capitolo²⁴
Il letto di Stiles è una delle cose più comode che esistano e, vi prego, non pensate a male.
Non che sia stata molto cosciente della situazione, questa notte. Capivo cosa succedeva soltanto grazie a questa nuova connessione formatasi tra me, Scott e Stiles. E deve di sicuro essere successo qualcosa a Scott. Cavolo, l'onda di tristezza che mi è arrivata addosso penso possa battere dieci a zero qualsiasi tipo di depressione già esistente al mondo. Non ho idea di cosa sia successo al mio amico, ma di sicuro non ne è uscito proprio rose e fiori.
Ma tornando al letto di Stiles...
Per tutta la notte ho sempre sentito questo soffice materasso sotto la mia schiena, e Dio, devo chiedergli dove l'ha comprato! Questo coso ti porta letteralmente in paradiso.
Scommetto che vi state chiedendo come so di essere a casa di Stiles, essendo bella che svenuta.
Semplice! Mai nella vita la stanza di un lupo mannaro teenager, che gioca a lacrosse, e che è ha gli ormoni in palla per una ragazza, può profumare così divinamente. Ergo, sicuramente mi trovo a casa di Stiles.
Non che la sua di stanza abbia un odore migliore. Ma almeno non profuma di cane bagnato.
Questa notte è stata strana.
Non ho sognato niente, la mia testa era completamente vuota. Ho dormito come un ghiro, e nessuno mi ha disturbato. E quando mi sono svegliata ero bella che in forze per la giornata di scuola.
Sembra perfetto vero? Be', non lo è stato per niente.
Nonostante non abbia sognato nulla, ho sentito per tutto il tempo questa strana sensazione dentro di me. Sì, penso anch'io sia la conseguenza della connessione creatasi tra me e i miei amici, ma allora perché è stata così confusionaria? Per tutto il tempo mi è sembrato di sentire Stiles e Scott accanto a me: sentivo le loro emozioni, i loro dubbi, le loro certezze. Ma c'era qualcosa di più. Era... particolare. Mi è sembrato quasi di sentire delle... melodie. Non ne sono sicura, ma è successo qualcosa di importante ieri notte, e di sicuro non è una semplice connessione di qualche tipo.
Dovrei dare un'occhiata al libro di mio padre, se sapessi dove sia. Molto probabilmente da qualche parte in soffitta, sempre che Marina non l'abbia trovato e gettato nel camino.
Ma sì, in poche parole è stata una notte più che strana. E non so se nascondesse qualcosa di buono o meno.
Sono a scuola. Fin qui tutto bene, direte voi (per quanto si possa stare "bene" in un edificio del genere). Tra poco io, Scott, Stiles ed Allison abbiamo un test importante con il professor Harris. Che felicità!
E riuscirei anche a farlo, essendomi preparata al meglio nei giorni scorsi. Peccato che senta due canzoni sparate a tutto volume nelle orecchie!
Sul serio, da quando sono entrata nell'atrio della scuola non accennano a smettere. Non che mi dispiaccia sentire della musica, anzi mi aiuta a rilassarmi, ma il problema è che non ho messo né cuffie né auricolari.
Perché diavolo sento queste canzoni nella testa?!
Sapete cosa sono i mix? Quando prendi pezzi di più melodie diverse e li unisci creando una specie di Frankenstein musicale. Ma alla fine, di solito, il risultato è un paradiso per le orecchie. Ecco, adesso nella mia testa sta risuonando a tutto volume un mix tra Can You Feel My Heart dei Bring Me The Horizon e Sarcasm dei Get Scared. Io amo queste due canzoni, come qualunque altra esistente. Mi aiutano a sentirmi più forte, e aumentano le mie abilità. Ma non sono la musica adatta da avere in sottofondo, quando hai un importante compito di fisica. Soprattutto se il professore è Harris.
Da dove diavolo sono spuntate? Che io sappia, le kitsune Ongaku non hanno un potere che permette di scegliere una canzone a caso, e sentirtela in testa. Sarebbe parecchio strano: diventare un jukebox umano non è mai stato nella mia lista dei desideri. Ma allora perché continuo a sentirle? E perché proprio queste due? Perché non due di musica classica, o jazz, o rap? Non che il metal mi dispiaccia, anzi, direi che è uno dei miei generi preferiti. Ma perché proprio queste due canzoni? Cosa hanno di speciale? Cosa le distingue dalle altre? Cosa-
<<Allora...>>.
La voce squillante di Stiles mi discosta dai miei pensieri, ma è quasi sommersa dalle due melodie che sento in testa. Porto il mignolo verso una delle mie orecchie, strizzando gli occhi, in un disperato tentativo di abbassare il volume della musica che sento.
<<Quando hai intenzione di dirci cosa ti è successo ieri? Io e Scott non abbiamo ancora la capacità di leggere il pensiero!... Tanto meno il tuo! Quindi, ti saremmo grati se potessi illuminarci>>. Le sue mani non hanno fatto altro che torturare un filo dello zaino, o muoversi compulsivamente in aria. Deve aver preso decisamente tanto Adderal stamattina.
