✦ Ji-Ho Park ✦ (Danganronpa - House of Memories)
Per -winterhunter

➪ 🄿🅁🄾🄵🄸🄻🄴
Nome: Ji-Ho.
[ Dal sino-coreano 智 (ji), che significa "saggezza, intelletto", e 鎬 (ho), che significa "stufa, luminosa", o 昊 (ho), che significa "estate, cielo, paradiso". Sua madre aveva scelto questo nome perché era lo stesso del suo attore coreano preferito, "Shim Ji-Ho". E pensare che all'inizio voleva chiamare il figlio "Soju", che è il nome di un superarcolico che beveva spesso, anche in gravidanza. Ji-Ho è al corrente del fatto che sua madre assumesse alcool mentre era incinta di lui. La sua reazione? Spallucce e un grosso sospiro. Non può davvero essere considerato sorpreso dal comportamento di sua madre, è solo grato che ciò non abbia intaccato la sua salute ed è sano. Una volta, sua madre gli disse: "beh, dovresti ringraziare l'alcol, è grazie a quello che sei stato concepito." Ma comunque, che ne pensa del suo nome? Niente di che in realtà, è sicuramente meglio di "Soju" però. ]
Cognome: Park.
[ Dal sino-coreano 樸 o 朴 (bak), che significa "semplice, senza fronzoli", il nome descriveva perfettamente la famiglia di Ji-Ho, composta dalla madre e dal padre, perché era una famiglia a basso reddito che viveva con poche risorse e certamente non poteva permettersi beni superflui. Per fortuna non è stato così per la famiglia che ha costruito lui; anzi, il suo cognome è diventato piuttosto famoso nel settore della sicurezza. All'inizio, Park odiava il suo cognome perché gli ricordava comunque di essere figlio di quell'uomo che l'aveva abbandonato. Ogni volta che pronunciava il suo cognome, o qualcuno lo chiamava con quello, o lo leggeva scritto da qualche parte, gli veniva in mente ciò che aveva subito da quell'uomo. Ma allora, perché non cambiarlo? Beh, voleva riscattare il suo cognome, renderlo qualcosa che sua figlia non avrebbe mai disprezzato né di cui si sarebbe mai vergognata di portare. A parte tutto ciò, il cognome in sé non gli dispiace, specialmente perché sua moglie lo trovava adorabile, soprattutto per il suo significato in inglese. ]
Pronomi e genere: he/him - cisman
Nazionalità: sudcoreana.
[ Il ragazzo è nato e cresciuto nella Corea del Sud, ha passato la sua infanzia e adolescenza a Daegu, una delle città più povere del paese. Dopo essersi diplomato, si è trasferito a Seoul. Dove tutt'ora vive. Ji-Ho apprezza la sua cultura e il suo paese, non ha mai desiderato vivere da tutt'altra parte. ]
Età: 23.
[ Il ragazzo è giovane ma il modo in cui si atteggia e come parla, lo fa sembrare molto più adulto. Aggiungendo anche che avendo una figlia, è successo parecchie volte che venisse chiamato "dilf", dai suoi colleghi. ]

Data di nascità: 22 novembre.
[ This is for u, Vivy! Ed è anche la giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. Prima il suo compleanno non gli faceva ne caldo ne freddo, era una solita giornata per lui, questo finché non conobbe quella ragazza che sarebbe in futuro diventata sua moglie, quest'ultima amava organizzare le feste di compleanno.
Per il suo 23esimo compleanno però, non c'è stata alcuna festa. ]
Segno zodiacale: sagittario ♐️
[ Niente da dire qua, lui non ci crede negli oroscopi. ]
➪ 🅄🄻🅃🄸🄼🄰🅃🄴
Ultimate Safety Inspector
[ Un safety inspector, o ispettore di sicurezza, è un professionista incaricato di valutare e garantire che un luogo di lavoro, un edificio, un impianto industriale o un qualsiasi ambiente rispetti le norme e gli standard di sicurezza e salute sul lavoro. Il ruolo di un ispettore di sicurezza è quello di identificare potenziali pericoli, valutare i rischi, assicurarsi che le procedure di sicurezza siano correttamente implementate e che siano forniti dispositivi di protezione adeguati per i lavoratori. Gli ispettori di sicurezza lavorano in una varietà di settori, tra cui l'industria manifatturiera, l'edilizia, l'energia, la sanità, il trasporto e molti altri, al fine di prevenire incidenti sul posto di lavoro e promuovere condizioni di lavoro sicure. Possono anche condurre ispezioni regolari e investigare su incidenti per determinare le cause e suggerire miglioramenti per evitare futuri incidenti. La loro responsabilità principale è proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori e del pubblico in generale. ]
Ji-Ho ama il suo lavoro, ma è anche parecchio stancante e gli occupa molto tempo, il che lo tiene spesso lontano dalla famiglia: la sua giornata lavorativa inizia con una dettagliata pianificazione e preparazione. Deve esaminare documenti relativi alla sicurezza, esaminare manuali di procedure e normative per ottenere una visione completa delle sfide che affronterà. Una parte significativa del suo lavoro implica visite in loco presso luoghi di lavoro, impianti industriali e cantieri. Qui, si addentra nelle condizioni reali e mette in gioco la sua esperienza per identificare potenziali rischi, valutare la sicurezza e garantire che le regole e le normative siano rispettate. Le interazioni con lavoratori e dirigenti aziendali sono frequenti, poiché intervista e raccoglie informazioni sulla sicurezza, spesso cercando di ottenere una visione completa delle operazioni aziendali. Le sue visite possono richiedere notevole sforzo fisico, poiché esamina attivamente attrezzature, strutture e condizioni. Non c'è spazio per l'errore, perché il suo obiettivo principale è garantire che gli ambienti di lavoro siano sicuri per tutti. Quando trova rischi, deve formulare piani per ridurli o eliminarli e fornire raccomandazioni chiare per migliorare le condizioni di sicurezza. La documentazione è una parte essenziale del suo lavoro, e deve scrivere relazioni dettagliate delle ispezioni e delle azioni intraprese. Questi documenti sono cruciali per scopi legali e di conformità.
Ma perché ha scelto proprio questo lavoro? Motivi di lore :)
➪ 🄰🄿🄿🄴🄰🅁🄰🄽🄲🄴





Ji-Ho è un giovane di corporatura snella e di notevole statura, con un'altezza di 182 centimetri e un peso di 74 kg. Ha capelli neri di media lunghezza che di solito porta in uno stile topknot, con i capelli lunghi fino alle spalle quando li lascia sciolti. I suoi occhi sono di un vivido colore azzurro, in netto contrasto con la sua capigliatura scura e la carnagione pallida. Il suo viso ha delle linee decise e un'aria seria. Non ha tatuaggi o piercing, solo degli orecchini rotondi e neri in entrambe le orecchie.
