capitolo³⁰



Stiles

"Le volpi sono cacciatrici.

Ma non si fanno guidare solamente dall'istinto come i lupi. Sono subdole, manipolatrici, niente le può superare in furbuzia: se sei nel mirino di una di loro, allora sei morto.

Puoi provare a superarle in intelligenza, in forza, ma alla fine è solo questo che puoi fare: provarci."

<<Ti ringrazio per l'illuminazione, stupido libro. Ora potresti dirmi qualcosa di utile sulle kitsune?>> boffonchio, sfogliando un'altra pagina.

Fuori dalla finestra inzia a sorgere la luna mentre, seduto alla scrivania, leggo il bestiario della famiglia Nightstar.

Sono passati due giorni dalla grande rivelazione. Due giorni da quando abbiamo scoperto che Peter Hale, lo zio di Derek, è l'alpha psicopatico che va in giro ad uccidere persone, due giorni da quando Derek non si fa sentire, e due giorni da quando Noemi è scomparsa.

Nessuno ha ancora detto niente, e altrettanti non sanno niente. Riguardo il sovrannaturale, e tutti questi casini delle ultime settimane.

Mio padre è tra queste persone, e deve continuare ad essere così. Se scoprisse tutto, non solo io sarei morto e sepolto, ma rischierei anche di perdere lui, e non posso permetterlo. Creerebbe solo più problemi. Anche se non so come prendere il fatto che Marina e Matteo abbiano deciso di non denunciare la scomparsa della figliastra. Anzi, è stato quasi inquietante il modo in cui mi hanno fatto entrare in casa loro per prendere questo stupido libro.

Sbuffo, tirando la testa indietro e chiudendo gli occhi.

Sono successe troppe cose in questi giorni. E pensare che è passato solo un mese da quella notte. Mi domando cosa sarebbe successo se non avessi costretto Scott nel bosco per cercare quel corpo. Magari adesso andrebbe tutto bene: certo, Scott non sarebbe diventato co-capitano della squadra di lacrosse, e forse non avrebbe neanche una ragazza.

Nonostante questo, quel morso ha davvero reso la nostra vita peggiore? Noemi è tornata, Scott è diventato popolare e io stasera esco con la ragazza dei miei sogni.

Sospiro, mentre mi alzo dalla scrivania e rivolgo uno sguardo al letto, dove è poggiato il completo per il ballo d'inverno.

È da anni che aspetto questo momento: essere l'accompagnatore di Lydia Martin, parlare, ballare e sorridere con lei. Il mio piano di dieci anni sembra finalmente aver iniziato a funzionare.

Tuttavia, i miei pensieri sono offuscati dalla preoccupazione e dal nervosismo. Perché tutto quello a cui riesco a pensare è Noemi? Mentre io vado al ballo, lei è chissà dove con un lupo mannaro assassino, molto probabilmente sulle tracce della zia di Allison, l'ex di Scott.

Senza accorgermene mi porto una mano alle labbra, sfiorandole leggermente.

E non posso neanche negare che una parte di me ha continuato a pensare al bacio in quel parcheggio umido, veloce ma intenso. O-o almeno credo lo sia stato. Non è una novità per me l'essere completamente confuso, ma questa volta lo sono sul serio. Noemi ha avuto il coraggio di sputare fuori i suoi sentimenti (dopo aver ingannato Scott e Lydia a baciarsi, ma ormai è storia vecchia), mentre io non so neanche come reagire.

Arrivati a questo punto, mi chiedo se Noemi sapesse già quello che stava per accadere. Chissà, magari ha una specie di "istinto di volpe" come Spiderman. Non mi sorprenderebbe.

<<Stiles>>.

Salto in aria quando sento la voce di mio padre alle mie spalle. Mi giro, trovandolo a braccia conserte sulla porta.

Chiudo gli occhi, cercando di stabilizzare il respiro affannato: <<Ancora niente?>> chiedo.

Scuote la testa, un'espressione grave in viso: <<Nessuno l'ha vista o sentita nelle ultime ore. Sembra quasi sparita dalla faccia della terra>>.

Sospiro, portandomi le mani alla nuca. Ed io dovrei andare a quello stupido ballo in queste condizioni? Come diavolo-

<<Faresti meglio a prepararti>> dice mio padre, indicando il completo sul mio letto. <<Tra un quarto d'ora devi andare a prendere Lydia>>.

<<Lo so, papà. Lo so. Credi che non ne sia al corrente? O no, ne sono più che al corrente! Già, tutto sotto controllo qui. Mhm mhm. Non è che sono preoccupato per Noemi che è da qualche parte chissà dove, probabilmente ferita o altro. No, ho proprio voglia di andare al ballo! Al 100%! Stiles vuole andare al ballo!>> esclamo sarcastico, muovendo le braccia intorno a me come ogni volta quando sono nervoso. Cioè sempre.

Sento mio padre sospirare, prima di raggiungermi e mettermi le mani sulle spalle.

<<Stiles, tu conosci Noemi meglio di chiunque altro, e sai com'è fatta. È una ragazza forte, di sicuro se la starà cavando>>. Deglutisco, sforzandomi di annuire. Gli occhi mi cadono sul bestiario poggiato sulla mia scrivania.

<<Sì...>> mormoro. <<Forse hai ragione>>.

<<Bene, allora che ne dici di farti una doccia? Non vorrai mica fare una brutta figura con Lydia!>>.