Guardo Scott, che al contrario del suo amico, sta fermo immobile appoggiato con la testa al muro della scuola. Ha addirittura gli occhi chiusi. Devo ricordarmi di chiedere cosa gli sia successo.
Sospiro, annuendo, e iniziando a raccontare tutte le mie disavventure del giorno prima. Da quando sono svenuta nel parcheggio, ai vari risvegli nel sotterraneo, fino all'incontro faccia a faccia con la cacciatrice. Naturalmente lascio perdere alcuni dettagli, come l'aver minacciato Allison di morte, ma soltanto il fatto di essere stata rapita fa andare fuori di testa Stiles.
<<Mi stai dicendo che gli Argent hanno un sotterraneo dove torturano con l'elettroshock i lupi mannari?!>>. Non perde mai il contatto visivo con me, anche quando annuisco, incerta.
<<Ma che... FIGATA!>>.
Sbuffo, incrociando le braccia al petto: <<Se per figata intendi sentire una scossa da 10 mila volt risalirti lungo la schiena, facendoti urlare dal dolore, allora sì. È decisamente una figata>>.
Lui si ferma un'altra volta, rimanendo a bocca aperta e con le mani in aria. Finché non le poggia sulle mie spalle. Io sbadiglio, annoiata.
<<Tu...>> e con una mano gesticola in aria. Sembra quasi incerto se continuare. <<Tu stai bene... vero?>>.
Annuisco, le labbra strette in una linea. Sento il mio cuore fare un paio di capriole quando nel suo sguardo scorgo della vera preoccupazione. Ma si placa non appena mi rendo conto che non è altro che la preoccupazione di un amico verso un'amica. Stiles non è a disagio quando è intorno a me. Non è nervoso, o adorante, o... eccitato. Lui non prova tutte le emozioni che ogni giorno fanno volare i miei pensieri, e il mio cuore, nei suoi confronti. Quegli stati d'animo sono riservati a Lydia. È lei la sua amata, la luce dei suoi occhi, l'unica che è in grado di farlo sentire vivo. Io sono solo l'amica, la... sorella, esattamente come Scott è- e sarà per sempre- nostro fratello. Basta rendersi conto di come i suoi occhi si illuminano solo per Lydia, di come inizia a balbettare ogni volta che gli è vicino. E, con mio grandissimo disappunto, di come il suo linguaggio del corpo è diverso nei suoi confronti.
Gli rivolgo un mezzo sorriso, incerta, ma non appena faccio per togliere le sue mani dalle mie spalle, facendo incatenare i nostri sguardi, mi gelo.
Gli occhi mi si spalancano, mentre sento il mio cuore perdere un battito, e un'improvvisa, ed insistente, voglia di toccare il ragazzo davanti a me mi fa andare fuori di testa. Nelle mie orecchie Sarcasm si fa più forte, finendo per sopraffare l'altra canzone.
I miei occhi smeraldo sono fissi nei suoi nocciola.
Le gambe mi tremano, così come le mani. Nella mia bocca si fa spazio un sapore amaro, in contrasto con l'odore dolce, che invece, mi arriva alle narici.
Cosa mi sta succedendo?!
<<Moon? Moon, tutto ok? Moon!>>.
Non riesco a rispondere. Tutto ciò che la mia mente mi sta urlando è di toccare, anche solo sfiorare Stiles. I miei istinti stanno impazzendo, e le orecchie mi si tappano, interrompendo per un secondo la canzone che adesso sento vibrare in tutto il corpo.
Riesco solo a concentrarmi sui suoi occhi. Su quanto siano belli, e luminosi.
So cosa state pensando. Che è una cosa fin troppo zuccherosa per il mio carattere. Ma vi giuro, che non è per via della mia cotta. Sento... una sensazione.
Ma non so cosa diavolo sia! Le mie mani fremono dal toccare il ragazzo davanti a me, mentre un formicolio caldo mi si diffonde in tutto il corpo.
<<Oddio! Cosa- cosa ti sta- che devo fare?! Scott, che devo fa->>.
Una scarica di adrenalina mi percorre la spina dorsale. Chiudo gli occhi.
E all'improvviso, silenzio.
La canzone che fino a pochi secondi fa mi rimbombava nelle orecchie è sparita, così come qualsiasi altro suono esterno. Non sento più gli studenti attorno a noi parlare. Non sento i motori delle macchine andare e venire. Non sento neanche il mio stesso respiro! E semplicemente silenzio. Tanto silenzio.
Ma poi eccolo.
Un leggerissimo respiro. Ne sento la regolarità, ma anche l'intensità, come di qualcuno che corre una maratona. Lo sento crescere, diventare più forte, e nel mentre i miei altri sensi tornano a funzionare.