Lui con i capelli sciolti:

➪ 🄲🄻🄾🅃🄷🄸🄽🄶

Avrebbe il suo work outfit nel Killing Game perché uomini in giacca e cravatta >>>>
Ha uno stile semi-elegante, quindi un tipo di abbigliamento che sta a metà tra l'abbigliamento formale e quello informale, con colori freddi come il nero e il grigio. E porta ancora la fede al dito.
➪ 🄿🄴🅁🅂🄾🄽🄰🄻🄸🅃🅈
La prima impressione che si ha di Ji-Ho potrebbe suggerire qualcosa di molto diverso rispetto a chi è veramente. Quando lo si incontra per la prima volta, sembra quasi rigido, come se avesse un palo nel didietro. Ma questa è solo la superficie, un primo impatto che può depistare chiunque non abbia avuto il tempo di comprendere la complessità della sua personalità. Ji-Ho non è la persona più espressiva che si possa incontrare. Non è un robot, assolutamente no, ma tende a comunicare le sue emozioni in modo più tranquillo e riservato. È dotato di una sorta di "resting bitch face", un'espressione facciale che, senza volerlo, suggerisce un certo grado di irritazione o fastidio. Questo spesso mette a disagio le persone, alcune delle quali si chiedono se Ji-Ho sia arrabbiato. La verità è che lui non comprende la ragione di tali domande, e innocentemente, risponde sempre con sincerità: "assolutamente no, perché me lo chiedi?". Questa peculiarità fa sì che possa essere frainteso come una persona fredda o distante, ma la realtà è ben diversa: Ji-Ho è semplicemente timido. È importante distinguere tra timidezza e introversia: mentre gli introversi preferiscono la solitudine perché la trovano rigenerante, Ji-Ho prova ansia e disagio in situazioni sociali o nelle interazioni con gli altri e non gli piace davvero rimanere solo. Con gli estranei, in particolare, si sente a disagio, il che lo porta a mostrare un lato più controllato e "robotico", pianificando anticipatamente le conversazioni senza lasciare trasparire alcuna emozione.
Ji-Ho dimostra una calma innata nel suo modo di esprimersi. Il ragazzo raramente alza la voce e cerca di mantenere un tono tranquillo anche nelle situazioni più intense. Se mai arrivasse a urlare, sarebbe più probabile per dolore o paura piuttosto che per rabbia. Quando si tratta di confronti o momenti tesi, Ji-Ho tende a mantenere il controllo sul suo linguaggio e tono di voce. Potrebbe manifestare un certo grado di irritazione o frustrazione, ma il suo modo di esprimersi non diventerebbe mai aggressivo. Non vorrebbe mai urlare contro qualcuno e cercherebbe di fermarsi dal farlo.
La tendenza di Ji-Ho a programmare e a seguire una rigida routine è un aspetto fondamentale della sua personalità. Questo atteggiamento gli offre una sorta di sicurezza mentale e, al contempo, lo rende estremamente scomodo al pensiero di uscire dalla sua zona di comfort. Per lui, varcare questi confini significa esporre la sua insicurezza interiore. Il suo passato ha plasmato la sua natura insicura e la paura costante di deludere o non essere all'altezza delle aspettative altrui. Questa ansia si traduce in un perfezionismo autoimposto che lo trattiene dal mostrare appieno la sua vera essenza e dal accettare se stesso completamente. Tuttavia, sotto questa scorza, Ji-Ho è un'anima compassionevole. Si preoccupa costantemente per gli altri, esprimendo la sua gentilezza attraverso piccoli gesti e molto raramente parole di conforto quando necessario. Nonostante questo, aprire completamente il proprio cuore e condividere le proprie inquietudini o i propri problemi con gli altri risulta estremamente difficile per Ji-Ho. Il ragazzo si è dovuto quasi crescere da solo, quindi non si è mai abituato all'idea di chiedere aiuto in caso di bisogno. Ed oltre a questo, c'è anche il fatto che, se chiedesse aiuto, si sentirebbe poi un nullafacente, qualcuno non in grado di fare le cose da solo. Tutto ciò è dettato anche dal fatto che, il ragazzo, è tormentato dal suo essere insicuro e la sua bassa autostima.
L'ambiente familiare è una tappa cruciale nella formazione dell'identità di un individuo. Le parole e le azioni dei genitori giocano un ruolo significativo nella costruzione dell'autostima e dell'immagine di sé. Un esempio emblematico di questo impatto può essere visto nel caso di Ji-Ho, il cui sviluppo emotivo è stato fortemente influenzato dall'educazione ricevuta in famiglia. Fin da bambino, Ji-Ho è cresciuto in un ambiente in cui suo padre utilizzava un linguaggio e un comportamento critico e spesso denigrante. Le parole acide e le costanti critiche del padre hanno plasmato la percezione di sé di Ji-Ho. Sentendosi inadeguato e incapace, ha sviluppato una bassa autostima e una profonda insicurezza riguardo alle proprie capacità. Le parole di suo padre, cariche di disprezzo e disapprovazione, hanno inciso pesantemente sulla psiche di Ji-Ho, creando cicatrici emotive difficili da superare. Queste esperienze infantili hanno avuto un impatto duraturo sulla sua percezione di sé, portandolo a dubitare delle sue abilità e a sentirsi sempre inferiore agli altri. Nonostante la sua apparenza calma e controllata, è costantemente tormentato da dubbi su se stesso, con una voce interiore che continua a ripetergli quanto sia "inutile".
Nonostante molte persone, come sua moglie, gli dicevano quanto fosse intelligente, a testimonianza degli ottimi voti a scuola e della sua brillante carriera. Il ragazzo continua ad avere dubbi su di sé, sulla sua intelligenza o sulla sua capacità di essere un bravo padre. Ed ecco anche un'altro motivo per cui Ji-Ho non cerca mai di fare nuove esperienze, perché ha troppa paura del fallimento. Preferisce circondarsi da ciò che gli piace e ha la certezza di essere bravo come con il suo lavoro e le faccende domestiche.
Psicologicamente (e fisicamente) lui non è forte, è fragile come una tazzina di porcellana, anche se è difficile vederlo: Ji-Ho non piange mai di fronte agli altri, non mostra mai la sua vulnerabilità. In questo mondo, mostrare debolezza equivale a essere masticati e sputati senza pietà. Perciò il ragazzo trattiene tutto, ogni preoccupazione, ogni angoscia, ogni ansia, chiudendole nei recessi della sua mente. È difficile per gli altri penetrare quel cerchio, solo una persona ci è riuscita. Proprio perché custodisce tutte le sue preoccupazioni senza condividerle, diventa molto vulnerabile allo stress. Potrebbe dipendere anche dal tipo di vita che conduce, chiuso in un ufficio, immerso nella lettura compulsiva di regole di sicurezza e documenti. Nelle situazioni difficili, Ji-Ho non riesce a mantenere la sua forza interiore, si sgretola facilmente, travolto dal panico e dallo stress. Tuttavia, non può permettere agli altri di percepirlo in questo stato, quindi utilizza esercizi di respirazione e di conteggio per ritrovare la calma.
