non dissero nulla; in fondo, per Masamune era stata una salvezza trovare un amico come Seyru, e anche Seyru aveva finalmente avuto l'occasione di avere un vero amico al suo fianco.
Si scambiarono un'occhiata.
Anche loro, nonostante Takeshi non fosse il più socievole del mondo, e nonostante avessero impiegato un po' ad avvicinarsi, alla fine avevano trovato decisamente un nell'equilibrio. E proprio come per i loro figli, l'amicizia tra i loro genitori e quel breve periodo in cui si erano conosciuti da piccoli li avevano spinti ad avvicinarsi ancora di più una volta cresciuti.
Erano amici da tempo, ormai si conoscevano bene: sapevano quando l'altro aveva bisogno d'aiuto, e sapevano anche quanto fosse importante l'amicizia che avevano costruito.
Nonostante tutti gli impegni che ci mettevano nel grande amore che provavano per i loro compagni, erano consapevoli che anche l'amicizia... Fosse un sentimento veramente importante.
Si voltarono di nuvola a guardare i loro figli, che stavano ancora parlando tranquillamente.
Uno, come Takeshi e Masamune, timido e un po' solitario, che aveva trovato i suoi obiettivi per cui combattere; l'altro, come Miwo e Seyru, molto più spigliato e diretto, ma anche lui con un lato dolce e protettivo che non esitava a tirare fuori con le persone a cui teneva.
I quattro adulti sorrisero: erano davvero felici che i loro figli... Avessero potuto sperimentare quell'amicizia da quando erano piccoli.
Erano certo che, proprio come la loro, sarebbe durata per sempre.
Storia richiesta da cupidohhhhh, spero ti piaccia!!!
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