Ridacchio, alzando gli occhi al cielo. Osservo con sguardo triste mio padre uscire fuori dalla stanza.

<<Papà>> lo chiamo e lui si ferma, girandosi verso di me. <<Grazie>>.

Lui sorride, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Prendo un respiro profondo, afferrando la camicia bianca che mi fissa da sta mattina.

<<Vediamo di darci una mossa>>.

•☽︎✯☾︎•

<<Lydia, te lo ripeterò un'ultima volta: alza quel bel sederino che ti ritrovi e vieni a ballare con me!>>.

Il ballo è iniziato da almeno un'ora e ancora non sono riuscito a convincere la mia dama a scendere in pista con me. Che smacco.

<<Tattica interessante>> osserva lei con tono ironico, portandosi una mano a reggersi il mento. <<Ma rimango sul no>>.

Sbuffo: <<Lydia, andiamo. Cosa ti costa? Senti, sono pazzo di te dalla terza elementare e non mi hai mai, mai, considerato! Non ti sto chiedendo di diventare la m-mia r-ragazza, ma solo un semplice ballo!>>.

<<Secondo te perché?>>.

La sua domanda mi spiazza, facendomi perdere tutto l'entusiasmo accumulato fino ad ora.

<<C-cosa?>>.

<<Secondo te perché non ti ho mai considerato? Intendo, a parte, sai, l'ovvio>> dice, squadrandomi da capo a piedi.

Sento un piccolo dolore al petto alle sue parole, ma è meno doloroso di quanto mi aspettassi, quindi finisco per ignorarlo.

Nonostante questo, il suo quesito mi destabilizza non poco: <<Credi davvero che starei ancora qui, davanti a te, a cercare di capire cosa preferisci e cosa no, se non lo sapessi già?>> suggerisco sarcasticamente.

La vedo alzare gli occhi al cielo, scuotendo la testa: <<E poi dovrei essere io quella all'oscuro... Stiles, sul serio non ti viene in mente qualcuno a cui piaci, che guarda caso è anche la mia migliore amica?>>.

Deglutisco, conoscendo la risposta. Ma non la lascio scappare dalle mie labbra. Forse perché non ne sono sicuro. Forse perché vorrei che fosse lei a dirlo. O forse semplicemente perché sono troppo spaventato per ammetterlo ad alta voce.

Sto per cedere, quando con la coda dell'occhio, in mezzo alla folla, noto una folta chioma di capelli viola e un paio di scintillanti occhi verdi osservarmi, per poi fammi cenno di uscire fuori dalla palestra.

<<V-vuoi scusarmi?>> balbetto, allontanandomi da Lydia, lo sguardo incollato lì dove quella macchia viola è scomparsa. <<De-devo fare una cosa. Torno subito, tu... tu aspettami qui>>.

Senza neanche aspettare una risposta, scatto verso la folla, cercando di districarmi tra la mandria di studenti che occupa la pista da ballo.

Una volta uscito, inizio a guardarmi attorno, disperato e speranzoso di non essermi immaginato tutto.

<<Stai bene vestito così, sai?>>.

Al suono di questa voce, mi giro, incontrando lo sguardo di smeraldo che da giorni speravo di rincrociare.

<<Lo smoking ti dona, anche se non avrei mai pensato di vederti conciato così>> ride la ragazza, spostando il peso da una gamba all'altra.

La fisso. Non faccio altro. Un milione di domande mi assilla il cervello, e la mia voce preme di essere lasciata libera di risuonare nell'aria, ma mi trattengo. Noemi è viva, è davanti a me e sta bene.

Dovrei essere sollevato, ma allora perché sento il mio corpo tremare dalla rabbia?

<<È QUESTO TUTTO QUELLO CHE HAI DA DIRE?!>> sbotto.

Il sorrisino sul suo volto cade al mio tono di voce, mentre fa una smorfia.

<<Due giorni, Noemi. Due giorni. Due fottutissimi giorni di nulla! Niente chiamate, niente messaggi, niente biglietti! Assolutamente niente>> scandisco tra i denti, fissandola talmente forte che posso sentirla lottare per non abbassare lo sguardo. <<All'inizio pensavo che avessi solo bisogno di tempo, sai, magari per stare un po' da sola, ma no. Se non te ne fossi accorta, te ne sei andata con un lupo mannaro assassino! Non ti è passata per la testa l'ipotesi che Scott fosse preoccupato? Che lo fosse Allison o Lydia? Che lo fossi io? Oh, ma si sa, è solo ordinaria amministrazione! Mi sto alleando con un serial killer! Che cosa carina! Domani magari chiamo Darth Vader per un tè!>>.

<<Non sono affari tuoi>> sibila, cosa che mi fa infervorare ancora di più.

<<Dici sul serio?! Non sono affari miei? Si da il caso che ci fossi anch'io in quell'ospedale, due sere fa!>>.

<<Senti>> sospira. <<Non sono venuta qui per litigare, ho solo bisogno di dirti una cosa e me ne vado>>.

<<E cosa sarebbe?>> chiedo, incrociando le braccia al petto.

Il suo sguardo si addolcisce di colpo, e sono quasi sicuro di vederci passare una scintilla si amarezza.

<<Proteggi Lydia, e prentiti cura di lei>>.

Angolo autrice

Penultimo capitolo :')

Più corto degli altri, infatti domani pubblico l'ultimo.

Considerazioni? Siete pronti per il finale di questa storia?

~Giada

Bạn đang đọc truyện trên: TruyenTop.Vip