Ji-Ho ha, disgraziatamente, ereditato alcuni tratti da suo padre che lo spingono ad essere un control freak, proprio come lui. Ma il ragazzo cerca sempre di tenerli nascosti o almeno ti tenerli a bada. Suo padre era un tipo rigido, fissato col perfezionismo, sempre a martellare sull'importanza di seguire regole ferree e di non sbagliare mai. Uno stress. E per quanto Ji-Ho tenti di nascondere questo lato, ogni tanto salta fuori. Tipo, diventa iper-attento ai dettagli e giudica se stesso e gli altri in maniera davvero critica, pretendendo perfezione e regole da manuale. Questa sua ossessione nel tenere tutto sotto controllo, specialmente quando si tratta di sicurezza o del suo lavoro, è proprio una roba che ha preso da suo padre. E non la digerisce granché. Il suo lato "control freak" si scontra spesso con la parte più sensibile e riflessiva di Ji-Ho. Cerca di bilanciare queste tendenze per evitare di diventare una copia di suo padre. Prova a essere più aperto con gli altri, meno rigido, e un po' più empatico. Ma è una lotta continua tra chi vuole essere e chi teme di diventare. Questa battaglia dentro di lui lo rende più sensibile quando sente di non controllare la situazione, scatenando stress e ansia che cerca di gestire al meglio.
Oltre a questo, c'è anche il suo lato da perfezionista. Si sforza di seguire un programma preciso, avere tutto sotto controllo e rispettare le regole che si è imposto. Anche la sua routine quotidiana, per esempio, è estremamente dettagliata e organizzata. E rappresenta una sorta di pilastro su cui si basa la sua esistenza. Ogni aspetto della sua giornata è pianificato minuziosamente, dai momenti per la colazione a quando fare lo shampoo.
Questo desiderio di controllo deriva dall'ansia di affrontare imprevisti o variazioni nella routine stabilita. Gli imprevisti rappresentano per lui una rottura, una frattura nella sua pianificazione perfetta, generando disagio e turbamento. Il timore di non avere il controllo su queste situazioni è una delle principali fonti di stress per Ji-Ho. L'importanza che lui attribuisce alla pianificazione dettagliata riflette un bisogno interiore di sicurezza. Questo senso di sicurezza è ottenuto attraverso la certezza di sapere cosa aspettarsi in ogni momento della giornata. È una sorta di meccanismo di difesa per fronteggiare le incertezze della vita, un modo per sentirsi più a suo agio in un mondo incerto e mutevole.
E mantenere tutto sotto controllo gli consente di sentirsi in qualche modo più capace e sicuro, anche se solo apparentemente.
Il ragazzo dimostra un'elevata protezione e premura verso le persone a cui tiene, in particolare sua figlia. La sua natura protettiva si manifesta attraverso un costante impegno nel garantire il benessere e la sicurezza delle persone a lui care. Sua figlia rappresenta un punto centrale nella vita di Ji-Ho. Egli si impegna profondamente per essere un padre presente, amorevole e protettivo. La sua preoccupazione per il benessere della figlia è evidente in ogni aspetto della sua vita quotidiana: dalle decisioni che prende per lei alle attenzioni costanti che le dedica. Cerca sempre di fornirle un ambiente sicuro e stabile, sia fisicamente che emotivamente.
La natura protettiva di Ji-Ho non si limita solo alla figlia, ma si estende anche alle altre persone che ama. Si preoccupa genuinamente per il loro benessere e sicurezza, cercando di garantire che siano al sicuro e al riparo da qualsiasi pericolo. La sua gentilezza e premura emergono maggiormente attraverso i gesti piuttosto che con parole. Aprirsi emotivamente è qualcosa di estremamente imbarazzante per Ji-Ho. Ad esempio, dire "ti amo" a sua moglie lo metteva sempre a disagio, portandolo ad arrossire nello stesso modo di quando pronunciò quelle parole per la prima volta. Lo stesso vale per i complimenti: preferisce evitare di farli, anche perché non si sente capace in quell'ambito. Inoltre, anche riceverli gli provoca una profonda ondata di imbarazzo; persino un semplice complimento lo farebbe arrossire in volto.
Ji-Ho tende a mostrare una certa resistenza quando si tratta di affrontare questioni emotive o discutere dei propri sentimenti. Questo comportamento è attribuito a diversi fattori, tra cui la sua timidezza e la propensione ad autoisolarsi nelle situazioni emotive.
Il ragazzo, sin dall'infanzia, ha dovuto affrontare una serie di situazioni che lo hanno costretto a crescere rapidamente, privandolo in parte della possibilità di sperimentare e godere appieno della propria infanzia. Rendendolo riluttante nell'affrontare direttamente questioni che coinvolgono i sentimenti.
E, Ji-Ho, è anche un codardo in certi aspetti, preferisce seguire sempre la strada più sicura. E quando c'è una discussione che coinvolge un esternazione delle proprie emozioni e sentimenti, il ragazzo preferisce scappare che avere un dialogo.
È un tipo che dà una seconda chance e non riserva rancori, crede che la gente possa cambiare alla fine, tipo: "Ok, hai sbagliato, ma ti darò un'altra possibilità, vediamo cosa ne esce." E questo si può vedere con il rapporto con sua madre.
Ji-ho non è il re dei confronti e piuttosto che andare a sbattere la testa contro un muro, preferisce lasciar perdere. Quindi, magari, questa cosa di dare una seconda chance potrebbe essere anche dettata sul non voler portare troppi casini nelle relazioni, evitare liti o tensioni, e pensa sempre che le persone possano imparare dagli sbagli. Magari lo fa anche perché gli fa piacere pensare che ci sia sempre una via d'uscita, un'opportunità per migliorare le cose. Forse lo spera anche per sé stesso.
Ji-Ho è un vero workaholic. Non è il tipo che adora star seduto sul divano a contemplare il vuoto, perché odia stare da solo con i propri pensieri. Per lui, essere immerso nel lavoro è come una sorta di protezione, uno schermo per non dover affrontare la tempesta di pensieri che potrebbero riempire la sua testa se rimanesse a contemplare il soffitto. La mente di Ji-Ho è come una galleria d'arte piena di opere complesse e inquietanti. Quando è solo con i suoi pensieri, è come se camminasse in questa galleria, osservando ognuno di quei dipinti, e spesso alcuni di essi sono piuttosto oscuri e preoccupanti. Perciò, per non finire in quel tour deprimente, preferisce tenersi impegnato con il lavoro. È come se il lavoro fosse la musica di sottofondo per mascherare quei pensieri fastidiosi, in modo da non farli diventare la sua unica concentrazione. Insomma, il lavoro per Ji-Ho è come un'ancora, qualcosa che lo mantiene stabile e lontano dalla tempesta. È la sua maniera per affrontare le sfide, rimanere concentrato e non lasciare che la sua mente diventi un terreno di pensieri caotici.