Percepisco lo stesso respiro infrangersi sul mio volto, dal mio naso alle mie labbra. Ha un odore strano: bacon e biscotti al cioccolato. Lo conosco fin troppo bene.
<<Noemi...>>.
Una voce mi giunge alle orecchie, quella di Stiles. È lontana, sussurrata. Ma so che è la sua. È strano: è come se riuscissi a percepire di essere circondata da più persone, ma ne sentissi solo una.
Non riesco a capire cosa stia succedendo.
Provo a muovere le mani, e mi sorprendo nel sentire la stoffa di una maglietta.
Lentamente, apro gli occhi. Incontrando davanti a me il volto di Stiles. Riesco a vedere il panico alleggiare nel suo sguardo.
Poi mi accorgo di una cosa.
Le mie braccia sono allacciate attorno al suo collo, mentre le mie gambe attorno al suo busto. Sono letteralmente in braccio a lui. Sento le sue grandi mani tenermi dalle cosce, e la sua voce che ormai continua a chiamarmi.
<<È ok>> riesco a sussurrare, gli occhi socchiusi. È come se mi fossi svegliata per la prima volta da un lungo sogno. Mi sento rinata. Non sono neanche in imbarazzo per questa posizione. Anzi, è confortevole. Mi sento libera da un enorme peso.
Sembra che lui stia per ribattere, ma poi si ferma, guardandomi di nuovo negli occhi. Vedo la sua bocca piegarsi in un sorriso, per poi avvicinarsi e lasciare un dolce bacio sulla mia fronte. Chiudo gli occhi ancora una volta, mentre un piccolo sospiro di sollievo lascia le mie labbra. Deve aver percepito questa sensazione anche lui.
Sento le sue mani callose stringere per un secondo la presa sulle mie cosce, per poi lasciarle andare delicatamente, e farmi così ritornare con i piedi per terra. Ma siamo ancora molto vicini. Riesco a sentire il suo fiato caldo schiantarsi sulla mia tempia, e lo stesso odore di prima mi pizzica il naso, facendomi ridacchiare. Solo lui può mangiare a colazione bacon e cioccolato insieme.
Finché non lo sento iniziare a muoversi, attaccato a me.
<<Ehm... Mo-Moon... n-non so di preciso cosa sia successo. A dire la verità non ne ho proprio idea. Ma... dovremmo... ecco... andare in classe! Sai... la scuola e il resto>>.
Scuoto la testa, sorridendo, e allontanadomi leggermente da lui.
<<Tu vai. Mancano ancora cinque minuti all'inizio dell'ora, ti raggiungo>> rispondo, calma, e senza perdere il contatto visivo.
Lui esita per un secondo, ma poi annuisce, allontanandosi dall'angolo in cui eravamo, e scomparendo dalla porta d'ingresso della scuola.
Ridacchio. Aw, ma quanto è carino! Non vedo l'ora di poterci giocare un po'! Per tutto questo tempo non è successo niente di interessante, tutta colpa di quei noiosoni dei lupi! Oh, ma adesso si che ci si diverte!
Inspiro dal naso, sorridendo. Un'altra risatina mi sfugge dalle labbra. E il mio sguardo si fa sognante. Ho scelto decisamente bene! È così innocente, alto, bello, furbo, perfetto! Tutto ciò che una volpe può desiderare! Chissà come reagirà a tutto quello che ho in serbo per lui! Non mi sorprenderebbe se venisse a capo di ogni cosa! È così intelligente...
Ridacchio ancora, iniziando a saltellare verso l'entrata. Non mi sono mai sentita così viva. Ho in mente un gioco fantastico! Due piccioni con una fava, anzi tre! Lydia si toglierà finalmente dai piedi, farò sentire meglio Scott, e Stiles diventerà totalmente mio! Non posso perdere!
Mi fermo nel corridoio quando vedo da lontano i miei amici entrare nell'aula di Harris.
Il mio sorriso si trasforma in un ghigno trionfante, mentre sento i miei occhi pizzicare, illuminandosi di un arancione acceso.
Che la partita abbia inizio!
Angolo autrice
Questo capitolo è orribile. La cosa peggiore che abbia mai scritto. Grammatica orribile, cringe che straripa da ogni santissima parola. E niente fa altamente schifo. Mi sorprenderebbe trovarci dei voti. Potete anche dirmi voi quanto fa schifo, perché avete pienamente ragione.
Ma il blocco dello scrittore fa questo, e ho cercato di fare del mio meglio. Giuro che cercherò di dare il massimo per i prossimi capitoli, e che saranno molto meglio di questo.
Comunque per capire cosa sia successo a Noemi dovrete aspettare un po', perché naturalmente io mi diverto a rendere i miei personaggi complicatissimi.
Cosa pensate sia successo? Ditemi tutto! Sapete che amo sentire le vostre opinioni.
Al prossimo martedì! (Se ci sarà ancora qualcuno a leggere dopo questa cagata colossale)
~Giada
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