Si può dire che Ji-Ho ami come un gatto: vuole il proprio spazio, ma allo stesso tempo desidera la presenza della persona a cui tiene. Mostra il suo amore attraverso piccoli gesti e doni anziché esprimersi solo a parole. Desidera prendersi cura di chi ama e allo stesso tempo gli piace ricevere attenzioni e essere accudito. Può sembrare anaffettivo, ma cede facilmente quando viene tenuto stretto in un abbraccio.
𝐂𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐞:
Ji-Won Park
Età: 40
Status: vivo.

Ji-Ho ha avuto un rapporto difficile con suo padre, il signor Ji-Won, di lui non si hanno notizie da quando scappò di casa ben 13 anni fa, lasciando moglie e figlio. La fuga dell'uomo dalla famiglia ha portato una forma di liberazione per Ji-Ho, ma ha anche lasciato cicatrici emotive che continuano a influenzare il suo percorso di crescita e il modo in cui si rapporta agli altri. Ji-Ho ha ereditato alcuni tratti caratteriali da suo padre, come la sua mania per il controllo, ma una cosa è certa: non sarà mai come suo padre. Ha dimostrato di avere la forza e la determinazione per spezzare il ciclo di abuso che aveva caratterizzato la sua infanzia, soprattutto quando si tratta di sua figlia. La sua paura di replicare il comportamento ossessivo e autoritario di suo padre lo ha spinto a lavorare costantemente su se stesso. Ha fatto uno sforzo cosciente per riconoscere e affrontare quei tratti che aveva ereditato, cercando di trasformarli in una forma più sana di controllo. Mentre può essere un perfezionista e un control freak in alcune situazioni, lo fa con l'intento di proteggere e supportare sua figlia, non di dominarla o renderle la vita difficile.
-
Hye-Jin Park
Età: 39
Status: viva.

Come si è potuto intuire dalla questione del nome di Ji-Ho, sua madre, Hyen-Jin, è afflitta da alcolismo. Questa situazione persiste ancora oggi, ma sta cercando di affrontarla attraverso un corso di riabilitazione, che è stato gentilmente finanziato dal figlio. In passato, Hyen-Jin era un vero e proprio fantasma nella vita di suo figlio. Tuttavia, quando il marito è fuggito, la vita di Hyen-Jin ha subito una svolta. Ha dovuto farsi coraggio e cercare un lavoro, diventando un'hostess in un bar. Nonostante ciò, rimane una donna goffa e spesso sembra essere a metà tra il sonno e la veglia. Sebbene il rapporto freddo e distante che hanno avuto nel corso degli anni, Ji-Ho non ha mai abbandonato sua madre. Ha fatto ogni sforzo per aiutarla e ora, finanziando il suo corso di riabilitazione, sta cercando di darle una seconda possibilità. Hyen-Jin comprende l'importanza di questo gesto da parte di suo figlio e sta lavorando duramente per superare il suo problema di alcolismo e ricostruire il rapporto con lui. Tuttora, su richiesta di Ji-Ho, Hyen-Jin vive a casa del figlio, poiché Ji-Ho non riesce più a stare da solo nella sua abitazione. Anche se il ragazzo un po' se ne sta pentendo perché sua madre lo sta iscrivendo ad un sacco di siti di incontri-
-
Soo-Min Park
Età: 22
Status: deceduta.

La moglie di Ji-Ho, morta un anno fa, era una parte fondamentale della sua vita. I due si erano conosciuti a scuola, erano stati compagni di classe e avevano iniziato a frequentarsi quando avevano sedici anni. Si erano poi sposati a diciotto e avevano avuto la loro figlia un anno dopo. Chiunque conoscesse la coppia poteva affermare con certezza che i due erano a match made in heaven. Si completavano a vicenda, e Soo-Min era la roccia su cui Ji-Ho poteva sempre contare, colei che lo aiutava a emergere quando il ragazzo affrontava momenti difficili nei meandri dei suoi pensieri. La sua presenza era per lui una fonte di conforto, un rifugio in cui trovare pace. Era evidente quanto Ji-Ho ammirasse Soo-Min, attratto dal suo ottimismo e dalla sua costante forza sia interiore che esteriore, che rendevano la sua presenza ancor più rassicurante. Nonostante Ji-Ho fosse considerato una "causa persa," specialmente durante il liceo, a causa della sua propensione alla solitudine, Soo-Min non ha mai ritenuto che trascorrere del tempo con lui fosse una perdita di tempo. Inoltre, non ha mai cercato di "aiutarlo" forzatamente, ma si limitava a tenergli la mano mentre Ji-Ho cominciava ad aggiustarsi da solo. Lei era lì, per fargli capire come fosse amato e come meritasse di esserlo, infatti la ragazza era solita lasciare dei post-it sugli oggetti personali del marito con scritte vari frasi motivazionali:

Come ogni coppia sposata, avevano alti e bassi nella loro relazione, ma Ji-Ho e Soo-Min non si sono mai pentiti di aver scelto l'un l'altro. È davvero un peccato che quella loro bolla di felicità sia stata improvvisamente infranta con la tragica scomparsa della ragazza. La perdita improvvisa e dolorosa di Soo-Min ha scosso profondamente Ji-Ho. La casa che una volta era stata riempita di risate e amore ora era pervasa da un silenzio che sembrava opprimente. Ogni angolo ricordava il suo sorriso, la sua gentilezza e la sua presenza costante. Ji-Ho si è trovato a dover affrontare il vuoto emotivo di una perdita così significativa, e sua figlia ha dovuto fare i conti con l'assenza della madre che aveva tanto amato.
Ji-Ho nel killing game be like:
https://youtu.be/G6tISxVCBnM
-
Yeonu Park
Età: 4
Status: viva.

La figlia di Ji-Ho e Soo-Min è nata il 25 dicembre, e il suo nome, scelto dalla madre, significa "bellissima gemma". E questo è esattamente ciò che la bambina rappresenta per i suoi genitori, nonostante sia stata una sorpresa per entrambi. A causa del suo passato con il padre, Ji-Ho ha sempre temuto di non essere un bravo genitore e di diventare come quell'uomo. Ha sempre cercato di dedicare del tempo alla figlia, nonostante il suo intenso impegno lavorativo. Molte volte, è accaduto che Ji-Ho crollasse esausto sul divano appena tornato a casa, ancora vestito. Ma la mattina successiva, spesso si svegliava con la sua bambina addormentata tra le sue braccia, poiché era sgattaiolata di notte per stare vicino al suo papà. Ji-Ho è estremamente protettivo nei confronti della figlia, cercando costantemente di garantire la sua sicurezza. Fin da quando era neonata, aveva iscritto la bambina alla piscina comunale, dopo aver letto nei tanti libri sui neonati e come l'essere un bravo genitore, che il nuoto favorisce lo sviluppo e la crescita muscolare, sensoriale e cerebrale del neonato, oltre al fatto di evitare possibili incidenti di annegamento. Yeonu è allegra ed energica, le piace disegnare e giocare con i peluche ma soprattutto andare al parco a raccogliere piccole pietre e fiori da regalare ai suoi genitori (infatti la scrivania di Ji-Ho è piena di rocce e disegni della figlia). Per Ji-Ho, sua figlia è la luce che illumina le sue giornate più buie e la ragione per cui lotta per essere un padre migliore ogni giorno. Sua figlia è il suo motivo di ispirazione, la vuole proteggere con ogni fibra del suo essere e farebbe qualsiasi cosa per garantirle un futuro luminoso e felice. Da quando è morta la madre, la piccola vive a casa dei nonni materni e Ji-Ho cerca di farle visita ogni giorno.
-
Kyung-Min Shin & Ha-Neul Shin
Età: 54 & 55
Status: vivi

Sono i genitori di Soo-Min e i suoceri di Ji-Ho. Fin dai giorni del liceo, quando il ragazzo li ha conosciuti che era solo un amico di Soo-Min, i genitori di lei avevano una sottile speranza che la loro amicizia potesse trasformarsi in qualcosa di più. I genitori di Soo-Min in seguito avevano accolto Ji-Ho a braccia aperte e gli avevano mostrato affetto, rispetto e fiducia sin dall'inizio. Vedevano in lui un marito ideale per la loro amata figlia. Ji-Ho ha avuto l'opportunità di vedere e comprendere appieno come dovrebbe essere una vera famiglia, grazie a quella di Soo-Min. Questo è stato particolarmente significativo per lui, considerando la difficile esperienza che aveva avuto con la sua famiglia d'origine. La gentilezza, il rispetto reciproco e l'affetto che ha trovato nella famiglia di Soo-Min lo hanno aiutato a riscoprire il vero significato di una famiglia amorevole. Dopo la tragica perdita di Soo-Min, i genitori di ella hanno cercato di essere di sostegno a Ji-Ho. Nonostante il proprio dolore per la perdita della figlia, hanno visto la difficoltà in cui si trovava Ji-Ho, rimasto vedovo con una figlia da crescere. Hanno offerto il loro aiuto e il loro supporto in vari modi, desiderando sinceramente di aiutare Ji-Ho a superare quel momento così difficile. Tuttavia, Ji-Ho, pur riconoscendo il gesto di grande generosità dei suoi suoceri, ha deciso di affrontare personalmente la situazione e non ha accettato l'aiuto in termini di supporto finanziario o emotivo. La sua unica richiesta è stata quella che si prendessero cura della bambina.
-
Min-Ji Shin
Età: 25
Status: viva.

È la sorella maggiore di Soo-Min e quindi la cognata di Ji-Ho. Il rapporto tra i due è piuttosto complicato, caratterizzato da disaccordi e tensioni. Min-Ji non ha mai considerato Ji-Ho degno di sua sorella, poiché vedeva in lui una fonte di problemi nella vita di Soo-Min. Questo è in parte vero, dato che la loro relazione non è stata facile da costruire, e Ji-Ho ha avuto periodi difficili durante l'adolescenza. Le tensioni tra Ji-Ho e Min-Ji erano evidenti anche prima del matrimonio, con frequenti litigi e disaccordi. Soo-Min doveva spesso intervenire per cercare di riappacificarli. Tuttavia, la tragica morte di Soo-Min ha reso ancora più teso il rapporto tra Ji-Ho e Min-Ji.
Curiosità:
✍︎ Il suo love language è "acts of service", che si basa su gesti di servizio per esprimere amore e affetto verso il proprio partner. Nel tempo libero, Ji-Ho si dedicava a cucinare per la famiglia e a prendersi cura della casa, incluso il bucato e altre faccende domestiche. Un aneddoto divertente riguarda il periodo in cui sua moglie era incinta: per un intero mese, Ji-Ho cucinava esclusivamente Japchae, una pietanza popolare nella cucina coreana composta da verdure saltate in padella e noodles di patate dolci. Questo perché sua moglie aveva sviluppato un'inaspettata fissazione per quel piatto durante la gravidanza. Forse proprio per questo motivo, il Japchae è diventato il piatto preferito di loro figlia.
✍︎ Va da un terapista e questo gli ha consigliato di praticare la plant therapy, perché aiuta a ridurre lo stress. La casa di Ji-Ho è piena di piante, ed è ormai diventata parte integrante della sua routine prendersene cura, anche se sua madre pensa che la casa del ragazzo stia diventando sempre più una giungla.
✍︎ Ji-Ho, inizialmente, non era un fumatore. Tuttavia, dopo la morte di sua moglie Soo-Min, mentre sistemava la casa, aveva trovato un pacchetto di sigarette che apparteneva a lei. Mentre teneva in mano quelle sigarette, è stato colto da un senso di nostalgia e ne ha provata una, notando come avesse lo stesso retrogusto che sentiva sulle labbra della moglie quando la baciava. Così, ha iniziato a fumare le sigarette di Soo-Min come un modo per sentirsi più vicino a lei anche dopo la sua scomparsa. All'inizio, ne fumava solo una ogni tanto, solo per quel motivo, ma continuando è diventato dipendente dalla nicotina. Ed è una cosa abbastanza contraddittoria per una persone come lui, fissata con la salute e la sicurezza. Non è quel tipo di fumatore che deve avere sempre la sigaretta in bocca altrimenti muore, per fortuna. Per ora è arrivato a tre sigarette al giorno e almeno una la fuma quando ha i suoi periodi di insonnia.
✍︎ Visto che Soo-Min faceva la fotografa, ci teneva a fotografare ogni momento speciale e conservarlo nell'album di famiglia. Ecco due foto che si possono trovare dentro l'album:


✍ Il cibo preferito di Ji-Ho è il tonno, in qualsiasi modo, si può dire che sia il suo comfort food. Poi ci sono i tteokbokki e i mochi ma quest'ultimi non li mangia da un sacco perché al suo primo appuntamento con Soo-Min si era quasi strozzato con uno di questi. Ancora oggi se ne vergogna e ha vietato anche alla figlia di mangiarli, perché i mochi, per quanto siano buoni, sono anche mortali: essendo eccezionalmente appiccicosi, richiedono una lunga masticazione prima di essere ingoiati; chi non può masticare bene - come i bambini, o gli anziani - può trovarli difficili da mangiare. E il problema è proprio questo: se non viene masticato ma semplicemente ingoiato, il mochi si blocca in gola e può portare al soffocamento. E si, molta gente è morta per queste palline di riso.
✍︎ Essendo un maniaco della sicurezza, ha l'abitudine di mettersi sempre la cintura in macchina, invitando anche gli altri a farlo. Poi sa fare alcune manovre di pronto soccorso come il RCP (la rianimazione) e la manovra di Heimlich (quella per i soffocamenti), quest'ultima imparata per le sue paranoie di sua figlia che si possa soffocare con il cibo. Qualcuno è ubriaco? No problem, Ji-Ho al salvataggio, con i suoi vari metodi (imparati per esperienza) per far passare la sbornia.
✍︎ Ha la capacità di addormentarsi da qualunque parte, tranne che nel suo letto, a quanto pare. In questo periodo sta soffrendo di insonnia, riuscendo a fare qualche riposino solo al mattino e al pomeriggio, magari mentre è in ufficio. Ah, e come ogni padre che si rispetti, russa.
✍︎ Ha paura delle api. Il ragazzo ha una paura irrazionale di quegli insetti, anche se non è mai stato punto da nessuno di loro. La sua ansia nasce dal timore di essere allergico al loro veleno e di rischiare la vita in caso di puntura. Ma questa paura si estende anche a sua figlia: e se anche lei fosse allergica e dovesse affrontare uno shock anafilattico? Per questo motivo, vorrebbe sottoporre sua figlia a un test allergologico.
✍︎ Indossa gli occhiali da lettura e anche per lavorare al computer, visto che hanno le lenti anti luce blu e sta molte ore davanti allo schermo.
Stats:
Sanità fisica: 4
Sanità mentale: 3
Intelligenza: 5
Agilità: 2
Creatività: 0
Cosa gli piace:
✍︎ I gatti. Ha sempre desiderato avere un gatto domestico, specialmente da bambino, ma per diverse ragioni non ha mai potuto realizzare quel desiderio. Era solito dare cibo ai gatti randagi del suo quartiere. Ora che è adulto ha accantonato quel desiderio, non vorrebbe un'altra responsabilità sulle spalle.
✍︎ I pomodori. Se li mangia anche a morsi, come fossero mele. Sua moglie invece li odiava e ogni volta li levava dal suo piatto per darli a lui ✨️ the tomato theory ✨️ Questa cosa la fa pure la figlia.
✍︎ Le tisane alle erbe. Depurano e disintossicano l'organismo, a partire dal fegato, molto delicato e spesso sottoposto a stress (lo è 24 ore su 24)
✍︎ L'inverno, perché non suda come un pazzo e poi a dicembre la sua bimba fa il compleanno.
Cosa non gli piace:
✍︎ I film, è più forte di lui, ogni volta si addormenta alla visione di uno di questi. Una volta si è addormentato al cinema quando è andato a vedere Frozen 2 con sua moglie e la figlia.
✍︎ La pioggia. Il traffico che si crea per le strade di Seoul, per quattro gocce, è impressionante e fa stressare ancora di più il povero Ji-Ho (odia ritardare, soprattutto a lavoro).
✍︎ I cambiamenti improvvisi: tende sempre a a pianificare attentamente le cose, quindi i cambiamenti improvvisi o inaspettati nelle sue pianificazioni sono una grossa fonte di frustrazione.
✍︎ La disorganizzazione e il caos, questo vale anche per quel genere di persone caotiche che non sanno seguire le regole.
✍︎ Le pesche e i cibi precotti. Quest'ultimi praticamente erano tutti i suoi pasti fino a quando aveva 12 anni. Ciò avveniva perché, quando suo padre era presente, non sapeva cucinare e sua madre era spesso troppo ubriaca per farlo. A 12 anni, Ji-Ho si è trovato costretto a arrangiarsi e ha iniziato a cucinare sia per sé che per sua madre, diventando bravo in cucina grazie a questa esperienza.
Punti forti:
1. Attento ai dettagli. Un ottimo termine che può essere utilizzato per descrivere Ji-Ho, indicando la sua capacità di prestare particolare attenzione ai dettagli in ogni compito che affronta. Ji-Ho è una persona meticolosa e precisa, assicurandosi che nessun particolare venga trascurato o lasciato al caso. Inoltre, la sua attenzione ai dettagli si dimostra particolarmente utile nel suo ruolo di safety inspector, dove è fondamentale esaminare attentamente i luoghi di lavoro, l'attrezzatura e il benessere dei dipendenti per garantire la conformità alle leggi e ai regolamenti statali. Ji-Ho si impegna a valutare meticolosamente ogni aspetto del processo di ispezione, individuando potenziali pericoli, questioni di conformità e preoccupazioni per la sicurezza. Questo livello di attenzione ai dettagli è essenziale per garantire una segnalazione accurata e per garantire che gli standard di sicurezza siano sempre rispettati.
2. Forza di volontà. Ji-Ho possiede una straordinaria forza di volontà, una caratteristica che si è manifestata fin dall'infanzia. Da bambino, si era impegnato al massimo per apprendere a cucinare e per occuparsi delle faccende domestiche, prendendo su di sé la responsabilità al posto della madre. La sua forza di volontà è diventata ancor più evidente da adulto con il suo desiderio di essere un buon padre per sua figlia, non volendo diventare una copia di suo padre.
3. Ji-Ho è dotato di una memoria eccezionale, che si traduce in una capacità sorprendente di memorizzare dettagli visivi con straordinaria chiarezza e precisione. Questo dono rappresenta un punto di forza significativo in diversi aspetti della sua vita. In particolare, la sua memoria fotografica è un vantaggio notevole nella sua carriera lavorativa. Ji-Ho può esaminare documenti, schemi, progetti e qualsiasi altro materiale visivo e immagazzinarli nella sua mente con un livello di dettaglio straordinario. Questa abilità gli consente di svolgere il suo lavoro con un'accuratezza eccezionale, riducendo al minimo gli errori e le omissioni. Questo aspetto si rivela particolarmente prezioso nei compiti di sicurezza e ispezione, poiché gli consente di raccogliere dati e informazioni complesse con facilità e di richiamarle durante le sue valutazioni. La sua memoria eccezionale non è limitata al lavoro, ma si estende anche alla sua vita personale. Ji-Ho è spesso una risorsa affidabile per familiari e colleghi quando si tratta di ricordare appuntamenti, scadenze o obblighi. Inoltre, dimostra un'attenzione ai dettagli sorprendente anche in situazioni più personali, ricordando le preferenze delle persone, come il loro piatto preferito o il colore preferito. Quando era sposato, era lui nella coppia a ricordare sempre gli anniversari. Capitava spesso che si recasse nello studio fotografico della moglie con un mazzo di fiori, lasciando la ragazza confusa e successivamente sconvolta nell'essersi scordata il loro anniversario di matrimonio. Ji-Ho non si è mai arrabbiato per ciò.
Punti deboli:
1. Ji-Ho, nonostante la sua apparenza di uomo forte e risoluto, nasconde un mondo interiore fragile e insicuro. La sua bassa autostima è radicata in un passato doloroso: un padre critico e irascibile, pronto a urlare anche per il più piccolo errore, come rovesciare un bicchiere d'acqua. Questo ambiente ha alimentato in Ji-Ho la convinzione di essere un incapace. La madre, quasi assente, non ha potuto contrastare questa spirale di insicurezza. Nelle relazioni personali, la sua autostima traballante crea tensioni e dubbi sulle sue capacità di essere un buon genitore, partner o amico. Tuttavia, Soo-Min è stata una luce nel buio. La sua tenacia nel voler stare accanto a Ji-Ho, nonostante la sua iniziale resistenza, è stata un vero miracolo. Forse, proprio grazie a lei, Ji-Ho ha imparato, un po' di più, a credere in se stesso.
2. Overthinking. Ji-Ho è spesso tormentato dal desiderio di avere il controllo su aspetti della sua vita che sono al di là del suo potere. Questo desiderio lo spinge a un eccesso di pensieri e preoccupazioni, cercando di immaginare e prevedere ogni possibile esito e situazione. Questo comportamento potrebbe sembrare paradossale: cercare di ottenere il controllo su cose che non possono essere controllate. Tuttavia, per Ji-Ho, questo è un modo di far fronte alle sue insicurezze e paure. Una parte di Ji-Ho crede che anticipare ogni possibile risultato lo metta in una posizione di vantaggio. Questo approccio gli dà un falso senso di controllo, che a sua volta gli dà un senso di sicurezza. La sua mente elabora costantemente scenari, cercando di prepararsi a qualsiasi eventualità. In questo modo, spera di ridurre al minimo il dolore o le difficoltà che potrebbero derivare da situazioni indesiderate. Tuttavia, questa costante elaborazione di scenari può essere esaustiva e spesso si traduce in uno stato di costante ansia. Ji-Ho si trova in un ciclo senza fine di preoccupazione, cercando di dominare situazioni al di fuori del suo controllo.
3. Freeze response. La "Freeze response" è una risposta fisiologica e psicologica che si verifica in situazioni di stress o minaccia. È una delle tre principali reazioni al pericolo, insieme alla "Fight response" (combattimento) e alla "Flight response" (fuga), come descritto dalla teoria della "risposta di lotta o fuga" (fight-or-flight response). Nel caso della "Freeze response", una persona può diventare temporaneamente immobile, incapace di reagire o di pensare chiaramente. Questa reazione è spesso associata a una sorta di paralisi emotiva e fisica, dove l'individuo si sente sopraffatto dallo stress o dalla paura. La "Freeze response" è spesso osservata in situazioni di grande pericolo o trauma, ma può anche manifestarsi in situazioni di minore stress, come le situazioni in cui qualcuno viene urlato contro. E proprio in queste situazioni, Ji-Ho tende ad avere questa risposta. Quando viene urlato contro o sente qualcuno urlare, il ragazzo si blocca come se fosse congelato, la sua mente va in panico e lui diventa incapace di reagire o rispondere, arrivando perfino a coprirsi le orecchie con le mani.
Orientamento sessuale:
Unlabeled.
Ji-Ho non ha mai davvero pensato alla sua sessualità e non ha mai avuto una relazione al di fuori di quella con Soo-Min. Può considerarsi etero? Non si sa. Fatto sta che giorni fa, sua madre, per completare l'iscrizione del figlio a un sito di incontri, gli chiese proprio il suo orientamento sessuale. La risposta del ragazzo è stata: "Non lo so, e sinceramente, non mi interessa neanche avere un'etichetta addosso."
➪ 𝙁𝙍𝘼𝙎𝙄
Presentazione:
Ji-Ho con aria seria e ordinata, farebbe un inchino accompagnato da un rispettoso saluto e la sua presentazione: "Anyong haseyo, mi presento, sono Park Ji-Ho. Sono l'Ultimate Safety Inspector e il mio ruolo consiste nell'assicurarmi che i luoghi di lavoro siano sicuri e conformi alle leggi e regolamenti di sicurezza. È un piacere conoscerti."
Annuncio del Killing Game:
Partiamo già dal fatto che ci saranno, sicuramente, un sacco di urla degli altri partecipanti. Aggiungiamo poi anche la realizzazione dell'annuncio del killing game e avremo un pratico esempio della freeze response di Ji-Ho. Infatti il ragazzo sarebbe congelato sul posto, i suoi occhi spalancati e le pupille dilatate, il respiro ansimante che uscirebbe dalla sua bocca leggermente aperta. La testa abbassata e le mani a coprirgli le orecchie. La sua mente piena di pensieri ma uno si farebbe spazio tra tutti: deve tornare a casa da sua figlia, dalla sua bambina. Non può lasciarla, non ora, non così. Dopo alcuni secondi, Ji-Ho comincerebbe a contare, la sua voce pari a un sussurro. - "1...2...3...calmati...respiri profondi...1...2...3...datti un contegno Ji-Ho..." - Dopo aver fatto vari respiri profondi ad occhi chiusi, il ragazzo li aprirebbe e farebbe un passo verso il Mono di turno o chiunque avesse fatto l'annuncio. - "Qual è il prezzo del riscatto? Sborserò qualsiasi cifra, basta che mi...ci liberi" -
Se scoprisse un cadavere:
Di fronte al cadavere, il ragazzo sarebbe colto da un improvviso sussulto, porterebbe istintivamente una mano alla bocca nel tentativo di reprimere con tutte le sue forze un urlo che vorrebbe sfuggire dalla sua gola. Successivamente, volterebbe le spalle al corpo, non riuscendo a mantenere ancora lo sguardo su di esso, si potrebbe chiaramente osservare come Ji-Ho avrebbe un pallore sul viso e sarebbe un fascio di nervi. Se fosse lui l'unico a scoprire il cadavere, si allontanerebbe con passo svelto, dirigendosi prontamente a informare gli altri. Cercherebbe di raccogliere la propria calma prima di parlare, asciugandosi il sudore freddo dalla fronte e mormorando con voce ansiosa - "Ho... ho trovato un cadavere." -
Se scoprisse il cadavere di unx amicx:
Ji-Ho rimarrebbe immobile sul posto e anche se non vorrebbe per nulla al mondo, i suoi occhi si poserebbero sul cadavere, causandogli un sussulto. Immediatamente, chiuderebbe gli occhi, stringendoli così forte da farsi quasi male, consapevole che il danno ormai è fatto: ha visto il corpo senza vita del sux amicx. Si coprirebbe le orecchie con le mani per sfuggire alle voci e alle urla degli altri. Ardentemente desidererebbe che tutto fosse solo un brutto sogno, vorrebbe non aver mai visto il cadavere, perché quell'immagine lo perseguitarà per sempre, oscurando ogni ricordo del sux amicx con la visione fredda e orribile del suo corpo senza vita. A un certo punto, Ji-Ho si sentirebbe staccato dalla realtà, tanto che, aprendo i suoi occhi ora vuoti, si allontanerebbe dalla scena senza proferire una parola. Rimasto finalmente solo, forse chiuso in camera sua, cederebbe a un pianto disperato, con la testa che gli pulserebbe e mille pensieri che gli frullerebbero nella mente, tra cui il tormentoso interrogativo: "Perché hai guardato?"
Se scoprisse il cadavere di unx nemicx:
Ok, che quella persona non gli stesse simpatica, ma gioire per la sua morte sarebbe da sadici. Ji-Ho sentirebbe una sensazione amara in gola mentre si passerebbe una mano sulla faccia, un segno evidente di frustrazione. La vista del cadavere gli farebbe stringere i denti, perché comprenderebbe che dietro a quella morte ci sarebbe un assassino in circolazione. Il suo sguardo si abbasserebbe al pavimento, dove scruterebbe pensieroso le tracce di qualcosa che forse avrebbe preferito non vedere, sangue. Le sopracciglia di Ji-Ho si aggrotterebbero, testimoniando la confusione e il disappunto che si manifesterebbero nel suo volto. Preferirebbe trattenere le parole, evitando di pronunciare banali "mi dispiace" che sembrerebbero vuote in un momento così serio. In silenzio, cercherebbe di elaborare la situazione, conscio che in certi casi il silenzio comunica più di mille parole.
Se venisse accusato durante il trial:
In piedi davanti al podio, sotto gli occhi dei suoi compagni, Ji-Ho avvertirebbe il peso delle accuse come un macigno sulle spalle. Allenterebbe leggermente la cravatta al collo mentre inizierebbe a contare mentalmente per cercare di calmarsi. La sua voce cercherebbe di essere più ferma e sicura possibile. - "Non ho alcun motivo per uccidere nessuno, soprattutto non lo farei nel rispetto di Yeonu. Potrei mai renderla figlia di un assassino?"- esclamerebbe, mantenendo lo sguardo fisso sugli altri partecipanti. - "Siamo tutti intrappolati in questo gioco insensato, e uccidersi a vicenda non ci porterà da nessuna parte. Dobbiamo trovare chi ha orchestrato tutto questo e metterlo fuori gioco!" - Le sue mani sarebbero strette a pugno, il volto segnato dalla determinazione. Tuttavia, la freeze response minaccerebbe di sopraffarlo in qualsiasi momento. Continuerebbe a parlare, cercando di convincere gli altri della sua innocenza. - "Capisco che le prove possano sembrare contro di me, ma dobbiamo guardare oltre le apparenze. Qualcuno sta cercando di manipolarci, di farci diventare nemici. Non possiamo cadere in questa trappola." -
Se scoprisse che il colpevole è unx sux amicx:
Ji-Ho starebbe in silenzio, chiuso nei suoi pensieri, a riflettere. Dovrebbe arrabbiarsi? Ma ne avrebbe il diritto? In fondo, quella persona poteva davvero considerarla sua amica? Forse aveva ignorato segnali importanti e avrebbe potuto fermare quello che considerava sux amicx, ma nella situazione in cui si trovavano, qualcosa come l'amicizia poteva essere reale? Ji-Ho finalmente si sbloccherebbe, tornando alla realtà, i suoi occhi taglienti si poserebbero sul sux "amicx". - "Ero forse troppo ingenuo nel pensare che nella mia lista di chi avrebbe ceduto alla fine, tu non ci saresti mai statx." - La sua voce sarebbe carica di amarezza.
Se scoprisse che il colpevole è unx sux nemicx:
- "Ci avresti lasciato qui a morire" - esclamerebbe Ji-Ho come se fosse una conclusione ovvia. Guarderebbe il suo nemico con uno sguardo glaciale, scrutandolo dall'alto al basso. - "E non posso dire di esserne sorpreso." -
Fa la dichiarazione d'amore:
Mi dispiace per chiunque cercherebbe di pullare questo dilf, la vedo molto difficile. Soprattutto perché lui stesso non vuole avere una relazione. Insomma, è vedovo da un anno, si sentirebbe una merda nell'innamorarsi di qualcuno. Anche se, bro, non è una cosa che puoi controllare. Sua madre stessa ha cercato di fargli entrare nel suo testardo cervellino che non può rimanere vedovo a vita.
Sua madre: "Ji-Ho, hai solo 23 anni, sei troppo giovane per rimanere vedovo e single a vita."
La risposta di Ji-Ho? Nulla. Solo un "mhm".
Ma quindi, se capisse di provare dei sentimenti per qualcuno? Si farebbe schifo e cercherebbe di reprimerli il più possibile. Ecco perché una confessione da parte sua sarebbe più unica che rara. Il ragazzo dovrebbe essere messo proprio alle strette per fare il primo passo. Sarebbe anche la confessione meno romantica della storia. Il ragazzo vorrebbe solo togliersi questo sassolino dalla scarpa e via, manco gli passerebbe nell'anticamera del cervello di poter essere ricambiato. E, in realtà, spererebbe di non esserlo, perché la cosa diventerebbe ancora più complicata. Se venisse rifiutato, amen. Almeno si è tolto il pensiero. Ma se invece venisse ricambiato? Sentirebbe un grosso macigno sullo stomaco, qualcosa che dovrebbe portargli gioia gli porterebbe invece solo ansia e stress. Perché penserebbe subito a sua moglie e di quanto in realtà gli manchi ancora, e di come avrebbe paura che in realtà stia usando questa persona solo come un rimpiazzo. Insomma, il bro e il suo solito overthinking.
Ma passiamo finalmente a questa dichiarazione orribile:
"Guarda, non sono bravo con queste cose, ma c'è qualcosa che dovrei dirti. È solo che... non volevo innamorarmi di nuovo, sai? Mia moglie...era tutto per me, e ora che è andata via, ho cercato di tenere tutto a distanza. Ma poi sei arrivatx tu. E io... non so cosa fare con questi sentimenti. Non volevo che succedesse, ma eccomi qui a dirtelo. Il fatto è che... non sono certo di meritare qualcuno che mi ami, specialmente in questa situazione. Ho ancora mia moglie nel cuore, e ho paura di farti del male. Non sono pronto per questo, non adesso. Capisci, giusto? Non voglio che tu finisca per soffrire a causa mia."
Qualcuno lo faccia rinsanire con una testata pls (or with a kiss 🤭)
Riceve la dichiarazione d'amore:
Se ricevesse una dichiarazione d'amore invece...panico, paura, ansia. Queste sarebbero le tre emozioni che dominerebbero il corpo e il cervello di Ji-Ho. Questa persona è innamorata di lui? Proprio lui? Tra tutti quelli che ci sono in questo Killing Game, perché proprio lui? Ma porca puttana! Ji-Ho sarebbe in conflitto sia se ricambiasse che no, e in entrambi i casi potrebbe benissimo rifiutare, sempre per il fatto che ami ancora sua moglie e tutto l'altra cosa che ho scritto prima nella sua dichiarazione. Ovviamente non è uno stronzo che ti tira in faccia un "no" secco o che fa direttamente scena muta. Il ragazzo invece abbasserebbe lo sguardo sulle fede che porterebbe ancora al dito e la strofinerebbe leggermente tra l'indice e il pollice, farebbe un respiro profondo prima di alzare lo sguardo verso quella persona. - "Io...non so che dire, non sono perfetto e non so cosa ci trovi in me. Sono vedovo da relativamente poco e ho anche una figlia a carico, poi c'è tutta questa situazione con il Killing Game e..." - Il ragazzo si passerebbe una mano sulla fronte, cercando di calmarsi - "Quello che sto cercando di dirti è che sono un casino e non capisco come vorresti stare con uno del genere. E non so se posso accettare i tuoi sentimenti, per...tanti motivi in realtà."

Bạn đang đọc truyện trên: TruyenTop.Vip